sabato 30 ottobre 2021

Una rondine non fa primavera.

Capita spesso (ed è sempre capitato) che qualcuno ci racconti di strabilianti guarigioni o improvvisi miglioramenti dovuti a una cura mai sentita o sconosciuta. A proporla è quasi sempre un santone, un guaritore ma non mancano i medici (truffatori) che pur di fare soldi propongono il loro "metodo", la loro pozione o la cura che hanno inventato.
In genere chi ascolta queste testimonianze resta allibito, colpito, affascinato. Quando ti dicono che una "cura" ha guarito velocemente, senza effetti negativi e completamente (e non dimentichiamo...gratis, perché le truffe ufficialmente sono gratis) non si può che restare colpiti. E immaginiamo chi ha una malattia grave.
Ancora peggio quando si confronta la "cura nascosta" con quelle vere, a disposizione negli ospedali. Queste ultime sono piene di effetti collaterali, incertezze, costi e disagi, quelle miracolose sono sempre, puntualmente (sulla carta ma ovviamente non è vero) veloci, semplici efficaci e gratis.

Queste pseudocure si diffondono spesso con il passaparola e se colpiscono chi le conosce così non creano nessuna emozione in chi, saldamente ancorato alla scienza, vuole capire prima di credere.
Così il "racconto" ("mi ha detto mio cuggino" è ormai un tormentone) non va oltre le righe di un commento su internet, non è più di una frase buttata lì e che non avrà nessuna conseguenza in medicina.
Tranne quando qualcuno ci casca o, ingenuamente, pensa "ci provo, perché no?".
Il caso singolo non è medicina e c'è un motivo preciso: non ha nessuna base scientifica, non può diventare cura. Per tanti motivi, spesso non di immediata comprensione per chi non ha mentalità (o formazione scientifica) ma ben precisi.
Inoltre questa è una garanzia per tutti, per i malati e per chi cura. Sappiamo che quello che viene proposto deve essere efficace o almeno avere delle prove di efficacia. Non si può somministrare "una cosa" perché lo hanno raccontato ma perché i numeri dicono che funziona e si possono pure controllare.
Ecco perché "una rondine non fa primavera".

Ne ho parlato nel mio ultimo video per chi fosse interessato.



Alla prossima

giovedì 21 ottobre 2021

Covid e post verità.

Forse ve l'ho già detto ma è una cosa che mi ha talmente sconvolto, disilluso e fatto crescere in fretta da diventare per me quasi un'ossessione.
Avete presente quando sei giovane e ingenuo e credi a tutto quello che leggi, pensi ai buoni e ai cattivi, credi che i fatti siano fatti da distinguere dalle invenzioni e dalle sciocchezze? Bene, poi succede che cresci, all'improvviso ti rendi conto che non sempre quelli che pensavi fossero "i buoni" lo siano realmente e non per forza "i cattivi" sono veramente cattivi. Poi vedi che quello che leggi non è sempre vero, anzi, c'è da chiedersi quando sia vero perché le volte che è tutto falso sono tante.
Insomma, in questi anni di divulgazione, di internet e di confronto con le persone mi sono reso conto che c'è una realtà oggettiva, normale, esistente e un'altra creata da chi dovrebbe descriverla: i giornali, i giornalisti, i media, i politici, chi comunica con gli altri.

Quello che leggiamo non è sempre vero. Mi spingo a dire che è raramente completamente vero.

Dipende chi lo scrive, perché lo scrive. Dipende cosa vuole ottenere. Non c'è sempre una realtà oggettiva o meglio, c'è ma se questa realtà non conviene a qualcuno o lo danneggia, ecco che viene trasformata, stravolta e capovolta.
Senza mezzi termini inoltre. Cioè avviene che chi deve stravolgere la realtà non si fa nessun problema a farlo, anche se è evidente lo faccia.
Concetti come la dignità, la deontologia (per chi fa un lavoro rivolto al pubblico), la correttezza e l'onestà, sono malleabili, trasformabili, si possono manipolare e scolpire a proprio uso e consumo, a propria convenienza. La deontologia professionale neanche a parlarne. Ognuno dice quello che vuole, qualsiasi posizione occupi e a qualsiasi persona si rivolga. Non si dice ciò che è vero ma ciò che conviene.


