sabato 2 luglio 2011

Disperarsi, rassegnarsi, illudersi...

In tre anni di blog ho ricevuto un centinaio di segnalazioni di "guarigioni" dovute a pratiche alternative. Ho sempre (quando possibile, naturalmente) analizzato la documentazione inviatami, il caso clinico ed i risultati e non ho mai trovato alcuna evidenza del funzionamento di queste cure non "ufficiali".

Se molti di quelli che mi hanno contattato erano semplici "sostenitori" di medici alternativi che provavano a rifilarmi un caso in realtà assolutamente ordinario (già curato dalle medicine standard o non curato dalla pratica alternativa), molti altri erano semplicemente vittime del ciarlatano di turno. Particolare curioso per inciso: inizialmente praticamente tutti quelli che mi segnalavano proprie esperienze di "guarigione" mi autorizzavano a pubblicare la documentazione, quando rispondevo che dai dati inviati non vi era evidenza di "guarigione" tramite il metodo alternativo utilizzato, l'autorizzazione veniva ritrattata.
Dall'esperienza fatta in questi anni non ho mai riscontrato un caso guarito in maniera inconfutabile da cure alternative. Si nota spesso un forte atteggiamento fideistico da parte dei sostenitori di queste cure, non metto in dubbio che alcuni di essi credano davvero e profondamente, anche contro l'evidenza contraria, che la loro guarigione o il miglioramento di una malattia sia dovuto a cure "segrete" tanto da impegnarli in vere e proprie "crociate" a favore del guaritore di turno. E' probabilmente un modo per rafforzare l'illusione, per crederci di più, per aumentare l'effetto rassicurante dell'intera vicenda. Quante volte davanti a "documenti facilmente verificabili e pubblici", al momento di chiederne la visione chi li proponeva non riusciva a produrre un solo referto o un documento (chi segue il blog avrà notato qualche esempio anche nei commenti ai vari articoli)?

È talmente potente la convinzione che quella cura abbia fatto qualcosa (in particolare nelle persone già guarite dalla medicina) che si tende a nascondere tutto l'iter precedente (i ricoveri, gli interventi, gli esami) alla terapia alternativa cercando di mostrare solo ciò che è avvenuto dopo.
Non ho mai riservato un atteggiamento "scortese" o severo nei confronti dei presunti "guariti", comprendo perfettamente le loro problematiche e lo stato (anche psicologico) nel quale si trovano e per questo propongo di visionare la documentazione solo se questo non comporta problemi o difficoltà particolari.

Le spiegazioni per questo fenomeno possono essere tante e diverse, la prima probabilmente, è da cercare nella sofferenza di chi ha vissuto la malattia.
La paura, lo smarrimento ed il terrore di non farcela sono nemici difficili da sconfiggere e coprire la realtà fatta di medicine, operazioni chirurgiche e momenti negativi con un'altra fatta di speranza, sogno e (finte) certezze è umano e comprensibile.

