mercoledì 25 marzo 2020

La gravidanza ai tempi del Coronavirus.

Certo che questa epidemia di Covid-19 (si chiama così la malattia causata dal Coronavirus) ci ha rivoluzionato ritmi, abitudini e scelte eh? Non dico la vita, fortunatamente non vediamo stragi di bambini o morti per le strade ma le conseguenze ci sono. Pratiche, sociali, economiche, un vero disastro.
Lo vedo anche nel mio lavoro.
Persone spaventate, colleghi nervosi e agitati, personale in subbuglio. Tutto rivoluzionato: chiusi gli ambulatori, rinviate tutte le attività non urgenti, compresi gli interventi chirurgici, una rivoluzione anche sanitaria. Io mi occupo di salute della donna e di ostetricia, ovvero della branca della medicina che si occupa di sorveglianza e studio della gravidanza. Alla fine la mia specialità è una delle più particolari. Un parto non si può certo rinviare, quando sarà il momento si partorirà, non puoi "programmarlo". Però avendo cancellato le visite non urgenti e le prestazioni rinviabili molte donne si sono trovate disorientate. Le abitudini completamente cambiate, sovvertite. Non solo i controlli abituali (visite, ecografie, esami) hanno perso la loro normale periodicità ma non si sa bene nemmeno come risolvere, quando farle.
In ospedale abbiamo in parte risolto il problema assicurando, alle cose più urgenti, una assistenza. Sarà fatto tutto quello che bisogna fare e nessuna donna sarà abbandonata. Bene.

Poi un giorno una lettrice mi ha fatto notare una cosa.
Presi da questo allarme tutti (non solo noi ginecologi ma anche le autorità) si sono un po' dimenticati delle donne in gravidanza.
No, non dal punto di vista strettamente medico, come detto in ospedale qualcosa si potrà fare ma da quello pratico, psicologico.
La donna in gravidanza è abituata a controlli periodici (mensili, in genere) che hanno sia lo scopo di sorvegliare che tutto vada bene ma anche quello di rassicurare i futuri genitori che la gravidanza prosegue nel migliore dei modi.
Non solo. In gravidanza (a maggior ragione in questa stagione dell'anno), la donna ama prendersi cura di sé, fare delle passeggiate, scegliere le cose migliori per il neonato, darsi a passatempi "banali" ma rassicuranti (la scelta del lettino, i colori, i regali, piccoli pensieri che fanno parte della routine quotidiana). C'è anche l'attività fisica che qualsiasi ginecologo raccomanda caldamente alle donne e l'equilibrio psicologico della donna che sicuramente è in una fase normale ma particolare della vita.
Non ne parla nessuno. Forse perché troppo presi a parlare dei morti, degli ospedali, dei costi, del lavoro.
Troppo agitati per affrontare con serenità tutto ciò che succede.
Allora, ringraziando la lettrice per lo spunto, provo a parlarne io.
L'argomento sarebbe infinito, rischierei di perdermi e di fare perdere chi legge. Io preferisco essere pratico, non dilungarmi con informazioni inutili e andare al sodo.
Ho pensato quindi di andare per argomenti, magari brevemente ma parlare di quello che so essere più importante per chi è in gravidanza. Il post è, obbligatoriamente, lungo. Ho cercato di essere non troppo prolisso, di limitarmi alle cose più importanti e fondamentali, di spiegarmi bene però gli argomenti sono tanti. Visto che molte donne in questi giorni non hanno tantissimi impegni, il fatto che il post sia particolarmente lungo non è detto sia un problema, anzi. In più ogni lettrice potrà stampare e leggere tutto con calma o dividere il post in varie parti.
Iniziamo?
Iniziamo.