Ogni tanto ho raccontato qualcuno di questi episodi ma non finisco mai di stupirmi.

La ginecologa che inventò la "fascia per il parto naturale", da fare comprare a tutti gli ospedali italiani, una fascia gonfiabile che schiaccia la pancia della partoriente facilitandone (dice chi l'ha costruita, che poi è il marito della ginecologa che l'ha pubblicizzata) il parto. Ma non c'è nessuna prova questo avvenga e per evitare questo spreco di denaro (e salute) pubblica si sono dovuti mobilitare esperti e professionisti del settore (anche il sottoscritto) beccandosi anche le minacce e le querele di chi vedeva i propri affari messi in crisi. Tutto sfumato.
Poi l'affare vaccini.

Una commissione parlamentare (quindi non un gruppo di pazzi di passaggio, un gruppo di persone "dentro" i palazzi) ha preso un documento redatto da esperti di vaccinazioni che avevano studiato gli effetti dei vaccini sui militari. Bella notizia: non ci sono effetti negativi, le vaccinazioni nei militari non causano (secondo quel rapporto) tumori, malattie o altri problemi e i problemi che sono stati segnalati in certi reparti militari sono in media con quelli che avvengono da sempre, nessuna anomalia e niente da segnalare. Bene, questa commissione parlamentare prende questo rapporto, ne stravolge il senso, capovolge le prove, cambia termini e parole e conclude: i vaccini fanno male e hanno causato gravi danni ai militari.
Lo ripeto: nel rapporto degli esperti è scritto chiaramente che di danni non ce ne sono, i politici concludono che ci sarebbero gravi danni come...dicono quegli esperti. La post verità è questa.

E ora arriviamo al Covid.

Di bufale ne sono state diffuse tante. Talmente tante che è impossibile stare dietro a tutte e smentirle, lo fai con una (con un dispendio enorme di energie, studi, link, ricerche, documentazione, tempo) ne appaiono altre dieci. E le persone se la bevono. Non solo perché le bufale sono create ad arte, come si deve (altrimenti non sarebbero bufale) ma anche perché per molte persone "conviene" credere alle bufale. Perché confermano le loro opinioni, appoggiano le loro idee politiche o perché danneggiano l'immagine del governo, di un partito, di una persona.
Le bufale possono servire. Solo che se diffondi una bufala non danneggi solo il ministro della salute del partito avversario ma anche i cittadini, i consumatori, i malati.
Quelli che cercano notizie reali. Danneggi le persone, chi vorrebbe sapere la verità. E queste bufale le diffondi con canali "ufficiali": giornali noti, telegiornali, giornalisti conosciuti. Le dici seriamente, come fosse l'ovvia verità.
Centinaia di false notizie che si rincorrono, spesso si ripetono.

Ricordate gli antivirali efficacissimi che guarivano dal Covid? Erano di volta in volta russi o giapponesi, grande clamore ma poi tutto passava, nessuno ne parlava più. Perché? Perché era una bufala, una notizia falsa.
E poi si scopriva un'altra cura. Ma dopo un paio di settimane di talk show feroci e pareri di esperti "non c'è nessuna prova scientifica che...", dopo qualche giorno tutto sfumava, tutto finito.
E poi avevano proibito le autopsie. Cosa ci nascondono? Perché le proibiscono? Non sarebbe meglio farle?
E certo. Una falsa notizia, nessuno ha mai proibito le autopsie, semplicemente (e come è ovvio) veniva consigliato di farle solo quando necessario e solo in ambiente attrezzato, adatto e sicuro (parliamo sempre di una malattia infettiva virale eh?). Ma ancora oggi troverete persone che ripetono con sicurezza assoluta che "hanno proibito le autopsie". No, non è vero.

E il famoso "per Covid e con Covid"?