Alcuni casi sono stati sicuramente incredibili ed esemplari per comprendere come agiscono i guaritori e come ci cascano le vittime. Un caso era quello di una ragazza che si dichiarava guarita da un melanoma (è un tumore della pelle) grazie ad una cura alternativa a base di vitamine e marchingegni elettronici (una sorta di cura Clark). È stata molto gentile e disponibile fornendomi tutti i dati: referti e documenti. La donna in realtà non era affetta da melanoma ma da un nevo di Spitz, visivamente (ma per certi versi anche istologicamente) molto simile ad un melanoma (tanto da essere sempre sospettato di malignità ed asportato per sicurezza) ma assolutamente benigno. Il dermatologo della donna ha correttamente consigliato la rimozione del nevo dicendogli che la diagnosi precisa poteva provenire solo dall'esame istologico e questo parlava chiaro: nevo di Spitz asportato completamente. Il sospetto e la paura di avere un melanoma hanno indotto la signora prima a procedere all'asportazione della lesione e quindi  rivolgersi subito ad un medico alternativo il quale dopo aver letto l'esame istologico (che la donna mi ha inviato in copia) l'ha terrorizzata parlandogli di lesione maligna, di pericolo di metastasi e possibile morte.
A quel punto il consiglio di sottoporsi ai cicli di terapia alternativa durati 6 mesi e costati poco più di 12.000 euro. La donna alla fine dei cicli è stata definita guarita. Come si può capire, la differenza tra la reale "guarigione" (non vi era comunque una malattia mortale, ma l'asportazione è stata una giusta precauzione) e quella "alternativa" l'unica differenza fu proprio questa, dodicimila euro.
Quando le ho spiegato l'esatta cronologia degli eventi e ciò che le era successo la signora ha mostrato di comprendere la situazione e si è detta sorpresa di non averlo capito da sola (ed è un atteggiamento molto raro, in genere in questa fase i "testimoni" scompaiono e non mi contattano più) ma, comprensibilmente, era talmente impaurita e disorientata da non essersi resa nemmeno conto che in quel referto la parola "melanoma" che cento volte l'alternativo le aveva ripetuto, non era scritta da nessuna parte.
Un altro caso fu relativo ad una giovane donna straniera che vive in lombardia.
Ricevuta diagnosi di tumore al colon è stata operata nel 2005 (e sottoposta a cicli di chemioterapia) ed i controlli eseguiti in seguito non mostravano alcun problema. Nel 2009 effettuata una TAC addominale per dolori non particolarmente importanti ma continui: di fronte ad una situazione stabile (nessuna evidenza di malattia), si evidenziava la presenza di due linfonodi lievemente aumentati di volume di probabile natura reattiva (infiammazione per esempio o infezione o altro, non per forza un problema tumorale insomma). Il suo medico l'ha correttamente tranquillizzata invitandola a proseguire stretti controlli nel tempo prescrivendole una nuova TAC da effettuare un mese dopo e riferire qualsiasi novità ma la paziente ha vissuto male questa situazione facendosi prendere dal panico e chiedendo aiuto ad un'amica erborista. Questa le consiglia un sito internet nel quale si pubblicizzano varie cure alternative.


Dalla lettura del sito la decisione di contattare un guaritore abbastanza noto sul web e del quale mi sono occcupato. Questi la incontra, le propone la sua cura perchè a suo dire "quei linfonodi sono maligni e devono essere curati" (parole riferitemi dalla signora), chiede un compenso in denaro di oltre 5000 euro e dopo 4 mesi di "cura" la definisce guarita senza sottoporla ad ulteriori esami.

Un anno dopo la donna decide di sottoporsi di sua iniziativa a nuovo esame TAC addominale che evidenzia presenza di lesione al colon di circa 3 cm. Torna dal suo medico curante senza raccontare la sua vicenda e questo la indirizza in ospedale dove è stata sottoposta a nuovo intervento chirurgico che mostra la natura neoplastica maligna della lesione e nuova chemioterapia.

A questo punto mi fermo perchè la paziente ha deciso di procedere per vie legali nei confronti del guaritore.

Nel frattempo è deceduto pochi giorni fa un personaggio noto in Inghilterra per essere un importante pacifista e protagonista di gesti di protesta eclatanti.
Malato di tumore polmonare Brian Haw era stato dimesso dall'ospedale cittadino per continuare una terapia palliativa a casa sua.
Purtroppo riceve la visita di un altro noto personaggio, David Icke, "guru" complottista molto seguito il quale sostiene che la Terra è minacciata da una stirpe di "ibridi" uomo-rettile (i "rettiliani", esseri che si nutrono di sangue umano e che vedrebbero tra le loro fila personaggi famosi come l'ex presidente Bush o la band dei Queen) e che appoggia, naturalmente, le cure alternative per il cancro.
Icke invita Haw a curarsi in una clinica (la Shen Clinic) che applica il "metodo Simoncini", ovvero la cura del cancro con il bicarbonato di sodio e lancia una raccolta fondi tramite il suo sito che in un paio di giorni permette di raggiungere la somma necessaria alla "terapia". Haw si ricovera il 9 aprile di quest'anno, il 18 giugno dopo aver regalato i soldi alla clinica alternativa muore. Non è un caso da me esaminato ma mostra come ci si affida "al primo che capita" senza pensarci due volte. Curioso anche come pur di andare "contro il sistema" si vada incontro al nulla.

L'ultima storia.
Su segnalazione di un lettore ho letto una pagina Facebook nella quale una donna, rispondendo ad un mio messaggio sulla bacheca del social network, dichiarava come suo padre fosse guarito dal suo tumore allo stomaco grazie alla cura Simoncini e per questo motivo si definiva grata a vita al guaritore romano, ancora il bicarbonato per curare i tumori quindi.

