venerdì 2 agosto 2024

Presa a pugni

“Trans”, “uomo”, “parodia”. Hanno definito una pugile algerina, Imane Khelif, in modi non solo sbagliati ma spesso palesemente usati per offendere. Senza sapere nulla, per partito preso. Lo hanno fatto cinicamente spettatori, politici, ministri, giornalisti, in tutto il mondo. Hanno colpito durissimo la pugile che letteralmente non ha fatto nulla di male e ha vinto contro un’italiana per ritiro di quest’ultima. Il comitato olimpico ha ammesso alle gare l’atleta perché soddisfa tutti i requisiti richiesti, é in regola. Perché quindi questa polemica? Non ci sono documenti ufficiali o referti medici pubblici (e meno male) quindi tutte le notizie che abbiamo derivano dalla stampa o da un comunicato della IBA, una federazione di pugilato esclusa e non riconosciuta dal Comitato Olimpico già dal 2019. Questa federazione parla di squalifica della Khelif perché non soddisfava i criteri richiesti per partecipare. Al contrario il Comitato Olimpico Internazionale ha accettato l’atleta perché i suoi criteri sono stati soddisfatti e lo ha confermato. Discorso chiuso quindi? No.

La polemica é stata feroce, cinica, aggressiva. Alla fine sembra diffondersi una notizia. L’atleta avrebbe una condizione di iperandrogensimo (aumento di ormoni maschili) per uno stato di “intersessualità”. Questo l’avrebbe resa tecnicamente“superiore” in maniera sleale. Nessuno di noi sa se questo é vero e d’altronde l’atleta non ha una corporatura eccessivamente prorompente o una superiorità tecnica sospetta (carriera normale con diverse sconfitte). La polemica quindi é su un’ipotesi. Cerchiamo di capire: cosa significa “intersessualità”? Per intersessualità si intende uno stato nel quale i caratteri sessuali primari (le gonadi) e secondari (genitali, peluria, mammelle, voce, muscolatura…) non sono attribuibili a un sesso unico. Sono condizioni rare e ne esistono diverse. Alcune diagnosticabili da adulti. L’individuo intersessuale può avere cromosomi maschili (XY) ma aspetto femminile, come accade nelle sindromi di Swyer e di Morris o avere genitali non completi. Anomalie di numero dei cromosomi sessuali o ormonali di vario tipo possono causare stati di intersessualità. Da non confondere intersessualità con omosessualità che riguarda l’attrazione sessuale. L’assegnazione del sesso avviene alla nascita, dall’aspetto dei genitali e questo é indipendente dal genere che si avrà da adulto. Dalla cronaca l’algerina sarebbe femmina alla nascita. 



Imane Khelif non è un maschio né un trans ma sarebbe una femmina con cromosomi maschili come da intersessualità. Questo la avvantaggerebbe nello sport perché più forte e potente alla media femminile per iperproduzione di testosterone (iperandrogenismo). Fatto non scontato. L’iperandrogenismo in più, oltre a non essere per forza un vantaggio sportivo (non è dimostrato dia vantaggi) può essere diminuito fino a rientrare nei limiti con farmaci appositi. Il Comitato Olimpico accetta la possibilità ed é ipotizzabile sia successo proprio questo. Non si tratta quindi di doping o vantaggio ottenuto artificialmente. Cosa si dovrebbe dire allora degli sportivi altissimi per acromegalia?



I casi di iperandrogenismo non sono nuovi nello sport. Uno su tutti Dutee Chand sprinter indiana plurititolata.  

Certamente il caso é interessante. Una persona con uno stato fisico non abituale dal quale potrebbe ricevere vantaggi sportivi, è ammissibile in una gara? Una persona intersex deve dimenticare lo sport agonistico? Senza aggredire le persone si può discutere di questa cosa?  

