sabato 23 maggio 2015

Autismo e vaccini: giustizia giusta, pigra o ingiusta?

[aggiornato dopo la pubblicazione iniziale]

Dell'argomento vaccini-autismo ho parlato diverse volte, non serve quindi ribadire come, scientificamente, non vi sia alcun nesso dimostrato tra vaccinazioni e comparsa di sintomi appartenenti allo spettro autistico, se già l'origine di questa ipotesi è truffaldina, chi la diffonde lo fa per leggerezza o precisi interessi personali. Gli studi sono sufficientemente chiari (e tanti, riporto solo la posizione dell'OMS come se fosse un riassunto) per poterlo affermare e chiunque si avvicini all'argomento in buonafede non potrà che esserne convinto. C'è un aspetto però che può disorientare, quello giuridico.
Sono diverse infatti le sentenze che ammettono un nesso tra disturbo autistico e vaccinazione ed una, recente, ha riacceso una controversia che, a livello scientifico, non esiste, è una vera e propria finta controversia (fintoversia), creata ad arte per ottenere denaro nelle cause giuridiche di richiesta risarcimento o indennizzo.
Queste sentenze sono emesse in seguito a denunce di famiglie che vivono questo problema e che per il presunto danno patito richiedono un indennizzo in denaro. L'argomento, avendo una base fondamentalmente giuridica, può sembrare estraneo a quelli abitualmente trattati in questo blog ma visto che un giudice per decidere su un tema medico si affida ai pareri di medici (quindi a pareri che devono essere equilibrati ed onesti ma soprattutto attendibili dal punto di vista scientifico), può essere interessante analizzare i motivi che creano tale differenza tra le conclusioni scientifiche e quelle giuridiche.
Il punto principale è rappresentato da due concetti, semplici ma spesso non considerati: le conclusioni scientifiche e le nostre conoscenze mediche, non sono decise in un tribunale o per sentenza. Inoltre le "strade" della scienza sono completamente diverse da quelle della giustizia, quest'ultima ha regole e norme che hanno poco o niente a che vedere con gli aspetti scientifici di un fatto.

Bisogna ricordare inoltre che la maggioranza delle leggi sono "interpretabili" e che un giudice, non essendo uomo di scienza, si basi su "perizie" (ovvero su relazioni di esperti o presunti tali, quindi elementi non per forza oggettivi o corretti), può fare capire perché la decisione "giuridica" possa essere così diversa da quella "scientifica" e perché una decisione è, a volte, completamente diversa da un'altra: sono tante infatti le sentenze che ammettono questo nesso, poi ribaltate in un successivo appello o altre che questo nesso lo smentiscono (l'ultima è recentissima) da subito. Naturalmente fanno più notizia le sentente favorevoli al risarcimento rispetto a quelle sfavorevoli e per questo le prime sono molto più conosciute.
Cercherò di spiegare perché tutto ciò può accadere, le contraddizioni (dal punto di vista medico) delle decisioni dei tribunali e le differenze tra una sentenza ed un'altra, con degli esempi che mostrino come si assista anche a conclusioni apparentemente discordanti.
Prima di iniziare però una premessa è doverosa: i vaccini sono dei farmaci, molto sicuri e testati, sottoposti a controlli e criteri di fabbricazione particolarmente severi ma come tutte le sostanze del mondo possono provocare reazioni allergiche ed effetti collaterali (letteralmente rarissimi). Per chi ha subìto un danno da vaccino esiste una legge che lo risarcisce ed è giusto sia così (la stessa legge risarcisce chi ha subìto un danno da trasfusione, per esempio una malattia infettiva). Questo non condiziona la discussione, il fatto che sia corretto risarcire chi subisce un danno da vaccino non cambia il fatto che i vaccini siano tra i farmaci più utili e sicuri al mondo, come non cambia il fatto che le trasfusioni salvano migliaia di vite umane. L'unico dato scientifico che possiamo dire sufficientemente accertato è che tra vaccinazioni ed autismo non vi è alcun nesso. Analizziamo quindi i casi in cui questo dato è stato smentito clamorosamente da un tribunale.

Iniziamo dalle decisioni del giudice con alcuni esempi pratici.
Una di queste sentenze più note (perché richiamata diverse volte dai media) è quella del tribunale di Rimini del 2012.
Per quanto scritto i fatti si sarebbero svolti così: il bambino si sarebbe vaccinato nel marzo 2004 manifestando disturbi molto vaghi ("nervosismo e diarrea", come si può vedere sintomi molto generici, comuni e non chiaramente imputabili alla vaccinazione, il "nervosismo" in un bambino piccolo sarebbe da definire meglio). Nel 2004-2005 è riferito "grave disagio psico-fisico" (non meglio specificato), nel 2007 si stabiliva la sua invalidità (quindi si presume a 3 anni circa), nel 2008 un medico (dott. Niglio) certificava che il problema del bambino fosse riconducibile alle vaccinazioni e questo era confermato l'anno successivo da un altro medico, il dott. Montinari. Un altro medico inoltre, certifica che il bambino avesse un alto livello di anticorpi antimorbillo, particolare che mostrerebbe come la vaccinazione antimorbillo potesse aver avuto un ruolo nell'autismo del piccolo. Quest'ultimo medico è il dott. Franco Verzella.

Il dott. Verzella certifica: il bambino ha un alto livello di anticorpi antimorbillo.

Chi è Franco Verzella?
È un medico con chiare e note posizioni antivaccino che "cura" l'autismo con il "metodo DAN!" (una pseudocura senza alcuna base scientifica, costosa, pericolosa ed inutile, a base di diete e chelazione), "cura l'autismo" ma è un oculista che sostiene:

"Le principali concause comprendono: il drammatico aggravamento dell’inquinamento,  ambientale ed alimentare, che attualmente ha raggiunto valori assolutamente non controllabili,  ben al di là della nostra capacità di registrarne i livelli e di controllarne gli effetti, regimi  alimentari “antibiologici”, promossi dalla pubblicità, antibiotici distribuiti in serie appena  compare la febbre, un mal di gola o un’otite, e poi campagne vaccinali governative contrarie ad  elementari criteri di fisiologia, per la precocità e frequenza dell’intervento, la mancanza di  discrimine in relazione all’individualità biologica, allo stato immunitario quando si tratta di  praticare i richiami ed infine all’uso di additivi tossici, quali il mercurio e l’alluminio."

Qual è il problema? Che Verzella ha deciso arbitrariamente che il livello di anticorpi sia "eccessivo", visto che non esiste un "livello limite" (casomai esiste quello minimo ma non un livello massimo, essendo il valore molto variabile e soggettivo).
In ogni caso, questo medico, ha un evidente e noto conflitto di interessi, le sue posizioni non sono certo "neutrali" o "equidistanti" sull'argomento vaccini e non si può certo affermare di trovarsi davanti ad un esperto di autismo o di vaccini.
I genitori del bambino chiedevano all'azienda sanitaria locale un indennizzo per questo presunto danno, domanda respinta perché il vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia, MPR) non era tra quelli obbligatori (la legge sui risarcimenti dei danni da vaccino si riferisce esplicitamente a trasfusioni, vaccini o farmaci emoderivati obbligatori). Questo rifiuto comportava ricorso (l'oggetto di questa sentenza) trasformato in sentenza di indennizzo dal tribunale di Rimini.

La sentenza riminese quindi, non ammette in senso stretto il nesso vaccini autismo (doveva piuttosto giudicare se il fatto che la MPR non fosse una vaccinazione obbligatoria esonerasse lo Stato a risarcire il bambino e questo la sentenza non lo smentisce perché, anche se non obbligatoria, si tratta di una vaccinazione "incentivata" dallo Stato) ma lo fa lo stesso. Sostiene infatti di considerare attendibili i giudizi del CTU (consulente tecnico d'ufficio, il "perito" in un processo) che si è basato sul suo esame personale e sulla "letteratura specialistica aggiornata". Sarebbe curioso sapere a quale "letteratura aggiornata" si sia rifatto lo specialista, visto che la letteratura scientifica sul tema è praticamente concorde nel respingere il nesso vaccino-autismo e nella stessa sentenza è scritto che nessun documento medico convalida questa conclusione se non quello del 2008 del dott. Niglio.

Stralcio della sentenza riminese

Ecco l'esempio pratico. Se il tribunale conclude con proprie considerazioni sul fatto che l'indennizzo sia dovuto nonostante la "non obbligatorietà" del vaccino trivalente, per quanto riguarda il nesso di causalità (ovvero se l'autismo è davvero collegato alla vaccinazione) si rifà (si deve rifare) alle considerazioni dei periti: ambedue hanno certificato che il problema di salute del bambino fosse riconducibile alla vaccinazione. Qualcuno potrebbe chiedersi chi fossero i due "esperti" consultati dal tribunale (alla fine, che una decisione giudiziaria che dipende dai loro pareri sia corretta, sarebbe interesse di tutti), vediamo il primo, il medico che ha certificato l'origine vaccinale della patologia presa in esame, si chiama Fabrizio Niglio: medico legale ed ematologo, partecipa a convegni organizzati da associazioni antivacciniste, con relatori noti (i medici Gava e Serravalle) per le loro posizioni antiscientifiche (omeopatia, antivaccinismo) ed avvocati specializzati in cause di questo tipo, nei quali si parla di "omeopatia per curare l'autismo". Non sembra quindi una persona priva di conflitti di interesse. Il secondo certificatore è il dott. Massimo Montinari: medico conosciuto per le sue posizioni antivacciniste, già noto per aver redatto la perizia del tribunale di Maglie che decretava "l'efficacia" della cura Di Bella, sostiene di curare l'autismo con le diete e l'omotossicologia (variante dell'omeopatia), anche qui mi sembra che il conflitto di interesse sia palese.
Montinari è il perito di molti processi sul tema è stato sospeso dalla professione per le sue terapie senza base scientifica ed è già noto alle cronache per questo motivo.

Con premesse di questo calibro, secondo voi, quale tipo di consulenza avrebbe letto il giudice? Quando si parla di "lobby del farmaco" o "pressioni" che possano condizionare le decisioni più importanti, questo vale anche in questo caso con pressioni opposte?
Tra parentesi, dopo il "chiasso" mediatico suscitato da questa sentenza, silenzio assoluto sull'appello, chiesto dal ministero della salute, nel quale la stessa sentenza è stata ribaltata, nessun nesso tra vaccinazione ed autismo. Stessa sorte per un'altra vicenda la cui conclusione è stata ribaltata in appello.