Ho chiesto quindi alla signora che faceva quella (importante) dichiarazione, la chiameremo Maria per darle un nome, la documentazione, com'è naturale che sia.
Mi racconta la donna che suo padre era affetto da tumore gastrico e che dopo un intervento chirurgico ed un ciclo di chemioterapia si era sottoposto a controlli che per quattro anni e due mesi avevano dato un tranquillizzante riscontro negativo (cioè non vi era alcuna evidenza di una recidiva della malattia). Dopo questo periodo un successivo controllo evidenziava la presenza di un nodulo di probabile natura metastatica (al fegato). L'esame istologico e successive indagini confermavano il brutto sospetto: una recidiva di circa 2 centimetri. La donna non mi aveva ancora inviato alcuna documentazione dei fatti e mi sono dovuto accontentare delle sue parole che però erano a suo dire, tutte verificabili perchè disponibili nei referti e nelle cartelle relative alla malattia di suo padre.
Il paziente in preda a fortissimo scoraggiamento, depressione e rabbia, secondo Maria aveva deciso di abbandonare qualsiasi cura standard per cercare vie alternative di guarigione. Finalmente una speranza: su internet, la notizia che un ex medico italiano curava i tumori con il bicarbonato di sodio. Si sottopone a visita dallo stesso che gli promette buone speranze di riuscita e gli prescrive dei cicli di flebo di bicarbonato e successivamente un intervento chirurgico per inserire un catetere che avrebbe portato quel bicarbonato direttamente sulla parte malata.
Dopo soli quattro mesi la guarigione, la cura del bicarbonato ha funzionato e Maria avrebbe tutte le prove disponibili per certificare questo eccezionale risultato.
Le chiedo proprio questo, l'invio dei documenti di questa guarigione, visto che finora non ho mai avuto il piacere di avere in mano qualcosa che dimostrasse un effetto almeno positivo delle cure al bicarbonato del guaritore romano. Maria, gentilmente, mi risponde che le sarebbe servito solo il tempo per riorganizzare le carte, prepararle al computer e le avrebbe inviate immediatamente al mio indirizzo di posta. Ci lasciamo così.
Passa un mese e non avendo ricevuto risposta ricontatto Maria chiedendole se fosse tutto a posto e ricordandole che aspettavo ancora la sua documentazione.
Mi risponde che ha avuto problemi con il computer e sta facendo sistemare tutto ad un suo amico, quasi pronte le carte tutte scansionate, pochi altri giorni e le avrei ricevute.
Aspetto un altro mese e non ricevo notizie. Ricontatto Maria che mi risponde in maniera meno "cortese" affermando che la mia insistenza cominciava ad essere molesta. Le ricordo che era stata lei stessa ad offrirsi disponibile all'invio dei documenti e che da parte mia c'era e continuava ad esserci unicamente interesse e disponibilità a diffondere un'eventuale effetto positivo di quelle cure, notizia che se reale, sarebbe stata utile all'umanità intera. Restavo quindi ancora a disposizione per ricevere quella documentazione.

Maria non risponde più anche se nelle pagine di Facebook leggo che si è unita ad una pagina che mi "critica", per usare un eufemismo...
Ho continuato comunque a "seguirne" le vicende proprio sul social network, il mezzo che aveva permesso di metterci in contatto.
La ritrovo qualche giorno dopo commentare nella pagina della "cura Di Bella" affermando che il metodo Di Bella aveva guarito suo padre dal cancro (in precedenza il merito di questa presunta guarigione era stato dato a Simoncini), nessun'altra notizia. Il mese dopo mi arriva una segnalazione. Si parla di "veleno di scorpione", Escozul, uno degli ultimi "composti anticancro" usciti sul mercato internazionale e che ha attirato gli occhi avidi di diversa gente. Visito la bacheca della pagina internet di questa sostanza e chi trovo? Proprio Maria. Era tornata da Cuba per procurarsi il veleno di scorpione e lo aveva somministrato al padre "...che ora finalmente sta bene, l'Escozul è miracoloso!" e ringraziava chi l'aveva messa in contatto con una persona che si occupava (a pagamento) di organizzare le cose a Cuba.

Passano ulteriori mesi (poco più di due) e ritrovo Maria che chiede dalla bacheca di una pagina dedicata alla Madonna, preghiere per il padre che sta soffrendo ed è in fin di vita.
Dopo un'altra settimana Maria annuncia la dipartita del papà.
L'avrei se possibile contattata per starle vicino almeno virtualmente ma non mi è sembrato nè corretto nè opportuno vista la situazione e non l'ho fatto.

