mercoledì 25 settembre 2019

Homeokiller 1

L'approfondimento e lo studio della ciarlataneria in medicina possono essere un esercizio interessante. Ovviamente, dopo i primi anni di "analisi" e di semplice curiosità, ho cercato di guardare altri aspetti del fenomeno, ho approfondito non solo il lato medico o i trucchi dei ciarlatani (che a questo punto ritengo di aver approfondito tantissimo) ma anche altre cose. L'aspetto psicologico (i pazienti, le persone, perché ci credono, cosa pensano), quello sociale (perché si vendono ancora amuleti, perché negli anni 2000 c'è ancora chi crede ai guaritori), quello economico (le ciarlatanerie non hanno grande peso nel nostro sistema economico, perché fanno scalpore?) e tanto altro. Diventa un esercizio curioso, interessante, stimolante e soprattutto fa vedere il problema da altri punti di vista, in certi casi mi sento quasi un archivio vivente, tante ne ho lette e viste in questi anni. Qualcuno addirittura sostiene che non avrebbe senso smentire pratiche come l'omeopatia, troppo facile, nessuna difficoltà a smontare una "cura" a base di caramelle senza principio attivo. Probabilmente è così. L'argomento, ormai noto, non meriterebbe tanta insistenza e perseveranza.
Ma io insisto.

Perché proprio l'omeopatia, stupida, facile, mi sembra un esempio di come si possa prendere in giro la gente con piccoli trucchi, con la pubblicità e i giochi di parole. Se ci sono ancora persone che credono agli oroscopi e all'omeopatia come possiamo pensare di diffondere una cultura su argomenti molto più difficili e tecnici? E come possiamo spiegare i trucchi ben più complessi delle grandi aziende farmaceutiche?
La medicina, nonostante sia stata letteralmente la salvezza dell'umanità, ha tanti limiti e difetti. Ha il fattore umano che può inquinarla con la disonestà, la voglia di denaro o l'incompetenza (o il semplice errore) però ha indubbiamente migliorato la nostra qualità di vita, ci ha dato vantaggi, successi e salvezza, bisogna migliorare, sempre ma come possiamo migliorarci se stiamo ancora discutendo di quanto valga una "cura" fatta di caramelle di zucchero?

Reputo per questo l'omeopatia talmente banale come argomento che mi sembra un caso perfetto, esemplare di falsa cura spacciata per medicina. Con l'aggravante che questa gode di grandi appoggi anche a livello istituzionale. Così, anche se cerco di parlarne meno, a volte assisto a spettacoli incredibili, curiosi e tutti provenienti da questo mondo fantastico fatto di caramelle magiche, poteri misteriosi e .

Qualche giorno fa mi è stato segnalato un interessante post sul blog di un medico omeopata.
Lo conosco (virtualmente) perché da anni mi attacca, insulta, aggredisce, si sfoga con la bava alla bocca perché è arrabbiato con chi critica l'omeopatia, con chi spiega che è semplice acqua fresca e che, secondo lui, mette in crisi il suo lavoro. Io sono spesso uno dei bersagli dei suoi insulti.

Questo medico, tempo fa, in uno dei suoi infiniti sfoghi violenti contro il sottoscritto, disse che io scrivevo contro l'omeopatia perché non avevo pazienti e quindi avevo tanto tempo libero, così lo impiegavo criticando le pozioni omeopatiche.
Pensate che contorsione mentale, che attacco personale, che lamentoso dispetto infantile.
Essendo un medico ospedaliero non c'è (purtroppo) modo per me di avere poche pazienti, lavorando in un ospedale pubblico curo chi arriva, fossero una o cento e, di certo, il mio tempo libero è poco.

Però lo sfrutto come mi piace, scrivendo, dormendo, giocando, ridendo. Sicuramente non devo darne conto a nessuno, nemmeno agli omeopati nervosi (che evidentemente non hanno benefici dai tranquillanti omeopatici).

Così dopo quella valanga di insulti e il riferimento al mio tempo libero pensai di aprire un nuovo blog, quello su "Le Scienze", tanto che intitolai il primo post "Salute, bugie e tempo libero", facendo riferimento alle poco eleganti insinuazioni del rilassato omeopata.

