domenica 7 novembre 2010

Omeoantipatia

Durante una pausa di lavoro, un paio di settimane fa, mi ferma una giovane signora molto appariscente con una borsa professionale. Non la conoscevo.
Mi porge la mano e si presenta: "Sono Maria Rossi, informatrice scientifica della Vattelapesca farmaceutici".
Piacere! Dico io.
Certo, un attimo di sconforto mi ha assalito al pensiero che quei dieci minuti di pausa dovevano essere nella mia mente ottimista dieci minuti di...pausa...ma càpita spesso e così ho tirato un sospiro ed ho fatto cenno alla signora di accomodarsi in una sedia nella stanza dov'eravamo.
Nel frattempo preparo un caffè veloce nella macchinetta automatica: 35 centesimi, non è male il caffè della macchinetta dell'ospedale.

Lei mi scruta, mi fissa e poi sbotta puntandomi il dito: "Lei crede nelle medicine alternative?!"

Vi giuro che mi sono imbarazzato, credo di essere anche diventato rossiccio. Ma cosa mi chiede? Cosa dovrei risponderle?
Non la posso mandare a quel paese, ma non posso "fingere" di credere agli intrugli solo per fare una cortesia...
Allora spontaneamente la mia bocca pronuncia qualcosa tipo: "Dipende...lei cosa intende per medicine alternative?".
La signora comincia ad estrarre dalla sua valigetta cataloghi, depliant e fogli vari.
Io le faccio un po' fretta, a guardare quello che voleva illustrarmi, altro che 10 minuti...
"Posso avvicinarmi?" Mi dice. "Faccia, faccia", le rispondo io.
Si mette al mio fianco mi palpa la spalla (sapete quelle persone che quando parlano con voi vi toccano continuamente e senza motivo?) e comincio a dare un'occhiata a quei documenti. Erano "studi" di efficacia sull'omeopatia e schede tecniche di prodotti omeopatici.

Ho cercato di essere un po' fermo ma con cortesia: "Guardi, l'omeopatia non mi interessa, purtroppo qui a volte curiamo cose serie...magari sa, in gravidanza qualcosa può servire...ha per caso un tranquillante...?".

"Dottore ma guardi che l'omeopatia serve anche nelle cose serie! Non mi dica che non conosce i lavori di Benveniste o gli ultimi di Montagnier!".

"Li conosco, li conosco..." faccio io sconsolato..."ma preferisco utilizzare farmaci un po' più attivi..." lei non demorde: "Mi scusi dottore ma lei probabilmente non ha letto bene questo studio..." e mi mostra una ricerca (non sono riuscito a rintracciarla nei database mi ricordo fosse uno studio indiano o asiatico comunque) che parlava di trattamento del diabete con l'omeopatia.

"Come vede è possibile trattare il diabete gestazionale con una terapia che non ha effetti collaterali, ben accettata e che non ha rischi in gravidanza..."
Non mi dilungo sulla gravità e sulla delicatezza del diabete gestazionale, ma copio qualche riga da qui:
Il diabete gestazionale, se non correttamente trattato, può portare ad una serie di problemi fra cui: infezioni urinarie, aborto, morte tardiva del feto (3 trimestre), parto pretermine, ritardata crescita intrauterina del feto oppure eccessivo sviluppo del feto (macrosomia), lieve aumento della frequenza di malformazioni.
La fermo un attimo: "Mi scusi, non mi vorrà dire che io dovrei curare una donna con il diabete in gravidanza con un prodotto omeopatico..."

"Certo dottore...non si tratta di curare ma di fornire un mezzo terapeutico privo degli effetti collaterali che come sa hanno tutti i farmaci".
"Sì, certo signora ma a parte l'assenza di effetti collaterali io preferirei avere anche gli effetti terapeutici..." lei mi interrompe: "...dottore...ma non mi dirà che è ancora fermo all'omeopatia che non funziona..." e sorride...

"Signora, giusto per capire e poi la dovrei lasciare...ma in base a cosa funzionerebbe l'omeopatia?"
"Prima di tutto sul piano energetico personale e poi dal punto di vista metabolico entrando in risonanza con i sistemi biofunzionali dell'organismo"...le parole non erano esattamente queste ma il senso sì.

"Boh...va bene...grazie della spiegazione, ora dovrei andare"...
La signora avrà capito che non ero entusiasta della sua spiegazione e mi saluta con un "...non l'ho convinta eh?".