Se io sono diabetico e muoio affetto da Covid, sono morto per il diabete o per il Covid? Sono morto per il Covid (e ho il diabete) o per il diabete (e con il Covid)?
Voi che dite?
Se io fossi diabetico e a sessanta anni morissi di infarto, sarei morto per il diabete o per l'infarto?
Una causa di morte ci deve essere, giusto? Certo, il diabete favorisce le malattie cardiovascolari e certo, se non avessi avuto il diabete magari l'infarto mi sarebbe venuto a settanta anni o forse a ottanta e chi lo sa, quindi il diabete ha forse (quasi sicuramente) favorito la mia morte ma sono morto per l'infarto, non per il diabete. Ci siamo?
Se avessi il diabete, la pressione alta e novant'anni e morissi, forse nessuno si stupirebbe, l'età, le  malattie, prima o poi la nostra vita finisce, va così. Ma se un giorno vengo colpito da un'influenza e muoio, a prescindere da queste malattie, sono morto per l'influenza. Certo, ero a rischio ma è stata l'influenza a uccidermi, purtroppo.

Se fossi non vedente e morissi investito da un'auto perché non l'ho potuta vedere sopraggiungere non sono morto per il mio handicap visivo ma per colpa della macchina. Se il deficit visivo ha contribuito? Certo, forse, quasi sicuramente ma la "colpa" non è dell'impossibilità a non vedere ma dell'incidente. Non si muore se si è ciechi. Non si muore se si è diabetici, deve esserci una causa.
Bisogna spiegarlo? Ribadirlo?
Sono concetti logici, elementari, non servirebbe farne una discussione. Se una persona malata anche gravemente, è colpita da Covid e muore, è stato il Covid a ucciderla. Forse il destino è stato favorito dalle condizioni di salute ma è stata la malattia infettiva a causare la morte. In questa sede non sottolineiamo più di tanto che l'ISS prima di dire che un decesso è causato dal Covid studia il caso, c'è una commissione apposita che deve decidere e lo stesso istituto in collaborazione con l'ISTAT ha dichiarato che nell'89% dei casi il Covid è stato causa diretta di morte, a prescindere dalle malattie preesistenti. 89% dei casi.

Che poi il Covid sia particolarmente pericoloso per chi ha patologie croniche e per gli anziani è una cosa nota dall'inizio della pandemia (lo ricordate?) tanto che si è sempre puntato a proteggere anziani e fragili per primi: il Covid difficilmente uccide persone giovani e sane. Quasi mai.

E allora qui come possiamo inventare la bufala per disorientare le persone?
Facilissimo: prendi una notizia ovvia e stravolgila, ometti, trasformala. 

Secondo il nuovo rapporto (che non veniva aggiornato da luglio) dell'Istituto superiore di Sanità sulla mortalità per Covid, il virus che ha messo in ginocchio il mondo avrebbe ucciso assai meno di una comune influenza. Sembra un'affermazione strampalata e da no vax, ma secondo il campione statistico di cartelle cliniche raccolte dall'istituto solo il 2,9% dei decessi registrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19.
Cosa leggete?
Non è una notizia presa da chissà quale fonte, lo dice chiaramente: "secondo il nuovo rapporto dell'ISS..." quindi notizia ufficiale. Questo rapporto dell'ISS ci fa una rivelazione, i morti per Covid non sarebbero stati quasi 131.000 ma "solo" (anche nell'articolo è scritto così, "solo") 3.783. Avete capito? Meno dell'influenza. E gli altri? Come sono morti tutti gli altri?
Ma allora, mannaggia a loro, i vaccini, le chiusure, le paure, che cavolo è successo.
Un "pasticciaccio" lo definisce il giornale. A firma del suo direttore, un giornalista invitato in TV a fare l'opinionista e che è considerato uno "normale", non un pazzo antivax.
Avete capito il punto?
3783 sono state le persone morte di Covid che non avevano nessuna malattia, tutte le altre erano malate, una o più patologie, quindi non è stato il Covid a ucciderle ma la loro patologia. Il famoso "con Covid o per Covid", una delle bufale più odiose di questi mesi.