Una differenza biologica come tante e che sicuramente molti di noi abbiamo almeno in parte (si chiama “mosaicismo”). É da punire? E pochi hanno pensato alle conseguenze sulle ragazze coinvolte. Diventate in un attimo una cattiva e sleale, l’altra perdente e piagnona.


Storie volgari, alimentate da persone senza scrupoli che usano gli altri per i propri interessi e che poi condizionano l’opinione pubblica. La pugile algerina (ambasciatrice Unicef e con una bella storia personale) sta comunque ottenendo sostegno e incoraggiamento da tanti.


Alla prossima.


lunedì 20 maggio 2024

Morto Tullio Simoncini

È morto pochi giorni fa (sembra per infarto) l'ex medico Tullio Simoncini, la notizia inizialmente riservata, si è diffusa nei siti di seguaci e di complottismo ed è quindi diventata di dominio pubblico.

Tullio Simoncini è un ex medico (radiato per ripetute condanne penali) specializzato in oncologia salito ai disonori della cronaca perché da anni teorizzava che la causa di tutti i tipi di cancro fosse la candida (un fungo molto comune) e che per curare i tumori bastasse usare (in diversi modi, dalle flebo alle irrigazioni) bicarbonato di sodio. La sua teoria non ha fondamento e le sue "prove" non hanno nulla di scientifico ma sono un insieme disordinato di video, testimonianze disordinate ed evidenti manipolazioni dei dati e false conclusioni.

Di lui mi sono occupato diverse volte, soprattutto all'inizio di questa mia avventura di divulgazione scientifica. Più di 15 anni fa fu proprio quando riuscii a scoprire un trucco di questo guaritore che decisi di mettere tutto qui, in questo sito e il resto è "storia".

Simoncini iniziò in sordina, erano anni nei quali internet era agli albori, non esistevano i social, i collegamenti erano lenti e difficoltosi e tutto, come nella vita reale, si spargeva con il passaparola. Simoncini aveva alcuni seguaci e qualche amico che lo aiutava a diffondere le sue bufale nel web. Uno dei più noti era Giampaolo Vanoli, altro strano personaggio storico di internet degli albori. Pubblicizzava l'urinoterapia, ovvero curarsi bevendo le proprie urine. Una pratica chiaramente delirante ma che, come tutte le pseudomedicine, attirava curiosità e sostenitori. Vanoli sosteneva anche Simoncini che però continuava il suo normale lavoro di medico INPS, pur tentando di farsi conoscere in giro.
Trovò altri complici, sempre nell'ambiente del complottismo e delle pseudocure. Arrivò anche in siti e forum molto frequentati e in uno di questi (gestito da un ex regista poi riciclatosi al complottismo) furono pubblicati video e presunte testimonianze che vantavano le imprese, ovviamente gloriose, del "guaritore del bicarbonato".

Così ecco donne guarite dal tumore mammario, persino un medico che diceva di essere guarito da un tumore al colon e una donna che sosteneva di essere guarita da un tumore vescicale seguendo le indicazioni via mail di Simoncini. Molte di queste persone sono purtroppo morte (di tumore), altre erano state curare in realtà in ospedale e stavano semplicemente recitando, di altri ancora non si hanno notizie. Il classico copione dei guaritori, marketing, nessun dato che faccia pensare alla bontà della teoria. Nessun referto e, quando ne spuntava qualcuno, era un insieme di correzioni, manipolazioni e trucchi da baraccone.

Guardando proprio uno di questi video trovai il "trucco" della presunta guarigione che la testimone diceva fosse dovuta all'uso di bicarbonato.
Una donna, australiana, sosteneva di essere affetta da tumore vescicale, di aver fatto irrigazioni di bicarbonato e poi di essere guarita, tutto certificato da una visita medica.

Il problema è che proprio la visita medica che "certificava" questa guarigione era in realtà la prova che si trattava di una bufala. La donna si era operata (con un intervento che si usa in quei casi, si chiama "turbt"), il tumore le era quindi stato asportato in ospedale e il controllo diceva proprio questo "non c'è traccia di tumore dopo la turbt eseguita". Fine.

