venerdì 4 maggio 2018

L'irrilevanza dei fatti nell'era della post verità.

Il fenomeno lo conosco, occupandomi da anni di smentire falsità o analizzare fatti medici poco chiari, quando si va contro l'opinione di un gruppo o del singolo è sempre difficile riuscire a riportare le cose sul piano corretto.
Se smentisco la falsa cura di un ciarlatano (con i fatti intendo, mostrando i trucchi e le manipolazioni compiute da quel guaritore) la reazione non sarà ovviamente un chiarimento o almeno una discussione, men che meno un'ammissione di colpa. Quando una reazione c'è si tratterà di aggressione.
Smentire una cosa, che sia un nostro comportamento ma anche una convinzione, un'idea, un'opinione, è visto sempre come un gesto violento. Se io fossi convinto che l'omeopatia fosse una medicina, inutile leggere le spiegazioni scientifiche, sapere che si tratta di zucchero, apprendere che non c'è nessun principio attivo, non mi interessa, in fondo sono migliorato da un disturbo e per me quella è una cura, a prescindere da quello che dicono gli altri.

Interessante il fatto che non sarà chi mi smentisce a darmi dell'ignorante (o in malafede) ma sarò io a percepire quell'accusa. Se la mia idea fissa si mostra sbagliata dovrei ammetterlo, sembra la soluzione più ovvia, avrò sbagliato per fretta, ignoranza, per presunzione, in ogni caso dovrei ammettere una mia debolezza, una leggerezza o, peggio, la mia disonestà. È facile farlo? Direi di no.

È difficile ammettere di aver avuto opinioni errate, di aver scritto una sciocchezza o cose assolutamente campate in aria.
Per questo è difficile fare divulgazione scientifica o far ragionare chi è convinto che i vaccini siano veleni o che il cancro si cura con i frullati. Mettersi in discussione, ammettere la propria ignoranza, è un gesto di altissima maturità, che richiede, appunto, maturità ma anche autocontrollo, onestà, equilibrio, serenità, doti che non tutti hanno o che non hanno tutte assieme.

Per questo, davanti a un mio post che smentisce le convinzioni di tanti, questi tanti non reagiscono ringraziando o ammettendo di essere caduti in un tranello ma attaccano.
Attenzione. Il comportamento non è sempre volontario, è spesso istintivo (non a caso molti aggrediscono a prescindere, anche violentemente ad una semplice e pacata osservazione), è un'autodifesa, un tentativo di non mostrarsi deboli. Davanti a qualcuno che dice "ti sei sbagliato completamente", la risposta non è "hai ragione, ho letto bene ed ammetto di essermi sbagliato" ma è una chiusura a riccio, letterale, con aculei compresi.
Chi è più aggressivo insulterà, anche pesantemente, è un modo per "sbattere la porta", per dire "non mi interessa!".
Chi è un po' più controllato farà finta di niente, cercherà scuse, divagherà.

Pochi giorni fa ho scritto un post che spiegava la storia del "rapporto Signum". Questo rapporto ha indagato l'eventuale presenza di danni ai militari conseguenti a vaccinazioni o contatto con uranio impoverito (io ho parlato solo delle vaccinazioni).
Nei social, su pagine internet, negli ambienti anti vaccino, questo rapporto è stato presentato come prova, dimostrazione evidente dei danni dei vaccini. Secondo molte persone (e persino secondo una commissione parlamentare) nel rapporto era scritto che i vaccini avessero causato gravi danni e persino decessi ai militari vaccinati (ed altre cose, chi fosse interessato legga il post originale).
Falso.
Si trattava di "post verità".

Numeri alla mano e riportando le esatte parole del rapporto, ho dimostrato come si crea una "fake news". Nel rapporto infatti non vi è traccia di danni ai militari (men che meno di morte a causa dei vaccini), da nessuna parte. È anzi scritto e ripetuto che i vaccini causano solo lievissime alterazioni, spiegabili con la loro azione e non collegabili a particolari problemi o malattie. In parole ancora più povere, il rapporto Signum dice che i vaccini sono sicuri. Tutto scritto, nero su bianco.

Conclusioni del rapporto Signum: i dati non mostrano esposizione a fattori di rischio nei militari né variazione dei parametri analizzati (pag. 203 del documento)
Semplice.