Ma passiamo ad un'altra sentenza. Presso il tribunale di Pesaro è successa praticamente la stessa cosa, un presunto "danno da vaccino" (di tipo autistico) ammesso all'indennizzo. Chi sono in questo caso i periti?
Nessun medico aveva collegato la vaccinazione del bambino con la comparsa di autismo, il primo fu un certo...dott. Niglio, sì, lo stesso della sentenza precedente.
Lo stesso medico (con la dott. Tomassini e la dott. Badolato) è perito del tribunale, anche qui la "letteratura scientifica" dimostrerebbe il nesso vaccini autismo, è addirittura citato come "prova" a favore di questo nesso, persino lo studio di Wakefield che, come credo sia noto, è ormai esempio di cattiva scienza, essendo stato provato come si sia trattato di una frode scientifica consapevole e fatta a scopo di lucro, un falso studio che Wakefield ha pagato con la radiazione dall'ordine dei medici del suo paese. Leggiamo una parte della perizia:
negli anni successivi altri studi hanno confermato le tesi di Wakefield. Il più noto accreditato è uno studio condotto in Danimarca nel 2004, che dimostrò inequivocabilmente come i bambini danesi siano passati da una media di 18,8 casi di autismo ogni 100,000 abitanti negli anni 80-85 (prima della vaccinazione MPR di massa, che iniziò nel 1987) a 146,4 casi nel 2002. Alcuni studi sul vaccino MPR affermano non solo che esso possa scatenare l’autismo ma anche selezionare mutazioni di pericolosi virus morbillosi.
Gli studi di Wakefield, in realtà, non sono mai stati confermati (ma anzi, sono stati decisamente smentiti) e non esistono studi (seri) che affermino che il vaccino trivalente possa scatenare l'autismo, come qualcuno (sempre gli stessi) dice.
Per quanto riguarda lo "studio condotto in Danimarca" (non è citato quale nella perizia), il più noto è uno studio del 2003 che conclude come vi sia effettivamente un aumento di casi di autismo ma sottolineando come non vi sia nessun collegamento con i vaccini. Ecco come trasformare un dato in ciò che si vuole e, se il perito si riferisce a questo studio, qui si parla di comprensione di base della lingua inglese. Come può uno studio falso, diventare prova di qualcosa? Da notare come lo stesso avvocato di parte dichiara con tranquillità di "essere a contatto con Wakefield", per dire su cosa si basano questo tipo di vicende.

Ma leggiamo un altro passo della perizia:
Di fatto, fino ad oggi, da questa diffusa “empasse” [sic] letteraria, emergono risultati contrastanti che diventano motivo di inevitabili sperequazioni, ma è vero che, in molti casi, quand’anche le ricerche non abbiano ancora dimostrato una sicura correlazione tra i vaccini e la sindrome autistica, emergono comunque elementi storico-clinici e dati statistici che non possono essere ignorati.
In realtà, in medicina, non vi è alcuna "impasse" letteraria, non vi sono "risultati contrastanti" e di "sperequazioni" ne trova solo il perito, visto che la comunità scientifica è compatta nel rigettare il nesso tra vaccini ed autismo, di controversie su questo tema, praticamente non ce ne sono e chi lo sostiene o è poco aggiornato o dice una falsità. Non ci credete? Fatevi mostrare un solo studio pubblicato su rivista scientifica importante (non su quelle "paga e pubblica") che mostri un collegamento tra vaccinazioni ed autismo, non esiste.

Prima del vaccino il bambino stava bene, dopo no, quindi il nesso è altamente probabile
Ma il giudice, si sa, non può certo iniziare una ricerca bibliografica o chiamare periti all'infinito, gli "esperti" hanno detto quelle cose e lui si adegua decidendo di conseguenza, può però essere utile notare una fallacia che farebbe inorridire qualsiasi scienziato o medico: il giudice nota come prima della vaccinazione il bambino godesse di buona salute mentre dopo no, sarebbero comparsi i sintomi dell'autismo, quindi è altamente probabile che l'autismo è stato causato dalla vaccinazione. Queste conclusioni, apparentemente (o evidentemente?) implausibili, hanno forse una giustificazione "giuridica" ma sono scientificamente assurde, ma non sono le uniche, basti pensare ad un caso di indennizzo assegnato per lo stesso motivo (mancano cause certe dell'autismo quindi, molto probabilmente, sarà stato il vaccino) ma dando la colpa alla vaccinazione antipolio (che nemmeno gli antivaccinisti hanno mai collegato all'autismo).

Sentenza Busto Arsizio: non ci sono cause conosciute, quindi...
Mi chiedo cosa accadrebbe se migliaia di genitori facessero causa ai produttori di biberon sostenendo che dopo il suo uso il bambino avrebbe manifestato problemi di salute.
Cause giudiziarie di questo tipo ne esistono tante, quella che ultimamente è risuonata nelle pagine dei giornali nostrani ha fatto scalpore perché il magistrato inquirente ha disposto un'indagine molto estesa sulla possibilità che i vaccini causino l'autismo. Qual è il perito di quest'ultima causa? Il dott. Montinari, ancora lui, con l'aggiunta che in questo caso anche il pubblico ministero che indaga, ha partecipato a convegni antivaccino (con lo stesso Montinari), l'inchiesta si è chiusa con un'archiviazione: non è stato notato nessun aumento di casi di autismo legati alla vaccinazione trivalente MPR.
L'ultima sentenza in ordine di tempo è sempre relativa al tribunale di Rimini (stavolta relativa ad un caso di epilessia, giudice Lucio Ardigò, il ministero della salute non si è presentato all'udienza) e chi è il perito di parte che ha stilato la perizia? Ok, neanche a dirlo, Montinari. Per come siano affezionati a lui certi avvocati e giudici, sembra non vi siano in Italia altri esperti di vaccinazione, considerando anche che lui, esperto sul tema, proprio non è.

Ecco, forse sono riuscito a spiegare i fatti così che ognuno possa farsi un'idea personale e finalmente capire (si spera) perché un giudice possa prendere decisioni apparentemente così incredibili ed antiscientifiche.
Ci sarebbe semplicemente da porsi una domanda: se i periti sono dichiaratamente antivaccinisti, se occupano posizioni che vanno contro le moderne conoscenze scientifiche, non sono neanche esperti di vaccinazione (epidemiologi? Immunologi?), se hanno chiari conflitti di interesse, se il giudice applica criteri non scientifici ("post hoc, propter hoc"), che sentenze possiamo aspettarci?
Un giudizio, non dovrebbe essere, pur ascoltando le varie posizioni, ripulito da eventuali condizionamenti?
Come si può fare giudicare se un vaccino ha causato l'autismo chi vende le (false) cure per "guarire l'autismo causato da vaccini"? Non è quantomeno "singolare" come scelta?
Che tutto si basi su "illazioni" può essere anche il motivo per il quale le sentenze possano essere diverse le une dalle altre. Può spiegare anche perché in certi casi si arrivi a vicende opposte.
Come successo in Inghilterra, dove un gruppo di genitori ha denunciato il proprio avvocato (specializzato, come quelli nostrani, in "risarcimento per danni da vaccino") per "ingiusto arricchimento" perché dopo anni e tante spese, la propria richiesta di indennizzo è stata respinta.

Conclusione ancora più "scioccante" sempre nel Regno Unito.
Una mamma, nota negli ambienti antivaccino e fervente seguace di Andrew Wakefield (l'ex medico citato prima, fonte dei periti italiani) è stata denunciata e condannata per aver finto che il problema autistico del proprio figlio fosse conseguenza della vaccinazione, la madre ha mentito pur di ottenere risarcimenti in denaro. Dice il giudice inglese:
"Non ci sono evidenze che il suo disturbo sia stato causato dalla vaccinazione MMR. I racconti dei suoi genitori circa la sua reazione avversa alla vaccinazione sono inventati”.
La donna è stata pesantemente criticata per aver sottoposto il figlio a cure per l'autismo assolutamente inutili, che hanno visto il ragazzo sottomesso ed "usato" per le illazioni materne. Tra le cure: diete e omeopatia, non vi ricorda niente?

La truffa è stata scoperta dal giornalista inglese Brian Deer, lo stesso che smascherò Wakefield, la donna ha passato anni a "lottare" come "mamma antivaccino", denunciando aziende farmaceutiche ed ospedali per ottenere un risarcimento, finché non si è scoperto che l'autismo del figlio non aveva nessun nesso con la vaccinazione, madre condannata. Incredibile come si possa arrivare a conclusioni così diverse in tribunale, vero?

Questo però è un argomento tabù. Nessuno avrebbe il coraggio di affermare che una mamma possa mentire o fingere sulla salute del figlio, per denaro poi, inconcepibile, eppure succede. Anche in Italia.
Non è facile capirlo, ma in questo caso probabilmente il giudice aveva qualche competenza o avrà consultato periti più "neutrali" o si è semplicemente fidato della scienza.
Non si sa. In ogni caso è tutto triste. Che decisioni così importanti debbano dipendere non da dati chiari ma da posizioni personali e non universali è un danno per tutti.
Ma forse tutto può essere spiegato non con più casi di "cattiva giustizia" ma spesso con "semplici" e venali interessi di una delle parti che ignorano consapevolmente la realtà. È il lavoro di avvocato che forse giustifica questo comportamento [edit: il codice deontologico vieta espressamente agli avvocati di produrre prove false, (cod. deontologico forense, art. 50 "dovere di verità")] ma quello del medico? Ignorare lo stato dell'arte è una grossa mancanza (volontaria?) da parte di un perito.

Un medico che oggi sostenga che un vaccino possa causare autismo o è ignorante o mente ed ognuna delle due ipotesi è gravemente dannosa per gli interessi di tutti, economici e medici e forse, a questo proposito, può essere importante ricordare che il perito di un processo, giura di attenersi ai fatti e di dire la verità.
Le decisioni dei giudici quindi (che hanno diretta conseguenza sulla società) dovrebbero essere basate solo su pareri seri, competenti, onesti e sinceri.
Il problema quindi non è scientifico (non strettamente almeno) quanto legato alla competenza ed alla buonafede di chi è chiamato a dare il proprio parere in campo giudiziario, soprattutto quando si parla di risarcimenti. Non sarebbe il caso di chiamare a dare il proprio parere solo chi non ha palesi conflitti di interesse?

Questi episodi non succedono solo nell'ambito della vicenda "vaccini-autismo" ma anche in molte altre cause che prevedono risarcimento o rimborsi per cure non scientifiche (vedi "metodo Di Bella").
In questo ambiente infatti, le somme di denaro in gioco rappresentano per forza un interesse per qualcuno e, se nell'eventualità che un vaccino provochi un danno (evento rarissimo) è giusto e sacrosanto risarcire chi l'ha subìto e questo ha una legge a sancirlo, quando è chiaro il tentativo di ottenere un indennizzo ingiusto (a danno di tutti i cittadini) siano perseguiti coloro che mentono sapendo di mentire, sono un danno per la collettività, le casse dello Stato e, indirettamente, per la salute collettiva e del singolo.

Ricordo che la frode vaccini-autismo, nacque da un avvocato implicato in una causa per risarcimento che cercava "studi" (mai esistiti) che la supportassero e che ha pagato un medico per "crearne" uno.