Non commento ulteriormente questa vicenda che è simile a centinaia di altre. La riporto solo perchè mi ha colpito l'ufficializzazione ("grazie" a Facebook) del cammino di Maria. Un susseguirsi di speranze infrante, soldi (tanti soldi) buttati, credito dato a cialtroni, dignità infranta e preghiere inascoltate. Rinuncia alla medicina, cura della malattia con il bicarbonato, la cura Di Bella, il veleno di scorpione, la Madonna ed infine il decesso...
Non voglio neanche considerare il potenziale danno provocato dalle sue parole su internet, ogni cura che veniva somministrata al padre lo aveva finalmente guarito ed in chi legge queste parole la tentazione di "provarci" sarebbe stata comprensibile.

Cosa ha guadagnato da tutto ciò?
Un cammino con un finale prevedibile ma che ha attirato, durante il suo svolgersi, tanti avvoltoi, quelli che promettono miracoli (a pagamento) quando sanno che non possono mantenerli.
E' proprio questo che voglio dire quando parlo di gente che ne approfitta. Molte persone arrivano al "guaritore" quando di speranze ce ne sono davvero poche, ma ha senso spendere soldi, diventare vittime, vendere la dignità, farsi truffare, alimentare il mercato del dolore, solo per vivere ciò che rimane sperando che accada un miracolo impossibile?

Illudersi è più consolante che disperarsi ma a quale costo?

Alla prossima.

25 commenti:

  1. Molto bello anche questo post. Io ho passato qualche mese di preoccupazione per un problema e un linfonodo che è tuttora infiammato ma, il mio medico di base e, successivamente il chirurgo (compreso tutti gli accertamenti del caso) mi hanno tranquillizzato e rassicurato. Non mi è mai venuto in mente niente di strano o qualche balzano pensiero alternativo. Io credo che, l'affidarsi a certe terapie o a certi ciarlatani, dipenda da molte altre cose, oltre che la paura e la disperazione. Grazie Doc...di tutto :-)

    RispondiElimina
  2. Mi è venuta in mente un'idea per diffindere la vera storia di Maria sempre tramite FB:
    creare un collage degli screenshots dei vari commenti/post di cui hai reccontato (sempre che si riesca a ritrovarli), ovviamente oscurando foto e nome, e crearne un'immagine da far girare tramite lo stesso canale..
    Molta gente non si prende la briga di leggere un intero articolo, un'immagine avrebbe più diffusione e sarebbe uno spunto di riflessione.
    Cosa ne pensate?

    RispondiElimina
  3. Io non sono d'accordo, secondo me sarebbe controproducente e inutile. Per esperienza so che certe persone non si arrendono nemmeno di fronte all'evidenza. Spetta a loro la volontà di aprire i propri orizzonti, di informarsi e leggere, fare ricerche e saper valutare con spirito critico. Il materiale c'è.

    RispondiElimina
  4. Grazie, bell'articolo, anche se molto triste. E' triste che ci sia tanta gente così disperata ed impaurita da affidarsi ciecamente a dei ciarlatani. Ed è una vergogna per il genere umano che ci siano così tante persone a cui non sembra vero di potersi arricchire, sfruttando quelle paure e quella disperazione. Mi fanno quasi più pena loro dei malati: uno che arriva a tanto per amore del vile denaro, deve essere una persona davvero piccola e senza nessuna dignità...

    RispondiElimina
  5. E' così difficile arrendersi alla morte; le persone hanno sempre "bisogno" di credere in qualcosa o qualcuno, non a caso esistono i vari Dio, Buddha, Allah...- Scienza e coscienza- tu scrivi, dovrebbero andare a braccetto, ma all'uomo non è dato. L'immane sofferenza degrada la ragione a una scatola buia, e soventemente non c'è argomentazione che tenga; inseguire un sogno per preservarsi dall'incubo.

    RispondiElimina
  6. sarebbe uno spunto di riflessione.

    Ma sarebbe anche una "messa alla berlina" che non servirebbe a nulla e mancherebbe di rispetto a chi ha sofferto.

    soventemente non c'è argomentazione che tenga

    Ne sono perfettamente cosciente e lo so anche per esperienza.