Potrebbe essere una buona notizia, no? Un bene per tutti.
Oltretutto smentisce proprio gli allarmi diffusi da media ed antivaccinisti.
Così dopo il mio post sul rapporto Signum sono iniziate le reazioni. Escludo quelle positive e i ringraziamenti, ci sono sempre, sono tanti e ne sono felice (se quello che faccio piace sono contento, ovviamente) perché quelle davvero interessanti sono le reazioni negative.

Oltre a chi non ha nemmeno letto il mio post (un utente di Twitter ha scritto che non si fa certo "abbindolare da un sondaggio" dimostrando di non aver dato nemmeno una lettura al volo) le reazioni sono state talmente "nette" da farmi riflettere ed ho pensato di parlarne qui.
Un utente ha risposto al mio post con un video su You Tube, non mi ha smentito o corretto uno o più punti, del mio post non ha parlato, ha risposto con un video su You Tube che parla di danni ai militari con testimonianze personali. Una cosa che non c'entra niente.
Persino alla mia richiesta diretta "dove ho scritto cose sbagliate?" non c'è stata risposta.
Che anche questo è un classico.
E poi chi si arrabbia a prescindere, nessuna considerazione sui dati, nessuna discussione, è allarmante, secondo qualcuno, che si faccia "promozione" (indicando una pagina che mi segnala tra le risorse su internet di promozione alle vaccinazioni, cosa di una normalità assoluta) ai vaccini. Ovvero, sarebbe preoccupante ("inopportuno"!) che qualcuno si prenda la briga di smentire le bufale:



E cosa c'entra il fatto che io sia una "risorsa social" con dei fatti che ho elencato?
Anche in questo caso non c'è stata una smentita a dati o la correzione di una mia affermazione ma un netto rifiuto della realtà. Ciò che non va d'accordo con quello che penso non deve esistere. La persona che ha fatto questa considerazione sarà una mamma? In ogni caso una donna che ovviamente è interessata alla realtà dei fatti? Perché ne ha fastidio?

L'attenzione, se fate caso, è spostata dai fatti, dall'argomento e si concentra su altro, come se in un attimo la discussione non avesse più importanza. Se parliamo di Signum e di danni da vaccino, che c'entrano i "promotori" delle vaccinazioni? E questi "promotori" dicono bugie o la verità? Non è curioso l'atteggiamento di chi parla di pere discutendo di mele?
E poi c'è chi vuole tappare la bocca. Talmente è scioccante, inaccettabile, cambiare la propria idea su un argomento, che non c'è altro rimedio: far chiudere.
Via il messaggero scomparirà anche il messaggio.
:)



Curioso vero?
A questo stesso utente che chiedeva la ghigliottina ho chiesto di indicarmi dove avrei scritto cose sbagliate, nessuna risposta, è scappato (poi per recuperare mi ha indicato un altro documento, non quello di cui parlo). Le parole di questo utente sono state poi rilanciate da altri utenti e persino da un  politico, un consigliere regionale laziale, noto per le sue posizioni antivaccini.
Non è un caso. Ognuno rilancia le parole di chi conferma le proprie posizioni, anche se sono false, anche se non c'entrano nulla, ognuno difende il proprio fortino, pure a scapito della verità.

Negli anni in cui mi sono occupato di ciarlatani, quando uno di questi mi attaccava (ovviamente insultandomi) per dire che avevo scritto sciocchezze, non c'era nessuna smentita dei fatti riportati o delle mie parole ma solo un attacco frontale, cioè il mio "dire sciocchezze" non era dimostrato, lo si attaccava e basta. Tipico. Puntuale.
Nessun ciarlatano mi ha mai mostrato un dato che io avrei riportato male ma tutti cercano di demolire altro, così da demolire la smentita.
È una tipica fallacia umana.

Se io dico "hai venduto una macchina rotta" e tu mi rispondi "sei un cretino, oggi le macchine costano tanto" la risposta non ha senso, mi stai attaccando su altre cose non stai smentendo la mia affermazione e così, indirettamente, dimostri che, probabilmente, ho ragione, che la tua reazione è solo di rabbia non per riportare i fatti ad un'altra realtà.