Io le sorrido e ricambio con un "non mi dovrebbe convincere quanto spiegare una volta per tutte perchè dovrei usare un prodotto omeopatico" e lei "ma si faccia furbo dottore!" ed il suo sorriso esplode in tutta la sua dentatura. Saluta e scompare in mezzo ad altra gente.

Io rimango un po' interdetto, bevo l'ultimo sorso di caffè e torno al lavoro.



Ecco farsi furbo. In effetti avrei la vita molto più comoda se prescrivessi prodotti "riconosciuti dalla comunità scientifica", "approvati dalla medicina", "senza effetti collaterali" e "la cui efficacia è provata da centinaia di studi". Forse sì.
Non correrei il rischio di provocare problemi con un effetto collaterale, non dovrei nè aggiornarmi nè studiare chimica, fisiologia e farmacologia, non dovrei nemmeno preoccuparmi di un errore: al minimo dubbio via in ospedale.
Potrei pure trovare posto in un servizio pubblico, magari in Toscana, regione "aperta alle nuove metodiche complementari in medicina". Prenderei il mio bello stipendio e non correrei nemmeno il rischio di apparire un colluso con le case farmaceutiche.
Comoda la vita.
E se mi chiedessero conto del funzionamento di quei prodotti potrei sempre accampare le migliaia di scuse (sempre le stesse) del repertorio omeopatico, la biorisonanza energetica cosmogonica ha un suo perchè.

Sarei forse anche meno antipatico.
Farmi furbo...umh...

E visto che si parla di omeopatia rispolvero due simpatici racconti. Il primo è un aneddoto tratto da un piccolo racconto inglese della metà del 1800, quando l'omeopatia fece il suo ingresso nel mondo della medicina. Il secondo (che ho tradotto da qui) è un esempio metaforico di come si conducono le discussioni tra omeopati e scienziati. Ironizziamo sull'argomento e prendiamola a ridere o ci sarebbe da piangere...
Partiamo dal primo.

Il protagonista del racconto The Man About town (1838) di Cornelius Webbe, Mr. Waggle, spiega cos'è l'omeopatia. La citazione è interessante sia perchè è molto ironica ed esplicativa dei "poteri" dei preparati omeopatici sia perchè in Gran Bretagna l'omeopatia fu introdotta proprio in quegli anni a la grandissima maggioranza delle gente si chiedeva cosa fosse quella "magia" che prometteva di curare con sostanze invisibili e non misurabili.
Waggle ha l'abitudine di scherzare con chiunque incontri per strada e pur facendolo bonariamente ed in maniera non offensiva alla fine risulta fastidioso a tutti. Leggiamo il racconto del dialogo tra lui e mister L. che gli chiede lumi sull'omeopatia, medicina appena sbarcata in Inghilterra.
---
"Cos'è l'omeopatia?" Gli chiese L una o due sere fa. Ero sicuro che avrebbe ottenuto una risposta
"Beh, direi che è la via più vicina e il modo migliore per tornarcene a casa..." questa fu la risposta.

"No, no...vieni qui e dimmi, da quanto vedo qui - e prende la Gazzetta delle lettere - tra i nuovi studi l'omeopatia è una tesi, volume 8, pagina 2, paragrafo 6".

"Cosa?" gridò Waggle
"Una tesi" ribatte L.

"Sbagliato, al posto di "l'omeopatia è una tesi" devi leggere "l'omeopatia è un giochetto di abilità" disse Waggle velocemente e seriamente.

"Ma dai, dai...questo è uno dei tuoi vecchi scherzetti! Dimmi cos'è allora..." gridò L.

"Beh, quindi...è un metodo tradizionale e delicato per curare le malattie con la più piccola quantità di voglia di non curarle" disse Waggle.

"Continuo a non capire" disse il suo amico dubbioso.
"Umh, la faccio più semplice per chi comprende poco"
"Grazie" disse L.

"Supponiamo che la tua piccola casa sia in fiamme...bene..."

"Ma che bene!" gridò L.

"Questo è ciò che accade - continuò sarcastico - essendo in fiamme probabilmente tu procurerai interi secchi pieni d'acqua e manderai il tuo governante ai macchinari. Faresti molto male.
Secondo la nuova rivelazione [l'omeopatia, ndt.] dovresti lasciare che tutto si incendi finchè sia carbonizzato dal tetto al terreno. Dovresti quindi procurarti l'ago più fine che trovi nella stanza di tua moglie e con quello punzecchiare i tizzoni uno ad uno finchè ti stanchi di farlo.
Quando ti accorgi che questo non funziona e che tutto divampa ancora più furiosamente, recati al più vicino droghiere e compra, dividendoli in due barili, del catrame e della pece, per poi sminuzzarli in pezzettini più piccoli che puoi, infinitesimali.