...e visto che il curriculum e l'attività di questi periti è noto e pubblico, che nessuno dica "non lo sapevo".

Alla prossima.

68 commenti:

  1. Come sempre complimenti per l'ottimo articolo, però se mi permetti ti segnalo qualche imprecisione:
    -Le sentenze non sono rigettate, le domande giudiziali sì ;)

    -Anche un po’ più sotto “I genitori del bambino chiedevano all'azienda sanitaria locale un indennizzo per questo presunto danno che era respinta”: la domanda di indennizzo è stata respintA, non l’indennizzo.

    -Non è chiara la frase “avvocati specializzati in cause di questo tipo”, non stavi parlando di medici?

    -Piccolo refuso: "che hanno resTo il ragazzo sottomesso”

    -Dici: “È il lavoro di avvocato che forse giustifica questo comportamento”, ma l'art. 50 (rubricato "Dovere di verità”) del Codice Deontologico Forense vigente recita:
    "1. L’avvocato non deve introdurre nel procedimento prove, elementi di prova o documenti che sappia essere falsi.
    2. L’avvocato non deve utilizzare nel procedimento prove, elementi di prova o documenti prodotti o provenienti dalla parte assistita che sappia o apprenda essere falsi.
    3. L’avvocato che apprenda, anche successivamente, dell’introduzione nel procedimento di prove, elementi di prova o documenti falsi, provenienti dalla parte assistita, non può utilizzarli o deve rinunciare al mandato
    4. L’avvocato non deve impegnare di fronte al giudice la propria parola sulla verità dei fatti esposti in giudizio.
    5. L’avvocato, nel procedimento, non deve rendere false dichiarazioni sull’esistenza o inesistenza di fatti di cui abbia diretta conoscenza e suscettibili di essere assunti come presupposto di un provvedimento del magistrato.
    6. L’avvocato, nella presentazione di istanze o richieste riguardanti lo stesso fatto, deve indicare i provvedimenti già ottenuti, compresi quelli di rigetto.
    7. La violazione dei divieti di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 comporta l’applicazione della sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio dell’attività professionale da uno a tre anni. La violazione del dovere di cui al comma 6 comporta l’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento."

    Certo, è possibile che gli avvocati fossero in buona fede o che comunque le prove da questi introdotte non fossero false, e che fosse solo il CTU in malafede.


    Ciao!

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    1. Grazie delle correzioni, davvero interessanti e non sapevo neanche che l'avvocato fosse obbligato ad utilizzare solo prove reali, pensavo che fosse in qualche modo "giustificato" dal dover portare a termine il suo mandato, a qualsiasi costo. Però questo, a maggior ragione, fa riflettere.

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    2. “avvocati specializzati in cause di questo tipo”

      Mi riferivo al fatto che in quei convegni partecipano associazioni antivaccino, medici antivaccino ed avvocati "specializzati in cause da danni da vaccino" (essi stessi si definiscono così), ricopio la frase (ho aggiunto un "ed" per renderla più leggibile):

      "partecipa a convegni organizzati da associazioni antivacciniste, con relatori noti (i medici Gava e Serravalle) per le loro posizioni antiscientifiche (omeopatia, antivaccinismo) ed avvocati specializzati in cause di questo tipo, nei quali si parla di "omeopatia per curare l'autismo".

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    3. Le precisazioni del signor Baglio sono pertinenti.
      Mentre il dott. Salvo Di Grazia, ginecologo mi pare, dimostra ancora una volta di NON conoscere affatto le dinamiche giudiziarie, quelle processuali, ed il diritto sanitario.
      E manifesta un 'disprezzo' per i danneggiati da vaccino, leggi dello Stato, suoi colleghi medici, Magistratura ed Avvocatura, fondato su concetti parziali e totalmente inesatti.
      Intanto va detto che sui danni da vaccino non si deve fare demagogia e parlare per slogans.
      Stando sempre in superficie, non si fa informazione corretta.
      Quindi, diciamo le cose come stanno: oggi le reazioni vaccinali in Italia e non solo, sono un a vera e propria emergenza nazionale
      Studi ce ne sono a centinaia, solidi e autorevoli.
      Non basta più citare 'il caso Wakefield'
      Oggi le cose si sanno.
      Se il dott. Salvo Di Grazia li vuole, basta solo che si dichiari disponibile a pubblicarli.
      Glene faremo avere una montagna.
      Molti deI quali stanno fondando le pronunce giudiziarie definitive, sia in Italia che in Europa.
      Le sentenze oramai sono centinaia e sono definitive.
      E l'accertamento giudiziale su casi di danno sanitario, sono rigorosissimi. Il giudice non solo ha a che fare con i medici dei genitori (CTP), i medici del Ministero (CTP), e suoi esperti di provata esperienza (CTU), ma attua una disamina tecnica rigorosissima.
      Rilevo con preoccupazione che il dott. Di Grazie, limitandosi a male interpretare solo due-tre sentenze (ma si evince che della dinamica processuale non ha capito nulla), si avventura in giudizi ed apprezzamenti pericolosi, frutto di ignoranza (ignorare = non sapere) : espressioni come truffa, truffaldina, studi falsi, mentire, interesse dei professionisti, leggerezza del giudice, parzialità degli accertamenti giudiziali, e altre amenità che infarciscono la sua invettiva propagandistica a favore dei vaccini.
      Ma attenzione.
      A parte che non c'è nulla di strano nelle specializzazioni di noi avvocati, anzi, sono ora richieste dalla normativa. E che non c'è nulla di strano che un legale si faccia pagare (o solo i ginecologi possono avere filoni di donne gravide??). Bene a parte questo, il dott. Di Grazia ignora completamente che le procedure di tutela per danno ad es. al Comilva, l'associazione più grande e rappresentativa in Italia, sono tutte GRATUITE!
      E diffondendo informazione inesatta e parziale, imprudentemente e violando mil dovere di lealtà, prudenza e continenza, rischia ora seriamente di commettere il reato di 'diffamazione' e di 'vilipendio alla Magistratura'.
      La sua invettiva è piena zeppa di inesattezze interpretative, giuridiche, processuali e scientifiche.
      Inoltre fornisce dati parziali e ben si guarda dal proporre un serio contraddittorio.
      Se la Costituzione tutela il diritto di critica, lo connota operò con i canoni della prudenza, verità, continenza.
      Altrimenti vi è solo la diffusione di notizie false e tendenziose, che potrebbero creare allarme sociale, diffamare e ledere la reputazione di qualcuno .
      Nel riservare ogni azione a tutela della reputazione lesa (tutti noi legali della repubblica italiana, esperti e docenti di diritto minorile e sanitario, siamo stati inseriti nella 'black list' del dott. Di Salvo, perché 'interessati', prezzolati (ma cosa intende?), diffusori di studi falsi (sigh!), invito formalmente il dott. Salvo Di Grazie, a rettificare le inesattezze, eliminare le espressioni sconvenienti ed offensive, e fornire informazione corretta.
      D'ora in avanti, ogni ulteriore illazione, offesa, attentato alla reputazione professionale, diffusione di notizie false e tendenziose, verrà segnalata all'Autorità Giudiziaria.
      Avv. Luca Ventaloro

      Elimina
    4. Buongiorno,

      diciamo le cose come stanno: oggi le reazioni vaccinali in Italia e non solo, sono un a vera e propria emergenza nazionale

      Mi sta dicendo una cosa incredibile, io come padre e come medico devo sapere se lei dice la verità (io dico di no, che si tratta di una sciocchezza, ne sono sicuro), mi mostrerebbe il sito del ministero della salute (o del CDC se vuole o l'OMS o l'AIFA) che annuncerebbe questa emergenza nazionale?
      Da quale fonte ha preso questo preoccupante dato?
      Attendo con impazienza.

      Studi ce ne sono a centinaia, solidi e autorevoli.

      Anche questo è incredibile, mi mostrerebbe allora UNO studio (su rivista accreditata naturalmente, lei parla di "autorevolezza", non su Facebook) che dimostri ogni oltre ragionevole dubbio che i vaccini causino l'autismo? Io dico che non esiste studio su rivista di buon livello o posizione di società scientifica o istituzione sanitaria che sostenga anche lontanamente l'ipotesi che un vaccino possa causare l'autismo.
      Aspetto con fiducia.

      infarciscono la sua invettiva propagandistica a favore dei vaccini.

      "Propagandistica"?
      Ma che dice, avvocato, io non ho nulla a che fare con i vaccini se non la mia professione, devo conoscerli perché è il mio lavoro, che "propaganda" dovrei fare.

      Però a questo punto facciamo così:

      visto che lei parla di "propaganda", io posso dirle che non ho NESSUN conflitto di interessi riguardo a vaccini e vaccinazioni, non compro, vendo, tratto, prescrivo vaccini, non ho collaborazioni con aziende farmaceutiche, lei, visto che non si è presentato (è qui in veste "professionale", mi pare), lo faccia per correttezza, almeno verso chi legge.

      Lei ha interessi nel campo dei vaccini, per lavoro si occupa di vaccini?
      Grazie per la chiarezza, soprattutto nei confronti di chi ci legge.

      non c'è nulla di strano nelle specializzazioni di noi avvocati, anzi, sono ora richieste dalla normativa. E che non c'è nulla di strano che un legale si faccia pagare

      Certo, ci mancherebbe, perché, ho scritto il contrario? Ho una famiglia di avvocati, si figuri se non so come lavorate.

      La sua invettiva è piena zeppa di inesattezze interpretative, giuridiche, processuali e scientifiche

      Ohh e forse ci siamo arrivati. Dopo aver attaccato me, forse siamo arrivati al punto: se lei mi dice quali sarebbero queste "inesattezze", documentandole, io correggo l'articolo.
      Basta poco.

      tutti noi legali della repubblica italiana, esperti e docenti di diritto minorile e sanitario, siamo stati inseriti nella 'black list' del dott. Di Salvo, perché 'interessati', prezzolati

      Eh?
      Tutti i legali della repubblica? Black list? Prezzolati?
      Ma che sta dicendo...

      invito formalmente il dott. Salvo Di Grazie, a rettificare le inesattezze, eliminare le espressioni sconvenienti ed offensive, e fornire informazione corretta.

      Volentieri, come le ho detto mi invii (anche in privato: wewee1@hotmail.it) i punti precisi dove sarebbero le "scorrettezze" o le "inesattezze" (che la riguardano, naturalmente e documentandole con dati scientifici), sono pronto a correggerle immediatamente.

      Attendo volentieri una risposta a questa ed alle altre mie domande.
      :)
      Cordiali saluti!

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    5. Dott. Di Grazia, ormai dovrebbe aver capito come funziona quando si toccano certi argomenti. Immancabilmente arriva il solito 'ammonimento' di categoria, tanto generico quanto discutibile sia nella forma che nel contenuto. Lo prenda come un buon segno: vuol dire che è sulla strada buona!