Interessante anche la reazione di uno degli autori del rapporto della commissione parlamentare (Ivan Catalano) che si è basato proprio su Signum. Qui c'è anche la "sorpresa" finale.
L'ex onorevole Ivan Catalano è uno degli autori della relazione parlamentare (è vicepresidente della commissione) sui danni ai militari da vaccini e uranio impoverito.
Qualcuno gli ha segnalato il mio post. In cinque minuti l'ex politico risponde che si tratterebbe di: "normale attività antibufala del tutto irrilevante".
Capito?
Uno degli autori del lavoro parlamentare finale, lavoro che incredibilmente capovolge e stravolge le reali conclusioni del rapporto Signum, non entra nel merito, non smentisce le mie parole, non trova dati finti o manipolati, liquida tutto così, minimizza, tipicamente elude il problema: "del tutto irrilevante".

Cioè l'aver rilevato una totale assenza di danno dei vaccini sui militari, dato opposto a quello diffuso dai media e dalla commissione parlamentare, viene definita, anzi, liquidata come "normale attività antibufala, irrilevante".
Sarebbe gravissimo, non irrilevante.
Non so se mi spiego.

Ovviamente ho chiesto a Ivan Catalano di riportarmi le pagine del rapporto nel quale si mostrerebbero questi danni e decessi di militari (potrei essermi sbagliato, ci mancherebbe) ma la risposta è abbastanza eloquente:

La risposta è una "non risposta" con annesso, ovvio, attacco personale.
Ho provato ad incalzare ma niente, Catalano divaga e non indica dove sarebbero questi danni ai militari causati dai vaccini e la sua è un'altra non risposta, chiara:

Poi, messo alle strette da altri lettori e barcamenandosi facendo indovinelli e ironia fa capire che bisognerebbe leggere gli atti della sua commissione. Il problema è che la commissione ha dato una lettura opposta a ciò che ha concluso Signum ed è proprio questo di cui discuto: una commissione di parlamentari ha concluso e dato in pasto all'opinione pubblica un documento che arriva a conclusioni opposte a quelle sulle quali dicono di basarsi. Ma lui continua ad essere evasivo e chiude con una grassa risata.


Le stesse risposte, lo stesso atteggiamento che avevano Le Iene quando chiesi spiegazioni sul caso Stamina o certi guaritori quando chiedo conto delle loro manipolazioni. Perché questa superficialità? Perché nessuna risposta sui fatti? Perché il rifiuto di affrontare il problema? Poi ho scoperto che Ivan Catalano, vicepresidente della commissione che ha evidentemente interpretato male e personalmente il rapporto Signum, è il testimonial di un gruppo antivaccinista che vuole una legge "per la libertà di scelta", gruppo che vede schierate tutte le associazioni antivacciniste italiane. Il cerchio probabilmente si chiude.


O forse si chiude notando come lo stesso Ivan Catalano che minimizza le mie conclusioni, parli ad un convegno organizzato da "Corvelva" (associazione antivaccino) con Massimo Montinari, medico sospeso dall'ordine che cura l'autismo con gli integratori. Ora si capisce meglio il quadro della situazione e cosa significhi "post verita"? O si capisce notando come lo stesso Catalano, che tanto difende questi "danni da vaccino" sui militari basati sul nulla, sia in rapporti con il marito di una signora candidata per "Siamo" il partito fondato da Dario Miedico, medico radiato dall'ordine per le sue affermazioni antivacciniste? La stessa signora che recentemente è salita alle cronache per aver invitato altri genitori ad un "varicella party" (una "festa" per permettere un contagio tra bambini)? Insomma, il rapporto sembra nato da un ambiente per nulla "neutro" ma molto, molto polarizzato.

Forse questo "giustificherebbe" la post verità del lavoro della commissione parlamentare ma non giustifica il fatto che una commissione parlamentare dovrebbe essere super partes, diffondere alla cittadinanza dati attendibili, lavorare per l'interesse del cittadino non di un'ideologia o di una parte. Questa è la "post verità", la manipolazione dei fatti per interesse personale.

