giovedì 25 giugno 2015

Il cancro, il bicarbonato, i medici, i soldi.

Chi mi segue dagli esordi sa che questo blog ha iniziato proprio da lui.
Dal guaritore del bicarbonato, Tullio Simoncini, ex medico ormai radiato dall'albo professionale che sostiene che il cancro sia un fungo (la candida albicans) e che si possa curare con il bicarbonato di sodio. L'ipotesi, oltre a non avere basi scientifiche, non è stata mai dimostrata dal suo "inventore" che ha detto espressamente di non aver mai fatto ricerche sull'argomento.

Simoncini, oltre alla radiazione ha una condanna per omicidio colposo, due per truffa, una per "terapia imprudente" (tribunale albanese), due per attività commerciale scorretta dell'AGCOM ed un processo in corso. Un curriculum "di tutto rispetto" che però non gli impedisce di girare il mondo per "curare" i disperati con una cialtronata tra le più ridicole: il bicarbonato di sodio (quello che usiamo in cucina) per curare i tumori, tutti. Ancora più stupefacente che ci siano persone che gli diano fiducia, ad uno con una fedina come la sua, in genere, non si affiderebbero nemmeno le chiavi dell'automobile.

Chi non segue il blog dall'inizio forse non sa come fu proprio la scoperta di un trucco usato da Simoncini per mostrare una presunta guarigione da tumore con il bicarbonato, a spingermi in questa avventura di "debunking medico" e come lo scoprire questo tipo di trucchi diventò per me uno stupefacente viaggio nel mondo oscuro delle medicine alternative che poi si è rivelato peggio, molto più buio di ciò che immaginavo.
Il ricorso a trucchi e falsificazioni per pubblicizzare le proprie finte terapie, è una caratteristica di tutti i ciarlatani, nessuno escluso e, lo dico con molto dispiacere, anche tra medici non "alternativi" ed ufficialmente inseriti nella sanità pubblica nazionale, esistono persone che davanti alla possibilità di guadagno non si fermano davanti a nulla, nemmeno a cospetto della disperazione di un malato grave e del dolore della sua famiglia.
Diciamo che mi sono scontrato con una realtà che credevo solo marginale.

Simoncini ha iniziato la sua attività di guaritore quando ancora era un medico ed internet era agli albori. All'avvento del web che permette di diffondere qualsiasi notizia in un attimo, è diventato tra i guaritori più noti e richiesti, con una folta schiera di sostenitori (alcuni semplicemente ignoranti, altri ben consapevoli dell'assurdità di queste teorie) prendendo un sacco di soldi per le sue visite e le sue terapie e seminando morte ed illusioni.
La spregiudicatezza di questo personaggio è nota ed il giro di affari che è capace di creare non è indifferente (forse è per questo che attira molti disonesti alla sua corte).
"Onorari" (in nero naturalmente) esorbitanti ed addirittura "consulenze" via Skype (per chi non lo sapesse, una sorta di "videoconferenza") al "modico" prezzo di 150 euro. Come fa una persona gravemente ammalata a credere ad una cosa del genere? Come fanno i suoi parenti a cadere nelle grinfie di un soggetto simile?
Basta la disperazione o davvero bisogna essere particolarmente ingenui?
Simoncini chiede 150 euro per una "consulenza via Skype"
Pochi anni fa l'ennesima morte, un ragazzo italiano.
Simoncini ora è stato condannato in Albania ed attende un processo in Italia ed assieme a lui c'è un altro medico, Roberto Gandini, radiologo, assolto in Albania, in attesa di giudizio in Italia.
Dopo otto anni dall'inizio di questo blog, considerando l'avviata carriera internazionale di Simoncini parlare ancora di lui suona un po' ripetitivo: se informando sull'inutilità di questa falsa cura spiegando anche i trucchi usati dal guaritore per farsi pubblicità c'è ancora chi ci crede, ogni parola in più è superflua. Non è chiaro nemmeno quale possa essere l'atteggiamento più giusto nei confronti di chi sta male e cade in queste truffe, perché credere ad una sciocchezza del genere è davvero troppo.

