mercoledì 23 marzo 2011

Allarme radiazioni?

Non avevo previsto di scrivere qualcosa a proposito del presunto "allarme radioattività" che si sta diffondendo (a torto alle nostre latitudini) ma ho ricevuto molti messaggi con richiesta di chiarimenti o consigli per "proteggersi dalle radiazioni". Il recente e terribile terremoto giapponese che ha causato danni alle centrali nucleari ha suscitato preoccupazione e paure che sembravano dimenticate.
L'argomento è fondamentalmente fuori tema con il mio blog ma qualche cenno forse può essere utile per eliminare qualche timore.
Intanto è bene sottolineare che il "pericolo radiazioni" è attualmente limitato alle zone a stretta vicinanza con il punto nel quale è situato lo stabilimento nucleare giapponese (per "stretta vicinanza" si intende un'area di decine fino a centinaia di chilometri) anche le misurazioni effettuate sul posto mostrano un livello di radioattività potenzialmente pericoloso solo nelle immediate vicinanze dalla città che ospita la centrale. La fonte di radiazioni infatti non è simile a quella che accade in caso di esplosione di ordigno nucleare (non avviene una "fissione") ma è rappresentata dalla dispersione della nube di vapori conseguenti all'enorme calore che si sviluppa attorno al "cuore" della centrale nucleare. Questa nube di vapori trasporta isotopi radioattivi che possono essere "trascinati" anche a distanza vagando assieme alla "nube".

Potrebbero essere due le cause che teoricamente sposterebbero l'allarme fino a casa nostra. Il primo è un improbabile (allo stato attuale) insieme di condizioni climatiche ed ambientali che favorirebbero il trasporto di altissime quantità di materiali radioattivi dal Giappone fino in Italia. Uno scenario (ripeto, attualmente non solo teorico ma molto improbabile) che presupporrebbe non solo un'emissione di radiazioni enorme dai reattori danneggiati (che nel momento in cui scrivo non è ancora avvenuta) ma anche la presenza di movimenti di masse d'aria (vento) o di acqua (pioggia) continui e capaci di trasportare queste radiazioni oltre l'oceano o oltre il continente asiatico per farle arrivare sino a noi, un quantitativo di ioni radioattivi arriverà perchè l'atmosfera è in movimento ed è quindi inevitabile che ciò accada ma come si può capire le distanze rappresentano un'efficace "barriera" alla diffusione ad un livello pericoloso, non vi è quindi alcun motivo per "proteggersi dalle radiazioni" visto che radiazioni attualmente non ce ne sono. Al momento in cui scrivo è previsto l'arrivo in Italia di elementi radioattivi dal Giappone ma la situazione è monitorata continuamente (e se si registrassero variazioni allarmanti verremo avvertiti).

La seconda fonte di radioattività potrebbe essere rappresentata dall'arrivo in Italia di merci, alimenti o oggetti sottoposti a radiazioni in Giappone e non identificati come pericolosi.
Ma sappiamo cosa sono le radiazioni?
Sono una forma di energia, esattamente come la luce ed il calore. Per le sue caratteristiche fisiche, la radiazione emessa da alcuni elementi (come l'uranio) può danneggiare i tessuti umani. Non deve stupire. I raggi ultravioletti emessi dal Sole (sono radiazioni) danneggiano allo stesso modo i tessuti dell'uomo e basta un'esposizione anche non troppo prolungata per danneggiare fisicamente la pelle o addirittura indurre modifiche al DNA delle cellule e causare ad esempio dei tumori. Le radiazioni provenienti dalle centrali atomiche hanno la stessa capacità.
Per misurare la quantità di radiazioni assorbibili dai tessuti umani esiste il Gray, per misurare il danno sui tessuti, misurando la dose ricevuta in un unità di tempo, c'è il sievert (Sv) che equivale a 1000 millisievert (mSv). Il Gray è indipendente dal tipo di radiazione ricevuta.
La soglia che causa sintomi di tipo ematologico (e quindi danni gravi, "la sindrome radioattiva") per un'esposizione del corpo intero a radiazioni è di 500 mGy (milliGray).

