mercoledì 26 giugno 2019

Danni da vaccino?

I vaccini sono sempre sicuri?
Causano danni?
Questa domanda è quella che si pongono alcuni dei genitori esitanti, che hanno dubbi sulle vaccinazioni.
Devo dire che l'impressione (personale) mi dice che sia una domanda più "inculcata" da furbi e antivaccinisti che una curiosità spontanea, questo per un motivo molto semplice: cosa non causa mai danni?

È quello che rispondo quando la stessa domanda me la fa una paziente o in un convegno. "Mi dica una cosa che mai, in nessuna occasione, sia potenzialmente dannosa". In realtà non esiste.

Se poi parliamo di farmaci, di sostanze che introduciamo nel nostro corpo (esattamente come una puntura d'ape, un pezzo di pesce, un'arachide...), il "rischio" è leggermente più elevato ed è proprio questo il punto. Non mi sembra che qualcuno (dotato di normale buon senso) abbia mai detto "i vaccini sono sicuri al 100%" perché "al 100%" non è sicuro niente.
Bisogna considerare, inoltre, che ci sono due grandi categorie di "danno" da considerare.

La prima sono gli "eventi avversi", ovvero qualsiasi problema sia insorto dopo una vaccinazione (parliamo solo di vaccini per non perdere il filo, ok?) ma non per forza legato a questa. Un dolore, una febbre, un rossore insorti subito o poco dopo una vaccinazione sono un evento avverso da segnalare. Deve essere per forza dovuto alla vaccinazione? No, però segnalarlo e conoscerlo ci serve per capire se può esserlo e se ci dobbiamo preoccupare.

Poi ci sono gli effetti collaterali. Cioè i problemi che siamo sicuri (perché li conosciamo) siano dovuti alla vaccinazione. Gli effetti collaterali sono le cose che succedono perché usiamo un composto attivo. Qualsiasi farmaco abbia un'azione ha un effetto collaterale. L'Aspirina fa passare il dolore ma irrita le pareti dello stomaco, la Tachipirina fa abbassare la febbre ma crea danni al fegato. Noi scegliamo di approfittare dell'effetto positivo se questo ci serve ed è superiore a quello negativo. Il vaccino ci può dare ogni tanto un effetto collaterale banale e passeggero ma ci protegge da malattie che non sono mai banali e a volte nemmeno passeggere (di alcune malattie infettive si muore).

Per esempio alcuni vaccini causano gonfiore e fastidio nel punto di inoculazione, altri possono causare febbre, altri ancora persino una polmonite (come il vaccino antivaricella) ma sono rischi talmente rari che vaccinarsi vale ancora la pena.
Alla fine la vaccinazione fa rischiare quanto si rischia vivendo ma molto meno di quanto si rischierebbe avendo una malattia infettiva.

Appurato che tutto possa potenzialmente essere rischioso, questo rischio è accettabile?
Perché alla fine è tutto un fatto di percezione e di realtà.
Possiamo pensare che un rischio sia altissimo quando invece è trascurabile o, al contrario, sminuire un rischio reale e questo succede ogni giorno.

Partiamo dal fatto che per la scienza (quindi dai dati che abbiamo, dagli studi effettuati) il rischio legato alla vaccinazione è bassissimo, veramente bassissimo. Inoltre si tratta di un rischio quasi sempre risolvibile e non definitivo, questo emerge da tutti i dati che abbiamo, dalla sorveglianza attiva e passiva delle vaccinazioni e dagli studi.
Il rischio di partenza è leggerissimo, cioè è già basso il rischio legato al tipo di farmaco (il vaccino), per esempio il rischio di altri prodotti (analgesici, antibiotici e altri) è molto più alto. Se poi paragoniamo questo rischio a quello "alternativo", cioè quello di avere una malattia (e la medicina è tutta basata sul bilancio rischi/benefici), vaccinarsi conviene.
Un esempio.
Credo tutti sappiamo che uno degli eventi avversi della vaccinazione sia la febbre (non costante, non per forza alta ma spesso presente). La febbre, quando soprattutto è molto elevata, può causare convulsioni (non a caso chiamate "convulsioni febbrili").
Molti studi concludono che le convulsioni da febbre causata dalla vaccinazione non sono dovute alla vaccinazione direttamente ma indirettamente, alla febbre quindi.
Le convulsioni febbrili sono più o meno violente ma quasi tutte si risolvono spontaneamente e senza problemi.
Ma quando è alto il rischio di convulsione febbrile dopo vaccinazione?
I dati ci dicono che si verifica circa un caso ogni 39.000 vaccinazioni.
Come vedete questo rischio? Basso? Alto, altissimo? Ecco, ragioniamo con i numeri.
Sapete quante persone muoiono per fulmine in Italia? Circa 10-15 l'anno.
Consideriamo che in Italia nascono circa 450.000 bambini ogni anni e potremo calcolare che abbiamo meno casi di convulsioni febbrili che morti da fulmine. Muoiono molte più persone per colpa dei fulmini che per colpa dei vaccini per i quali non è morto nessuno.