Per questo motivo non penso ci sia molto da dire (e da aggiungere) su Simoncini, finché ci sarà gente disposta a credere che si possa curare il cancro con delle flebo di bicarbonato e si berrà i giochi di prestigio dell'ex medico romano si può fare poco e nessuna parola o statistica, nessun trucco rivelato potrà distogliere, chi è stato plagiato, dalla scelta fatta. Dopo aver informato (lo ha fatto persino l'AIRC, associazione italiana ricerca sul cancro) ognuno è libero di scegliere la sua strada, consapevole (si spera) di dover scegliere tra una speranza (la medicina) ed una truffa (il bicarbonato).

Con la radiazione dall'albo dei medici Simoncini non è più sotto il controllo degli enti sanitari (che hanno già usato il provvedimento più grave che si possa usare nei confronti di un medico) ma della magistratura e delle forze dell'ordine, sono le uniche possibilità per fermarlo ma è chiaro che le sue "cure" devono trovare delle basi di appoggio, delle complicità, qualcuno che provveda al ricovero dei pazienti, inserisca i cateteri per effettuare le inutili e pericolose dosi di bicarbonato ed una rete di connivenze non da poco. Simoncini non lavora da solo.

Se su internet sono diversi i personaggi che lo pubblicizzano e lo appoggiano, nel mondo ci sono cliniche, medici e collaboratori che lo aiutano (non certo gratuitamente) nella sua attività. In Albania era una clinica privata, in Italia anche.
Non è quindi Simoncini il diretto protagonista di questo post ma tutto ciò che lo circonda.

La televisione della Svizzera italiana ha recentemente effettuato un interessante dossier nel quale Simoncini (che non sa di essere ripreso), descrive accuratamente ciò che una paziente che chiede le sue cure deve fare.
Dopo alcune istruzioni generiche sui costi e sulla sede dell'"intervento" (devono essere inseriti dei cateteri attraverso i quali Simoncini farà le infusioni di bicarbonato di sodio), l'ex medico fa i nomi dei medici che lo aiuterebbero (in particolare nell'inserimento dei cateteri per fare le infusioni di bicarbonato) e li fa chiaramente.
Dice di appoggiarsi alla clinica Santa Maria di Leuca di Roma dove opererebbero due medici, il dott. Roberto Gandini (il radiologo che con lui è sotto processo per la morte di Luca Olivotto) ed il dott. Enrico Pampana, un altro radiologo. Sono loro che, secondo Simoncini, prepareranno i cateteri per permettere le infusioni di bicarbonato e così lui riferisce succederà anche alla giornalista che si finge malata per realizzare il servizio.
La clinica ed uno dei due medici smentiscono le parole di Simoncini sostenendo di non avere nulla a che fare con il guaritore del bicarbonato.
Il nome di Gandini non è però nuovo, appare nel sito di Simoncini scritto in una testimonianza che una signora francese rilascia qui, Gandini sarebbe il radiologo che ha inserito il catetere alla signora.


I responsabili della clinica, anche loro, smentiscono e persino il direttore sanitario della stessa dice di non sapere di avvenimenti simili all'interno della sua struttura.
Ma questi sono elementi che dovranno essere valutati dalla magistratura.
Quello che colpisce di più è la presenza dei medici che si presume sappiano chi sia Simoncini, che "terapie" faccia ed a cosa dovessero servire quei cateteri (o qualcuno vuole credere che si prepari una via per catetere così, tanto per passare il tempo?), non sono stati certo i pazienti ad inserirsi i cateteri da soli.

C'è da sottolineare anche che l'ex medico romano non ha "qualche" paziente sporadico ma la sua attività è regolare e continua e soprattutto si dovrebbe spiegare come nelle varie cliniche in cui si appoggia l'ex medico, quelle persone farebbero operare un medico ormai radiato dall'ordine professionale e che applica una pericolosa "cura alternativa" senza basi scientifiche. Lo fanno perché appoggiano queste deliranti teorie o per motivi molto più "venali"?