Mantenendo la distanza lancia uno di questi pezzi di tanto in tanto attraverso la strada dentro la tua casa in fiamme e se divampa ancora lanciane due, tre e continua così finchè la tua casa è del tutto bruciata, fino a terra.
Quando non c'è più niente da bruciare il fuoco, naturalmente, si spegnerà. Questa è l'omeopatia."

"Ho capito ora..." disse L.
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Questo racconto d'altri tempi mi ha colpito anche perchè mostra come già all'epoca del suo esordio in Europa l'omeopatia incontrava lo scetticismo dei più "colti", nonostante la medicina dovesse fare ancora molti passi avanti. Curioso anche come la spiegazione di mr. Waggle sia valida ancora oggi.

Ora la metafora. Un omeopata ed uno scienziato iniziano una discussione prendendo spunto dall'immagine che segue, alla fine della discussione l'esilarante comparsa di un utilizzatore di prodotti omeopatici:

Omeopata: Le linee orizzontali dell'immagine sopra non sono dritte. Inoltre la loro curvatura dipende dal punto in cui si guarda l'immagine.

Scienziato: La curvatura dipende dal punto che guardi? Ma l'immagine è in un normale monitor per computer, questo non può sapere dove guardi . Non è scientificamente plausibile, dovremmo buttare tutte le nostre attuali conoscenze nel campo della fisica.

Omeopata: Non sappiamo come funziona, sappiamo solo che è così. Abbiamo milioni di testimonianze che quelle linee si piegano.

Scienziato: Ok, abbiamo studiato la tua teoria. Ci risulta che le linee non si piegano per niente, è un'illusione ottica è semplicemente il cervello umano che pensa che quelle linee si pieghino. Guarda, usa un righello o il bordo di un foglio o porta ogni linea al bordo della schermata e vedrai che quelle linee sono dritte.


Omeopata: La scienza non può spiegare tutto. Cosa mi dici dello spirito umano? E dell'anima?

Scienziato: Non hanno nulla a che vedere con questo, prendi il righello è solo un'illusione.
Omeopata: Guarda, il mio gatto ha visto l'immagine ed ha fatto una faccia come per dire: "Ehy, queste linee sono curve" come può essere un'illusione se funziona con gli animali?

Scienziato: Cosa? Tu hai adattato la tua impressione su ciò che vedi e l'hai riversata sull'animale. L'animale non ha visto l'illusione, sei tu che ne sei convinto. Guarda il righello, è la prova che le linee sono dritte!

Omeopata: Ahhh le linee non si piegano se controlliamo ma non è qualcosa che può essere misurata. Quando non controlliamo si piegano. Sono fatti.

Scienziato: Questa non è evidenza, questo ti protegge dall'ammettere l'evidenza.

Omeopata: Tu fai parte del complotto governativo che vuole convincerci che le linee sono dritte!

Scienziato: Cosa? Potremmo guadagnare molto di più affermando che queste linee si pieghino, questo non ci avvantaggia finanziariamente, è solo desiderio di verità.

Utilizzatore di omeopatia: Guarda, è davvero così importante? Io sono d'accordo con l'omeopatia, altra gente no. Per me queste linee sono curve, è davvero così importante che non lo siano? Che danni possono procurare?

Scienziato: Sì, è una scelta! In ogni caso se vuoi vedere delle linee davvero belle ti basterebbe stare fermo per 20 minuti a guardare il sole.

Utilizzatore di omeopatia: Lo farei assolutamente!

Vi sono piaciuti?
Racconti leggeri per spiegare un fenomeno importante, quello dell'omeopatia. Nel frattempo quotidiani come Il Giornale e La Repubblica, mettono in mostra delle pagine dedicate interamente alla pratica dell'acqua curativa con tanto di posologia e suggerimenti in caso di allergie, influenza, bronchite, asma...
Tanto se non funziona ed il malanno peggiora non vi avevano avvertito che i prodotti omeopatici sono "per le cose da poco?" Ma di questo ne parleremo un'altra volta...
Fatevi furbi...

Alla prossima.