Così si percepisce meglio il rischio? Parlo della mia percezione (che non per forza è uguale a quella di altri): per me morire fulminati è un'evenienza rarissima.
Mio figlio, dopo una vaccinazione, ha avuto un episodio di convulsione febbrile velocissimo, ha perso il controllo barcollando ed è caduto a terra. Io ero abbastanza tranquillo, l'ho preso, l'ho steso sul letto ed ho aspettato con attenzione, mia moglie è andata in panico ed ha urlato, così mio figlio, vedendola urlare, ha iniziato a piangere in maniera incontrollabile, mentre l'episodio si era già risolto.
Potrei dire che mia moglie è stata più dannosa del vaccino (scherzo eh? 😉).
Questo per dire che può succedere un problema ma sappiamo che è quasi sempre banale.

Oppure guardiamo i morti per incidente stradale: nel 2017 più di 3000.
Qualcuno ha mai chiesto una legge per mettere fuori legge le auto? O per limitare a 20 chilometri orari il limite di velocità? No, perché l'auto è comoda, molti incidenti sono evitabili ma tanti altri sono "inevitabili", il prezzo del progresso che tutti noi, volontariamente e con consapevolezza sfruttiamo.
I vaccini, inoltre, non sono solo "comodi" come le automobili ma sono "salvavita", "protettivi", tutti valori in più che incidono nella scelta di farli.
E le reazioni avverse "gravi"? Così come sono definite proprio dai medici, per grave si intende ogni evento avverso legato ai vaccini che ha previsto il ricovero (anche in osservazione) in ospedale o un evento "clinicamente rilevante" che ha richiesto studio del caso. Sono quindi compresi anche le convulsioni febbrili, la febbre stessa, spesso una reazione locale che ha richiesto terapia o i rarissimi casi di shock anafilattico. Se però controlliamo tutti i report vedremo che già sono rari i casi di evento avverso grave e di questi, quasi tutti (per esempio in un report della regione Puglia, nel 97% dei casi) erano casi di febbre.
Certo che gli estremisti e gli attivisti antivaccino esagereranno e parleranno di una strage. Ovvio che chi punta alla paura e il terrore non spiegherà i particolari, lancia un numero, fa paura e si nasconde, come ogni terrorista.
C'è un'altra domanda ricorrente sulla sicurezza dei vaccini.
Come mai se i danni da vaccino sono così rari, esistono molti indennizzati?

I "danni da vaccino" ovviamente esistono, come ho premesso all'inizio e come succede per qualsiasi evento della vita ma quelli realmente dovuti (in maniera dimostrata e chiara) alla vaccinazione sono pochissimi, quasi tutti legati alla vecchia vaccinazione antipolio. Se si leggessero le notizie di cronaca, conoscendo i potenziali danni da vaccino, quelli che arrivano ai giornali non lo sono. Casi di autismo, epilessia, addirittura diabete e sclerosi multipla, sono pretestuosamente legati ai vaccini. Ci saranno i veri danni ma non sono certo quelli che conosciamo tramite i media.
La stragrande maggioranza (o meglio, la quasi totalità) di presunti danni da vaccino di cui leggete nei giornali o su internet non hanno nulla a che vedere con un vero problema derivato da una vaccinazione.
Non c'è nessuna prova lo sia, a volte è proprio evidente, altre volte è solo un riconoscimento "legale" e non scientifico.

Ho già spiegato come si svolgono (superficialmente) i processi per richiesta di indennizzo per danni da vaccino ed è proprio leggendo queste sentenze o le perizie che si capisce il livello di "attendibilità" scientifica delle conclusioni dei tribunali. Si tratta fondamentalmente di trovare una scusa per dare a persone con disabilità un aiuto economico. Certo che è difficile da accettare ma, ripeto, leggete sentenze e documenti (come ho fatto io) per capirlo bene.