La falsificazioni di Simoncini sono innumerevoli, per farsi pubblicità, aiutato da siti spazzatura italiani e stranieri, pagine sui social network, non esita a manipolare referti, storie cliniche, non si fa alcun problema nel realizzare fotomontaggi (o sono i suoi collaboratori a farlo) e fornire dati falsi e, come sempre accade, le testimonianze che mostrerebbero incredibili effetti del bicarbonato si rivelano sempre delle esche per ingenui.
Una delle ultime "prove" manipolate è mostrata proprio nel servizio svizzero.
La maggioranza dei video del guaritore romano sono realizzati da Massimo Mazzucco, ex regista che ora si occupa di complotti di tutti i tipi e che da sempre appoggia e pubblicizza Simoncini.

In uno dei video racconta la storia di Corinna, "guarita" da diversi tumori (polmone, seno, ossa...) per merito del bicarbonato che avrebbe "collaborato" con la terapia che aveva già fatto la donna in ospedale, la terapia truffaldina era stata somministrata da un medico svizzero che compare come testimone nel video di Mazzucco ed anche in quello del servizio svizzero. Quando Mazzucco nel suo sito raccontò la storia, qualcuno gli chiese, giustamente, i referti di questa "stupefacente" guarigione. La risposta di Mazzucco fu chiara e patetica (ed accettata supinamente dai suoi lettori): "la paziente ha perso i referti durante un trasloco".


La donna ha appena fatto un trasloco, appena pronti invierà i referti.

Ma guarda un po'.
Si potrebbe pensare che non sia giusto divulgare "testimonianze" così delicate senza documentazioni o prove eccezionali ma questo evidentemente vale solo per chi ha buon senso.
Soprattutto quando si viene a sapere che in realtà Corinna non è "guarita" ma è morta (lo afferma proprio il medico alternativo intervistato nel video) ma il video è sempre lì (dal 2009) e la donna...continua dopo la morte ad essere "testimone" di Simoncini.
Mazzucco chiude il suo articolo con le parole: "Sono solo i muri dell’ignoranza, della presunzione e dell’avidità, e non quelli prettamente scientifici, i veri ostacoli sulla via della soluzione del problema cancro", che ora che conosciamo il vero finale della storia, hanno un suono molto triste.

È lo stesso destino di molti "testimoni" di prodigiose guarigioni, mentre per altri il destino è stato quello di fare le cure in ospedale, essere stati normalmente curati e solo dopo sottoporsi alla cialtroneria del bicarbonato (che naturalmente diventa "protagonista" della guarigione), tanti di quei pazienti che testimoniano la loro guarigione in video, oggi non ci sono più.

Che si lasci impunita una persona come Simoncini a questo punto non è un problema della medicina o degli ordini professionali lui è ormai fuori da ogni regola ma con lui collaborerebbero medici che esercitano regolarmente e cliniche regolarmente autorizzate, questo è quello che si dovrebbe impedire.
Anche in questo caso, come in molti altri, l'ordine dei medici sa.

Se continuerà a fare finta di non guardare non si lamenti di quanti parlano di professione medica svilita ed umiliata, di chi chiede inutilmente più garanzie a favore dei pazienti e di tutti (tanti) quei medici che lavorano onestamente, con capacità ed umanità. Non bastano i vari casi Di Bella, Stamina, dei tanti personaggi che confondono la laurea in medicina con una macchina per fare soldi?
Io credo che siamo già abbondantemente fuori da ogni limite di pazienza e sopportazione, ora tocca a voi, ordini ed istituzioni, in molti cominciano sinceramente a non poterne più.

Il servizio della televisione svizzera è qui.
La puntata intera del programma è qui.

Ci sono anche due miei interventi.

Alla prossima.

giovedì 11 giugno 2015

Il falso fattore dell'equilibrio nella scienza.