Nessun miracolo né guarigione incredibile: malattia, intervento, guarigione. Ma ovviamente l'oncologo dei miracoli diceva che fosse tutto merito suo.

Il compare di Simoncini, l'ex regista che gestisce il sito complottista e ha realizzato molti video di testimonianze false ribadì che la donna (Lorna) non avesse subito nessun intervento se non il bicarbonato.


Il referto mostrato nel video diceva invece che "ho rivisitato Lorna oggi, dopo la sua TURBT della settimana scorsa".


Nel sito si è quindi raccontata una balla. E il "bello della balla" è che quel referto era stato mostrato dal regista nel video a testimonianza della guarigione, dimostrando che o c'è stato un falso consapevole o, semplicemente, l'ignoranza è pericolosa.

Un trucco banale, stupido. Sotto gli occhi di tutti. Tanto evidente che nessuno ci aveva fatto caso. Il video era stato pubblicato nel sito dell'ex regista (che parlava anche di UFO, cerchi nel grano, viaggi sulla Luna e Terra Cava), italiano che viveva negli Stati Uniti e che nel frattempo aveva creato un sito in inglese sulle attività del guaritore proponendosi come contatto americano.

Il problema era che quando in quel sito svelai il trucco successe un pandemonio. Il gestore del sito fu preda di una sorta di crisi isterica, chiuse il sito per qualche giorno, bisticciò con i suoi utenti, non ammise il trucco, finendo per espellermi dal sito. Un'ammissione involontaria (e nervosa) di aver combinato un pasticcio (perché se un buonafede poteva benissimo ammettere un errore).


Iniziai quindi a studiare altre presunte "guarigioni" di Simoncini e in tutte lo stesso procedimento. Referti falsi, immagini manipolate, storie false e procedure sistemate. Un grande bluff.

Certamente in tanti continuarono a cascare nelle grinfie di questa persone (la paura e la disperazione non aiutano a essere lucidi) pur essendo le sue idee totalmente fuori da ogni conoscenza scientifica e non avendo nessun riscontro ma nello stesso tempo si ebbe l'ufficialità della sua inattendibilità e molti aprirono gli occhi. E forse pure qualche vita è stata risparmiata. Certamente il fatto che io smontassi le sue teorie, rivelassi i trucchi e probabilmente rovinassi gli affari di qualcuno mi creava nemici e in quegli anni non mancavano (poi mi abituai) minacce, anche gravi e aggressioni serie. Iniziai a capire che il mondo delle pseudoscienze era una lobby, un gruppo di interesse soprattutto economico. Io ero il primo, inaspettato, a mettere qualche bastone tra le ruote.

Simoncini nel frattempo continuava a collezionare pazienti che morivano e condanne. 

Raccontai tutta la sua storia in una pagina che conservo qui.

Per chiudere racconto l'episodio che forse più mi coinvolse in questa vicenda e che per me, che nel tempo sono diventato una sorta di "archivio della memoria" sulle false cure e ciarlatanerie mediche, è stata eclatante, mi ha aperto gli occhi e insegnato tanto.

Un giorno mi accorsi di alcuni manifesti che pubblicizzavano un convegno di Simoncini nella mia città. Non lo avevo visto ma quella persona sarebbe venuta proprio a pochi passi da casa mia. Incredibile. Ero poco conosciuto e la tentazione di vedere la vicino il mio "nemico" era troppo forte, così andai.

Le impressioni furono chiare, da un lato fortissime, dall'altro deludenti. Non mi trovavo di fronte a un furbo ingannatore o un abile affabulatore. Simoncini era un personaggio grezzo, a tratti pure volgare nel senso di popolare. Le sue "prove di efficacia" erano sempre le stesse, banali, stupide, basate su "ipotesi", il nulla. Cose del tipo "i tumori sono bianchi, la candida è bianca, quindi i tumori sono causati dalla candida". Un sillogismo elementare, stupido ma, proprio per questo, di facile presa sulle menti più ingenue (o più disperate).