Chi ha la fissazione (patologica) o l'interesse personale nel dire che i vaccini siano il male non sente ragioni e appare chiaro che, nonostante i dati smentiscano la pericolosità dei vaccini, per lui il mio post di spiegazioni è inutile, perché c'è chi, come Catalano e la commissione parlamentare, ha appoggiato le sue credenze. Così non la accetta e nega, a se stesso e agli altri, la verità. Lo stesso fanno normali utenti che ormai sono immersi nel fango dell'antivaccinismo.
Negare, negare, negare, a tutti i costi. Il problema è che l'ideologia condiziona, come ho mostrato, l'opinione pubblica, i media, le persone, gli interessati. Non è una bella cosa, sono quelle che oggi, con un termine inglese poco elegante, sono chiamate "fake news" che da noi si traduce più o meno come "post verità".

Lascio a voi le considerazioni.

Un esempio di post verità (leggetene la definizione, calza a pennello) che nemmeno le vittime (gli utenti, i genitori) vogliono ammettere e nemmeno gli autori (uno almeno) vogliono analizzare o rivedere.
Non ho scritto che queste reazioni siano tipiche degli antivaxx o degli utenti più ideologizzati ma, al contrario, sono molto comuni, tutti ci chiudiamo e rifiutiamo una verità che smentisce la nostra, tutti reagiamo con nervosismo quando qualcuno sottolinea o fa notare una nostra mancanza, un difetto, un problema. Non è un bel lato dell'istinto umano perché ci rende vittime di bugie, ci fa diventare manipolabili (seguiamo chi dice ciò che ci piace, non ciò che è giusto), ci rende schiavi di un sistema e ci mantiene immaturi e scollegati dalla realtà.

Il trucco forse è trovare un giusto equilibrio. Capire che se abbiamo commesso un errore è molto più utile e conveniente (proprio per noi!) accorgercene e rimediare. Se chiudersi a riccio ed aggredire è umano, è molto più conveniente riaprirsi e correggere l'errore. Sta ad ognuno di noi approfittare di queste opportunità. Con i commenti successivi al mio articolo ho potuto distinguere la persona veramente interessata da quella ideologizzata, quella corretta da quella disonesta. Ho avuto la conferma sulla disonestà intellettuale di alcuni, che già sospettavo e, al contrario, mi sono stupito piacevolmente per l'onestà di altri, che pensavo estremisti e che invece hanno ammesso di aver preso un abbaglio.
Da questa storia ho imparato tante cose, come mi era già capitato altre volte e allora forse raccontarla può servire anche a voi. Capire che la realtà dipinta da media ed opinione pubblica non è sempre quella vera e che se volessimo farci un'idea reale e più aderente possibile ai fatti, è sempre meglio cercare la fonte delle notizie e, se il caso, cambiare idea, non restare fermi nelle proprie posizioni anche se sbagliate.

Io parlo di medicina ma probabilmente questo si può estendere in tutti i campi.

Sarà una sciocchezza ma la trovo interessante, da approfondire e, per certi versi, affascinante, per questo l'ho raccontata.

Alla prossima.

24 commenti:

  1. Da donna capisco benissimo.
    Non sanno controbattere argomentando la loro posizione, né supportandola con delle prove oggettive.

    E quindi ti insultano.
    Perché non sanno che altro fare, sti beoti!

    Le sue ricerche, dottore, sono estremamente scrupolose e ben scritte, nonché supportate da dati oggettivi e provati.

    Lo stesso non può dirsi di alcuni (penosi) tweet di chi, davanti alle prove, non sa davvero che pesci pigliare e la butta sul ridere...

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    1. Da donna capisco benissimo.

      Non riesco a decidermi se questo esordio sia dovuto all'esperienza con i "no-vax" di sesso maschile che le hanno fatto pesare la sua femminilità, oppure se si riferisce a una più ampia e personale casistica di rapporti col sesso opposto.

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    2. La seconda.

      La mia esperienza con i "no-vax" è principalmente legata alle donne: mamme dei compagni di mio figlio che ogni tanto spammano notizie allarmanti trovate su FB o su siti di naturopatia, omeopatia, supercazzolatia etc.

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    3. "La seconda."

      Le auguro più fortuna per il futuro.