Pochi giorni fa, un importante festival itinerante, mi ha invitato ad un dibattito, un invito gentile e gradito, mi piacciono i "festival popolari", quelli organizzati amatorialmente e che coinvolgono la popolazione locale. Ma ho rifiutato l'invito.
Il motivo è semplice, il dibattito si doveva svolgere tra me ed un personaggio (non un medico) che pubblicizza e promuove una delle ciarlatanerie più note e pericolose che esistano al mondo. Non dirò chi sia il personaggio né di cosa si occupi, farei solo pubblicità gratuita ma si sarebbe dovuto parlare di salute e malattie con una persona che di salute ne capisce quanto io sia esperto di fisica nucleare, affidare a lui la propria vita praticamente equivarrebbe affidare al sottoscritto la sicurezza di una centrale nucleare, non ve lo consiglio.

Gli organizzatori hanno pensato a me perché "serve qualcuno che sappia bilanciare le sue affermazioni".
Il problema è che per "bilanciare" le affermazioni di quella persona non servirebbe chiamare un esperto o un addetto ai lavori, è un confronto già sbagliato in partenza. Se si parla di medicina si chiama un medico, se si parla di fisica un fisico e così via. Non è normale un dibattito medico tra un profano e chi si occupa di salute.
Ma questo succede e spesso sono proprio i profani (o quelli in malafede) che cercano questi confronti, per loro è una "promozione" da tutti i punti di vista, professionale perché pur non essendo esperti di salute sono paragonati ad essi e commerciale perché si fanno pubblicità.

Ora, in inglese questo lo chiamano "false balance", ovvero mettere sullo stesso piano due fatti, uno scientifico (ma anche di altro tipo, in ogni caso "attendibile") con uno pseudoscientifico (o falso), è un noto "bias" (un errore, una debolezza nel ragionamento).
Mettendo sullo stesso piano la scienza e la ciarlataneria si crea un senso di credibilità a chi non ne ha, una "dignità" che non può esistere. In questi contesti il ciarlatano ha tutto da guadagnare ed un dibattito si svolgerebbe su argomenti che bloccano il ragionamento scientifico per portarsi sulle illazioni e sulle ipotesi personali. Non sarebbe un dibattito scientifico quindi ma un palco dal quale proclamare idee indimostrate ed inconfutabili.
Un classico: fare affermazioni indimostrabili e vaghe (che chiaramente lo "scienziato" non può smentire, non perché non lo sa fare ma perché non puoi smentire una cosa che non esiste) per poi dire "non ha saputo ribattere" ma a parte questo si considera "accettabile" qualcosa che non lo è, si "promuove" a "ipotesi" qualsiasi sciocchezza, tanto queste non presuppongono l'onere della prova. Non avendovi detto di cosa si sarebbe parlato si capisce poco ma questo serva per un discorso più generale.
Ma come ho detto ho rifiutato e sono convinto di aver fatto la scelta migliore e più corretta.