Forte accento romano, parole in dialetto, atteggiamento spocchioso e superficiale. Le sue teorie spiegate come tra amici davanti una birra. A uno spettatore che gli rinfacciava la mancata guarigione di un parente rispose "e 'cche vole, mica semo immortali!", non era medicina ma un circo. I seguaci volevano quello spettacolo folkloristico esattamente come al chitarrista famoso si chiede un assolo, era un'esibizione, non medicina. 

Da un lato restai deluso, uno si immagina questi personaggi come intelligenti e scaltri ma mi trovai di fronte un mercante di illusioni. E così mi interessai a quel mondo fatto di dolore, disperazione e furbizia. Senza nessun ritegno.

Ora Simoncini non c'è più. Come non c'è più Vannoni o Di Bella. Se ne vanno come qualsiasi essere umano e, come per tutti, di loro resterà la memoria. Che per questi personaggi non è certo edificante né radiosa ed è scolpita per sempre nella pietra. Che hanno fatto? Cosa hanno rappresentato? Ne vale la pena? Arricchirsi o diffondere falsità (anche fosse solo per vanità o voglia di fama) ha un senso nella vita?

Chissà se incontreranno in un altro mondo quelli che hanno illuso, lo chiederanno a loro.

Alla prossima.

sabato 11 novembre 2023

Indi, l'interesse di chi?

Avrete sentito parlare della vicenda della bambina inglese Indi Gregory, affetta da una grave malattia e per questo senza speranze di lunga sopravvivenza.

La giustizia inglese ha ordinato di sospendere i supporti vitali per non prolungare le sofferenze della piccola e nel suo interesse, vista l'impossibilità di cura e il peggioramento irreversibile delle condizioni, decisione alla quale si sono opposti i genitori.
La vicenda è arrivata sulle cronache italiane e quindi come (purtroppo) spesso accade, si sono accese le polemiche tra chi è "a favore" della sospensione delle cure e "contrario" alla decisione.
Si è intromesso anche il governo italiano concedendo la possibilità di ricovero della bambina in un ospedale cattolico romano per proseguire la cura in Italia interrompendo di fatto la decisione inglese.
Non mi interessa fare tifo o gossip su cose così importanti e delicate, lo ritengo un comportamento vigliacco e provinciale, oltre che irrispettoso per il dolore della bambina e della sua famiglia. Mi limiterò quindi a spiegare di cosa soffre Indi e delle sue condizioni (per quello che se ne può sapere). Nessun giudizio o opinione, questo è un post tecnico e per questo motivo non sono previsti commenti. Sarà anche utile per chi volesse usarlo per spiegare la storia a chi ne fosse interessato. Un post di pubblica utilità insomma.

Userò un linguaggio semplice per farmi capire da tutti.

Indi Gregory è una bambina inglese di otto mesi affetta da "aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica", una malattia genetica (quindi presente dalla nascita) che colpisce il metabolismo (quindi le azioni che permettono all'organismo di funzionare) e molto rara. Questa malattia causa disturbi di vario grado ma sempre gravi.
Non permette lunga sopravvivenza e quasi sempre condiziona pesantemente la qualità di vita.

I sintomi principali sono neurologici, crisi epilettiche, incapacità di respirare autonomamente ma anche ritardo dello sviluppo, problemi cerebrali e alterazioni della forza muscolare e capacità visiva.



Attualmente Indi non è capace di respirare autonomamente, non vede, non riesce a nutrirsi e ha "poca forza muscolare". È inoltre affetta da malformazione cardiaca e cerebrale. Per questo motivo è collegata a macchinari che la sostengono per la sopravvivenza (senza macchinari non potrebbe sopravvivere). Le sue condizioni con i macchinari sono discrete anche se in peggioramento e instabili e si sono avute parecchie crisi che hanno richiesto manovre di rianimazione (anche diverse volte in un giorno). La bimba prova, con molta probabilità, dolore.