52 commenti:

  1. Mi chiedo come faccia a non rispondere male a questi informatori :P

    Comunque ricontrolla questa frase: "Io le faccio un po' fretta, a vedere quello che aveva uscito fuori, altro che 10 minuti..." ;)

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  2. Racconti simpatici, soprattutto quello di vita vissuta!

    Dissento solamente sulla qualità del caffè delle macchinette automatiche. :)

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  3. Guarda WeWee: forse non te ne sarai accorto, ma ti sei pesantemente contraddetto in questo articolo sull'omeopatia.
    Prima prendi bonariamente in giro i rimedi omeopatici e chi li utilizza, dicendo che sono inefficaci, poi dici che il caffe' (notoriamente omeopatico) delle macchinette automatiche e' accettabile...

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  4. Comunque ricontrolla questa frase:

    Cosa ci sarebbe di strano?

    Dissento solamente sulla qualità del caffè delle macchinette automatiche.
    Umh
    dici che il caffe' (notoriamente omeopatico) delle macchinette automatiche e' accettabile...

    E stranamente buono, anche economico. La diluizione non è molto spinta e l'effetto è immediato. Direi che come pausa volante è più che accettabile, alternativa il tè al limone a 220°C.

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  5. Purtroppo piango a sentire certe "venditrici".

    Perché così ha "scelto" di essere il mondo...


    Anche questa non può essere un'illusione ottica per gli ignoranti e per i venditori:
    http://utenti.lycos.it/Morfeo74/colori.jpg

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  6. P.S.

    A e B sono dello stesso colore...

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  7. Cosa ci sarebbe di strano?
    Che "uscire" è intransitivo: l'uso come verbo transitivo è tipico di alcuni dialetti meridionali, ma solo le persone molto colte conoscono questa particolarità...

    Scherzi a parte, anch'io non so come tu faccia a rispondere educatamente: credo che la mia frase di commiato al posto tuo sarebbe stata "signora, io sono un medico, non un imbroglione (o un ciarlatano, se preferisci)!"

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  8. @WeWee: Questo racconto d'altri tempi mi ha colpito anche perché mostra come già all'epoca del suo esordio in Europa l'omeopatia incontrava lo scetticismo dei più "colti"
    Anche negli ambienti scientifici dell'epoca l'omeopatia incontrava scetticismo.
    Nel 1842 Oliver Wendell Holmes (Sr.) ha pubblicato "Homeopathy and Its Kindred Delusions" in cui critica l'omeopatia.
    Anche Sir John Forbes, medico della regina Vittoria, era scettico.

    Potrei anche fare "pubblicità" ad un ottimo libro che, trattando di "medicina alternativa", è ricchissimo di questi aneddoti (leggendolo sono rimasto sorpreso da quanti personaggi, praticamente sconosciuti, abbiano dimostrato un grandissimo pensiero scientifico in un'epoca in cui la medicina non aveva nulla di basato sull'evidenza), ma non so se è permesso dalle linee guida.

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  9. La piazzista omeopata mi ispira simpatia.

    È vero che tu non puoi né mandarla a quel paese né interrompere la sua esistenza terrena, tuttavia è statisticamente dimostrato che è possibile che una donna cada sbadatamente dalle scale più lunghe dell'ospedale.

    Le leggi delle probabilità ci obbligano persino a dover accettare che vi sia 1 possibilità che la donna risalga dalla scala e ri-cada nuovamente.

    Si faccia furbo dottore! :-D

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  10. grandissimo, come sempre. Ho bevuto il tuo post in un solo sorso (assolutamente non diluito). Grazie, come sempre! :)

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  11. Uscire qualcosa è davvero brutto! Ti prego WeWee, cambialo! Non è corretto!

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  12. Omeopatia: http://spaghettovolante.files.wordpress.com/2009/11/e8fpgzm8iopjha94lbj8olepo1_400.png

    (poco politically correct)
    (dal blog della FSM Italian churc)

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  13. Dopo aver uscito le cose e' andata fuori a pisciare il cane? :)

    Scherzi a parte, fatti furbo e prendi il numero di telefono dell'avvenente signorina!!!