1000 mSv in un'unica contaminazione sono considerati rischio grave, 5000 mSv sono considerati letali. Ogni essere umano assorbe circa 2,4-3,0 mSv annualmente dall'ambiente terrestre in condizioni "normali", mentre una radiografia al torace fa assorbire circa 0,08 mSv, una TAC spirale al cuore circa 25 mSv. Si è calcolato che i liquidatori (gli addetti alla messa in sicurezza) del disastro di Chernobyl (altro grande disastro che ha coinvolto una centrale nucleare) abbiano assorbito poco più di 100 mSv/h. Nei pressi dei reattori giapponesi sono stati calcolati valori di circa 3,6 mSv/h in media tra vari punti lontani fino a 50 chilometri dal centro della contaminazione.
E' come se in quelle zone avessero assorbito in un giorno ciò che normalmente si assorbe in un anno, può sembrare troppo ma in realtà si tratta di valore che, se non costante nel tempo, non rappresenta  un rischio particolare.
Altro metro per giudicare la gravità dell'"allarme" attuale è la constatazione che il numero di tumori, (esclusi quelli tiroidei per i quali c'è stato un aumento significativo ma non particolarmente elevato a carico dei bambini ed adolescenti) aborti spontanei, malformazioni o ritardi di crescita infantile nelle popolazioni più vicine alla centrale di Chernobyl non è stato particolarmente superiore (anche se questo dato ha originato discussioni e pareri discordanti) alla media generale (si è notato qualche danno in animali ma scomparso nelle generazioni successive e negli addetti all'emergenza), la zona dell'incidente di Chernobyl fu molto più contaminata di quella attorno alla centrale giapponese e l'Italia fu raggiunta da elementi radioattivi.

La radioattività può danneggiare l'organismo umano in diversi modi che dipendono dalle modalità di esposizione e soprattutto dalla quantità di radiazioni assorbite. Un'esposizione a distanza ravvicinata e sufficientemente potente causa danni immediati e diretti, vere e proprie ustioni che poi si traducono nella morte delle cellule direttamente colpite e nella successiva trasformazione delle cellule normali in cellule neoplastiche.
Un'esposizione ad un livello di radiazioni superiore al normale e prolungata ma non sufficientemente potente a causare danni diretti come quelli che accennavo prima, causa danni a livello cellulare e negli organi del nostro corpo. Le cellule colpite subiscono danni diretti (distruzione) ed al DNA potendo subire modificazioni genetiche letali o che si traducono in tumori o che possono essere trasmesse alla discendenza. Un altro danno da radiazioni, questo indiretto, è l'aumentata produzione da parte dell'organismo di radicali liberi, il cui aumento sembra legato allo sviluppo di patologie tumorali.

Un'esposizione ad un livello di radiazioni inferiore a quello consentito (che esiste sempre, la crosta terrestre emette radiazioni e tutti noi ne siamo esposti) non causa particolari problemi anche se non è escluso che in alcuni contesti ed in certi ambienti (è il caso dell'emissione del radon negli ambienti domestici, responsabile da solo del 37% della dose media di radiazioni che tutti assorbiamo in un anno) possa essere causa di problemi di salute. Da considerare che tutti noi siamo costantemente investiti da radiazioni emesse dall'ambiente, dalla crosta terrestre e da molti materiali di consumo. Il livello zero di radiazioni praticamente non esiste. I livelli di tolleranza stabiliti per legge attuali sono più che sufficienti a garantire sicurezza.

Possiamo essere colpiti dagli effetti negativi delle radiazioni in due modi, l'esposizione esterna (e quindi la caduta di sostanze radioattive, il cosiddetto "fall out") o l'esposizione interna (ingestione, inalazione, utilizzo di materiali radioattivi).
L'eventuale danno da radiazioni però dipende dalla quantità delle stesse, dalla permanenza della fonte di radiazioni nel nostro ambiente ed anche da fattori soggettivi (età, fattori genetici, predisposizione per alcune malattie), i bambini ad esempio sono più a rischio perchè molti dei loro processi cellulari sono più "attivi" e veloci rispetto a quelli dell'età adulta. Per proteggerci da una fonte radioattiva molto potente e presente per lungo tempo nell'ambiente c'è poco da fare, servirebbero protezioni fisiche valide (tute antiradiazioni), maschere con filtri adeguati, allontanamento dalla fonte radioattiva, tutte misure non sempre sufficienti. Questo scenario in Italia è assolutamente inesistente. Solo nel caso abitassimo vicino (nell'ordine di decine di chilometri) ad una fonte di radiazioni attiva avremmo bisogno di protezioni di questo livello. In questo caso è anche vero che probabilmente avremmo già evacuato la zona inquinata, come è successo in Giappone.
Nel caso di effetti a distanza (quelli di prima, la "nube radioattiva") il possibile danno dipende sempre dalla quantità di radiazioni presenti nell'ambiente.