I giudici inglesi hanno sentito degli esperti che hanno esposto le loro tesi: alcuni (la maggioranza) hanno considerato le condizioni di Indi in peggioramento, senza speranza di miglioramento, senza terapie decisive e di grande sofferenza. Altri hanno proposto dei trattamenti sperimentali che secondo loro potrebbero migliorarne la qualità di vita (non esiste guarigione).

I medici dell'ospedale Bambino Gesù di Roma hanno proposto di trasferire la bimba in Italia proponendo un intervento al cuore per migliorarne le condizioni, una cura sperimentale e la continuazione della terapia intensiva. Il giudice inglese a proposito di questa proposta ha scritto che la proposta è scarsa di dettagli, nessuno specialista italiano ha valutato la bambina e non vi sono particolari novità sul caso che possano far definire "utile" questa possibilità, il trasferimento sarebbe inoltre un'ulteriore sofferenza per la bambina, l'ha quindi bocciata.

A prescindere dalle opinioni personali in questo caso assistiamo a uno scontro tra affetti e sentimenti personali e razionalità, legge e interesse della bambina.
Non è certo facile farsi un'idea ma urlare per darsi ragione è la cosa peggiore e più inutile da fare.

giovedì 23 marzo 2023

Dico bugie ma lo faccio perché tanto nessuno controllerà. Come i media manipolano la realtà.

Ho spiegato già diverse volte come alcuni giornalisti e politici stiano cercando di riscrivere la realtà sulla pandemia Covid per motivi politici e personali. Raccontano di complotti e misteri mai avvenuti e che non hanno alcun riscontro oggettivo. Per ottenere una realtà che a loro fa comodo devono crearla, falsificarla, modificare parole, contesto e dati.

Vi ho già spiegato come si fa e oggi vi faccio vedere un esempio. Uno pratico, come si fa nei corsi.

È successo in una trasmissione televisiva, di quelle notoriamente "urlate", con un conduttore che sbraita e si sbraccia rumorosamente, che usa titoli a effetto, musiche da film giallo e frasi da scoop incredibile. La trasmissione va molto in voga negli ambienti novax perché insiste, in maniera paranoica, su presunti misteri, complotti, segreti e imbrogli dei politici della parte (chiaramente) avversa.

Che già questo sarebbe una scorrettezza. È giusto denunciare imbrogli di qualsiasi parte politica, perché alla fine chi ne paga le conseguenze è sempre il cittadino, specie quello in difficoltà. Inutile demolire la parte "avversaria" e santificare quella "amica", perché così si dice una bugia, doppiamente sporca perché si fa solo per convenienza, interesse personale.

Ma vediamo questo tipico trucco per manipolare la realtà. La trasmissione insiste sul fatto che le autorità sanitarie (AIFA in particolare, l'Agenzia italiana del farmaco) abbiano nascosto dati gravi sui vaccini antiCovid, abbiano negato e mascherato effetti collaterali pericolosi, eventi avversi, conseguenze dannose. Ovviamente nessuna prova, nessun dato chiaro o oggettivo ma solo mezze frasi, inquadrature misteriose, parti di discorsi. Niente di chiaro, tutto un po' confuso e fatto apposta per generare il dubbio. Come in questo caso.

Si mostra una parte di un foglio, con qualche riga evidenziata e un dito che ne segue il decorso.


Leggete la frase: “La probabilità di osservare un decesso in un anziano vaccinato da poco è elevata”.
Cosa capite? È una notizia normale o allarmante?

Ora leggete la frase: “Nei paesi europei ogni giorno si verificano migliaia di decessi che riguardano, in maggioranza, persone anziane. La probabilità di osservare un decesso in un anziano vaccinato da poco è, per questo, elevata e una eventuale responsabilità del vaccino può essere stabilita solo dopo aver escluso altre possibili cause attraverso opportuni accertamenti diagnostici”. Questa è la frase completa, non solo quella evidenziata ma tutta, senza tagli o sfuocature.