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  14. Per te che ami l omeopatia, eccoti servita l ultima "garattinata"...forse ti mancava.

    http://www.informasalus.it/it/articoli/omeopatia-ronchi-fiamo.php

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  15. a me weewee la cosa che ha dato piu' fastidio e che si e' presentata come informatore scientifico, ma informatore di che... di una serie di becerate immonde su pilloline di zucchero e effetti placebo? Mi ricordo il video che ho pubblicato sulla medicina omeotossica cercando di spiegare che non importa se tu prendi pilloline di zucchero pensando che facciano bene, l'importante e che tu non creda che l'acetato di piombo risolva lo stress nervoso. Io non so davvero come tu non sia riuscito a prenderla a calci nel culo dopo che ha detto la frase "si faccia furbo. Se questi tizi presentano come informatori scientifici stiamo andando davvero a rotoli

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  16. @talligalli: a sua difesa posso dire questo: anni fa ho fatto un colloquio di preselezione per lavorare alla Boiron come informatore, ovviamente non è andato bene (forse le mie parole dicevano che credevo nell'omeopatia, ma la mia faccia probabilmente non era così convinta...). Se mi avessero preso probabilmente mi sarei comportato come lei, lo scopo dell'informatore scientifico (che in effetti a vendere prodotti omeopatici di scientifico ha poco, a parte la laurea) è di divulgare quanto più possibile la conoscenza del farmaco che presenta, è ovvio che se riesco a convincere un medico a almeno provare determinati farmaci la mia azienda guadagna di più e io come informatore ho più benefits (e la Boiron li tratta molto bene gli informatori!). Certo è che pure quella frase, "dottore si faccia furbo", è andata male perché ha incontrato un medico come wewee, ma se avesse incontrato uno che in effetti ragiona tipo "in effetti l'omeopatia non mi causerà mai problemi di alcun tipo, potrei prenderla in considerazione", la volta dopo lo troverei più disponibile, se non addirittura interessato. Insomma, dal suo punto di vista non si è comportata male, dopo tutto, è una venditrice

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  17. ma si faccia furbo dottore!

    Non ho parole! Già uno che si presenta a vendere omeopatici, perde di credibilità per definizione. Ma quella frase, fa perdere di credibilità anche alla figura del professionista venditore (indipendentemente dalla valutazione di ciò che vende). E' più accettabile un venditore che tenti fino alla fine di convincere della bontà dell'omeopatia, magari citando studi che non dimostrano nulla o appellandosi alle solite 'prove' di efficacia. Ma quella frase, significa: "io sono un pagliaccio, e spero che lei, dottore, sia un disonesto, e che si metta a prescrivere omeopatici anche se non ci crede".

    Fossi il titolare della venditrice, e venissi a sapere questa cosa, la licenzierei in tronco e la citerei per danni.

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  18. Fossi il titolare della venditrice, e venissi a sapere questa cosa, la licenzierei in tronco e la citerei per danni.

    Impossibile.
    Le direttive ad operare in quel modo arrivano proprio dalla dirigenza.

    Non sono informatori, sono venditori, piazzisti.

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  19. Sull'omeopatia passo, ormai non la digerisco, neanche a dosi allopatiche XD

    Sul caffè delle macchinette, il sapore dipende da alcune cose fondamentali che non sono legate alla qualità della macchina in sé: qualità del caffè, "vecchiaia" del suddetto e manutenzione e pulizia della macchinetta. In poche parole, se il caffè fa schifo, fareste bene per la vostra salute a starne lontani .

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  20. Uscire qualcosa è davvero brutto! Ti prego WeWee, cambialo! Non è corretto!

    Avete più che ragione, è una conseguenza delle mie ormai diluite ma non per questo omeopatiche origini meridionalissime.
    :D
    Corretto, scusate e grazie.

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  21. Non sono informatori, sono venditori, piazzisti.

    Quello che voglio dire, è che, in generale, un qualsiasi venditore, non può strizzare l'occhio al cliente facendogli intendere: "senti, io vendo questa 'sola', dammi retta, fatti furbo, vendila pure tu che ci guadagni". E' un errore logico. Se fai così, non cerchi clienti, ma complici, è diverso. Chi fabbrica omeopatici, non può mandare in giro agenti autorizzandoli ad affermare spudoratamente che gli omeopatici sono una bufala ma che in fondo fanno guadagnare....Spero di essermi spiegato :-)

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  22. Chi fabbrica omeopatici, non può mandare in giro agenti autorizzandoli ad affermare spudoratamente che gli omeopatici sono una bufala ma che in fondo fanno guadagnare...

    Spesso è solo un "piano B", se trovi quel medico che ci crede gli spari tutti gli studi su Homeopathy o Journal of Alternative Treatments, lo colpirai di sicuro, se trovi lo scettico vai di simpatia e strizzatine d'occhio, non hai altra scelta.
    C'è anche l'informatore di prodotti omeopatici che molto più onestamente si limita ad indicarti i suoi prodotti per "piccoli malesseri passeggeri" e "stati ansiosi non gravi e temporanei", non nascondo che li apprezzo molto di più.