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    6. L'avvocato Ventaloro è scomparso.
      Peccato, dopo il suo rabbioso intervento da "esperto" non è riuscito a fornire UN solo elemento che avvalorasse le sue accuse.
      Ma è bene che le domande senza risposta restino qui, tanto per riassumere e per dovere di cronaca:

      1) L'avvocato Ventaloro ha parlato di "emergenza nazionale" riguardo gli effetti collaterali dei vaccini. Per me è una falsità. Ho chiesto un documento istituzionale che supporti questa grave affermazione: NESSUNA RISPOSTA.

      2) Ha parlato di "montagne" di studi che dimostrerebbero l'esistenza di un nesso tra vaccinazioni ed autismo, affermazione per me assolutamente falsa. Ho chiesto UNO studio rappresentativo ed autorevole o la posizione di qualsiasi società scientifica o istituzione sanitaria che supporti questa grave affermazione: NESSUNA RISPOSTA.

      3) Mi ha accusato di "propaganda", nonostante io non abbia alcun interesse se non quello professionale e scientifico (è il mio lavoro) di "propagandare" alcunché, per questo ho sottolineato di non avere nessun conflitto di interesse riguardante i vaccini, ho chiesto se per caso fosse lui ad avere interessi professionali o economici nei riguardi dei vaccini: NESSUNA RISPOSTA.

      4) Mi ha accusato di aver scritto falsità, inesattezze, offese. Ho chiesto di indicarmi (e documentarmi) quali ed in che punto dell'articolo dicendomi disposto a correggerle: NESSUNA RISPOSTA.

      Credo sia utile riportare le domande senza risposta dell'avvocato, visto che accusa di diffondere informazioni false e tendenziose e che susciterebbero allarme sociale, affermando addirittura di ricorrere all'autorità giudiziaria. Ma in questi casi è bene capire davvero come stanno le cose e forse cosi si potrà così capire CHI diffonderebbe notizie false e tendenziose ed allarme sociale.

      Perché è vero che "oggi le cose si sanno" ma c'è sempre qualcuno che preferisce non si sappiano troppo in giro.
      :)

      Salutoni.

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    7. Chissa' perche' ma non sono affatto sorpreso.
      E' una condotta abituale.

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  2. In fondo parli dell'avvocato che "cercava studi", mi fa venire in mente qualcun'altra che chiede aiuto per produrre studi: https://www.facebook.com/Fattori.Elena.M5S/posts/679284798751464 ;)

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  3. Un articolo molto dettagliato e interessante! Strano però che siano solo medici o associazioni antivaccino a dire che sono la causa dell'autismo, anche se da quel che ho capito è scientificamente appurato che le due cose non hanno niente in comune. Direi che sono perizie di parte e non esclusivamente mediche, quali dovrebbero essere!!
    Saluti, Patrizia

    RispondiElimina
  4. Complimenti, post davvero eccellente. Può interessare lei e i suoi lettori che settimane fa è uscito sul Journal of American Medical Association un enorme studio retrospettivo (http://www.giuseppepingitore.it/wp-content/uploads/2015/04/autismo_MMR_JAMA2015.pdf) che, se pur ne esistesse ancora il bisogno, confuta definitivamente la supposta connessione vaccino-autismo. Il lavoro è importante anche perché annulla una obiezione persistente alle critiche per cui la vaccinazione favorirebbe l'insorgenza dell'autismo nei soggetti geneticamente predisposti.

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  5. i vaccini sono dei farmaci, molto sicuri e testati,
    Le cose non stanno proprio così. Negli studi clinici che ne precedono la commercializzazione, la finestra temporale entro la quale viene valutata la correlazione tra la manifestazione di sintomi potenzialmente riconducibili ad una reazione avversa di natura neurologica e la somministrazione di una dose del vaccino in studio è pari a circa 7 giorni, al massimo 14. Inoltre, per ragioni etiche, è normalmente assente il gruppo placebo (e per braccio di controllo non intendo un gruppo a cui viene somministrato un altro vaccino, o una 'batteria' di altri vaccini, o i soli eccipienti del vaccino in studio, bensì semplicemente soluzione fisiologica).
    Se il disegno di tali studi clinici (controllati e randomizzati) fosse dunque diversamente concepito, basterebbe uno screening successivo dei soggetti coinvolti (ad es. 12-24 mesi dopo il termine del ciclo vaccinale) per verificarne il livello di sviluppo psicomotorio (ovviamente mi sto riferendo a vaccini per l'infanzia) e l'eventuale comparsa di sintomi associabili a patologie quali, ad esempio, l'autismo.
    E tutto ciò senza la necessità di coinvolgere "post hoc" le aule dei tribunali.

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    1. basterebbe uno screening successivo dei soggetti coinvolti (ad es. 12-24 mesi dopo il termine del ciclo vaccinale) per verificarne il livello di sviluppo psicomotorio

      Caro Francesco,

      per tutti i farmaci (ed anche per i vaccini) esiste la cosiddetta "sorveglianza post marketing" che controlla eventuali effetti collaterali (e segnalazioni di aventi avversi) dopo la loro diffusione. Non esiste nessun esperimento o test che possa simulare lontanamente ciò che succede quando un farmaco si usa su milioni di persone (tutte diverse) e grazie al cielo anche in questo caso (ci sono tanti studi a confermarlo, oltre ai controlli delle autorità) non emerge nessuna particolare pericolosità dei vaccini né un collegamento con l'autismo.

      Saluti!

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    2. Caro Salvo,

      mi pare che tu stia liquidando un punto fondamentale, ovvero quello che, a mio avviso, può essere definito il "peccato originale" che da sempre ha caratterizzato la sperimentazione clinica dei vaccini. Nel corso di quella di un farmaco viene normalmente impiegato un placebo, ovvero quella famigerata "pillola di zucchero" che citi spesso quando discetti di omeopatia. Questo non è solo utile per valutare l'efficacia del principio attivo in studio (che ovviamente deve essere superiore a quella del placebo) ma anche per individuarne gli effetti collaterali. Correggimi se sbaglio, ma stiamo parlando dell'ABC del metodo scientifico applicato alla sperimentazioni clinica.

      E con i vaccini per l'infanzia, per una questione etica, legata all'esigenza di non lasciare "scoperto" nessuno, questa fase viene completamente omessa. E se anche nel braccio di controllo viene contemplato un altro vaccino, la questione non si sposta di una virgola, poiché anche quest'ultimo eredita lo stesso "peccato originale" che a suo tempo ne ha caratterizzato la sperimentazione.

      Per cui, di fatto, ogni vaccino viene messo in commercio in completa assenza di dati relativi a reazioni avverse di natura "subdola", ovvero che possano sfociare in un quadro clinico complesso, non sempre facile da inquadrare e che solitamente non si manifesta nell'immediatezza. E a questo punto il problema si sposta, come hai specificato tu, alla cosiddetta "sorveglianza postmarketing". E neanche qui siamo messi tanto bene.

      Come ben sai, la medicina non è una scienza esatta, ed il mondo reale è ben diverso da quello "ideale" che hai sommariamente descritto. Il fenomeno dell'underreporting è infatti da considerarsi un punto cruciale: e non mi sto riferendo a questa tipolgia, pur pertinente ed importante, bensì a quella delle mancate o omesse segnalazioni di eventi avversi.
      Intanto, il nuovo vaccino, poiché approvato dalle autorità regolatorie e promosso da quelle sanitarie, viene da subito accettato e percepito dal pubblico come "efficace e sicuro", e il riconoscimento della reazione avversa, fondamentalmente, rimane poi a carico dei genitori che, tranne in rari casi, non sono medici (un esempio). E quando (e se), finalmente, la questione viene da loro sollevata nel corso di un consulto/confronto con pediatra e/o medici vaccinatori dell'ASL, ecco che, in buona sostanza, scatta automaticamente l'esonero "d'ufficio". "Non è stato il vaccino", "si tratta soltanto di una coincidenza" ecc. ecc. E tale rifiuto è di solito attribuibile a due fattori: il fervore fideistico "a prescindere", e il timore di trovarsi ingarbugliati in spiacevoli conseguenze di natura giuridica (ad es. può scattare il dubbio che il bambino sia stato vaccinato senza che fosse effettuata un'accurata anamnesi, o che si sia trovato in condizioni di salute non ottimali = imprudenza e/o imperizia e/o negligenza).

      E sin qui, anche volendomi proprio sforzare, di "scientifico" non riesco proprio a trovarci una ceppa.

      Ma eccoci tornati "a bomba": grazie al cielo anche in questo caso (ci sono tanti studi a confermarlo, oltre ai controlli delle autorità) non emerge nessuna particolare pericolosità dei vaccini né un collegamento con l'autismo.

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    3. Abbiamo dunque un problema irrisolto (non solo autismo), che è passato dalla sperimentazione clinica alla farmacovigilanza, e da questa si è trascinato indenne sino agli studi “post hoc” della comunità scientifica: e cosa mai da questa ci si dovrebbe aspettare? Che ammetta candidamente “scusate, abbiamo combinato un macello, ma stavamo solo scherzando!”? Oppure che corra ai ripari, anche a costo di truccare le carte in tavola? Gli esempi di ciò ci sono (di alcuni ne abbiamo già parlato), ma vengono convenientemente ignorati (meglio tirare in ballo il solito Wakefield). Tutti sappiamo benissimo che malaffare e corruttela regnano praticamente in tutti gli ambiti della moderna società, dalla politica alla finanza, dalla sanità allo sport (tanto per citarne alcuni). Ogni tanto viene portato alla luce qualche scandalo, stabilità una verità giudiziaria, e poi tutto ricomincia come se niente fosse. Ma per qualche misteriosa ragione, forse per investitura divina, i "certificatori" della verità scientifica (?) ne sarebbero dunque immuni…

      La cosa che di te più mi stupisce (e, credimi, non sono in vena di polemiche) è che sulla questione non sembri mai nutrire il benché minimo dubbio (parafrasando le parole dell'avv. Ventaloro, mostri talora in-continenza ;-). I truffatori e mistificatori “debunkati”, com'è o come non è, stanno tutti da una sola parte. Ne abbiamo già discusso, è vero, ma sinceramente mi illudevo che perlomeno, con il tempo, avresti ammorbidito “un pelino” (ma senza esagerare, eh! ;-) i toni.

      Salutoni.

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    4. Questo non è solo utile per valutare l'efficacia del principio attivo in studio (che ovviamente deve essere superiore a quella del placebo) ma anche per individuarne gli effetti collaterali.