Quindi se domani, tu diabetico o iperteso, prendi il Covid, non farti speranze. Non ne hai. Lo ha deciso Bechis e quelli come lui. Anche se sei anziano, in fondo. Non farti illusioni.

Già, la bufala dice anche questo. Queste persone con altre malattie, non avevano già speranze, che ci agitiamo a fare.
Secondo l'Iss il 65,8% degli italiani che non ci sono più dopo essere stati infettati dal Covid era malato di ipertensione arteriosa, e cioè aveva la pressione alta. Il 23,5% era anche demente, il 29,3% aggiungeva ai malanni un po' di diabete, il 24,8% pure fibrillazione atriale. E non basta: il 17,4% aveva già i polmoni ammalati, il 16,3% aveva avuto un cancro negli ultimi 5 anni; il 15,7% soffriva di scompenso cardiaco, il 28% aveva una cardiopatia ischemica, il 24,8% soffriva di fibrillazione atriale, più di uno ogni dieci era anche obeso, più di uno su dieci aveva avuto un ictus, e altri ancora sia pure in percentuale più ridotta aveva problemi gravi al fegato, dialisi e malattie auto-immuni.
Capite il nostro giornalista che giro di logica ha fatto? Siccome queste persone avevano già malattie, non sono morte di Covid ma di altre malattie, quindi quelli che sono morti di Covid sono pochissimi. Non abbiamo capito nulla, "scienziati" (con virgolette d'ordinanza) compresi.
Che diabete non significhi per forza morte glielo spiegate voi. Che ipertensione non significhi per forza morire per una malattia virale, glielo spiegate.
Che oggi tante malattie le controlliamo con i farmaci mentre il Covid ha interrotto vite, famiglie, amori e affetti glielo spiegate voi, perché a me tutto questo fa schifo.
Scusatemi ma mi amareggia.
E secondo il nostro giornalista (si chiama Franco Bechis, è il direttore del giornale Il Tempo) a questo punto potevamo lasciare queste persone a morire, così gli ospedali non venivano intasati e si potevano curare i sani, quelli che rischiavano di morire per Covid. Che in fondo 'sta cosa mi conviene. Se domani operassi una persona per tumore e questa morisse per colpa di un mio errore, che cavolo, aveva una malattia, è morta per quella, mica per il mio errore. 
Ecco. La post verità è questa.
Pur di criticare un avversario (politico in questo caso, tutto questo è fatto per criticare il governo, per dire che ha sbagliato tutto), non si guarda in faccia a nessuno. Non si informa bene il lettore, si dicono bugie, si danno dati falsi, si inganna e si lascia capire che la realtà è un'altra rispetto a quella che conosciamo.
E poi ci dicono che dovremmo comprare i giornali.
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Come capire i fatti.

Un piccolo paragrafo per chi è davvero interessato a conoscere i fatti, potete passare oltre se non interessa. Oltre alla logica che certo fa differenza tra chi muore di Covid essendo un soggetto a rischio (con una o più malattie o per età o sesso) e chi muore senza fattori di rischio, c'è un mezzo statistico molto utile a capire l'impatto di un fatto (in questo caso di una malattia) sulla popolazione. Il calcolo dell'eccesso di mortalità. Se normalmente (è un esempio) in Italia muoiono 1.000.000 di persone l'anno ma in un certo anno ne muoiono due milioni c'è stato un problema. Se in Italia morissero 200.000 persone al mese ma nel mese di maggio ne morissero 500.000, c'è stato un problema.
Ecco, per noi questo problema si è chiamato Covid. Una malattia che è potenzialmente pericolosa e letale, soprattutto per le persone a rischio che sono rappresentate da chi ha già una malattia (soprattutto ipertensione, diabete, obesità) e da chi ha un'età superiore ai 75 anni.
In genere si nota un aumento di mortalità nei mesi di picco dell'influenza, questo è un dato abbastanza costante da noi. Se controlliamo però i dati della pandemia ci accorgiamo che abbiamo avuto un (netto) eccesso di mortalità proprio nei picchi di infezione Covid. Se confrontiamo il periodo 2015/2019 (fuori epoca Covid) con quello 2020/2021 (pandemia Covid) noteremo come ci siano state molte morti in più. Se inseriamo nel grafico i contagi (e i picchi) durante la pandemia, noteremo che l'eccesso di morti corrisponde esattamente ai picchi della malattia. In pratica il Covid ha ucciso molte più persone di quante ne muoiono normalmente in Italia.