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  23. Sarei stato tentatissimo da una bella risposta scioccante. Una cosa tipo: "Bene, mi ha convinto. Adesso prendo questa medicina omeopatica e la dò come unica terapia a una donna con diabete gestazionale. Poi se abbiamo un aborto lo chiamiamo "aborto omeopatico" , una sepsi, un bambino macrosomico, un parto pretermine- tutto omeopatico."

    Dottore, fatti furbo: se ti chiedono "crede nelle medicine alternative?", basta un "No, grazie" :D

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  24. @wewee

    piccolo OT. Dimenticavo di commentare che hai sostituito la tua (?) foto a quell'inquietante immagine del dottore con il mega-guanto che alludeva a 'ispezioni' poco piacevoli :-)

    Cos'è, una concessione a tutti quelli che, non avendo argomenti per controbattere le tue argomentazioni, ti accusano di non metterci la faccia? Oppure un piccolo passo verso l'outing 'identitario'? :-)

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  25. Dottore, fatti furbo: se ti chiedono "crede nelle medicine alternative?", basta un "No, grazie"

    Tendo ad essere cortese con tutti, povera donna, in fondo stava facendo il suo lavoro...
    :)

    Cos'è, una concessione a tutti quelli che, non avendo argomenti per controbattere le tue argomentazioni, ti accusano di non metterci la faccia? Oppure un piccolo passo verso l'outing 'identitario'?

    E' di moda fare outing.
    No, diciamo che piano piano mi sto abituando all'idea di farmi conoscere. Per uno come me non è semplice...

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  26. Sono ignorante nel settore delle medicine alternative. Sono qualcosa di estraneo alla mia laurea in medicina e chirurgia ed anni di specializzazioni. Convinto come voi che si trattasse di un modo come un'altro per medici " furbi" di arrotondare non mi sono mai interessato più di tanto; fino a che non sono rimasto sbigottito dal veder "uscire" nella mia regione le medicine alternative nel SSN. In questo clima di razionamento delle risorse dove un medico che perde lo scatto perl'anzianità di 5 anni fino al 2014 può perdere fino a 12000 euro, chiedo se qualcuno di voi mi sa dire chi sono i potenti (non chiedo nomi e cognomi) di turno che possono compiere uno "scempio" del genere. Perchè proprio in Toscana. Sigh
    Saluti
    VITO (ginecologo)

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  27. C'è anche l'informatore di prodotti omeopatici che molto più onestamente si limita ad indicarti i suoi prodotti per "piccoli malesseri passeggeri" e "stati ansiosi non gravi e temporanei", non nascondo che li apprezzo molto di più.

    In effetti io pensavo che l'omeopatia si occupasse sostanzialmente di questi malori passeggeri e quindi nulla a che vedere con problemi che possono anche causare la morte come il diabete gestazionale. Ed in effetti non ricordo dove ho letto una intervista ad un medico omeopatico che sosteneva che mai e poi mai avrebbe usato l'omeopatia per curare il cancro. Mah!

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  28. @vito: La legge regionale sulle medicine complementari è assolutamente trasversale: è stata votata ALL'UNANIMITÀ.

    Quando ho scritto un commento nel sito della Regione (e con me altri "scettici") mettendo in dubbio quel che vi è scritto (si dice senza mezzi termini che l'efficacia dell'omeopatia è ampiamente provata) sono stato trattato a pesci in faccia. Come oso protestare per quello che è un percorso politico voluto fortemente dall'amministrazione regionale?

    In molti ambienti quando contesto l'omeopatia vengo sommerso dagli insulti. In modo sempre molto trasversale.

    Per informazione per i toscani (segnatela sul calendario) a Firenze il 14 aprile prossimo al SMS di Rifredi ci sarà un "caffè scienza" sull'omeopatia: a confronto un medico omeopata di grosso calibro e un ricercatore che ha ripetuto, smentendolo, uno dei tanti esperimenti di "memoria dell'acqua".

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  29. @gianni comoretto: grazie per l'informazione, me lo segno :)

    Non parliamo della questione "alternative in Toscana", per favore. Ci sto male :/
    Posto il dritto a curarsi (o non curarsi) come meglio si crede, una volta correttamente informati sui rischi, mi chiedo perché si debba farlo con soldi pubblici. Oltre tutto, in questo modo potrei inventarmi qualunque bioscemenza che non sia dannosa per la salute e vedermela riconosciuta come terapia alternativa. Perché non esplorare le potenzialità terapeutiche delle bambole VooDoo?