      Come ti ho già risposto, l'efficacia del principio attivo e la sua sicurezza possono essere misurati in vari modi, l'uso del placebo e del doppio cieco (ad esempio) è uno dei tanti ma non sarà mai sicuro come il controllo (questo vale per ogni farmaco) su milioni di individui, nessun esperimento avrà tanti soggetti testati ed è per questo che si può dire con sufficiente sicurezza che i vaccini siano tra i farmaci più testati e sicuri del mondo.
      Ora, nel caso dei vaccini (come per altri farmaci) utilizzare un placebo si scontra con parecchi problemi (soprattutto etici) ed il problema è tanto importante che pure l'OMS ne ha fatto uno "statement" (cercalo, è on line). In ogni caso esistono anche gli studi dei vaccini confrontati con il placebo (questo per esempio) ma questi riguardano spesso malattie per cui NON esistono vaccini o cure, proprio per limitare il dilemma etico. In caso contrario staresti rischiando di lasciare un buon gruppo di persone (bambini?) senza protezione per una malattia. A me non sembra così sconvolgente vista soprattutto l'ampia letteratura che mostra come questo tipo di farmaco sia sicuro ed efficace e soprattutto visto che il vaccino è un farmaco che si somministra da decenni su milioni di persone e non ha mostrato per niente effetti negativi superiori a quelli positivi.

      ogni vaccino viene messo in commercio in completa assenza di dati relativi a reazioni avverse di natura "subdola", ovvero che possano sfociare in un quadro clinico complesso, non sempre facile da inquadrare e che solitamente non si manifesta nell'immediatezza.

      Questo lo dici tu e ti ho spiegato che non è così. Oltre agli studi preclinici ci sono quelli post marketing, perché insisti in una falsità? Se ci fosse un problema (subdolo o meno) non vedo perché non dovrebbe emergere. Certo, può esistere il caso incredibile di effetto sfuggito a milioni di test ma finché questo non è dimostrato è solo un'illazione fantasiosa.

      il riconoscimento della reazione avversa, fondamentalmente, rimane poi a carico dei genitori che, tranne in rari casi, non sono medici

      Le segnalazioni delle reazioni avverse sono a carico (OBBLIGATORIE) dei medici, dei somministratori, di chiunque ne venga a conoscenza, dei genitori e di tutti i cittadini. Ammettendo una carenza nel meccanismo delle segnalazioni (se non sono segnalate non sapremo mai di che entità) la "colpa" non è certo dei vaccini ma di chi non le segnala, mi sembra ovvio. Quindi anche qui stai sviando dalla discussione che è relativa alla sicurezza intrinseca del vaccino.

      [segue]

      Elimina
    5. [continua]

      sin qui, anche volendomi proprio sforzare, di "scientifico" non riesco proprio a trovarci una ceppa.

      Ma nemmeno nel tuo ragionamento, stai traendo conclusioni da tue illazioni e da ipotesi. Non puoi dire "ci sono poche segnalazioni" perché "i medici hanno paura di conseguenze", è una tua conclusione, non solo non supportata da fatti ma che io escludo. Quando nel mio reparto c'è una reazione avversa ad un farmaco, la segnalo e visto che oggi le segnalazioni sono "informatiche" la mia nota arriva in tempo reale. Sarò una goccia nell'oceano, forse.

      Che ammetta candidamente “scusate, abbiamo combinato un macello, ma stavamo solo scherzando!”? Oppure che corra ai ripari, anche a costo di truccare le carte in tavola?

      Continui nelle tue illazioni. Esistono anche genitori che fingono la malattia del bambino, che facciamo, diciamo che i genitori che chiedono risarcimento da danni da vaccino siano tutti mentitori? Ma ti rendi conto della debolezza delle tue ipotesi?
      .
      Se ragioni per ipotesi puoi formulare un'ipotesi che resta credibile in relazione al valore delle ipotesi di partenza. In poche parole stai ragionando con "è così perché io credo sia così" che è quanto di più lontano possa esserci dal ragionamento scientifico (e razionale).

      Tutti sappiamo benissimo che malaffare e corruttela regnano praticamente in tutti gli ambiti della moderna società, dalla politica alla finanza, dalla sanità allo sport

      Certo, anche tra gli avvocati, i magistrati, i genitori ed i marò. Anche alle Foibe.
      Spero ti renda conto del tuo percorso completamente insensato.

      Ma per qualche misteriosa ragione, forse per investitura divina, i "certificatori" della verità scientifica (?) ne sarebbero dunque immuni

      Chi l'ha detto?
      Wakefield era un medico eh?
      I ciarlatani dell'antivaccinismo sono spesso medici eh?
      Benveniste era un medico, Hamer e Simoncini pure. I periti di parte anche.
      E poi l'avvocato qui sopra dice che ci sono montagne (cit.) di studi che dimostrano questo nesso. Quindi decidiamoci, sono ciarlatani solo quelli che ci danno ragione?
      ;)

      sulla questione non sembri mai nutrire il benché minimo dubbio

      Se non avessi nessun dubbio non ne parlerei nemmeno. Non per niente ho chiesto all'avvocato, autodefinitosi "esperto" qualche studio (almeno attendibile, non le solite minestre antivaccino) che mostri questo fantomatico nesso. Neppure "l'esperto" ha saputo fornirmene uno, pensa un po', le montagne di studi non hanno partorito nemmeno un topolino. E stiamo ancora qui a discuterne?

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    6. vengono convenientemente ignorati (meglio tirare in ballo il solito Wakefield).

      Mi sembra il minimo, non solo Wakefield è colui che (in maniera fraudolenta) ha iniziato questa ridicola vicenda ma (lo hai letto l'articolo) sono gli stessi periti che lo tirano in ballo come PROVA di questo nesso e lo stesso avv. Ventaloro dichiara di essere in contatto con Wakefield (ripeto, lo hai letto l'articolo). Perché chiedi a me e non a loro il motivo di questo continuo "tirare in ballo"?
      ;)

      sulla questione non sembri mai nutrire il benché minimo dubbio

      Ripeto che la mancanza di dubbio non fa parte della mia persona e di quello che sono professionalmente, però sono abituato a fondare i miei dubbi su FATTI non su "illazioni", frodi scientifiche o "sembra che". Se io fondassi la mia opinione su quello che dici sull'ipotesi "esistono commentatori che partecipano alle discussioni solo per disturbare e fanno finta di non capire", con il tuo metro, sarei una persona corretta ed onesta. Con il mio metro sarei solo un paranoico con molti pregiudizi.

      I truffatori e mistificatori “debunkati”, com'è o come non è, stanno tutti da una sola parte

      Devo dedurre che tu non solo non hai letto tutto quello che ho scritto in questi anni ma nemmeno il mio libro. Se mi invii i tuoi dati ne riceverai una copia omaggio autografata.
      Ciao!

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    8. LOL! Era una battuta sul libro omaggio, non ditemi che non s'era capito...

      P.s. nel caso si fosse capito ma sia stata ritenuta inopportuna mi scuso anticipatamente.
      P.p.s. a scanso di ulteriori equivoci, il libro già ce l'ho. :-)

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  6. La ringrazio moltissimo per l'articolo che denota tutta la competenza di un ginecologo su questa materia, ben superiore a quella di chi fa il pediatra, il farmacologo, l'immunologo da una vita!....ah anche superiore ad avvocati e giudici...

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  7. "Studi ce ne sono a centinaia, solidi e autorevoli.
    Non basta più citare 'il caso Wakefield'
    Oggi le cose si sanno.
    Se il dott. Salvo Di Grazia li vuole, basta solo che si dichiari disponibile a pubblicarli.
    Glene faremo avere una montagna."
    Egr. avv. Ventaloro, bastava un piccolo link nel suo commento per rendere disponibili a tutti le centinaia di studi autorevoli e solidi. Temo invece che anche questa volta dovremo accontentarci di parole al vento condite di risibili minacce che evidenziano la totale mancanza di argomenti.

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    1. Caro Davide, dobbiamo accontentarci di parole al vento (in questo caso al Ventaloro), perché di più non c'è. Tutto qui.

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  8. Egregio Davide, non ho molta dimestichezza informatica.
    E contrariamente al dott. Di Grazia, mi occupo della materia da molti anni e tutti i giorni.
    E la insegno pure.
    E non amo le 'parole al vento'.
    Pertanto mi dia un utile recapito in cui organizzare un invio.
    Il materiale è tantissimo.
    Inoltre buona parte di materiale in continua evoluzione ed arricchimento, è sulla mia pagina Facebook a disposizione di tutti, tant'è che molti professionisti interagiscono per poterlo avere.
    Do' subito disposizione ai miei collaboratori che gestiscono la pagina, di accettare la Sua richiesta di amicizia.
    Così almeno avrà modo SUBITO di leggere cose concrete, non gli slogans e la propaganda (sulla pelle dei danneggiati).
    Inoltre penso che altri medici e ricercatori interverranno qui per pubblicare e commentare, visto che le francamente gravi ed ardite 'riflessioni' del dott. Di Grazia hanno sconcertato molti, anche non in sintonia con le tesi antivaccinali.
    Per il resto ho a disposizione anche molte sentenze e relazioni mediche.
    avv. Luca Ventaloro

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    1. Egregio avvocato, non sarebbe più semplice se i suoi collaboratori, che alacremente operano su Facebook, l'aiutassero ad apporre banalissimi link nei suoi commenti in modo da facilitare a tutti l'accesso al materiale da lei segnalato? Non pare impresa insormontabile se si tratta davvero di studi così importanti. Aspettiamo con ansia!

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    2. Gentile avv. Ventaloro, se mi conferma che la sua pagina Facebook è a nome "Luca Ventaloro - Vive a Rimini", io sono a posto, ho trovato il tantissimo materiale a cui faceva riferimento. Poiché nessuno dei suoi post nelle prime 10 pagine fa riferimento a qualcosa che si possa ritenere autorevole, sono molto propenso a credere che abbia ragione il dott. Di Grazia. Perché lui mette sempre i riferimenti a materiale autorevole (non c'è nessun link al sito "ivaccininoncausanolautismo.com"), perché spiega le relazioni causa-effetto, perché non accusa nessuno di lesa maestà ma risponde sempre nel merito, perché con ogni probabilità non ha conflitti di interessi. Quindi continuerò a far vaccinare serenamente i miei tre figli, come continuerò a cercare di informarmi su siti autorevoli ed indipendenti. Se ne avesse da segnalarmi, gliene sarei grato.

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    3. si resta in paziente attesa.

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  9. Facebook meglio di Nature. Mi pare giusto. Ma c'è qualcuna di queste affermazioni su rivista medica accreditata? O al limite si arriva su Twitter?

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  10. Egr. Avv. Ventaloro, non è necessario inviare moltissimo materiale; è sufficiente estrarre dalla mole due o tre casi (anche se ne basterebbe uno, in questo frangente) che, a suo giudizio, sono rappresentativi e solidi nei contenuti. Tutto il resto sarebbe automaticamente catalogato di conseguenza, alla luce dell'analisi dei campioni (in tutti i sensi) presentati.

    Cordialità.
    Marcoz

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  11. AVVERTIMENTO:

    Mi sembra giusto ricordare a questo punto (non voglio che qui diventi bacheca di pseudoscienza) che chiunque voglia inserire link nei propri commenti ricordi che qui è

    VIETATO

    inserire link a pagine, video, siti, immagini senza ufficialità scientifica. È bene leggere le regole del blog prima di commentare, questo per evitare spiacevoli inconvenienti, i commenti contenenti link non ammessi saranno CANCELLATI senza preavviso.