Nel frattempo le cose per il tranquillo omeopata non si mettevano bene e il suo blog, ospitato nelle pagine di un quotidiano on line, fu chiuso e lui fu costretto a farsi un sito personale, frequentato soprattutto da suoi amici e omeopati come lui. Un ottimo modo, credo, per passare il suo tempo libero del quale, a me, non importa più di tanto.
Mi dimenticai del personaggio, niente di interessante ma qualche giorno fa mi segnalano un suo post, intricato, complicato e preoccupante.
Il pensiero omeopatico si è fatto molto più ingarbugliato, psicotico, violento.

Il motivo per cui critico l'omeopatia, come racconta nel post che mi hanno segnalato, ora sarebbe opposto: non sarebbe più dovuto alla mia mancanza di pazienti e al mio troppo tempo libero ma dal fatto che Big Pharma e la plutocrazia della medicina finanzia, paga, appoggia, le critiche contro l'omeopatia, un sistema organizzato: l'omeopatia (che ricordo, sono normali caramelle di zucchero) sarebbe tanto potente che le multinazionali pagherebbero tante persone (tra le quali il sottoscritto, evidentemente) per demolirla.
Ci sarebbero gli estremi per una bella querela non omeopatica ma come faccio a denunciare un medico, un professionista che blatera cose del genere? Come si può? Qui il livello è da scuola elementare. C'è solo da compatire, auguro al collega tempi migliori.

Però il triste sfogo dell'omeopata è da rendere pubblico. Almeno per far capire chi è un omeopata, che argomenti usa, di cosa parla e come si spiega il crollo di successo della sua medicina immaginaria.

Ora non sarebbe più (solo) colpa mia (e di Burioni, ovviamente ora c'è anche lui) se l'omeopatia sta scomparendo e gli omeopati sono visti come fossero i maghi medievali delle caricature ma c'è tutto un sistema dietro.
La plutocrazia (ha scritto questo!), i poteri forti, l'immancabile Big Pharma e i soldi, tanti soldi. L'omeopata complottista immagina grandi trame e organizzazioni che tutto comandano. Così mentre chi vede le scie degli aerei e non conosce la dinamica dell'atmosfera immagina aerei neri che spargono scie di veleno in tutte le città, l'omeopata che non capisce perché nessuno vuole più zucchero per curarsi pensa ai poteri forti che, a suon di soldi, pagano emissari che sparlano in giro della "medicina delle caramelle". Essendo inconcepibile una presa di coscienza delle persone, pensa subito al "grande fratello" che condiziona tutto.
Potrei sfidare l'irascibile omeopata a dimostrare, dati alla mano, che esista una sola azienda che mi abbia pagato per criticare le caramelle curative facendogli fare una figuraccia mondiale ma ne varrebbe la pena? Ma dai, ci sono cose più importanti nella vita.
Usiamo questo poco elegante sfogo dell'omeopata come caso da manuale.
L'articolo infatti è di una contorsione mentale e di un complottismo senza fine, estremo, pieno di link a siti di bufale, pagine di blog anonimi e complottistici, sembra il post di un ragazzino ingenuo che crede agli alieni e leggerlo è inquietante ma anche noiosissimo talmente è banale e a circa tre quarti ho interrotto, troppo scontato.
Questo equilibrato omeopata dice che c'è tutto un sistema creato ad arte, organizzato per distruggere l'omeopatia perché questa farebbe risparmiare i pazienti e perdere le case farmaceutiche, troppo rischiosa. Il lieto collega poi conclude con una domanda classica:

"Domanda: SE L’OMEOPATIA fosse una bufala, un raggiro ed fosse ormai sulla via del declino e sempre meno gente si curasse con i farmaci omeopatici, come sostiene questa campagna diffamatoria, perchè investire tutte queste risorse e capitali per distruggerla se è già moribonda?"

Ragionando così io potrei sostenere: "se gli omeopati dicono che l'omeopatia è un continuo successo sempre più usato, perché il collega sostiene che i poteri forti la stanno mettendo in crisi?".
Livello seconda elementare dicevo. Siamo lì.
L'omeopatia è criticata, è definita una bufala semplicemente perché è vero.
Niente altro: è una bufala, pericolosa e irrispettosa per le persone.
Non c'è nessuna risorsa investita per demolire l'omeopatia. Io non ricevo nessun finanziamento, né da Big Pharma né da altri, sono uno stipendiato dallo stato (e quindi anche da lui! Oddio!). Io dico che l'omeopatia è una bufala perché è una bufala. Niente di più.

Fa quindi un po' tenerezza l'omeopata che si chiede ingenuamente il motivo misterioso di tanti attacchi a chi dice di curare le malattie con le caramelle e nella sua adolescenziale ingenuità non pensa al motivo più semplice e ovvio.