Sarebbe un dibattito equilibrato invitare un astrologo (che usa la superstizione per parlare di stelle e pianeti) per parlare di costellazioni e mettergli di fronte un astronomo (il vero esperto di astronomia)?
Il geologo che spiega come si cercano le fonti di acqua, deve "dibattere" con un rabdomante (colui che dice di scoprire vene acquifere con i suoi poteri paranormali)?
Esistono sedi adatte per l'una e l'altra persona, un contesto scientifico per parlare di scienza ed uno informale o ai fini di intrattenimento per parlare di fenomeni paranormali.
La BBC, la rete televisiva nazionale inglese, proprio per questo ha scelto di non ospitare d'ora in poi, in tramissioni televisive, i cosiddetti "alternativi" della scienza. Chi ha posizioni non condivise dalla comunità scientifica ha un mezzo per far conoscere (ed eventualmente apprezzare) le sue idee: dimostrarle.
Le descrive, le prova e pubblica le prove in una rivista scientifica nella quale tutti gli scienziati del mondo possano leggerle, controllarle, verificarle e dopo confermarle o meno e così rientrare nelle fila della scienza abbandonando la pseudoscienza.
Basta volerlo.
Andare in televisione, in radio, a dibattiti pubblici, significa rivolgersi al pubblico ed in questo caso gli argomenti dei ciarlatani hanno facile presa, molto di più di quelli di chi sposa sinceramente ed onestamente il metodo scientifico.
Qualcuno pensa che non "affrontare" gli pseudoscienziati lascerebbe strada aperta alle loro farneticazioni, certo, in fondo così, dovunque vadano, non ci sarebbe nessuno pronto a ribattere, a smentirli o a spiegare perché non hanno ragione, è giusto, ma come ho scritto prima, una persona che si basa sul metodo scientifico, giocherebbe una partita completamente sbilanciata, è, appunto, un falso "bilanciamento" delle opinioni.
Il ciarlatano può dire quello che vuole, se dice "io con la mia pillola curo tutti i mali nel 100% dei casi", lo scienziato non può che rispondere "non è vero, non lo ha mai dimostrato" a questo il ciarlatano risponderà "sì che è dimostrato, ci sono centinaia di testimoni" (che per la scienza contano ma fino ad un certo punto, sempre che esistano), lo scienziato ribatterebbe "allora pubblichi queste testimonianze in una rivista scientifica" ed il ciarlatano "già fatto, nel Giornale di Vigevano". Il pubblico applaude, il ciarlatano ha ragione, lo scienziato si ritira in silenzio, non c'è nulla da dire per chi usa questi argomenti.
Che "dibatti" a fare?
Se il ciarlatano sostiene di curare il 100% dei suoi pazienti, il medico risponderà "io ne curo il 70%" (perché la correttezza, la cautela e le affermazioni dubbiose, sono patente di serietà), il medico, agli occhi del pubblico profano, ha perso.
Il pubblico naturalmente, resterà colpito da quel 100%: è superiore, è vincente, poco importa se è falso, se il 100% sia solo un messaggio pubblicitario senza riscontri ma se vuoi dire una bugia, dilla grossa, ci sarà sempre chi ci crederà.
Questo può farlo un truffatore, non una persona seria e per questo la strada del primo sarà sempre più facile di quella del secondo.
Qual è il dibattito quindi? A chi serve?

Il "falso esperto" si basa proprio su argomenti non scientifici o difficilmente smentibili per uscire "vittorioso" (dal suo punto di vista) dal dibattito, è la sua caratteristica, il suo punto di forza. Gli argomenti del "falso esperto" si basano tutti su:
1) Teorie del complotto.

2) Citazione di altri falsi esperti.

3) Selezione di studi non autorevoli, falsi o non attinenti.

4) Interpretazioni personali della realtà.

5) Manipolazioni, illazioni e fallacie.

Si tratta quasi sempre di argomenti senza basi, incommentabili, non smentibili (se dici che "Big Pharma" si arrichisce a spese della salute della popolazione, non stai portando una prova a favore di qualcosa ma un'illazione che non dimostra nulla).

Al contrario uno scienziato o un vero esperto deve limitarsi a dati reali (anche se fossero pochi ma che siano veri), deve usare cautele e condizionali, non deve fare affermazioni stupefacenti, caute, non può interpretare personalmente i risultati della ricerca scientifica e si basa solo su fatti oggettivi, se non lo facesse sarebbe un ciarlatano anche lui.

Il "confronto" non può esistere quindi perché il vero esperto o colui che basa le proprie informazioni su quelle fornite dalla scienza, ha dei limiti da non sorpassare, gli stessi che l'esperto "fai da te" sorpassa regolarmente ed anzi è proprio questo il suo scopo. Non a caso il "false balance" prevede che sia uno scienziato "serio" che debba smentire il "ciarlatano" quando dovrebbe essere l'esatto opposto: chi ha l'idea "eretica" dovrebbe dimostrarne la veridicità andando contro il parere della comunità scientifica, se ci riesce ha fatto una scoperta, se non lo fa resta un ciarlatano mentre non deve essere mai lo scienziato ad impegnarsi nella demolizione delle bufale scientifiche, è tempo perso.


Ma questo non succede perché non fa spettacolo.