    Grazie per la comprensione.

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    1. Beh, ma per l'avvocato, che parla di vagonate di studi che aggiornano la materia, non ci sarà alcun problema a linkare uno o più studi pubblicati su rivista scientifica che, data l'importanza della materia e la rivoluzionarietà del trovato, sarà certamente più che blasonata e punto di riferiferinento indiscusso per tutti i medici. Anzi, sarà certamente portata all'attenzione di tutti dall'OMS stessa...

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    2. Devono essere davvero tanti questi studi, mi rendo conto della difficoltà a postarli. Un compito davvero improbo: fremo per il nostro avvocato!

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  12. Sono d'accordo con CimPy sulla natura dei links: se non si tratta di riferimenti a pagine web qualsiasi o ad articoli di quotidiani, tanto per dire, ma a quello che serve cioe' a riviste scientifiche (e penso che intendesse lo stesso l'avvocato parlando centinaia di studi solidi e autorevoli) non dovrebbero esserci problemi.

    Mi accodo alla gentile richiesta dei riferimenti bibliografici. Naturalmente mi rendo conto che non si puo' pretendere un elenco anche non esaustivo di centinaia di studi, pur se tutti autorevoli, percio' credo che
    una richiesta piu' ragionevole sia quella di una decina (?) di riferimenti tra i piu' rappresentativi. Richiesta che del resto non credo sia onerosa per un esperto della materia.

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    1. Una decina di citazioni? É troppo time-consuming!!
      Al sottoscritto basterebbe una citazione bibliografica, o magari anche due o, al max, tre!
      Ma certamente e assolutamente non più di tre!
      I due o tre lavori che l'interlocutore anti-vaccinista ritenga più graniticamente convincenti.
      Più graniticamente convincenti, per disegno dello studio, per numerosità del campione, per chiara evidenza di assenza di bias, per validità dell'analisi statistica, per risultati emersi, per chiarezza dei conflitti di interesse, per impact factor della rivista dove è stato pubblicato, ecc. ecc. ecc.
      Cominciamo con due lavori, i migliori.
      Se i due migliori lavori sembrano convincenti, si può passare a considerarne anche 10.
      Ma iniziamo con un paio di studi: i migliori.
      Se non mi convincono i due migliori, figurarsi gli altri otto!

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  13. Ciao Salvo, volevo segnalarti (se non ne sei già a conoscenza) questo interessantissimo articolo su come il noto giornalista scientifico/debunker John Bohannon sia riuscito senza neppure troppa fatica a portare a larga diffusione mediatica uno studio farlocco sulle improbabili capacità dimagranti del cioccolato.

    http://io9.com/i-fooled-millions-into-thinking-chocolate-helps-weight-1707251800

    Per molti lettori di questo blog può sembrare la scoperta dell'acqua calda, ma rimane una buona e forte testimonianza sui sempre più frequenti articoli di pseudoscienza che popolano quotidiani e altri periodici, per non parlare di alcune testate che si occupano (o dovrebbero) prevalentemente di scienza.

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  14. L'articolo pubblicato parla di correlazione Autismo-Vaccini mentre l'Avv Ventaloro replica genericamente di Danni da Vaccini.
    Credo quindi sia il caso che si stabilisca il corretto e condiviso punto di partenza per la discussione, altrimenti si rischia di generare solo tanta confusione.

    Ovviamente posso essermi sbagliato nè! Nel caso significa che sono parte di quella non proprio bassa percentuale di Analfabeti Funzionali che infesta il mondo (reale e virtuale) :)

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    1. L'osservazione invece è a mio parere giusta e doverosa... al di là di ragioni e torti, l'avvocato cerca di sviare la questione posta dall'articolo.

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  15. Sarebbe opportuno affrontare nel merito scientifico la questione fornendo indicazioni sui riferimenti bibliografici che attesterebbero l'esistenza di questo inesistente nesso.

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    1. qualcuno risponderà che non serve fornire indicazioni, basta cercare su internet, magari su youtube...

      onus probandi incumbit ei qui dicit, non le sembra avv. Ventaloro?

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  16. Youtube non fa ovviamente testo , come non lo fanno riviste dirette dagli stessi autori degli studi pubblicati. Ovvi motivi .

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  17. " ogni vaccino viene messo in commercio in completa assenza di dati relativi a reazioni avverse di natura "subdola", ovvero che possano sfociare in un quadro clinico complesso, non sempre facile da inquadrare e che solitamente non si manifesta nell'immediatezza." Avendo fatto partecipare mio figlio , quando aveva 4 anni, alla sperimentazione di un vaccino anti Pseudomonas Aeruginosa, condotto dall' Istituto di Microbiologia Medica e Igiene dell' Università di Tübingen in collaborazione con la Clinica pediatrica De Marchi di Milano ( ma sarò una mamma degenere ? C' è chi come me l' autismo se lo va a cercare - ma avevo i miei buoni motivi ) , vorrei rassicurare Francesco : i dati relativi ad ogni reazione furono accuratamente indagati con assidui e ripetuti controlli strumentali e non. Veniva controllato ( lui e gli altri piccoli partecipanti alla sperimentazione ) 1 volta alla settimana per i primi 3 mesi, poi una volta ogni 15 giorni per i successivi 3, poi una volta al mese e via di seguito. Il follow up proseguì per circa 1 anno, se non ricordo male. A sperimentazione conclusa sapemmo che quello che funzionava in laboratorio purtroppo non funzionava sui bambini, ma dire che ci fu " completa assenza di dati " su qualsiasi tipo di reazione, direi proprio di no . L' hanno , come si suol dire, rigirato come un calzino, povera stella !

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    1. Purtroppo Francesco, come tanti, è un difetto umanissimo, vive per ipotesi, crea una realtà completamente personale. Per lui non esistono vaccini studiati confrontandoli con il placebo (esistono), non ci sono studi sugli effetti collaterali dei vaccini prima del commercio (esistono), dopo il commercio (esistono), la sanità, le istituzioni, i medici e le statistiche sono tutte corrotte e disoneste. Creatasi questa realtà, un'ipotesi fondata su una frode scientifica accertata diventa vera.
      Se da un lato è preoccupante che un genitore ragioni così, dall'altra ammetto sia molto affascinante, noi non viviamo il mondo com'è ma come lo immaginiamo e quindi la nostra vita, le scelte ed il futuro, se ci fosse bisogno di confermarlo, dipendono più da ciò che decidiamo più che "dal caso".

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    2. Fra l' altro questo era proprio in doppio cieco. Sapemmo ( sia noi che i medici, ovviamente ) a fine sperimentazione chi aveva ricevuto il placebo e chi no. Comunque anche io ho deciso che voglio vivere in una realtà parallela : . A Paperopoli . L' avatar ce l' ho bell' e pronto :)

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  18. Non è affatto mia intenzione crogiolarmi in una “realtà parallela”. A suo tempo, e prima di arrivare a simili conclusioni, mi ero preso comunque la briga di documentarmi. Un esempio delle fonti a cui ho attinto è questo articolo, che credo riassumesse lo “stato dell'arte” al tempo della pubblicazione (2001). Ne riporto uno stralcio, senza traduzione:

    “The prelicensure assessment of vaccine safety usually begins with the assessment of local and systemic reactions. Local and systemic reactions including erythema, swelling, tenderness, fever, and irritability can be assessed either via a patient diary card or by telephone interviews. Although patient diary cards have been most commonly used, telephone interviews offer the advantage of rapid identification of adverse events and the potential for more timely follow-up of these events. The assessment period for local reactions should be long enough to allow identification of anticipated and unexpected delayed reactions and to track their resolution. We have found that telephone interviews at 48 h and 14 days after receipt of vaccine allow accurate assessment of immediate reactions, identification of delayed reactions, and monitoring of the resolution of events in both categories.

    Come puoi vedere, Paolino(a), ciò che viene descritto è molto differente da quella che è stata la tua diretta esperienza (faccio inoltre notare che un diario rappresenta una forma di vigilanza passiva, fondamentalmente demandata ai genitori). Ma può anche darsi che, negli ultimi anni, le cose siano migliorate. E visto che, contrariamente a come mi si descrive qui, ho una mente aperta, posso dunque permettermi di farti qualche domanda?

    Il trial al quale ha partecipato tuo figlio è relativamente recente?

    E' stato chiaramente spiegato a voi genitori quanto i controlli e gli esami strumentali effettuati nel corso del follow-up fossero focalizzati alla raccolta di campioni per stabilire l'immunogenicità del vaccino e quanto invece fossero concentrati sugli eventi avversi (e di che tipo)?
    Possono sembrare questioni marginali, ma non lo sono affatto. Così come tu hai descritto il trial, sembra che abbiano rigirato tuo figlio come un calzino solo per scoprire eventuali effetti collaterali del vaccino.

    Attenzione, poi, anche al concetto di placebo e di doppio cieco. Il termine generico di “placebo” non deve trarre in inganno. Come ho esordito, a me interessa che sia effettivamente una soluzione salina (e se ne parla anche nel succitato articolo), e ciò non è detto che necessariamente sia riportato negli abstract delle pubblicazioni (questo residuo dubbio vale anche per quella da te citata, Salvo).

    Sarei inoltre curioso di sapere se ti hanno mai specificato quale fosse la composizione del placebo.

    No travisarmi: le mie domande non sono tese a sostenere un preconcetto, ma a documentarmi sempre di più e meglio.
    Saluti.

    P.S. Appena riesco, risponderò alle tue osservazioni, Salvo. Del resto tu sai benissimo che non mi sono costruito una “realtà parallela”, ma che da più di dieci anni sto aspettando, da tuoi colleghi medici, delle risposte specifiche che non arrivano mai. Come la mettiamo, allora?