In molti siti internet qualcuno si è affrettato a dare consigli per "proteggersi dalle radiazioni" riportando ciò che si è fatto in Giappone. La situazione italiana è attualmente assolutamente differente e per sentirci a rischio dovrebbero accadere una serie di avvenimenti a catena difficili da prevedere allo stato attuale.
Ho letto ad esempio della possibilità di premunirsi di pastiglie di ioduro di potassio.
Il consiglio non è campato in aria.
Uno degli organi più esposti al pericolo radioattivo è la tiroide, una ghiandola che produce degli ormoni e che si trova più o meno all'altezza della nostra gola. La tiroide non è molto sensibile alle radiazioni ma lo è allo iodio (visto che quello del nostro organismo si concentra proprio in questa ghiandola) e dato che uno dei principali materiali radioattivi emessi dai reattori è proprio lo iodio, in caso di presenza di questa sostanza proprio la tiroide potrebbe diventare un organo "bersaglio". Assumendo iodio, (quello in pastiglie e non radioattivo naturalmente) si "saturerebbero" i recettori tiroidei per questa sostanza, la tiroide non avrebbe necessità nè possibilità di assorbire iodio e quello radioattivo non troverebbe "spazio" per legarsi al nostro organo, diminuendo così la possibilità di essere captato e causare potenziali danni.
L'assunzione di iodio però non "protegge" in modo assoluto, non è detto cioè che assumendo iodio la nostra tiroide sia del tutto protetta nè che proteggendo la tiroide ci potremmo sentire del tutto esenti da danni da radiazioni verso altri organi, lo ioduro protegge solo la tiroide e questa ghiandola non è l'unico bersaglio delle radiazioni. Naturalmente la protezione è valida solo nei confronti dello iodio radioattivo eventualmente presente nell'ambiente e non per gli altri eventuali elementi radioattivi. Lo ioduro di potassio può essere assunto anche dalle donne in stato di gravidanza e dai bambini (n.d.r.: non assumere questa sostanza di propria iniziativa, consultare in ogni caso il proprio medico curante).
E' importante sottolineare che questa misura precauzionale vale solo quando sono presenti livelli di iodio radioattivo elevati e che quindi non deve essere considerata una protezione valida in una situazione normale, l'assunzione di iodio può causare problemi di salute anche gravi, saranno le autorità che avvertiranno la popolazione dell'eventuale necessità di ricorrere a questa procedura che al momento è inutile e potenzialmente pericolosa.

Un altro meccanismo che può causare danni da radiazione è l'ingestione di alimenti contaminati. In questo caso le molecole radioattive si depositerebbero nel nostro organismo diventando una sorte di "fonte stabile" di radiazioni che continuerebbe ad agire praticamente per tutta la vita. L'unico modo per evitare questo problema è non assumere alimenti contaminati. Accertarsi per esempio che ciò che mangiamo provenga da fonti nazionali (è in ogni caso molto difficile che l'alimentazione in Italia provenga dal Giappone). Verdure a foglia larga (come le insalate o gli spinaci che hanno radici poco profonde e quindi assorbono molti elementi presenti sulla superficie del terreno) o le alghe (che hanno una notevole capacità di assorbire le sostanze presenti nell'acqua) ed il latte (che contiene sostanze assunte con l'alimentazione erbivora degli animali che lo producono) sono gli alimenti che presentano quasi sempre livelli di contaminazione più elevati di altri in caso di fall out radioattivo. Anche in questo caso quindi l'eventuale attenzione deve essere concentrata su alimenti che provengono direttamente dalle zone contaminate.

Ulteriore meccanismo di danno radioattivo è l'inalazione di elementi radioattivi. Unica protezione in questo caso sono le maschere adatte e se non le abbiamo a portata di mano, qualsiasi tipo di maschera protettiva sufficientemente filtrante che possa limitare al massimo l'inalazione di sostanza radioattive evitando di sostare in ambienti aperti. E' anche vero che quest'ultima evenienza sarebbe reale solo se arrivassero in Italia quantità di radiazioni tali da rappresentare un serio problema di salute pubblica, evenienza attualmente del tutto lontana.