    RispondiElimina
  7. Io rimarrò sempre colpito dalla risposta che mia madre mi diede quando provai a farle leggere questo blog per spiegarle che la "cura" Simoncini era una patacca: «Come tu hai trovato le informazioni lì, io le ho trovate altrove...»

    Dovrebbero creare il reato di "falsa autorevolezza", così li sbattiamo tutti dentro, 'sti truffatori. (Scusate il tono...)

    RispondiElimina
  8. Bello il post.
    Triste la storia.
    Ancor più triste la sensazione che non ci sia speranza di vedere la fine dell'epopea di cialtronaggine che ci circonda.

    RispondiElimina
  9. @fidech
    [quote]Io rimarrò sempre colpito dalla risposta che mia madre mi diede quando provai a farle leggere questo blog per spiegarle che la "cura" Simoncini era una patacca: «Come tu hai trovato le informazioni lì, io le ho trovate altrove...»
    [/quote]

    Questo è un problema non da poco, che ovviamente qui vediamo nel mondo scientifico, ma che si replica in ogni campo, dalla politica alla storia etc ...
    La debordante quantità di informazioni che da la rete appiattisce totalmente le stesse, cancellando ogni forma di autorevolezza.
    Molti fanno un ragionamento quantitativo, altri si fidano di determinati "ambienti" magari autorevoli in altri ambiti.
    Non so se internet ha di molto peggiorato la situazione, del resto i ciarlatani sono sempre esistiti. Certo che internet fornisce alla ciarlataneria (in senso più ampio di quello inteso qui) una sorta di struttura, di falsa credibilità, molto più verosimile e quindi aiuta a fare abboccare a mio avviso molti più pesci.

    RispondiElimina
  10. Trovo interessante la dissertazione sulle teorie di Simoncini, per quanto ritengo vi siano più punti alquanto opinabili, preferisco non entrare nel merito ma, adesso, ritengo si dovrebbe anche incominciare a riconoscere che perfino l'Istituto Superiore di Sanità ha iniziato a valutare positivamente gli effetti del bicarbonato in certe terapie antitumorali, spero che sia un buon inizio per un'approfondimento scientifico che, evidentemente è stato fin qui sempre negato.

    www.iss.it/pres/prim/cont.php?id=1093&lang=1&tipo=6

    RispondiElimina
  11. ritengo vi siano più punti alquanto opinabili, preferisco non entrare nel merito

    Per me puoi entrarci tranquillamente.

    perfino l'Istituto Superiore di Sanità ha iniziato a valutare positivamente gli effetti del bicarbonato in certe terapie antitumorali

    Non è vero.
    L'ISS (un suo ricercatore, per la precisione, il prof. Fais) si sta occupando degli inibitori di pompa protronica in associazione ai chemioterapici, il bicarbonato non c'entra nulla. Me ne sono occupato in maniera approfondita, per esempio qui quando ho intervistato direttamente lo studioso che in Italia si occupa dell'argomento.

    spero che sia un buon inizio per un'approfondimento scientifico che, evidentemente è stato fin qui sempre negato

    Se leggi i miei articoli vedrai che non è mai stato negato nulla. Anzi, nonostante la "banalità" della molecola, questa è stata studiata perchè esistono dei principi teorici per il suo uso ma nella cura dei tumori non ha mostrato mai alcun effetto sufficientemente interessante.
    A prescindere da questo comunque, la cosiddetta "cura Simoncini" è una ciarlataneria, aspetto invano da 3 anni qualcuno che mi dimostri il contrario.

    RispondiElimina
  12. Abbia pazienza dottore, ma le ho messo il link all'ufficio stampa dell'Istituto superiore di sanità dove le parole sono inequivocabili, mi sembra evidente che Lei non lo ha minimamente letto, e se avessi voluto dimostrare che Lei è prevenuto, non avrei certo potuto trovare miglior modo. Magari, dopo che lo avrà letto, avrò modo di apprezzare le Sue ulteriori considerazioni.

    RispondiElimina
  13. Abbia pazienza dottore, ma le ho messo il link all'ufficio stampa dell'Istituto superiore di sanità dove le parole sono inequivocabili

    Abbia pazienza anche lei ma l'argomento lo conosco sufficientemente bene e l'ho affrontato tante di quelle volte (questo blog è nato proprio in seguito al caso Simoncini) per confermarle quello che le ho detto ed evitare di discutere delle virgole.