E questa seconda frase (che è il contesto della prima) cosa vi dice? È anche questa allarmante o rivela cose strane? Tranquillizza o allarma?

In pratica nel programma “Fuori dal coro”, esempio di giornalismo urlato, in mezzo alle solite musiche del terrore e immagini da complotto anni ’70, hanno parlato di presunti misteri e segreti dell’AIFA che avrebbe nascosto ai cittadini italiani grandi e gravi effetti collaterali dei vaccini. Se uno fa caso, le frasi riportate non dicono nulla. Il solito fumo negli occhi.
Prendi una parola, una frase, lasciala lì, lanciala tra le urla del conduttore e il mistero è servito. Però per capire questo sottile gioco psicologico bisogna essere preparati, svegli, consapevoli. Anche la frase che ho riportato fa parte di questa pesca al credulone. 
Se dico che la probabilità che muoia un anziano dopo la vaccinazione sia altissima sto dicendo una cosa grave, cioè i nostri anziani invece di essere protetti morirebbero come mosche, dopo aver fatto il (a questo punto pericolosissimo) vaccino e proprio questo ha urlato scandalizzato il conduttore della trasmissione, accusando i vertici sanitari del nostro paese di attentare alla vita degli anziani.

Ma la frase completa dice ben altro, anzi proprio l’opposto. Dice che visto che in Europa muoiono (ovviamente) molti anziani (in periodo Covid ancora di più) e che il fatto che tanti muoiano dopo aver fatto il vaccino è una cosa comprensibile, una possibilità per nulla allarmante, come ne muoiono tanti dopo aver fatto il bagno o una camminata e che, prima di legare le due cose, bisogna accertarsene, controllare. Insomma, quello che chiunque dotato di buon senso e normale intelligenza sa diventa un complotto segreto ai nostri danni. Nessun mistero né scandalo, nessun urlo scimmiesco.

Ovviamente così si tratta il pubblico come fosse una massa di stupidi che crede a qualsiasi cosa si dice. E un po’ è vero. Le persone meno critiche, spesso con scarse basi culturali o con disagio personale si allarmano e diventano complici di queste bugie. Ovviamente io posso solo spiegare come alcuni manipolano la realtà, non sta a me indagare, punire o iniziare a fare assumere le proprie responsabilità a chi diffonde notizie false, allarmanti o chiaramente terroristiche. E allora chiudiamo con le parole esatte contenute nel documento che avrebbe rilevato i gravissimi segreti dell’AIFA sui rischi della vaccinazione anti-Covid:

I dati di farmacovigilianza pervenuti in Italia fino a oggi non indicano l’opportunità di modificare le indicazioni di somministrazione dei vaccini approvati dato il favorevole bilancio tra il beneficio per i pazienti e il rischio di reazioni avverse anche nei soggetti anziani”.

La realtà è stata capovolta e venduta con altro significato, opposto a quello vero.

Capito come ci prendono in giro? Capito come si costruiscono le bufale? E questa bufala è stata poi ripresa da altri (politici, medici, novax) che, come un bufalaro qualsiasi, ha semplicemente diffuso una falsa notizia.

Alla prossima.

lunedì 20 marzo 2023

Ora va meglio.

Ora, tre anni fa.

Arrivai in ospedale chiamato in reperibilità. Sapevamo di un'epidemia e di una nuova malattia e facevamo ipotesi dei giorni che servivano perché passasse. Una settimana, meglio aspettare il picco, forse passerà basta aspettare altre due settimane, speriamo. Forse a fine mese.

Posteggiai nel parcheggio dell'ospedale, velocemente andai verso la porta e passai tra due camion che caricavano qualcosa. Erano salme. Sacchi con salme che non entravano in obitorio. Iniziai a capire. Ci avevano detto di non diffondere il panico. Chiedevano di non girare in ospedale con le mascherine perché le persone potevano spaventarsi. Ma tanto mascherine non ce n'erano e le poche rimaste si usavano per giorni. Avvenne pure che le rubassero, assieme ai flaconi di gel disinfettante. Erano finite anche le bare.
Si usavano i sacchi.