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  2. mi sembra ovvio che dietro gli antivaccinisti ci sia la lobby delle multinazionali farmaceutiche: curare uno che si ammala fa spendere molto più in farmaci di quando costa il vaccino :)

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  3. Almeno a te rispondono e lasciano traccia per i posteri.
    Quando capita a me si arriva quasi sempre al punto in cui l'interlocutore, in difficoltà, cancella l'intera discussione e/o post incriminato e finge che non sia mai successo.

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    1. Peccato che l'interlocutore, aut nominatosi "esperto", non sia in grado di caepir che la rete ha TANTA memoria e lo smentisce il 1000 % delle volte

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  4. A costo di cadere nel trito qualunquismo, una persona pagata con le tasse del proprio interlocutore non dovrebbe potersi permettere di rispondergli con l'uso di faccine.

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    1. È che il suo livello intellettivo/culturale è proprio quello delle faccine, impossibile pretendere una argomentazione.

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  5. Purtroppo il comportamento che hai descritto è molto diffuso e non si limita alla medicina: pensa ad esempio alle religioni! Quando qualcosa minaccia le nostre credenze, questo viene visto come un attacco alla nostra persona e quindi come reazione di difesa si contrattacca l'altra persona. Tutto ciò perché noi ci siamo identificati con quell'idea. Ma in realtà noi non siamo le idee che abbiamo in testa! Bisogna insegnare fin dalle scuole che una critica alle idee non è un attacco alla persona. Senza questa educazione la nostra società non farà progressi, anzi aumenteranno gli attriti tra le diverse fazioni in ogni ramo della nostra società.

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    1. pensa ad esempio alle religioni!Si ma nelle religioni non c'e' niente di dimostrabile, puo' essere tutto e il contrario di tutto. Quello che fa inc..re gli "anti" e' che gli "odiati debunkers" gli sbattono in faccia delle prove incontrovertibili. Quando esistono centinaia di studi che dimostrano che non c'e' correlazione tra vaccini ed autismo l'unica alternativa che rimane agli "anti" e' dichiarare tutto falso e chiudersi a riccio. Non c'e' discussione. Non possono dimostrare che le loro tesi sono giuste e quindi vai di svicolate e di cambi d'argomento...

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  6. Puo' capitare anche di peggio. In una recente discussione l'interlocutore tiro' fuori la nota sciocchezza secondo la quale "il calo della natalita' in Italia e' dovuto all'interesse verso altri tipi di unione [leggi: gay]". Allora ho postato questo link:
    http://noisefromamerika.org/sites/noisefromamerika.org/files/u7963/Immagine3.jpg
    per mostrare come il calo sia iniziato un bel po' prima che si incominciasse anche solo a parlare di altre famiglie, continuato allegramente anche durante il periodo della tassa sui celibi e dei figli alla Patria, e semmai si sia arrestato da quando i diritti degli omosessuali hanno cominciato a essere rivendicati. La risposta? Credeteci o no, e' stata: "Il grafico mi da' ragione!"

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  7. Non serve che io manifesti la mia totale approvazione del post di Di Grazia. Volevo invece condividere la mia grande tristezza al riguardo della situazione. Una tristezza che si lega ad un senso di pericolo che provo quando leggo di queste cose.
    Consiglierei un pamphlet che per me è un libro dell'orrore (nel senso che mi fa proprio paura anche solo ricordare quello che ci lessi dentro):
    Harry G. Frankfurt, Stronzate. Un saggio filosofico, Rizzoli, 2005, ISBN 88-17-00853-2.

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  8. Difficile fare dietrofront? Soprattutto se ci sono motivi per tirare dritto. Non necessariamente interessi economici: può trattarsi di qualche forma di prestigio, di conservare la propria idea (nella quale siamo i buoni di come è fatto il mondo. O anche solo di difendere il nostro caro amico d'infanzia che si guadagna da vivere onestamente avvalorando l'una o l'altra truffa (e quando poi fisse evidente anche ai sassi che di imbroglio si trattava, al limite si smette di parlarne).
    Certo, il fuffaro capo, il Wakefield della situazione, lo sa che sta vendendo aria fritta e pure falsa, ma la vera lezione degli imbroglioni doc è proprio quella: negare sempre, anche l'evidenza, e non mollare mai. Perché chi molla è fuori dal gioco e può solo pagare i conti.