Partiamo da un fatto.
I dati a oggi disponibili ci dicono che Covid-19 non dovrebbe essere molto pericolosa in gravidanza (ne parlo in un video). Abbiamo pochi casi da analizzare (anche perché la malattia è comparsa recentemente) ma quando lo hanno fatto si è notato che il virus non passa (non sembra passare) la "barriera" costituita dalla placenta. Non sono state riscontrate quindi infezioni "dentro l'utero" o che interessassero il nascituro né complicazioni particolari della gravidanza. Questo ci tranquillizza ma i dati si riferiscono principalmente a gravidanze avanzate, terzo trimestre. Può però tranquillizzarci in generale. Il vero problema è la malattia nella madre. Se una madre fosse asintomatica (senza sintomi: tosse, febbre, difficoltà a respirare) il problema sarebbe relativo. Isolamento, attenzione e tutto passerà.
Se lo fosse a quel punto si devono mettere in atto tutte le procedure di terapia e isolamento perché se la madre sta male il feto starà male. Il timore maggiore è l'insufficienza respiratoria, alla quale si spera di non dover mai arrivare. Un altro dato però ci tranquillizza: la fascia di età alla quale si manifesta con più aggressività la malattia non è quella nella quale si ha in genere una gravidanza (20-40 anni), quindi bene così, senza considerare che il sesso femminile è meno colpito di quello maschile.
Importante, prima di iniziare, sottolineare due cose.
1) Questi sono consigli. Solo il vostro ginecologo conosce la vostra situazione e non bisogna prenderli come "prescrizioni" ma solo come considerazioni generali.
2) Si riferiscono a una gravidanza fisiologica e non a rischio. Per queste ci sono regole e procedure particolari e sarà ovviamente il vostro ginecologo a illustrarle.

Diminuzione dei contatti sociali.

Nonostante questa sia la misura più dura e difficilmente accettabile è anche quella più utile ed efficace, quindi è bene osservarla senza grandi eccezioni e tanta pazienza.
Dopo i primi giorni di "chiusura" in casa, accettati quasi con piacere, inizia una fase di noia, poi di inquietudine e infine di vera e propria ribellione, che inducono a comportamenti impulsivi (si esce di casa nonostante i divieti e si tende a rifiutare regole e imposizioni). I sintomi del contenimento sociale sono quelli dello stress post trauma, disturbi dell'umore e del sonno, nervosismo, bulimia. Questi disturbi possono sfogarsi con aggressività, ansia, depressione, tendenza ai pensieri negativi e distruttivi.
Questo è da evitare e anche per questo i periodi di contenimento devono durare il più breve tempo possibile. Il problema è che "il più breve possibile" non significa brevissimo, potrebbe essere anche un periodo di mesi. Come risolvere quindi?
Sicuramente reinterpretando gli spazi di casa e l'ambiente domestico. Non farsi prendere dalla pigrizia. Darsi degli orari, delle scadenze, obblighi dettati dal tempo ("alle 12 ginnastica per le gambe, alle 16 cyclette e ascolto  musica, alle 19 lettura di un libro e riordino della biblioteca"), cercare impegni mentali, scoprire o riscoprire un hobby, tentare qualcosa di nuovo (disegno? Pittura? Musica? Cucina? Sartoria...?). Il telefono è un amico, usalo. :)
Insomma, la casa, per un certo periodo, dovrà diventare il nuovo "mondo". I contatti fisici saranno sicuramente diminuiti, allora tentare i contatti telefonici, via internet, le video chiamate, i social. In questi preferire pagine leggere, che non parlano della situazione attuale, di persone con gli stessi interessi così da scambiarsi opinioni e pareri. Per quanto riguarda l'essere aggiornati guardare un telegiornale (per esempio quello della sera) o seguire il sito di una testata giornalistica, questo solo nell'ottica di non perdere novità o decisioni delle autorità, non per rincorrere qualsiasi notizia o piccola novità sull'argomento epidemia.
Non si stringono le mani, non ci si deve abbracciare ma possiamo benissimo stare vicini virtualmente, oggi abbiamo questa grandissima fortuna.
Non stare troppo tempo fermi.
Per chi ne ha possibilità, esporti 10 minuti alla luce del Sole è un'ottima idea. Basterebbe esporre braccia, gambe, viso. Un terrazzo, il balcone, un giardino e si può fare. Se non fosse possibile pazienza. Un'idea per farlo può essere scegliere (o aspettare) una bella giornata di Sole per andare a fare la spesa. Lasciare la macchina vicino al supermercato, fare 10 minuti a piedi esposti al Sole, fare la spesa e tornare a casa.
Prendere un po' di tempo per dedicarsi al compagno e, se ci fossero, agli altri figli. Anche qui conviene "programmare" i tempi, dedicare un po' di tempo a cercare qualcosa per impegnare e distrarre gli altri figli (stampare dei disegni da colorare, inventare dei giochi, libri da leggere, assegnare compiti, comprare paste da modellare, pennarelli, film, cartoni animati...).