E pensate, questo sistema sarebbe organizzato dalle aziende farmaceutiche che pagano i congressi, le riviste, le ricerche e i medici ma il nostro amico dimentica che anche l'omeopatia è prodotta da aziende farmaceutiche, che pagano i congressi, le riviste, le ricerche e gli omeopati.
Il gioviale omeopata però ha la sua soluzione.
L'omeopatia "fa paura" (😂) ed è per questo che "i plutocrati" [persona che, per la sua elevata posizione economica, esercita un’influenza determinante sulla vita politica e sociale] (io sarei uno eh?) la vogliono distruggere ma basta organizzarsi e tutto sarà ristabilito.
Non sto scherzando. Questo non è un ragazzino brufoloso in preda a ribellione adolescenziale, è un medico.

Allucinante.

Va bene.
Niente di nuovo. Di personaggi strani, guaritori e truffatori che mi accusavano di essere pagato ne ho incontrati tanti (tutti più o meno finiti male ma è un'altra storia).
Una cosa che non meritava nemmeno un post, tanto è stupida e ovvia. Il complotto mondiale era prima appannaggio dei più estremisti e visionari ma ormai non mi stupisco più di niente.
Stavo per chiudere la pagina quando lo sguardo cade sul primo commento al post.

L'articolo si chiama "La strategia HOMEOKILLER ovvero come la plutocrazia vuole distruggere l’Omeopatia", sì, la strategia "homeokiller" e sapete chi ha commentato?
Una certa Maria Gloria Alcover Lillo, omeopata nota per essere stata condannata a tre anni di reclusione e tre di interdizione dalla professione per omicidio colposo. Per aver "curato", assieme ad un'altra omeopata (anch'essa condannata) con le caramelle una povera donna che aveva un tumore.

L'Alcover, secondo il tribunale: "È venuta meno ai fondamentali doveri della professione medica, infliggendo consapevolmente grandi sofferenze alla paziente e cercando di ‘coprire’ anche l’altra collega, senza mai assumersi le proprie responsabilità"
Homeokiller.

Sulla vicenda dell'omeopata condannata per aver "curato" un tumore con le caramelle ci tornerò, è un dramma ma vale la pena conoscerlo.

Dobbiamo essere uniti, dice la condannata per omicidio all'omeopata complottista

È tutto imbarazzante, non trovate?

E il collega pensa alla plutocrazia, a Di Grazia e Burioni, che lui immagina non dormano la notte (anche perché dormire in un materasso pieno di dollari non è comodo) pensando al nuovo metodo per distruggere la pericolosa omeopatia, medicina dell'ottocento che rappresenta oggi il nulla, lo 0,7% di quanto si vende in farmacia (dati ufficiali Federfarma 2018), che vende meno di profumi, pannolini, creme idratanti e fazzolettini, caramelle senza sapore ma secondo l'omeopata minaccia principale e fondamentale nella medicina di oggi. Non esistono poteri forti contro i fazzolettini o gli assorbenti ma c'è tutto un sistema, per il mio amico omeopata, contro le caramelle omeopatiche.
Davvero preoccupante (per i poveri fazzolettini, ovviamente).

Ognuno però è libero di curarsi come vuole, ognuno è libero anche di non curarsi. Come ognuno è libero di dire di curare con le pozioni, l'aglio, i riti magici o le preghiere. Dobbiamo essere liberi, anche il collega è libero di immaginare complotti e che, dietro alla banale considerazione che lo zucchero non sia una cura ci siano milioni e banche svizzere (libero di pensare anche che le aziende che producono omeopatici siano invece missioni caritatevoli di beneficenza).

Ma le istituzioni, quelle civili, politiche, mediche e di ordine pubblico, non dovrebbero permettere che esistano persone che consigliano truffe vere e proprie sulla salute.

Per me cambia poco se una persona si curi o meno con le pozioni magiche, mi dispiace umanamente , per principio e come medico ma non è fondamentale per la mia vita. Però una nazione civile dovrebbe proteggere i propri cittadini da queste truffe. Se c'è un caso di danno va punito e risarcito ma anche chi promuove, pubblicizza e diffonde queste, diciamolo chiaro, cretinate, va richiamato. Non è possibile sopportante i ragli e le baggianate da parte di chi dovrebbe attenersi a scienza e coscienza.
Il collega quindi può arrabbiarsi quanto vuole, il mondo va avanti, la medicina progredisce e non è offendendo gli altri che per magia lo zucchero curerà le malattie.