Sentenza di Busto Arsizio. Visto che non ci sono prove di altre cause per la malattia di un bambino, è ragionevole sia stato il vaccino.
Sto parlando di perizie che sostengono che visto che non ci sono prove che una problematica (in questo caso l'autismo) sia stata causata da qualcosa in particolare, sarebbe ragionevole che la causa possa essere la vaccinazione.
Lo trovate...ragionevole?

Un po' come dire, visto che se una persona sviene, senza una causa precisa o conosciuta, chi gli sta accanto potrebbe essere chiamato a risponderne perché, ragionevolmente, potrebbe essere stato lui a spingerlo e farlo cadere. Oppure, visto che raramente una trasfusione di sangue può causare un grave effetto collaterale (e la legge indennizza chi lo subisce), si dovrebbero considerare le trasfusioni inutili e pericolose. Sarebbe stupido.

Esistono fiumi di parole sulle sentenze per indennizzo da presunto danno da vaccino, sentenze ribaltate, pareri, giudici che sottolineano non tanto la necessità di "ripagare un danno" ma quella di "aiutare chi è in difficoltà", sono talmente tante le parole da confermare che le sentenze e le leggi non sono medicina né scienza, sono tutt'altra cosa.
Tanto che usare una sentenza per sostenere che i vaccini siano pericolosi non è solo segno di ignoranza ma spesso di malafede.
A proposito di questo c'è anche il dramma dei genitori che usano (letteralmente) la malattia del figlio per guadagnare denaro (con tanto di raccolte fondi e immagini del bambino malato date in pasto alle persone dovunque ci sia occasione per chiedere soldi), un paio di esempi sono noti sui social network.

Oggi la stragrande maggioranza di "danni da vaccino" decisi in tribunale hanno solo un legame temporale con la vaccinazione, alcuni sono addirittura improbabili (se si vuole approfondire ho scritto un post qualche anno fa).

Oltre al fatto (credo evidente) che non è certo un tribunale o una sentenza a decidere un fatto medico, le persone che hanno ricevuto indennizzi (e non risarcimenti, questo è fondamentale) sono persone che hanno un danno, a prescindere dal motivo o dall'eventuale illecito o colpa. La donna che in gravidanza non lavora è "indennizzata" dallo stato (non certo perché il lavoro la danneggi ma perché al contrario non sia danneggiata economicamente dalla gravidanza), la persona che è invalida (nata o diventata così) sarà indennizzata (non certo perché l'invalidità sia per forza colpa di qualcuno, può essere congenita, per evitare che l'invalidità diventi un ostacolo alla normale possibilità di vivere dignitosamente) e così via, come il lavoratore che ha una malattia verrà indennizzato (e la malattia non è colpa di nessuno, ovviamente).
L'indennizzo da "danno da vaccino" (che vale anche per le trasfusioni e i farmaci emoderivati) si può assegnare se qualcuno, dopo una vaccinazione, a prescindere dal nesso o dalla reale associazione, ha manifestato problemi gravi che ne hanno limitato l'attività. Lo scopo è anche per questo "solidale", non si indennizza cioè per ripagare una "colpa" (dei vaccini, in questo caso) ma per aiutare una persona o una famiglia con chiaro aumento di impegno economico (per approfondimenti, vedere qui).

In linea di massima mi sembra giusto e corretto che esista una legge così.
Pensare però che l'esistenza di una legge o di indennizzi presuma che esistano anche migliaia di danneggiati da vaccino (non staremo qui a fare statistiche sulla percentuale di eventuali danni sul totale di vaccinati in Italia) è una falsa informazione.
La legge, lo stato, gli indennizzi, sono ben altra cosa rispetto alla sicurezza, l'utilità o l'efficacia di un vaccino, cosa che nessuna autorità al mondo, nessun ente e nessuno scienziato attendibile ha MAI messo in dubbio.

Questi sono dati reali e basati sulle conoscenze scientifiche se poi la si vuole mettere sul tifo da stadio o sull'ideologia,, chiaro, ognuno tifi per la maglietta che gli piace.

Alla prossima.

mercoledì 5 giugno 2019

Libertà di cura? Eccola.