Attività fisica

Non bisogna farsi prendere dalla pigrizia.
Ovviamente non sarà possibile fare attività fisica impegnativa ma, in fondo, questo è già sconsigliato, in linea di massima, normalmente. Per chi avesse a casa strumenti come cyclette o tapis roulant, queste sono ottime possibilità di attività fisica. Mettere la TV su un canale che trasmette musica o ascoltando musica con le cuffie, due volte al giorno venti minuti di moderata attività fisica sono raccomandabili. Datevi degli orari, come fossero appuntamenti fissi ai quali non poter rinunciare. Non dite "poi la farò", alle 16 dovrete farla, a prescindere dalla voglia e la farete.
Esistono su YouTube anche video per fare un po' di ginnastica libera e permessa in gravidanza.
Si trovano anche dei video rilassanti, con musica "morbida" e immagini di paesaggi naturali, possono essere sottofondi piacevoli per 30-40 minuti di yoga o semplice ginnastica leggera su un tappetino.

Se proprio non volete andare su YouTube sdraiatevi su un tappetino o sul divano o sul letto e prima su un fianco, poi sull'altro fate delle "forbici" (lentamente, divaricando le gambe) per 20 volte da un lato e poi dall'altro. Poi in piedi fate 15 piegamenti sulle ginocchia mantenendo dritta la schiena e da sedute (su divano o sedia) contate fino a 15 muovendo velocemente le gambe come quando si nuota.


Un esempio di video con attività fisica in gravidanza.

Permessi e incoraggiati i massaggi. A pancia in su o sedute, massaggiare con le mani (o farsi massaggiare) prima le gambe (dalla caviglia all'inguine) poi le braccia, dalle mani alla spalla. Si può fare uso di olio di mandorle dolci per favorire il massaggio e, nel frattempo, prevenire smagliature e inestetismi della pelle.

Alimentazione

Il rischio di eccedere con cibi superflui ed eccesso di calorie è reale e in gravidanza questo è assolutamente da evitare.
Si deve mangiare bene e non troppo, anzi, in un periodo di fondamentale inattività fisica è bene ridurre leggermente l'apporto di calorie. A pranzo e cena non eccedere con portate e pietanze, preparare solo ciò che servirà per mangiare. Annullare il consumo di bevande zuccherate. Per chi le amasse concedersi un bicchiere (massimo due volte al giorno) una volta alla settimana.
Cercare di ridurre i condimenti, i fritti, i cibi grassi, i dolci. Un dolce, se piace, va consumato al massimo una volta la settimana. La pizza, se piace, va consumata una volta ogni 15 giorni al massimo. Preferenza assoluta a frutta (preferendo quella non zuccherina, meglio le mele, le pere o kiwi) e verdura. Quest'ultima in abbondanza e a volontà. Legumi, cereali, fibre, a volontà.
Se si riuscissero a contare le calorie queste dovrebbero essere assunte per un totale di circa 1500 al giorno (un valore basso considerando la quasi totale inattività fisica di questi giorni).
E poi bere acqua, tanta, che significa tra 1,5 e 2 litri al giorno.
Ovviamente mantenere validi tutti quegli accorgimenti già noti: cuocere bene la carne, pulire bene frutta e verdura, non mangiare alimenti di scarsa qualità o in cattivo stato di conservazione. E ricordate, la bollitura  distrugge praticamente tutti gli organismi che causano malattie.

Terapie

Non va sospesa nessuna terapia in corso. Oltre all'assunzione di acido folico, che sappiamo frequente in gravidanza, qualsiasi terapia si segua, per qualsiasi motivo, non va sospesa. Ovviamente si dovrà parlare con il proprio medico per dubbi o domande ma non c'è motivo per sospendere una terapia in corso.