Cosa stava succedendo?


Sembrava un film ma ancora si pensava a qualcosa di passeggero, di breve durata ma ogni giorno era un colpo. Un pomeriggio vidi entrare un giovanissimo, forse 20 anni, intubato. Poi una ragazza, giovane, intubata anche lei.
"Strano - mi disse il collega anestesista - "in genere sono tutti uomini e anziani". "Il tipico vecchietto da bar". Così definivano gli anestesisti miei amici i pazienti più gravi: anziani, sovrappeso, fragili. Morivano in tanti, senza grandi speranze.

Mai vista una cosa del genere.
Due gravide in intensiva. Poi il primario di un altro reparto, morto.

E arrivò la notizia della sospensione delle sale operatorie. Scesi a vedere cosa fosse successo. Tutte le sale, otto, erano diventate stanze di terapia intensiva. Decine di persone intubate, a pancia in giù, sedate. Era un incubo ma bisognava viverlo. Tornavo a casa cambiandomi all'ingresso. Dormivo in una stanza isolato mentre su internet si leggeva di gente che non ci credeva, che parlava di finzione, esagerazione. Una cura segreta. Per qualcuno era tutto finto e i media esageravano ma la realtà era peggiore di quella che si vedeva in TV. La paura ti assaliva. Morivano amici, colleghi, uno, cinque. Dieci. E tanti erano davvero degli eroi, anche se la retorica dell'eroe non l'ho mai amata. Tanti si ammalavano, qualcuno guarito diceva che era stata dura, altri mancavano per settimane. Sentivi di amici morti, parenti che non ce l'avevano fatta. Un incubo? Forse. Poi arrivarono i vaccini. Improvvisamente crollarono i decessi. Ancora spaventati ma andava meglio. Chi si ammalava spesso ne usciva fuori. Non si parlava di morti ogni giorno e i colleghi tornavano al lavoro dopo la malattia.

Ora sembra tutto diverso.

E mentre tanti costruivano e aiutavano, emergeva la parte peggiore di noi. Quella che insultava, disprezzava, demoliva. Politici, giornalisti, medici, alcuni hanno mostrato il peggio di ciò che sa essere l'uomo. Non ci hanno aiutato, non hanno fatto niente per tutti gli altri. Anzi distruggevano, screditavano, aggredivano. Mentivano. Oggi qualcuno sui social diffonde il tag #ionondimentico. Non bisogna dimenticare chi ha fatto e chi ha ostacolato. Chi ha dato tutto per gli altri e chi, dagli altri, ha preso tutto, ha rubato speranza e forza. Oggi, la parte più brutta di noi c'è ancora e ancora distrugge, scredita, mente e aggredisce. Allora come oggi.
La parte più brutta di noi sta provando a riscrivere la storia, a piegarla a proprio uso e farne una revisione. E, proprio guardando a quei giorni, serve ricordare due cose su tutte. Chi ha lavorato per gli altri e gli altri che non ci sono più. Non perdiamo quello che di bello ci ha portati fino a qui.

La parte brutta di noi deve essere sommersa da quella buona. Che non parla ma lavora e aiuta come può, costruisce. Ci sono stati anche loro. Gli egoisti sono sempre esistiti. Ma non dimentichiamo che ci sono anche gli altruisti. Ci sono e ci saranno. E ci hanno aiutati in questo periodo assurdo e che nessuno avrebbe mai immaginato qualche anno fa. 

Non dimentichiamoli.


Il 30 gennaio 2020 i primi due casi di Covid-19 in Italia.
Al primo gennaio 2023: 25.143.705 contagiati, 184.642 deceduti. 379 medici morti.
Vaccinato circa l'86% della popolazione vaccinabile.