Ho sempre detto e lo ripeto che la lotta alle false cure e ai ciarlatani della salute si fa impedendo ai truffatori di agire.
Sicuramente informare, spiegare la medicina, diffondere conoscenza e cultura, sono ottimi metodi per dare la possibilità di scegliere bene e consapevolmente ma a volte non basta. Chi ne è vittima, chi muore per colpa di un ciarlatano non deve essere criticato perché, tranne rari casi, si tratta sempre di persone fragili, a volte disperate, facilmente condizionabili. Soprattutto mai stupirsi.

Anche la persona più colta e razionale può essere vittima di truffatori.

Come è successo a Katie, mamma quarantenne che pensava (magari convinta da qualche ciarlatano o proprio leggendo internet) di sconfiggere il tumore che l’aveva colpita, con diete, attività fisica e curcuma, nella migliore tradizione della medicina alternativa. Ha rifiutato le cure mediche (intervento, chemioterapia e forse radioterapia) e si è affidata ai ciarlatani. E ovviamente è morta. È un peccato. Per lei che, avendo un tumore non troppo avanzato, poteva benissimo riuscire a guarire, c’era una buona probabilità e per sua figlia piccola che ha perso una mamma sfruttata e tradita. Però questo dimostra che la libertà di cura esiste.
Quando una persona sta male può liberamente e tranquillamente affidarsi alla medicina o ai maghi. Ai ciarlatani o agli ospedali.
Oggi l’ignoranza totale è rara e chiunque sa che le cure mediche vere e dimostrate si trovano in ospedale, dove pensi di trovarle d’altronde?
Oppure qualcuno crede davvero che un tumore, un cancro, malattia incurabile per definizione, si curi con il pepe o mangiando mele? Se ti affidi a internet o a chi dice di essere boicottato e di aver fatto una grande scoperta sul cancro stai rischiando tutto perché ti affidi al nulla, sia chiaro.

Lo sappiamo tutti, giusto?

Bisogna aggiungere che la famiglia di Katie ha dato fondo a tutti i propri risparmi per permettersi le cure alternative.
Ecco, da una parte ci sono le cure frutto di decenni di studi, terapie a volte efficacissime altre no, cure fatte di scienza, fatica, confronti, libri e dati.
Dall’altra abbiamo una baggianata frutto della fantasia malata di qualcuno che poi internet o qualche complice provvede a diffondere. Scegliete. Eccola la libertà. Certo, io penso che non si è veramente libero se non si hanno informazioni vere, oneste, controllate. So però che è difficile controllare e mantenere la calma in certi momenti. 

Katie aveva un tumore che oggi, seguendo le cure previste, ha un alto tasso di sopravvivenza e di guarigione (la possibilità di essere vive dopo cinque anni dalla diagnosi è oltre il 70%). Si è affidata a sciocchezze. La dieta vegana (molto in voga in ambienti alternativi), la curcuma (ultima moda dei ciarlatani), il pepe nero, le vitamine e altro. La dieta vegana non cura il cancro. La curcuma neanche. Nemmeno un po’.
Il pepe o le vitamine al cancro nemmeno lo sfiorano. Katie, per curare il suo tumore mammario, ha fatto una cura equivalente al nulla.

Katie come appariva in una delle tante foto messe in rete da lei stessa.
Per questo mi batto e mi batterò sempre perché ognuno sia libero di scegliere ma anche per togliere dalle grinfie dei ciarlatani le persone più bisognose d’aiuto. Certo che bisogna essere liberi di scegliere, però bisogna anche conservare, finché possibile, la lucidità e la dignità che ci salvino da truffatori e ciarlatani.
Alla piccola figlia di Katie, sei anni, un giorno racconteranno che la mamma è morta per inseguire la libertà. Forse la figlia capirà, forse si chiederà chi ha convinto la mamma che la scelta di usare sciocchezze sia stata davvero una scelta libera o condizionata da qualche furbo profittatore. Essere pasto di avvoltoi significa essere liberi?

Lo ripeto quindi. Affidatevi sempre e solo a chi ci propone cure dimostrate. Negli ospedali pubblici, in genere, si è sufficientemente protetti. Non esistono cure segrete o nascoste, per le malattie serie servono maniere serie.
Non affidatevi, mai, a chi parla di cure miracolose, di “metodi” inventati, di complotti, di risultati garantiti al 100%.
Cercate di mantenere saldo il timone che lì fuori c’è tanta gente che guarda il vostro portafogli e non la vostra salute.

Siate liberi ma non siate ingenui.
Mi raccomando.

Alla prossima.