    Inoltre: ammettiamo che sia etico permettere che un paziente prenda un placebo. La domanda è seria: qual é il prezzo congruo per un placebo?

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  30. Quello che voglio dire, è che, in generale, un qualsiasi venditore, non può strizzare l'occhio al cliente facendogli intendere: "senti, io vendo questa 'sola', dammi retta, fatti furbo, vendila pure tu che ci guadagni". E' un errore logico. Se fai così, non cerchi clienti, ma complici, è diverso. Chi fabbrica omeopatici, non può mandare in giro agenti autorizzandoli ad affermare spudoratamente che gli omeopatici sono una bufala ma che in fondo fanno guadagnare....Spero di essermi spiegato

    Ti sei spiegato benissimo, ma ti eri spiegato anche prima.
    Solo che, come ti ho già detto, questi piazzisti non si inventano cosa dire di testa loro, glielo dicono in azienda, gli fanno stage su stage per imparare come e cosa dire, e poi di soppiatto gli insegnano anche le "furbacchiate"... quindi è inutile sperare che il "capo" gli faccia la ramanzina... magari gliela fa perchè non ha convinto wewee ed ha perso un potenziale cliente.

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  31. @ Gianni Camoretto

    ma tu non avevi detto che prendevi l Aconitum 6LM per sperimentarlo prima o poi?..mbe??? allora?
    Come procede la coraggiosa opera di sacrificio?

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  32. @Gianni Comoretto (14 aprile "segnato"), Blepiro: Toscana , terra di conquista delle medicine alternative e ... delle nostre tasse. Si "l'efficacia dell'omeopatia è ampiamente provata" dal "vigente Piano sanitario regionale e la normativa del settore". Qui siamo di fronte ad una lobby autoreferenziale. Possibile non farci "niente"?

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  33. @iva Ho qualche problema a procurarmi delle diluizioni LM

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  34. In effetti "l'efficacia dell'omeopatia è ampiamente provata".
    E i risultati di tali prove sono stati unanimi:

    L'OMEOPATIA NON FUNZIONA

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  35. @ Gianni Camoretto
    si lo conosco il problema, a Genova lo chiamano "il braccino corto" :)

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  36. @VITO
    è certamente un complotto!! datevi da fare per difendere il mal tolto ! su coraggio! andate tutti dalla dottoressa Bernardini il 14 aprile per difendere l onore e la saccoccia.

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  37. buon giorno.
    sono davvero molto interessata, vorrei sapere quale rimedio voi come medici avreste prescritto per curare il serissimo diabete gestazionale, inquanto i medici da me interpellati all'epoca mi hanno prescritto solo una dieta ferrea.
    Per quanto riguarda l'elenco quì sotto riportato dei presenti offerti dai rappresentanti farmaceutici, sono spiacente, solitamente vengono offerti perlomeno dei soggiorni omaggio.

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  38. @ Zena

    Evidentemente non hai ben chiaro il concetto della differenza tra il prescrivere una dieta ferrea efficace e il prescrivere roba inutile per una patologia seria dando al paziente una falsa sicurezza che quel prodotto funzioni.

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  39. ohps, lapsus, intendevo dire zemal, ovviamente

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  40. @Zemal
    Per quanto riguarda l'elenco quì sotto riportato dei presenti offerti dai rappresentanti farmaceutici, sono spiacente, solitamente vengono offerti perlomeno dei soggiorni omaggio.

    A si!?.....ma non mi dire!quindi seconte te questi regalini innocenti non hanno alcun valore di prova?

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  41. @Zemal: come biologo nutrizionista non posso rispondere riguardo a cure particolari o farmaci da prescrivere, ma ti posso assicurare che una dieta corretta in certi casi può fare miracoli.

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  42. sono davvero molto interessata, vorrei sapere quale rimedio voi come medici avreste prescritto per curare il serissimo diabete gestazionale, inquanto i medici da me interpellati all'epoca mi hanno prescritto solo una dieta ferrea.

    Dipende dal tipo di diabete. Se ti hanno prescritto una dieta ferrea, evidentemente avevi un'intolleranza al glucosio più che un diabete. Il diabete gestazionale è un problema serissimo.

    sono spiacente, solitamente vengono offerti perlomeno dei soggiorni omaggio.