    Mi fornisce comunque l'occasione per ricordare come l'ipotesi del complotto nei confronti di Simoncini sia una bugia (del bicarbonato ne parla pure l'ISS!).

    Ridiscutere da zero argomenti già sviscerati abbondantemente e ripetutamente, capirà, è piuttosto stancante. Legga (se vuole) ed approfondisca ciò che ho scritto sull'argomento e se poi le interessa ne discuteremo con piacere.

    Saluti.

    RispondiElimina
  14. Ed è proprio per evitare di ridiscutere da zero argomenti già sviscerati che ho non sono entrato nel merito, che per altro mi interessa anche poco, visto e considerato che io stesso dubito di quelle teorie. Nonostante tutto, alla pagina dell'ISS che le ho linkato, si legge:
    "Mirella Taranto
    Istituto Superiore di Sanità
    Viale Regina Elena 299
    00161 - Roma (I)
    Telefono: 06 4990 2950
    Fax: 06 49 38 71 54
    ufficio.stampa@iss.it
    Combattere l’acidità per sconfiggere il tumore
    ISS 27 settembre 2010

    Sono cinque oggi i trial clinici basati su un’alternativa alla chemioterapia. Saranno presentati oggi, infatti, all’Istituto Superiore di Sanità durante il Primo Simposio Internazionale tutti gli studi su cui sta puntando l’ "International Society for Proton Dynamics in Cancer" (ISPDC) che utilizzano queste nuove strategie antitumorali. "L’obiettivo - spiega Stefano Fais, del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità - è quello di colpire soltanto il target molecolare che causa il tumore, per evitare gli effetti collaterali frequenti nelle terapie tradizionali utilizzando inibitori della pompa protonica per inibire la crescita della massa tumorale ".

    Questi studi sono partiti dalla considerazione che l’acidità è una caratteristica del microambiente tumorale tanto che le cellule normali ai livelli di acidità nei quali normalmente cresce il tumore muoiono. Queste condizioni si creano progressivamente durante la crescita del tumore, con un iniziale accumulo di acido lattico, dovuto al metabolismo tumorale, e la successiva selezione di cellule che per sopportare l’incremento dell’acidità fanno iperfunzionare delle pompe cellulari che eliminano protoni all’esterno della cellula.

    "I risultati sono estremamente incoraggianti - conclude Fais - ma devono essere confermati su un numero più ampio di pazienti".

    I cinque trial

    Nel mirino di queste terapie melanoma e osteosarcoma. Sono i primi due studi clinici eseguiti in Italia all’Istituto dei Tumori di Milano ed all’Università di Siena per i melanomi e presso il Gruppo Italiano dei sarcomi, con sede a Bologna per gli osteosarcomi.
    Lo stesso approccio è utilizzato per combattere il carcinoma alla mammella presso la Fudan University di Shangai.

    Anche il bicarbonato assunto per bocca potrà rientrare fra le nuove terapie anti-tumorali, utilizzato in Florida dal professor Robert Gatenby del Dipartimento di oncologia integrata al Cancer Center di Tampa.

    A Tokio, invece, il prof. Kusuzaki del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Edobashi usa una vecchia molecola, l’arancio di acridina per combattere i sarcomi. L’arancio di acridina si concentra negli organuli acidi della cellula e susseguentemente ad uno stimolo luminoso (raggi x) si trasforma in un composto altamente tossiche per le cellule tumorali, senza segni di tossicità per i tessuti normali circostanti.

    Tutte queste terapie sono basate sull’utilizzo di farmaci che usano l’acidità tumorale come target o inibendo i meccanismi che la causano (inibitori di pompa protonica) o semplicemente tamponando (bicarbonato) o cambiando il loro stato una volta concentrati all’interno dei tumori (arancio di acridina)."
    Quindi veda Lei, se preferisce fare altre considerazioni, ma mi risparmi la polemica su Simoncini, che non mi riguarda completamente.

    RispondiElimina
  15. io stesso dubito di quelle teorie. Nonostante tutto, alla pagina dell'ISS che le ho linkato, si legge

    Bene, quindi ha segnalato questa notizia. Come detto ne ho già parlato.

    Le segnalazioni comunque si inseriscono qui.

    Grazie e saluti.