Caro collega che ti arrabbi con me, il problema è tuo, non mio.
Risolvilo.

Nella seconda parte dell'articolo racconterò proprio la storia della donna malata di melanoma che due omeopate (una quella che ha commentato l'articolo di cui parlo) hanno "curato" amorevolmente. Tutto sulla base delle carte del processo che le ha condannate.
Homekiller, però veramente.

Alla prossima.

lunedì 2 settembre 2019

La storia di Pamela.

Ho parlato qualche settimana fa degli scomodi fantasmi dei ciarlatani.
Tutti i testimoni che, consapevolmente o meno, fanno da cassa di risonanza, da megafono per questi cialtroni.
Sono i loro "pazienti", quelli "guariti", i miracolati che raccontano storie incredibili, malattie gravissime, avanzate, tumori incurabili che con le cure più assurde e segrete ce la fanno. Lo dicono pure nei video, lo urlano al mondo.
Poi muoiono.
Ma mentre il loro corpo muore, la loro testimonianza, la pubblicità per il ciarlatano resta eterna, su internet. Sono decine, centinaia, fantasmi della ciarlataneria.
Solo nella mia esperienza in rete ne ho contati almeno una cinquantina. Non ci sono più nella realtà sono invece vivi e guariti nel mondo virtuale.

In questi giorni mi è tornato in mente un altro episodio che rientra in questa drammatica categoria . L'occasione è stata la morte di Nadia Toffa, conduttrice del programma televisivo "Le Iene", che era stata protagonista di uno scontro con l'ex showgirl Eleonora Brigliadori, ormai, dopo la carriera televisiva, diventata sacerdotessa di pratiche paranormali e seguace di false cure mediche.
Nel video che riprende lo scontro, violento, appare una persona che conoscevo abbastanza bene.

Pamela (nome di fantasia) era una donna di provincia, combattiva e lavoratrice. A Roma la chiamerebbero "verace".

Da sempre appassionata di misteri, fatti curiosi e personaggi tra il magico e il ciarlatano, un giorno purtroppo scopre di essersi ammalata di tumore al seno.
Lavora in ospedale e si rivolge subito al primario del reparto di chirurgia che la conosceva bene. Questo le propone un intervento chirurgico, poi un ciclo di chemioterapia e probabilmente la radioterapia. Da quanto si vede nell'esame istologico il tumore non è molto avanzato e la sua cura potrebbe essere un successo.

Pamela però ha paura, non ci sta. Già la sua passione per personaggi al limite della normalità l'ha spinta a frequentare giri strani, di "alternativi", amanti del naturale a tutti i costi che, al posto della medicina, si curano con cerimonie, pozioni, false medicine e così questa tendenza, la spinge a cercare su internet una cura "diversa", qualcosa che sostituisca la medicina della quale ha paura.

Comunica al medico e ad una sua parente l'intenzione di non sottoporsi alle cure dicendo che avrebbe pensato lei al da farsi e si rivolge a Tullio Simoncini, il guaritore (ex medico, radiato e pluricondannato) che dice di curare il cancro con il bicarbonato di sodio.
Simoncini (ovviamente) la riceve con successo e le dice che, per fare la sua cura, dovrà operarsi nella clinica privata dove lui si appoggia (all'estero) e dopo l'intervento lui avrebbe fatto le sue "flebo di bicarbonato".
Pamela accetta. I costi sono altissimi, c'è anche un viaggio da organizzare ma lo fa e così ad agosto del 2011 parte e si opera.
L'intervento fatto nella clinica privata è diverso da quello consigliato dall'ospedale, molto meno esteso e senza ricerca del "linfonodo sentinella" (un linfonodo che, se positivo all'esame istologico, indica necessità di estendere l'intervento chirurgico) ma lei è contenta, tanto che, a marzo dell'anno successivo, realizza un video di testimonianza nel quale dice di essere guarita.

"Era tutto negativo, mi sento bene e non ho niente che non va"

Pamela è contenta, continua la sua vita, torna a lavoro e diventa una fervente sostenitrice di Simoncini. Io la conobbi in una situazione poco piacevole.
In un articolo su un giornale on line si raccontavano le vicende di questo ex medico, le sue condanne, i suoi trucchi e gli imbrogli. Lei intervenne nei commenti difendendolo, dicendo che le aveva salvato la vita e unendo le solite dicerie sulle case farmaceutiche e sui medici tutti pagati e al soldo di "Big Pharma".
Qualcuno le mise il link a questo blog, dicendo di leggere i miei articoli (sono quelli con i quali ho iniziato la mia attività sul web) per capire di chi si stava parlando (Simoncini è un guaritore senza tanti scrupoli, tra i più subdoli che io abbia conosciuto) ma lei reagì malissimo. Disse che io ero un imbroglione, che ero stato condannato da un tribunale, che ero pagato per screditare Simoncini con un linguaggio pesante e fortemente aggressivo e volgare.