Controlli in gravidanza

Questo forse è il punto più dolente, quello che molte donne hanno difficoltà a capire. Praticamente tutti i reparti di ostetricia hanno chiuso ogni attività ambulatoriale, quindi le visite di routine, i controlli degli esami e spesso anche i controlli ecografici, sono sospesi (anche in tutti i centri privati!). Fanno a volte eccezione gli ambulatori di ecografia e quelli dove sono seguite le gravidanze a rischio o che meritano controlli particolari. Il dubbio (legittimo) delle donne in gravidanza a questo punto è: è ora?
Ci sono alcune soluzioni.
Per chi ha un ginecologo privato la via è più semplice. Sarà probabilmente impossibile fare una visita ma un controllo degli esami potrà essere fatto via internet, via Skype o via mail. Ovviamente si tratta di controlli generali, quando si sta bene, non ci sono sintomi particolari e si tratta di esami di routine.
Chi non avesse un ginecologo privato probabilmente dovrà saltare uno o due controlli (quindi due mesi di "pausa" degli ambulatori anche se non sappiamo fino a quando durerà questa situazione).
In questo caso ci si deve intanto rivolgere al reparto nel quale è seguita la gravidanza, per capire se ci sono iniziative particolari, se c'è qualche ambulatorio dedicato, se hanno deciso qualcosa in particolare, questo può infatti cambiare da un ospedale all'altro.
In linea di massima però mi sento di poter dare qualche consiglio.
In caso di assoluto benessere non è urgente fare una visita e anche saltarne una (quindi fare una visita a distanza di due mesi dalla precedente) non deve essere vista come una cosa pericolosa e particolarmente preoccupante. Si può fare. L'importante è condurre una vita sana, controllare che non vi siano sintomi particolari (perdite di sangue o liquido, dolori addominali importanti, "pancia" dura frequentemente o il cui indurimento è spesso fastidioso) e controllare il regolare procedere dei movimenti fetali (non c'è un numero preciso, diciamo almeno una decina sparsi durante la giornata).
Anche l'esecuzione di esami di routine (per esempio l'esame urine o l'emocromo) è rimandabile in mancanza di problemi.
Diverso il caso di esami più particolari. Già quello per il controllo degli anticorpi anti Toxoplasma o la curva glicemica o ancora le transaminasi, possono essere più importanti perché richiedono un controllo più ravvicinato. In questo caso bisogna chiedere al reparto (o al medico) che vi segue che potrebbe dirvi di aspettare tranquillamente o di farli al più presto.

Nel caso si avesse qualche dubbio, qualche sintomo o semplicemente se l'ansia ci assale e non riusciamo a controllarla, c'è il pronto soccorso ostetrico. Per cose non particolarmente urgenti vi consiglio di provare ad avvertire il reparto del vostro arrivo (per esempio: "sono alla 30ma settimana, non sento i movimenti da stamattina, posso venire tra un'oretta per un controllo?) così se avessero esigenze particolari o ci fosse un momento di caos in reparto potranno dirvi il momento migliore per arrivare.
Ricordate che fino alla 20-22ma settimana può essere normale non sentire (o sentire poco) i movimenti fetali.
Se invece siete in epoca avanzata di gravidanza (diciamo dalla 34ma settimana in poi) probabilmente avrete già fatto tutte le ecografie. La vostra situazione è quasi totalmente sotto controllo. Bene, anche per voi valgono le stesse regole. In buona salute, senza problemi né sintomi, aspettate che passino i giorni, informatevi su eventuali novità del reparto e vedete se avessero attivato qualche nuovo ambulatorio o riaperto gli appuntamenti. In caso contrario ricordate quanto detto prima: senza sintomi tranquille, con i sintomi o dubbi importanti chiamate o andate al pronto soccorso ostetrico.
Quindi cosa avere a portata di mano?
Il numero del vostro ginecologo, del vostro reparto, la cartella della gravidanza e i documenti principali. Dalla 34ma settimana in poi anche la valigia per il cambio in caso di eventuale ricovero improvviso (molto improbabile).

Sostegno psicologico.

In questi giorni, ne ho parlato all'inizio, sono tante le persone che potrebbero accusare sintomi di tipo psicologico. Le cause sono tante. I ritmi diversi, l'isolamento, la monotonia, la mancanza di moto, di Sole e di rapporti sociali.
È normale, non preoccupatevi, però in gravidanza bisogna fare un po' più di attenzione. Se i sintomi che accusate sono molto vaghi (senso di disorientamento, nervosismo, noia, leggera ansia, leggera insonnia) si possono facilmente superare razionalizzando il momento che si sta vivendo. Con i consigli che ho dato prima, pianificando la giornata, tentando un contatto con altre persone (telefonico, virtuale, in video chiamata, via internet), con l'attività fisica e altro.
Una cosa che tende ad aggravare questi disturbi è la mancanza di sonno o l'alterazione dei ritmi "sonno-veglia". È importante quindi mantenerli il più possibile, ricordando che ci sono alcune cose che conciliano il sonno (impegnarsi in qualcosa prima di dormire, dalla lettura al riordino di esami e cartella, un film rilassante, un concerto di musica classica) mentre altre che tendono ad allontanarlo (luci eccessive, stimolazione dei riflessi con giochi del tablet o del PC, film d'azione...).