In azzurro i decessi del 2015-2019, in rosso quelli del 2020-2021, in verde i decessi con diagnosi di Covid.

In Italia c'è stato un eccesso di mortalità evidente e che segue i picchi della pandemia. Per esempio, se nel mese di giugno 2020 non c'è stato praticamente eccesso di mortalità (numero di morti simile a quello della media mensile in altri anni senza Covid), a novembre 2020 abbiamo avuto più del 50% di morti in più. C'è da aggiungere che i decessi da Covid sono quelli nei quali la malattia è stata diagnosticata, si stima quindi che in realtà dovrebbero essere molti di più (tutti i casi sfuggiti alla diagnosi).

Nel 2020 il totale dei decessi totali (per tutte le cause) è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso).  
Non è un caso nemmeno il fatto che la complicanza più frequente nei decessi registrati (nel 93,6% dei casi) sia stata l'insufficienza respiratoria. Certo che un diabetico, un iperteso o una persona con demenza, non muoiono di insufficienza respiratoria


Questi sono fatti, documentati. Numeri. Il resto sono false notizie.
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Non sono solo bugie, sono bugie pericolose e irrispettose.
Avete capito il "giochetto" del giornalista? I morti con altre malattie non sono morti da Covid, quindi il governo e gli "scienziati" (virgolettato eh? Dal "giornalista") hanno fatto un pasticciaccio e quindi ci hanno mentito, hanno sbagliato tutto e ci hanno ridotto allo stremo per niente.
Un gioco pericoloso.

Perché se un giorno Bechis entrasse in ospedale (sia mai!), io prima dovrei accertarmi se è "con Covid" o "per Covid" e se ragionassi come un cinghiale, come ha fatto lui, spendere soldi, tempo e fatica per chi ha già altre malattie forse non ne vale la pena, lasciamo spazio ai giovani e forti, a casa tutti gli altri.
Fossi in lui direi una bugia anche a chi si occuperà del suo ricovero, scommetto che in quel caso avere o meno una malattia o un fattore di rischio diventerà molto più importante di quanto descrive nel suo giornale.

Alla prossima.

Aggiornamento 25-10-21: L'ISS, visto il diffondersi della bufala ha voluto precisare che non è vero che il 2,9% dei decessi siano dovuti al Covid ma è l'89% come già evidenziato in tutti i report.

venerdì 8 ottobre 2021

Gli ingredienti misteriosi dei vaccini Covid

Ne ho parlato ed è un argomento molto gettonato nella divulgazione scientifica e nella spiegazione dei meccanismi psicologici che ostacolano la giusta mentalità scientifica in generale. Ciò che non conosciamo lo temiamo. Abbiamo paura di quello che ci suona nuovo, che non è per noi abituale ma anche se fosse abituale, abbiamo paura delle cose fuori dal loro contesto.
Se dico che nell'acqua c'è una sostanza che si chiama "monossido di diidrogeno", potenzialmente mortale, nutrimento per le cellule tumorali, chi non conosce i retroscena della vicenda (e chi non conosce la chimica) ne rimarrebbe stupito.
Così come si può restare un po' così chi venisse a sapere che il pane, forse l'alimento più "ovvio" della nostra tavola, contiene acido fitico, istidina, treonina e serina ma anche metalli e fosforo.
Succede.
Succede perché la vita sulla Terra, animata o meno, è chimica e noi non conosciamo i nomi chimici ma quelli "popolari", semplici, delle cose che ci circondano.
Diceva Corrado Augias, durante una trasmissione nella quale mi intervistava, di immaginare le cose chimiche come verdi e che emettevano vapori e si diceva "sconvolto" dalla mia spiegazione (ovvia) che spiegava proprio questo: l'acqua è chimica, l'aria, il vento, le rocce, la pasta, sono chimica. E se dicessi di mettere nel caffè dei miei ospiti l'α-D-glucopiranosil-β-D-fruttofuranoside, questi salterebbero dalla sedia, a maggior ragione scoprendo che il misterioso ingrediente è contenuto pure nei vaccini antiCovid. Ci siamo iniettati insomma un liquido che contiene il "glucopiranosil qualche cosa". Tranquilli, forse si capisce meglio scoprendo che questo è il nome chimico del saccarosio, il comune zucchero