Qualcuno mi segnalò il commento e risposi cercando di rimanere nei binari dell'educazione. Smentii la signora su mie eventuali condanne e la invitai a non insultare. Questo provocò un'ulteriore reazione rabbiosissima di Pamela, con un linguaggio volgarissimo (parole e termini irripetibili) mi insultò nuovamente aggredendomi e minacciandomi pure.
A quel punto passai tutto al mio avvocato (più che altro per le insinuazioni, gli insulti descrivono chi li fa) e la querelai per diffamazione.
Della cosa si occupò l'avvocato e seppi poco di lei (fino a quando mi chiese di ritirare le querela e per farlo chiesi una donazione di 500 euro ad una associazione di ricerca sul cancro che lei fece). La cosa si chiuse in quel modo anche se ogni tanto la ritrovavo sui social o su pagine internet a difendere Simoncini perché l'aveva guarita e perché a lui doveva la sua vita. Poi scomparve.

La rividi qualche anno dopo, nel 2016 in televisione, rimasi abbastanza stupito nel riconoscerla.
Era diventata una seguace di Eleonora Brigliadori, proprio l'ex showgirl che ricordavo all'inizio e che oggi fa la sacerdotessa paranormale, fa riti magici, di evocazione di divinità e ritiri spirituali.

La vidi nel video (abbastanza noto) nel quale, durante un rito per strada, la Brigliadori insulta e picchia proprio Nadia Toffa, la conduttrice del programma Le Iene che la stava intervistando a proposito delle sue dichiarazioni contro le cure mediche e contro la medicina.
Pamela era proprio lì, nel gruppo che faceva il rito. Vestita con un velo e con un bastone in mano, era leggermente cambiata, un po' ingrassata ma stava compiendo il rito, ogni tanto si rivolgeva alla Toffa in difesa della sacerdotessa.
Mi informai con dei miei amici che la conoscevano.
Stava male, non era guarita per niente e la malattia la stava consumando lentamente. Lei però non aveva nessuna intenzione di fare cure o rivolgersi alla medicina, si rivolse alla Brigliadori che, con i suoi riti, ne avrebbe favorito la guarigione.
Pamela parlava con pochi perché le volte che ne aveva discusso era stata criticata da qualche amico e quindi si confidava raramente, anche con la famiglia.


Muore l'anno dopo, soffrendo.

Ovviamente il video che parla di Pamela viva e guarita è su internet e ci resterà a lungo.
Ecco, un altro testimone del successo dei ciarlatani, che era addirittura pronta a farsi denunciare per difenderne uno. Che era passata da uno all'altro guaritore, in un drammatico, inutile e deprimente tentativo di sfuggire alla malattia. Pamela non è stata gentile con me ma io lo sarò con lei: succede, nessuno può giudicarla ma quello che è successo a lei può succedere a tutti.
Perché la paura, l'ansia, sono cose di tutti. Anche la ricerca del miracolo e dell'impossibile, sono istintivi, figli del terrore. Ma dopo lo sbandamento iniziale, quando ci si rende conto che bisogna fare qualcosa, si parli con i medici, si vada in ospedale. Ecco perché, pur comprendendo, insisto.
Cosa ha guadagnato Pamela? Salute? No, non ce l'ha fatta ed è andata via nel modo peggiore. Soldi? Non ne parliamo, ha perso soldi e la dignità di non finire nelle mani di furbastri disposti a tutto.
Non ha guadagnato nulla.
Entrare nel giro dei ciarlatani significa fare la fine di Pamela come delle sue altre amiche, perdere salute, soldi, dignità.

La sacerdotessa Eleonora Brigliadori continua su Facebook e in giro a fare i suoi riti.
Il guaritore Simoncini continua, all'estero e di nascosto, a chiedere soldi per fare il bicarbonato endovena. I loro seguaci cadono uno ad uno.
Lasciano una amara scia di illusioni sfruttate solo per soldi.

Non affidatevi ai ciarlatani, se c'è una speranza è la medicina. Non gonfiate il conto in banca di furbi e disonesti.
Fatelo per voi.

Alla prossima.