Se invece il disturbo ansioso è più importante (si capisce perché ci condiziona, cambia la nostra visione della vita e il ritmo giornaliero) è il caso di chiedere una mano.
Esistono due modi: parlare con uno psicologo direttamente se si conosce o se ne ha uno personale o sfruttare le tante iniziative che stanno mettendo in campo molte aziende sanitarie e lo stesso ministero con alcuni ordini professionali. Non posso ovviamente essere informato su tutte le iniziative nazionali ma si può chiamare in reparto per sapere se c'è un servizio disponibile o previsto che in genere è gestito dal distretto sanitario di ogni azienda oppure cercare su internet che forse è più comodo. Altrimenti ci si può rivolgere:
- Numero verde Croce Rossa Italiana (sostegno psicologico e telecompagnia): 800.065510
- Società Psicoanalitica Italiana.
- Ordine degli psicologi.

E qui un'utile guida antistress per i cittadini.
Oppure chiedere a uno dei tanti servizi delle varie ULSS.
Per esempio qui per l'ASL3 ligure, qui per l'ASL1 di Cuneo, qui per l'ASL di Asti, qui per l'Abruzzo e qui per l'ASSL 2 Marca Trevigiana.

Oddio come mi sono ridotta!

Ma no. Certo che stare a casa può avere un effetto collaterale. Non avendo "l'obbligo" di apparire in pubblico qualche donna potrà evitare il trucco, la cura del corpo o del viso, si tenderà a "lasciarsi andare", "tanto chi vuoi che mi veda": errore!
Non bisogna cadere in questo circolo vizioso. Ovviamente stando a casa non ha senso vestirsi da sera o in abiti eleganti (anche se questo può essere un "gioco" particolare, magari per far divertire i bambini se si hanno figl i. Ad esempio una sera si può organizzare una cena con menù con tanto di appuntamento e, senza preparare grandi piatti complicati, vestirsi eleganti, apparecchiare in maniera sontuosa e presentare tutto come per una grande occasione (provare per credere, è divertente) ma la cura della propria persona in questi casi è fondamentale.
Per esempio dopo essersi alzati la mattina non restare in pigiama ma vestirsi normalmente, dilungarsi in cure personali (visto che abbiamo tempo preferire il bagno, profumato, alla doccia veloce), pensare alla cosmesi, la cura della pelle, del viso, del corpo e dei capelli. Profumarsi (pulirsi, ovviamente), dilungarsi nei piaceri che spesso trascuriamo perché sempre di corsa o con poco tempo. Una nota particolare: non è possibile fare tinture per capelli. Non esiste quella "naturale" o "non dannosa" ed essendo a casa non si ha molta scelta se non quella limitata delle tinture per capelli da supermercato, che contengono sostanze assorbite per via cutanea, non velenose, sono in quantità minime, ma potenzialmente tossiche in gravidanza. Se succede nulla di drammatico ma, nei limiti del possibile, meglio evitare.
E per la casa, per renderla un luogo sicuro e non a rischio, pulire con sanificanti a base di ipoclorito di sodio, tipicamente la candeggina e l'Amuchina. Importante: aerare bene le stanze, sia di regola che, a maggior ragione, dopo aver usato questi disinfettanti.

Il parto.