Succede perché non conosciamo la realtà, perché non abbiamo studiato (quello che non ci interessa), non possiamo sapere tutto e, fondamentalmente, siamo ignoranti. Abbiamo un orizzonte limitatissimo di conoscenza.

Se già ignoriamo gli ingredienti di un alimento comune o di una cosa che usiamo ogni giorno, figuriamoci quelli di qualcosa di raro, di una composizione poco usata, di un farmaco o un vaccino. Ed è così che giocano a stupire e creare scompiglio quelli che vogliono spaventare le persone, usando argomenti che solo chi li conosce può smontare, che solo studiando o analizzandoli bene si possono spiegare.
In fondo è quello che si chiama "debunking" o "fact checking", studiare un'affermazione, un fatto per spiegarlo e controllare se è vero. Ed è per questo che serve pochissimo tempo per creare una bufala ma tantissimo per smontarla.

In questi mesi di pandemia e poi di vaccini possiamo immaginare quante bufale, quante false notizie e vere e proprie invenzioni siano circolare e c'è chi con queste bufale ci vive. Certo che hanno presa. Perché nessuno di noi può conoscere tutto, nessuno può fare l'investigatore alla ricerca della verità, perché anche una falsa notizia ci mette la pulce nell'orecchio, ci fa sospettare, crea caos e dubbi. E per questo dico sempre che chi diffonde bufale deve essere isolato, evitato, perché è disonesto, pericoloso, tossico. Ci fa male e fa male alla società.

Così nei mesi i vaccini antiCovid sono stati presi di mira nelle maniere più assurde. Alcune volte anche ai limiti della creduloneria ma la creduloneria non ha limiti (o non esisterebbe) e così i vaccini sono stati capaci di attirare i metalli (quindi sarebbero stati iniettati magneti o qualcosa di simile), altre volte di attirare calamite (l'opposto, quindi sarebbero state iniettate sostanze ferrose), di essere antenne per il 5G o contenere chip e microchip, di tutto. Causa di tutti i mali e persino di cambiare il carattere delle persone, i vaccini antiCovid sono stati disegnati come il male.
Non troverete mai una persona competente e sana di mente affermare cose simili ma troverete migliaia di persone incompetenti che sul web e dovunque si possa, accusino i vaccini di qualsiasi malefatta e, ovviamente, non funzionano.

Ma cosa contengono questi vaccini?

Una serie di sostanze preoccupanti? Veleni? Sostanze tossiche?
In realtà la cosa sorprendente di questi vaccini di ultima generazione è che è la loro tecnologia a essere scientificamente avanzata, eccezionale, frutto incredibile del progresso. Ciò che contengono è qualcosa di assolutamente normale. Ma ha un nome chimico, difficile e quindi può sembrare "strano".
Cosa contiene quindi un vaccino (prendiamo quello Pfizer come riferimento) antiCovid? Usiamo la lista di ingredienti registrati dalle autorità del farmaco (AIFA in Italia).


Il componente principale è un piccolissimo frammento di mRNA (RNA messaggero).
Questo è la chiave del nuovo vaccino. La tecnologia dei vaccini a mRNA è studiata già da decenni (già oltre 15 anni fa), si tratta quindi dell'applicazione di studi esistenti da anni, non certo da due mesi.
Lo scopo di questo piccolissimo "pezzo" di RNA messaggero è quello di stimolare le cellule a formare una proteina (proteina "S", Spike) identica a quella che ha il virus Sars-Cov-2 (permette al virus di entrare nelle nostre cellule).