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  19. La "realtà parallela" alla quale mi riferisco è proprio quella che hai descritto nel tuo primo commento.
    Non puoi affermare che i vaccini possano causare problemi (di qualsiasi tipo) perché "la corruzione è dovunque" o "non si fanno studi con la soluzione fisiologica come placebo". Queste sono illazioni. Tu puoi trarre una conclusione sufficientemente certa se hai un dato sufficientemente certo. Se la sanità è corrotta (ammesso sia vero) non significa che tutti gli scienziati e i medici siano corrotti. Se esistono genitori che mentono sulle condizioni dei propri figli (suggerendo che un problema sia dovuto alla vaccinazione) questo non significa che tutti i genitori mentano sull'argomento.
    Se c'è una cosa che può darci qualche certezza questa sono i numeri e questi parlano chiaro. La tua realtà parallela (che potrebbe essere comprensibile ma che conduce spesso ad errori grossolani) è la stessa che ti fa vedere quello che VUOI vedere e non ciò che è.
    Per esempio, proprio lo studio che indichi e sul quale avresti basato le tue opinioni, non dice quello che dici tu ma l'esatto CONTRARIO (leggilo tutto). Fa un elenco di metodi per controllare i mezzi di analisi degli eventi avversi post marketing, ci sono le "interviste" (la parte che hai ricopiato) ma anche altri metodi. I dati degli ospedali, delle assicurazioni, anzi, lo studio si chiede, giustamente, come si può fare per ottenere numeri più "sostanziosi" di pazienti visto che quelli "preclinica" (quindi gli studi che si fanno prima della vendita dei vaccini), per ovvi motivi non avranno mai (è la stessa identica cosa che ti ho detto io nella risposta al tuo commento) un campione simile all'uso "diffuso" sulla popolazione.
    Guarda cosa copio dallo studio che hai indicato:

    "these utilization databases are not research databases per se and are populated as part of the regular care processes, clinical trials performed at such sites have an intrinsic ability to collect and subsequently analyze rates of potential adverse events by diagnosis, onset interval, and site of care.

    Within a recent prelicensure phase 3 evaluation of a 7-valent pneumococcal conjugate vaccine in >37,000 children [2], it was possible to analyze rates of hospitalization, emergency visits, and clinic visits for selected intervals after each of 4 doses of vaccine received by children in the trial. Through linkage with state mortality data sets, it was also possible to evaluate the risk of sudden infant death syndrome after receipt of vaccination. Overall, in these analyses, >1000 different comparisons were made to evaluate the safety of the study vaccine."

    Parla anche di statistiche nazionali e database di vari enti (assicurazioni e simili). Le "interviste sono solo UNO dei metodi utilizzati (forse il più debole, anche se gli autori lo ritengono abbastanza attendibile) ma tu hai letto solo quello.
    Vedi perché parlo di "realtà parallela"?
    :)

    a me interessa che sia effettivamente una soluzione salina (e se ne parla anche nel succitato articolo), e ciò non è detto che necessariamente sia riportato negli abstract

    Giusto.
    Ma non per questo puoi dire "visto che non so com'è fatto il placebo quindi il vaccino è pericoloso"...non so se mi spiego. Ti ho fatto vedere che contrariamente a quanto sostenevi, di trial "vaccino contro placebo" ne esistono e pure tanti, ora ti faccio vedere uno studio (vaccino anti influenza) nel quale il "vaccino contro placebo", ha come placebo la soluzione fisiologica.
    Ora capisci cosa voglio dire?
    Tu parti da tue convinzioni e supposizioni e da quelle trai delle conclusioni.
    Io (o chi parla di scienza) parto da dei dati e dei numeri e da quelli traggo conclusioni.
    Scegli tu quale possa essere il metodo più corretto.

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    1. E' proprio vero, ognuno vede e interpreta ciò che più gli conviene. E, da quanto vedo, non è un difetto di cui ho l'esclusiva ;-)

      Facciamo questa ipotesi. Il vaccino anti-pneumococco coniugato epta valente in studio, citato nell'articolo, e di cui tu hai riportato il brano relativo alle oltre 1000 comparazioni per stabilirne il profilo di sicurezza, ha, tra gli effetti collaterali non ancora scoperti, l'autismo (1 caso ogni 500 vaccinati). Analogamente il vaccino anti-meningococco coniugato di tipo C (1 caso di autismo ogni 400 vaccinati). Il problema che ti chiedo di risolvere è: come può emergere tale evidenza in uno studio “prelicensure” dal siffatto disegno?

      Finally, it is possible that vaccines could result in the onset of chronic conditions with insidious onset. In this case, evaluation within short time windows after receipt of vaccine would not be appropriate. By use of clinical data sets, it is possible to compare the lifetime risk of the onset of conditions such as diabetes between vaccine recipients and controls. This type of analysis, in which no specified time window is used, requires a control comparison group and hence cannot easily be performed after the licensure of vaccines when there is no ready control group. During the phase 3 pneumococcal trial, such analyses were performed for diabetes, thrombocytopenia, neutropenia, and autism, without demonstration of any increased risk.

      Another interesting aspect of the design of this trial was the use of meningococcal type C conjugate vaccine as the control arm. Because the primary focus of the trial was the efficacy of the vaccine, the use of an active control was felt to be appropriate. This vaccine was used rather than a true placebo because of the concern on the part of the investigators and the Data Safety Monitoring Board that it would be more ethical to offer an injection with potential benefit as a control, because the use of a true placebo would have involved giving almost 20,000 children 80,000 injections without any potential benefit. However, given the increasing importance of prelicensure safety evaluations, an alternative possibility would have been to randomize so as to include a small true control group receiving a saline placebo.

      Quello che vorrei che tu capissi è che anche questi potrebbero rappresentare dati, numeri (leggi anche: vite rovinate...) che non emergono a causa delle distorsioni del sistema. La valutazione di un rischio implica necessariamente una comparazione, e senza un vero placebo questa può essere falsata in partenza. E, se anche fosse stato contemplato, come suggerisce l'autore, un vero e proprio gruppo placebo di piccole dimensioni (facciamo 400 soggetti?), non credo proprio che le condizioni avrebbero potuto variare.

      Io - bada bene! - non sto affermando che entrambi i vaccini comportino rischio di autismo ma, se così fosse, con questi presupposti la correlazione, per il vaccino anti-pneumococco in studio, non emergerebbe, nonostante al trial abbiano partecipato più di 37.000 bambini. Non sono medico, ma cerco di usare il cervello, con tutti i miei limiti. Sbaglio, forse? E se si, ti prego allora di spiegarmelo senza spostare l'attenzione dall'esempio specifico. Altrimenti rischio di perdermi ;-)

      Grazie.

      PS. vorrei confrontarmi con te anche sulle altre questioni, ma se mi “incalzi” così, non ne ho proprio il tempo materiale :-)

      Saluti

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    2. Sbaglio, forse? E se si, ti prego allora di spiegarmelo senza spostare l'attenzione dall'esempio specifico. Altrimenti rischio di perdermi

      Sbagli.
      E ti sei già "perso".

      Hai iniziato dicendo che i vaccini non sono sicuri perché non si fanno controlli a lungo termine.
      Ti ho fatto presente che non è vero, ci sono i controlli post marketing con campioni enormi.
      Hai continuato dicendo che i controlli non possono essere attendibili in quanto la sanità (e tutto il resto) è corrotta.
      Ti ho fatto presente che è una fallacia inutile (anche se la sanità fosse corrottissima, questo non cambierebbe nulla sulla sicurezza dei vaccini e sui controlli).
      Allora hai continuato dicendo che non esistono studi di vaccini confrontati con placebo.
      Ti ho mostrato che esistono.
      Poi hai continuato dicendo che sì, c'è il placebo ma non è soluzione fisiologica.
      Ti ho mostrato che esistono.
      Ancora hai continuato dicendo che sì, esistono ma bisogna fare le comparazioni.

      Ma anche basta eh?

      Stiamo parlando di eventuali eventi avversi da vaccino. Esistono, sono noti e registrati.
      Stiamo parlando di autismo causato da vaccino. Non esiste. Con i dati che abbiamo oggi sappiamo che l'ipotesi è nata per una frode di un ciarlatano ed è stata smentita ripetutamente.
      Questo è quanto si sa dal punto di vista scientifico. Il resto sono parole non suffragate da dati.
      Il placebo e la soluzione salina sono interessanti ma se ti faccio notare che non è come dici tu, smettila per favore.

      Volgarmente questo si chiama "montagna di letame", basta un attimo a prepararla ma una vita per pulirla, popolarmente si chiama "spostamento dei paletti", ad ogni affermazione smontata si passa subito alla successiva, che viene smentita ma subito dopo è già pronta la prossima, all'infinito, pur di non ammettere di avere sbagliato.

      Questa fase io l'ho ormai superata, ci passavo le nottate otto anni fa all'inizio del blog, poi ho rinunciato, perché mi rendo conto che inutile "dibattere" con chi ha già le sue idee preconfezionate e fisse, non le cambierà mai, tu VUOI RAGIONE, potrei portarti mille prove solide e precise, non ti interessano, ti interessa sapere che hai ragione e nessuno potrà mai convincerti del contrario.
      Quindi se può servirti te lo dico, hai ragione, ma questo non dirlo a me, vai all'OMS e fallo presente, se accetteranno le tue obiezioni sarà utile a tutti, altrimenti non saranno valide.

      Grazie per la discussione e ciao!

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    3. Un po' come a voler dimostrare che i trial clinici non possono escludere che la somministrazione di vaccini in tenera età non possa finire per trasformarci in piccoli plesiosauri rosa.
      Mi invento un effetto e poi protesto perché non si riesce a dimostrarne la causa...

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    4. Esattamente.
      in base a quali criteri poi si debba scegliere una patologia anziche' un'altra non viene spiegato.

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    5. in base a quali criteri poi si debba scegliere una patologia anziche' un'altra non viene spiegato.

      In campo scientifico le indagini si fanno in base alle evidenze. Hai evidenza che una patologia *sembra* aumentata in caso di vaccinazione? Studiamolo per controllare. Oppure per motivi plausibili una vaccinazione potrebbe aumentare i casi di una patologia? Controlliamo, studiamo per vedere se è vero.
      Nel caso dell'autismo, l'ipotesi è nata da una frode (nessuno mai, prima di Wakefield lo aveva ipotizzato) e da lì, per smentire questa ipotesi (nonostante già il fatto che sia nata per una frode dovesse porre fine ad ogni speculazione), si sono fatti tanti studi: nessuno (NESSUNO) evidenzia il benché minimo rischio di aumento di casi di autismo in seguito a vaccinazione. Questi sono fatti che chiunque si avvicini all'argomento senza pregiudizi ed in buonafede non può che sottoscrivere.
      Poi, tra ignoranza, malafede ed interessi personali, c'è chi la bugia la rende perpetua, si potrebbe mai rinunciare ad una fonte di guadagno?

      Un po' quello che è successo con il mercurio nei vaccini. Per anni gli antivaccino lo hanno descritto come "causa" di autismo. Gli studi lo smentivano seccamente ma gli antivaccino niente, continuavano come se niente fosse.
      Quando il mercurio è stato rimosso da tutti i vaccini, svolta improvvisa: non è più il mercurio che causa autismo ma l'alluminio. Gli studi lo smentiscono ma niente...ripeti una bugia mille volte, diventerà verità, parole di Goebbels, ministro della propaganda nazista. ;)

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    6. Era quello che intendevo .
      un vero razionale biologico che potesse rendere plausibile tale nesso non vi e' mai stato ; pertanto ci si potrebbe chiedere ( meglio, si potrebbe chiedere ai sostenitori del nesso vaccino-autismo) perche' l'autismo e non altre patologie visto che altre patologie sono collocabili sullo stesso piano di plausibilità biologica ( pari a zero) rispetto al nesso con la pratica vaccinale. I vaccini sono diversi e si praticano in diverse eta' e ogni fascia di eta' e' , in se', caratterizzata da alcune specifiche patologie. Capita di leggere di diagnosi tanto 'elaborate' , lunghe quanto fantasiose , che possono impressionare i non addetti ai lavori e che cercano di collegare artatamente , nella loro stessa definizione, una data patologia con la pratica vaccinale. Diagnosi ovviamente prive, quindi , di basi scientifiche ma da spendere in altri contesti , ove non sempre viene effettuato un rigoroso controllo di solidita' scientifica ne' della diagnosi proposta ne' delle credenziali scientifiche dei proponenti. L'ultima spericolata bizzarria in questo senso e' ' disturbo dello spettro vaccinale' , nata da un taglia e cuci fra disturbo delle spettro autistico e l'aggettivo vaccinale.