    RispondiElimina
  16. A proposito di questo (meraviglioso) post, nel quale mi ci ritrovo alla perfezione, provo a dare la mia testimonianza fresca fresca. Stamattina un contatto mi riferisce che una tizia di Salerno dice di essere guarita da un tumore grazie alle teorie di Hamer, tanto da aver messo su un sito in cui spiegherebbe tutta la sua storia. Vado a vedere il sito (un blog), ma non trovo alcun riferimento specifico al percorso intrapreso per guarire dal tumore (non si sa neanche quale tipo di tumore). Contatto dunque l'autrice del blog, ma questa mi scrive rifiutando di farsi intervistare - nonostante affermi che aspetta un mio cenno da quattro anni, ma come potevo sapere di lei? L'onniscienza mi manca ancora, ci lavoro tutti i giorni ma sono sempre all'inizio. Dice che a causa dei miei articoli è stata avversata dalla famiglia e dagli amici, ma lei senza paura è andata avanti anche se ha dovuto spiegare ai carabinieri il perché del proprio rifiuto della terapia (non si sa quale). Ho chiesto alla signora un compromesso: che i documenti medici che testimoniano la sua guarigione "hameriana" siano visionati da un medico terzo ed indipendente, da concordare assieme. Chissà cosa mi risponderà.

    Una storia della quale scriverò presto (tacendo il nome della protagonista) per far capire ancora una volta come ragionano gli hameriani: urlano "IO SONO GUARITO DA UN CANCRO", e quando chiedi loro le prove di quanto affermano... scappano. Complimenti

    RispondiElimina
  17. Sul veleno di scorpione. Sfogliando il settimanale allegato al Corriere della Sera (del 23/6) ho trovato un articolo, molto possibilista, su questo rimedio miracoloso. Ora venduto da una clinica albanese, a costi non proprio popolari (anche perché è in diluizioni omeopatiche C30, quindi costi di produzione quasi nulli), ma di fronte ad un tumore val la pena spendere quelle cifre.
    Non ho parole

    RispondiElimina
  18. Anche tra gli scorpionisti ci sono i guariti, ovviamente ma, stesso metodo, nel chiedere prove scappano. Il presidente della clinica albanese ha intestato da poco una società spagnola alla sua compagna. Si espandono alla grande. Nel frattempo Ambrosino è scomparso...che si sia diluito??

    RispondiElimina
  19. la signora ha risposto: dice di non poter produrre documentazione perché si è rivolta al chirurgo "per motivi estetici". Inoltre dice che non vuole il confronto perché è per la "condivisione". Come al solito, alla prova dei fatti, vige la regola della seppia: se non puoi vincerli, confondili

    RispondiElimina
  20. la signora ha risposto: dice di non poter produrre documentazione

    Ma và?
    ;)

    RispondiElimina
  21. Sapete , per cortesia dirmi, quali sono i presupposti scientifici grazie ai quali funziona l'effetto placebo ?

    RispondiElimina
  22. Qui trovi un video molto interessante ed una spiegazione di cos'è l'effetto placebo.

    RispondiElimina
  23. Si arriva al punto della tragica avventura che colpisce una famiglia nel quale, nonostante si viene sottoposti alle terapie tradizionali riconosciute dal mondo scientifico, non si ha prospettiva di un lieto fine e quindi prima che sia troppo tardi si cerca di fare il possibile per poi non avere rimpianti per non aver provato vie alternative. Giustamente i medici in situazioni particolari non si azzardano minimamente a dare speranze perchè di fronte ad un male così subdolo le speranze sono poche ma comunque non bisogna scoraggiarsi e continuare a combattere stando costantemente al fianco del tuo caro trasmettendo positività e speranze anche se poche ma come dice il detto” la speranza è l’ultima a morire”.

    RispondiElimina

I tuoi commenti sono benvenuti, ricorda però che discutere significa evitare le polemiche, usare toni civili ed educati, rispettare gli altri commentatori ed il proprietario del blog. Ti invito, prima di commentare, a leggere le regole del blog (qui) in modo da partecipare in maniera costruttiva ed utile. Ricorda inoltre che è proibito inserire link o indicare siti che non hanno base scientifica o consigliare cure mediche. Chi non rispetta queste semplici regole non potrà commentare.
I commenti che non rispettano le regole potranno essere cancellati, anche senza preavviso. Gli utenti che violassero ripetutamente le regole potranno essere esclusi definitivamente dal blog.

Grazie per la comprensione e...buona lettura!