Non cambia molto perché certamente non si partorirà a casa (per chi non vuole). I reparti prevedono in genere un percorso per il parto che in questi casi è praticamente identico, non è stato certo cambiato. Rimangono i monitoraggi da fare a fine gravidanza, i controlli, qualche reparto prevede la compilazione della cartella clinica e se c'è da programmare il parto (per esempio un'induzione del parto o un cesareo) la procedura sarà la stessa. Anche in questo caso bisogna conoscere le procedure dei singoli reparti, quindi se già non l'aveste fatto fatelo, chiedete, informatevi. Poi la valigia con il necessario, per chi è a termine o vicino al termine, presumo sia già pronta, altrimenti questo è il momento giusto per prepararla (il tempo non manca, vero?). Con la valigia pronta sarete a posto.
Ricordate che se avete già raggiunto le 37 settimane siete già a termine, quindi contrazioni o parto, non c'è nulla di strano, succede ed è normale. Al contrario se si avessero dei sintomi prima della 37ma settimana potrebbe essere più importante andare in reparto al più presto. Dopo la 41ma settimana ci avvicineremo alla data ultima della gravidanza, oltre la quale (in genere alla 41+3 settimana) in molti casi è opportuna l'induzione del parto.
Non c'è nessuna indicazione per un cesareo in caso di donna in gravidanza con Covid. Non c'è nessuna evidenza che il virus passi nel latte materno.
C'è sempre la possibilità di chiamare in reparto per parlare con un'ostetrica o, se ci fosse bisogno, con un medico. Un dubbio può sempre sorgere e chiedere è sempre utile.

Chissà quante cose ho dimenticato. Ricordate che ho scritto questa breve (e figuratevi se fosse stata lunga!) guida alla gravidanza nell'epoca del Coronavirus in "urgenza", perché so che serve subito, quasi di getto, quindi perdonerete qualche dimenticanza o qualche argomento non approfondito come dovrebbe. Questa versione è preliminare, nei prossimi giorni, anche grazie ai vostri suggerimenti, potrei ampliarla, arricchirla e aggiungere link e riferimenti.
A qualche domanda potrei rispondere anche nei commenti ma ricordate: diagnosi e terapie non si fanno on line. Parlate con il vostro ginecologo.
Tutto si risolve comunque, non siete abbandonate, è solo un periodo un po' così che passerà. Una cosa è sicura, ne avrete di cose da raccontare a vostro figlio in arrivo. :)
Alla prossima e forza!

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8 commenti:

  1. Grazie! Girato istantaneamente a mia figlia, al 6° mese ...

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  2. Grazie mille, davvero! Giro ad un'amica che ne ha bisogno.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Salve, e grazie per queste informazioni.
    Ho 40 anni. Ho fatto l'aborto farmacologico a fine febbraio. Ero nella 9na sett ma il nostro secondo figlio o figlia non aveva più battito. Dopo i momenti veramente brutti che abbiamo visuto, siamo pronti per riprovare ma la situazione attuale ci fa pensare tante cose e abbiamo un po di paura per i contaggi, per andare a fare gli esami... Le nella sua esperienza cosa ci consiglia in questo momento? Grazie mille per la sua risposta.

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  5. Le nella sua esperienza cosa ci consiglia in questo momento?

    Di fare quello che desiderate.
    Non c'è nessun rischio particolare legato alla gravidanza. Se ne iniziasse una sarà seguita come sempre, probabilmente dovrà solo stare un po' più attenta seguendo le misure di sicurezza già note (distanza, igiene).

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  6. Domanda (non mi blasti per favore 😉), 1200 calorie sono un refuso? Mi sembra un numero strano perché per mantenere costante il peso di una donna sedentaria di altezza media ce ne vogliono circa 1400-1500. Anni fa ho fatto una dieta da 1200 calorie e perdevo 2-3 kg al mese oltre ad essere costantemente sull'orlo dello svenimento... non penso avrei potuto reggere la cosa da incinta, nel terzo trimestre le calorie saranno state 1800-2000 (ad occhio, mai misurate precisamente). C'è qualche testo che potrei consultate nell'eventualità di una nuova gravidanza?

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    1. Non sarai blastata anche perché hai fondamentalmente ragione. In gravidanza servono normalmente più calorie del normale, per ovvi motivi. Qui ho cercato di calcolarle presupponendo (è questo l'argomento del post) un periodo di completa inattività. Quindi se una donna, in media, dovrebbe consumare 1500 calorie (lavorando, facendo sport, camminando, uscendo la sera...), stando a casa fondamentalmente ferma dovrebbe consumarne un po' di meno, al massimo le stesse che si consumano normalmente (quindi non di più. Forse 1500 è più corretto.
      La realtà è che anche in questo caso ci troviamo di fronte a una situazione imprevista e nuova.
      Ci penso.
      Grazie.
      :)

      PS: La tua stessa osservazione l'hanno fatta altri.

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    2. Grazie mille e... Attendo il nuovo libro!

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