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  9. Un utente ha risposto al mio post con un video su You Tube, non mi ha smentito o corretto uno o più punti, del mio post non ha parlato, ha risposto con un video su You Tube che parla di danni ai militari con testimonianze personali. Una cosa che non c'entra niente. Doc. questo 'e un classico! Chiedi una fonte (o porti studi che smentiscono la tal affermazione) e ti presentano un link su youtube come se fosse chissa' quale prova. I migliori comunque per me resteranno sempre quelli che ti forniscono studi a roba che non c'entra una mazza con l'argomento (evidentemente sono abituati ad interlocutori a cui basta il link e non vanno a leggere cosa c'e' scritto)...

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    1. Ancora più divertente quando ti linkano studi che nelle conclusioni smentiscono quanto affermato dal linkatore

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    2. Sai quante volte mi e' successo? Se poi glielo fai notare cambiano argomento/passano all'offesa o spostano i paletti...
      Mai uno che dicesse "scusa ho sbagliato"...

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  10. Dottor Di Grazia, quanto ha ragione. Sono Medico Veterinario e spesso mi trovo a discutere con persone che, dopo aver letto l'ultima fuffata antivaccinista o sciachimicara su fb, vengono da me a chiedere cosa ne penso. Ovviamente la mia risposta è basata sulla medicina ufficiale e supportata da testi scientifici riconosciuti.
    Di solito consiglio anche di leggere il suo blog, perché, anche se evidentemente scritto da un uomo di scienza, lo trovo molto chiaro e fruibile anche per un profano.
    Ecco, una delle risposte più frequenti è: "ho provato quel blog...noooo, troppo da leggere, troppi dati, troppo lungo".
    Cioè, fatemi capire,non vanno oltre il minuto e mezzo di attenzione e la dedicano ai video pescati su youtube.
    Però vogliono discutere e soprattutto arrogarsi il diritto di decidere anche sulla pelle degli altri.
    Manca, secondo me, la consapevolezza della propria ignoranza.
    Come sempre, grazie infinite per il suo splendido lavoro.
    Kate

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  11. @Kate73
    Purtroppo, come ci insegna Socrate, la consapevolezza della propria ignoranza si acquista solo con la sapienza.
    Solo il sapiente sa di non sapere: è l'eterno ossimoro a cui l'uomo è condannato, e l'unica cura è, appunto, l'istruzione, cioè ciò che questo blog fa egregiamente.

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  12. Ecco, una delle risposte più frequenti è: "ho provato quel blog...noooo, troppo da leggere, troppi dati, troppo lungo".

    A me personalmente i suoi articoli piacciono così ma capisco che possano sembrare troppo lunghi a qualcuno. Li potrebbe far precedere da un abstract di una decina di righe, magari gli viene la voglia di leggere il resto.

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  13. Il vero problema non è neanche l'ignoranza, sono i modelli culturali che ci vengono continuamente proposti come vincenti in cui l'ignoranza non solo non è più percepita come ostacolo, ma in certi casi viene perfino elevata a virtù. E' sempre esistita, ma io sono abbastanza vecchio da ricordare un tempo in cui era motivo di vergogna, e questa sorta di riprovazione sociale contibuiva almeno in parte al controllo del fenomeno. Detto oggi sembra incredibile, ma in Italia è esistita una tv in grado di EDUCARE la gente, non solo di rincoglionirla.

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  14. Le tecniche sono sempre le solite che abbiamo sempre visto anche in "quel luogo" ove ci conoscemmo tanto tempo fa.

    Anche le persone, più o meno: "troppo da leggere, troppi dati, troppo lungo" mi ricorda tanto un complottista undicisettembrino a cui consigliavo la lettura di un paio di documenti, una ventina di pagine. La risposta fu: "Non avresti un video?".

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    1. Questo e' uno dei motivi per cui i siti fuffari hanno cosi' tanto successo: sono scritti per venire incontro alle capacita' mentali di un bambino di cinque anni, di solito con titolone clickbait e immagini strappalacrime. In molti casi basta questo, in generale la ggggente condivide e riporta i link dando appena un'occhiata al titolo!

      http://www.lercio.it/giornalista-rivela-da-anni-scrivo-frasi-a-caso-tanto-sti-stronzi-leggono-a-stento-i-titoli/

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