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  20. Domanda : Gli studi devono essere supportati anche da un razionale biologico si' o no ?
    E il razionale biologoco , nello specifico, dove sarebbe?

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  21. "Il trial al quale ha partecipato tuo figlio è relativamente recente? "
    15 anni fa circa

    "E' stato chiaramente spiegato a voi genitori quanto i controlli e gli esami strumentali effettuati nel corso del follow-up fossero focalizzati alla raccolta di campioni per stabilire l'immunogenicità del vaccino e quanto invece fossero concentrati sugli eventi avversi"
    Si.

    "(e di che tipo)? "
    Qualsiasi.

    "Sarei inoltre curioso di sapere se ti hanno mai specificato quale fosse la composizione del placebo."
    Fisiologica

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  22. Se in uno studio (su un vaccino che contiene come adiuvante i sali di alluminio) in doppio cieco si usasse una soluzione salina come placebo, non sarebbe più in doppio cieco e si aprirebbe la porta per le manipolazioni.
    Verum = principio attivo (l'antigen) + adjuvante
    Placebo = adjuvante senza principio attivo (antigene)

    La differenza tra il verum e il placebo sarebbe visibile (il verum avrebbe il colore del latte mentre il placebo sarebbe trasparente) e lo si sentirebbe anche mentre si applica la vaccinazione. E in quel preciso momento il doppio cieco andrebbe a farsi friggere.

    L'adiuvante non ha bisogno di essere controllato per la sicurezza perché lo si conosce benissimo. Gli studi in doppio cieco servono per scoprire sia l'efficacia che la sicurezza dell'antigene. E' quello la novità da esaminare.

    RispondiElimina
  23. Il problema grosso che consente il reiterarsi di queste sentenze di parte è il ruolo del perito (CTU):
    - il giudice si avvale di un solo CTU, basta che sia in malafede o sbagli la perizia che il giudizio ne risenta;
    - l'avvocato non rischia nulla secondo il codice deontologico. Anche fosse in malafede e sapesse che la perizia fornitagli dal CTU si basa su prove false, non c'è alcun modo di dimostrarlo (a meno che non fosse così stupido da vantarsene al bar davanti a testimoni). Quindi basta che un avvocato in malafede butti la responsabilità sul CTU, (il quale da parte sua la butta sulla letteratura consultata) che nessuno rischia nulla.

    Appurato però che diversi periti si sono dimostrati in conflitto di interesse o che le loro perizie si basano su interpretazioni erronee delle fonti disponibili, mi chiedo se non ci sia il modo di evitare che in futuro possano continuare a fare il CTU in questo tipo di processi.
    Di sicuro è un problema anche politico, a occuparsene potrebbe essere il Ministero della Giustizia inviando opportuni ispettori, per esempio al tribunale di Rimini, per capire come mai continuino ad accettare perizie da CTU in conflitto di interesse e che sostengono posizioni antiscientifiche. Ma per farlo servirebbe uno stimolo, tipo una inchiesta giornalistica seria o un movimento di opinione serio con raccolta di firme, che giunga a qualche deputato motivato che poi faccia una interrogazione e richieda provvedimenti. Non c'è modo di organizzare qualche cosa del genere? Magari arrivando alla senatrice Cattaneo, che pare abbastanza sensibile a questi temi? C'è qualche avvocato che sa come potrebbe funzionare legalmente la cosa, anche per evitare querele per diffamazione verso un ipotetico movimento di opinione?

    RispondiElimina
  24. mi chiedo se non ci sia il modo di evitare che in futuro possano continuare a fare il CTU in questo tipo di processi.

    Posso dirti che il problema è noto anche nei tribunali, che si stanno adottando le contromisure per risolverlo e che, forse, anche il ministero si è reso conto di quanto sia importante prendere provvedimenti. Questo tipo di vicende non avranno grande futuro.
    :)

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  25. Ho visto un servizio giornalistico sui vaccini : è stato molto migliore di molti altri anche perché è stato fatto dalla CCN, quindi una garanzia.
    Faranno una replica questa sera alle 20.50 sul canale 124 di Sky, ed una ulteriore replica alle 21.50 sul canale 125 di Sky.

    Vi consiglio di vederlo .

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  26. Salve. Innanzi tutto, grazie dell'articolo, chiaro e ... intellegibile ai non addetti ai lavori.
    Vorrei sapere che ne pensa del NVICP negli USA, il programma di compensazione per danni relativi alla vaccinazione (http://www.hrsa.gov/vaccinecompensation/index.html).
    Io credo che i numeri relativamente modesti di casi validi riconosciuti (poco piu' di 14000 in 27 anni, secondo http://www.hrsa.gov/vaccinecompensation/data.html), conferma il livello basso dei rischi, pero', credo, conferma anche che dei rischi ci sono. Notare che si parla di "injuries", di danni in generale, non di autismo o altre condizioni specifiche.
    Grazie,
    Walter

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  27. Correggo ed aggiungo: solo 4277 casi sono stati rimborsati (non 14000 come avevo indicato). Pero' i rimborsi assommano a 3.2 miliardi di dollari, quasi 800 mila dollari per caso. Rimborsi importanti, dunque, per cui, immagino, i danni siano stati comunque ingenti.

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  28. conferma il livello basso dei rischi, pero', credo, conferma anche che dei rischi ci sono

    Assolutamente sì, come in qualsiasi gesto umano.
    Fermo restando che molti di questi risarcimenti possono avere lo stesso meccanismo di quelli che ho descritto in Italia, nessuno può sostenere che i vaccini "non causino MAI effetti collaterali", non sarebbe possibile. La "fortuna" è che gli effetti collaterali della vaccinazione sono molto rari e quando presenti quasi sempre locali e temporanei. Ci sono anche effetti molto gravi ma, per esempio in Italia, sono nell'ordine delle decine da quando esistono le vaccinazioni.
    Posso fare l'esempio della trasfusione di sangue: chi oserebbe dire che si tratta di una procedura "inutile"? Eppure può avere effetti collaterali, persino letali e la stessa legge che risarcisce i danni da vaccino (in Italia) risarcisce anche quelli da trasfusione.
    Saluti!

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    Risposte
    1. Grazie della risposta: chiara e coincisa come sempre.

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  29. @salvodigrazia ho commentato un articolo sui vaccini di Montanari. Gli ho detto che tutte queste notizie che cerca di divulgare non hanno nessun fondamento scientifico e molti dottori lo ritengono un ciarlatano. Mi ha risposto dicendo che i dottori che affermano quelle cose sono degli incompetenti perchè non hanno mai esaminato un vaccino al microscopio e non sanno di cosa parlano. Mi ha anche detto che tra poco uscirà un libro dedicato ai vaccini scritto da lui e sua moglie. Non potrebbe commentare l'articolo di Montanari? Perchè le persone che non hanno una laurea in medicina sono stupide e non possono confutare le sue "tesi" (secondo lui).

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  30. Non potrebbe commentare l'articolo di Montanari?

    Mattia, ma me lo devi fare ripetere cento volte?
    Ti ho detto che se io dovessi commentare tutte le sciocchezze che si leggono in giro passerei le giornate a fare questo. Montanari ha fatto qualche scoperta? Ha trovato qualcosa che la medicina non ha ancora trovato? Scriva uno studio e lo pubblichi (in riviste scientifiche serie, non su siti web spazzatura). Non è che uno si alza la mattina, si inventa una teoria e poi qualcun altro deve smentirlo, è LUI che deve dimostrare di avere ragione e non lo ha mai dimostrato. Punto.

    le persone che non hanno una laurea in medicina sono stupide e non possono confutare le sue "tesi" (secondo lui).

    Montanari non è un medico ma un laureato in farmacia che lavora in un laboratorio privato. A livello scientifico non è nessuno, praticamente sconosciuto. Esattamente come me. Solo che io non vado a dire in giro di aver scoperto chissà cosa e che gli altri sono stupidi. Lui sì.
    Trova le differenze.

    Ciao!

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  31. Gent.mo Dottore,
    Ho letto con attenzione l'articolo ed oltre a complimentarmi vorrei porre una questione che, più volte, mi viene posta da "antivaccinisti".

    Rapida premessa: mi trovo a dover far vaccinare una figlia di 6 mesi ma, nonostante abbia molte certezze e pochi dubbi ho letto di famiglie " danneggiate" che nemmeno denunciano l'eventuale danno da vaccino, anche a distanza di anni e rendendo i dati sulle reazioni avvere piuttosto imprecisi. Sembrano molti di più di quelli ufficiali.

    - Esiste realmente un "sottobosco" paludoso di bambini danneggiati che non denunciano l'eventuale danno ?
    - Dov'è la farmacovigilanza?
    - È possibile che si verifichino danni minori (intolleranze, allergie ...) a distanza dalla vaccinazione?

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    Risposte
    1. Esiste realmente un "sottobosco" paludoso di bambini danneggiati che non denunciano l'eventuale danno ?

      Probabilmente esistono tantissimi effetti collaterali minori mai segnalati. Quanti genitori segnalano febbre o arrossamento sul punto di inoculazione o agitazione dopo il vaccino? Credo pochissimi. Eventuali effetti molto gravi invece, difficilmente passano inosservati. Se un bambino ha uno shock anafilattico non è solo il genitore ad accorgersene (ma probabilmente anche i medici che lo cureranno, il personale sanitario, ecc...) quindi è molto più difficile passi inosservato.

      Dov'è la farmacovigilanza?

      In che senso?
      Dov'è fisicamente?
      Se ne occupano le regioni e quindi è una situazione caotica, alcune situazioni ottime e precise, altre disastrose, come spesso accade.Tra le regioni più virtuose ci sono il Veneto e l'Emilia-Romagna.

      È possibile che si verifichino danni minori (intolleranze, allergie ...) a distanza dalla vaccinazione?

      I dati lo escludono, anzi, il bambino vaccinato sembra più protetto dei non vaccinati riguardo malattie di tipo allergico (dermatite, asma...) o infettive. Le malattie infettive, infatti, causano una diminuzione delle difese immunitarie per molti anni dopo essere comparse.

      Elimina

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