Una volta prodotta questa proteina è riconosciuta come "estranea" dal nostro organismo (come fosse quella del virus) e quindi stimola il sistema immunitario a reagire per eliminarla. Questa proteina non entra all'interno del nucleo della cellula e non modifica o condiziona il DNA dell'uomo. Punto. Questo è l'ingrediente principale del vaccino anti-Covid, ciò che lo fa funzionare. Detto così sembra una sciocchezza e forse molti non si renderanno conto dell'incredibile livello tecnologico di questo meccanismo, fantascienza per i nostri avi. Il resto serve per trasportare e conservare questo mRNA.

Il pezzo di mRNA è coperto di  ALC-0315 ((4-hydroxybutyl) azanediyl)bis(hexane-6,1-diyl)bis(2-hexyldecanoate) e ALC-0159 (2-[(polyethylene glycol)-2000]-N,N-ditetradecylacetamide).

Dietro questi nomi strani ci sono dei "liposomi", ovvero delle sostanze grasse che si legano all'mRNA e così da poter essere contenute in altre formazioni di grasso, le cosiddette "nanoparticelle", delle "palline" anch'esse di grasso che trasportano dentro la cellula quel frammento di RNA messaggero. Se non esistessero queste sostanze l'mRNA non riuscirebbe mai a essere contenuto in queste microsfere e a entrare nella cellula e proprio per questo i liposomi sono già utilizzati in molti farmaci e vaccini da tanti anni. I liposomi vengono distrutti dall'organismo completamente, poche ore dopo il suo ingresso nel corpo umano.
Altre sostanze che contribuiscono a questo scopo sono:

• 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-fosfocolina: aiuta le "palline" di grasso a mantenere una forma più o meno sferica, più "conveniente".
• Colesterolo: rende stabile le "nanoparticelle" e protegge il frammento di mRNA.

Ci sono poi gli eccipienti (ovvero le sostanze che "completano", creano il farmaco).
Eccipienti:

• fosfato disodico diidrato: mantiene il pH della soluzione stabile.
• potassio diidrogeno fosfato: mantiene il pH della soluzione stabile.
• potassio cloruro: sale, serve a rendere il liquido con la stessa quantità di sali contenuti nel sangue
• sodio cloruro: sale da tavola, serve a rendere il liquido con la stessa quantità di sali contenuti nel sangue.
• saccarosio: uno zucchero che protegge le piccole nanoparticelle dal congelamento e li conserva.
• acqua per soluzioni iniettabili: acqua.

I filamenti rossi sono mRNA, protetti da strutture (blu, azzurre, viola) che sono grassi. Questa è UNA nanoparticella lipidica ed entra nella cellula.

Possiamo dire che gli eccipienti sono più o meno quelli di qualsiasi soluzione iniettabile (anche di alcuni antibiotici). Il vero "progresso" è dovuto alla tecnologia a mRNA, un vero salto "spaziale" della farmacologia. In linea di massima questo vaccino non contiene nulla di "straordinario" oltre all'mRNA e alla tecnologia usata per renderlo un farmaco. Per chi fosse interessato ad approfondire la struttura chimica e fisica di questa tecnologia, un buon riassunto si trova qui.

Vabbè, questo misterioso intruglio che ci siamo iniettati non ci trasformerà in calamite giganti o ripetitori ambulanti e ci sono altri farmaci ben più "complessi" (e tossici). Questo lo sappiamo perché studiamo, abbiamo la capacità di discernere, usiamola.
Forse così avremo meno paura del vaccino antiCovid.
Devo dire che quando mi sono vaccinato non vedevo l'ora, non avevo nessun timore ma ero esaltato e agitato, più per l'emozione e il momento quasi sacro che per altro. Probabilmente anche perché avevo studiato il vaccino, la sua composizione, i suoi effetti, i meccanismi e le caratteristiche. E poi perché avevo visto morire di Covid.
Perché per fare delle scelte è bene conoscere la realtà.

Alla prossima.