    Perchè "spiacente", evidentemente per esserne così sicura sarai un medico che riceve soggiorni omaggio. Io in 14 anni di carriera non ne ho ricevuto nemmeno uno e quindi parlo per la mia esperienza, tu sarai molto più fortunata.

    non mi dire!quindi seconte te questi regalini innocenti non hanno alcun valore di prova?

    Prova?
    Prova di cosa, c'è un processo o un reato da indagare?

    In ogni caso questo non è l'argomento del post. Atteniamoci al tema gentilmente.

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  43. per i pochi che, come me, hanno letto male il falso amico delusion in Homeopathy and Its Kindred Delusions sottolineo che in questo frangente si intende come "inganni"

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  44. @Ivabellini
    "per difendere l' onore e la saccoccia".
    "L'onore" è un termine che nel nostro lavoro viene insieme a quello di "scienza". Nella terra di Galileo Galilei non penso di essere paranoico se dico che chi fa omeopatia ha abiurato il metodo scientifico.
    "La saccoccia" certo, ci mancherebbe: se per te la vicenda di una LEGGE AD HOC che destina un finanziamento per trattamenti non ancora dimostrati efficaci e quindi destina in modo improprio le risicate risorse della sanità pubblica, è qualcosa di eticamente accettabile allora comlimenti al tuo "onore" alla tua "scienza" ed alla tua "etica".

    "è certamente un complotto"!!
    Mai detto niente del genere. Vorrei solo che qualcuno/a mi spiegasse come mai nelle altre regioni italiane le medicine non convenzionali sono considerate "sperimentali" ed in altre sono ammesse solo parzialmente pur non essendoci leggi regionali ad hoc.
    GRAZIE

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  45. Ma perchè , mi chiedo, si continua a chiamarle "medicine" omeopatiche? Perchè siamo osservanti delle leggi? Della direttiva del 1992 dell'allora Comunità Europea poi recepita nella legge italiana n.146 del 22 febbraio 1994 ... o quali altre? Ci sono altre ragioni? Certo WeWee sono leggi che hanno voluto milioni di persone perchè l'omeopatia fa bene a milioni di persone, come ignorarlo? Ma ai tempi delle nonne si legiferava in modo così assiduo sulla salute pubblica?
    Rivendico il potere altamente terapeutico delle nonne, e le definirei ,essendo io di manica larga, soltanto "rimedi" omeopatici.
    Basta con questa imposizione che viene dal cittadino ignorante e da medici "furbi" : usiamo il termine RIMEDIO, per favore.

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  46. usiamo il termine RIMEDIO, per favore

    Io uso in genere il termine "prodotto", mi sembra molto più appropriato.

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  47. in omeopatia si usa il termine rimedio, se ne volete la conferma e la spiegazione provate a chiedere a questa signora qui:

    http://www.luimo.org/curriculum.php?id=ST000015

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  48. Rimedio è un termine che va bene per qualcosa che funziona, non per quello che oltre all'effetto placebo non fa altro, checché ne dica quella signora lì, illustre sconosciuta alla scienza (quella vera).

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  49. Il rimedio rimedia a qualcosa.

    L'acqua ossigenata è un ottimo rimedio per il vino versato sulla tovaglia.
    L'acqua ossigenata molto diluita (perifrasi per acqua) non fa nulla.

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  50. Appunto, non allarghiamoci. Si tratta di una MEDICINA (medicina omeopatica) che cura non con farmaci,medicine et similia ma con rimedi. Certo rimedi, perchè
    1) il rimedio ricorda tanto quello della nonna, ed ha pari dignità terapeutica.
    2)Perchè un placebo può anche essere un rimedio: questa è scienza! Purtroppo non si può andare in farmacia a chiedere un placebo, ma per chiedere un placebo bisogna chiedere un rimedio omeopatico.
    3)@ Ivabellini e d'accordo è finalmente prende le distanze dalle direttive e leggi da me citate in cui i preparati (o prodotti, come li chiama wewee) omeopatici sono definiti “medicinali”. Finalmente, niente referenzialità reciproca fra l'omeopata che fa riferimento alla legge e il legislatore che accontententa l'omeopata per volontà di milioni di cittadini, in barba al metodo scientifico.

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  51. FFFFUUUUUUUUUUUuuuuuuuuuuuuuu-

    "si faccia furbo" mi fa girare le balle come elicotteri

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