Basti riflettere sul fatto che le ultime cure alternative che hanno creato discussioni pubbliche importanti nel nostro paese (Bonifacio, Di Bella, Stamina) nonostante il parere dei competenti (ed in alcuni casi anche l'esame da parte degli stessi) abbiano smentito le promesse iniziali, i rispettivi "inventori" non abbiano mai accettato la bocciatura, l'abbiano rifiutata con le scuse più classiche, le stesse che hanno usato per promuoversi: il boicotaggio, il complotto, la genialità incompresa. Non hanno aggiunto nulla ai loro argomenti ma hanno usato la smentita come trono sul quale sedersi.
I loro seguaci, naturalmente, hanno accettato ogni giustificazione.
Quando si vuole organizzare un dibattito reale tra due posizioni scientifiche (naturalmente se si ha intenzione di organizzare un dibattito scientifico e non una rissa) i due ospiti devono avere delle credenziali scientifiche, devono essere noti per avere esperienza reale su un determinato campo, devono essere ambedue di nota onestà e correttezza. Chi accetterebbe un match sportivo tra un atleta onesto ed uno noto per usare sostanze proibite? Chi si divertirebbe a guardare una partita con il risultato deciso già dall'inizio?
Negli Stati Uniti c'è un forte dibattito sul riscaldamento globale ("global warming"), molto più acceso che nel resto del mondo. È un dato abbastanza provato che la principale causa del riscaldamento globale (aumento delle temperature sulla Terra) sia causato dalle attività umane. C'è però una piccolissima (infinitesimale) porzione di studiosi che lo nega, chiama in causa altri motivi ma non ha mai dimostrato di aver ragione. In molti dibattiti (pubblici, televisivi) si è visto come mettere alla pari due pareri assolutamente sbilanciati, facesse diventare l'ipotesi meno probabile meritevole di attenzione, credibile, nonostante non avesse elementi per essere considerata attendibile, la "teoria più incredibile" non cambia in rapporto alla sua attendibilità ma cambia in rapporto al pubblico, in poche parole "la gente ci crede di più" e proprio perchè qualcuno di attendibile ha provato a smentirla.

La cosa più interessante è che questo tipo di avvenimento può essere usato per condizionare le masse.
Uno dei pericoli del falso equilibrio delle ipotesi è quello che chi ha interesse a sposare una causa per interesse personale (anche poco onesto), potrebbe usare anche un solo "opinionista" o scienziato per farsi ascoltare. Le industrie che inquinano ad esempio potrebbero fare pressioni dicendo che "non è provato che a causare il riscaldamento globale siano le nostre industrie".
Una trasmissione televisiva umoristica ha risolto il problema in maniera esilarante. Per rappresentare le due "ipotesi" in maniera statisticamente corretta, ha simulato un dibattito tra un "esperto" con l'opinione non scientificamente accettata e quello che diffonde l'opinione condivisa dalla scienza e poi ha invitato sul palco le due parti per un dibattito "equilibrato": 2 scienziati che sostengono l'opinione meno plausibile (scientificamente) e 96 scienziati che invece sostengono ciò che oggi sappiamo, l'effetto è assicurato.

Allora dividiamo le cose e mettiamole al loro posto: la scienza è ciò che è dimostrato, il resto sono ipotesi. Se poi queste ipotesi sono state smentite o in ogni caso non sono ancora dimostrate non è scienza ma falsa scienza o bugie.
Fine, non c'è bisogno di dibattiti, discussioni, convegni pubblici, non si paragona scienza e fantascienza.
Se poi un programma televisivo o una rassegna, volessero organizzare un incontro sulla salute decidano prima se dedicarlo alla corretta informazione o alla fantamedicina, considerando che nel secondo caso qualcuno potrebbe lasciarci le penne.
Che poi ci sia gente che preferisce abbandonarsi alle illusioni o alle bugie, lo faccia pure, cercando almeno di essere consapevole che sta ascoltando una persona che spaccia per realtà ciò che invece non è nemmeno lontanamente un concetto scientifico.

...per completezza di informazione, l'organizzatore del festival che mi ha invitato ha detto che in mancanza di un dibattito con qualcuno di competente, sarà annullato l'incontro con lo pseudomedico, mi sembra corretto ed apprezzabile.

Alla prossima.