Tutti gli altri consigli che si leggono in giro (diete, assunzione di bicarbonato, raggi X omeopatici, sali di magnesio) sono assolutamente inutili quando non dannosi.
Se qualcuno ha intenzione di assumere derivati dello iodio si assicuri di non essere allergico alla sostanza e di non avere anomalie tiroidee.
Tutto questo serva come informazione generale perchè allo stato attuale non vi è alcun bisogno di "proteggersi dalle radiazioni" e nemmeno di "prevenire" qualcosa, non vi è quindi necessità di assumere sostanze "protettive" o prendere provvedimenti fuori dal comune. Attendiamo notizie e, se interessa, aggiornerò (solo dal punto di vista medico) l'articolo in presenza di novità rilevanti.
Per il resto direi che si può tranquillamente evitare il panico.

Qui le pagine (in inglese) dell'OMS dedicate alla tragedia giapponese.

Alla prossima.

52 commenti:

  1. alle nostre latitudini

    Semmai, nel caso specifico, alle nostre longitudini...
    Scusa ma non ho resistino.
    Bell'articolo, al solito.

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  2. Stiamo cercando di monitorare la situazione qui

    giappopazzie.blogspot.com/2011/03/rilevazioni-2-continua.html

    Non sapendone nulla mi sono dovuto documentare un pochino e ho parlato con un amico che lavora con la medicina nucleare, ma preferirei che anche altri verificassero i dati.

    Da profano mi pare che la situazione sia in netto miglioramento e che, con alcune precauzioni comportamentali, se ne possa uscire bene.

    Ma vorrei avere un parere in piu'. grazie

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  3. Il parere e' per la popolazione residente in giappone, inoltre penso che i problemi per la salute in Italia siano ben altri al momento.

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  4. Complimenti per l'articolo!
    Sempre sottolineando l'attuale assenza di rischi per la salute al di fuori delle immediate vicinanze del reattore di Fukuscima, un paio di appunti:
    Il Sievert (come il Gray) in dica la dose assorbita quindi parlando di livelli di radiazione bisogna sempre fare riferimento all'intervallo di tempo nel quale viene assorbita quella quantita', esempio:
    2.4mSv/anno come dose media, 3.6mSv/h nei pressi di Fukushima.
    Ovviamente il discorso non vale quando si parla di radiografie, TAC, ecc dove la dose totale e' definita.

    L'assorbimento di radiazioni per via esterna puo' anche avvenire per irradiazione da una sorgente diversa dalla polvere del fallout, ad esempio il reattore stesso (per gli operai che ci lavorano) e in quel caso le uniche protezioni sono una schermatura (in piombo magari) e brevi tempi di lavoro.
    Bisogna comunque considerare che l'intensita' delle radiazioni diminuisce quadraticamente con l'allontanarsi dalla fonte, in generale sono quindi piu' pericolose le polveri radioattive che si depositano addosso o le sostanza ingerite.

    Lo Iodio-131 ha un tempo di decadimento di 8 giorni, ulteriore motivo per il quale e' piuttosto improbabile ne arrivino quantita' pericolose dalle nostre parti.

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  5. da fisico sanitario posso solo commentare che è un articolo scritto molto bene ed è tutto molto corretto. volevo solo aggiungere alcune cose che ho sentito durante un congresso di medicina nucleare, su diagnosi e trattamento del tuome alla tiroide, in un intervento introduttivo in cui si parlava appunto di un bilancio degli effetti del disastro di Chernobyl a 20 anni di distanza. Il congresso si era tenuto appunto proprio quando cadevano i 20 anni dall'incidente, quindi ormai qualche anno fa e non ho a portata di mano gli appunti che avevo preso, purtroppo posso solo riportare ciò che ricordo ma niente di quantitativo. ricordo che l'opinione dei medici nucleari (confermata anche in altre occasioni dagli stessi) è che l'aumento dei disturbi alla tiroide come disfunzioni e noduli benigni, riguardo ai tumori maligni non ricordo e quindi non vorrei dire cose che non so, nel nostro paese non siano in realtà tanto dovuti alla nube radioattiva di Chernobyl come in tanti pensano, quanto a un amaggiore precisione degli strumenti diagnostici: una volta semplicemente non venivano diagnosticati. eppure quante volte sento dire che oggi tanti soffrono di problemi alla tiroide per colpa della nube radioattiva di Chernobyl! inoltre, all'epoca dell'incidente furono riscontrati un grandissimo numero (che purtroppo non ricordo) di aborti spontanei per i quali non è stata trovata nessuna causa di tipo fisiologico, nessun motivo medico reale ma l'unica motivazione era quella psicosomatica: in pratica in questo caso la paura delle radiazioni ha fatto più danni delle radiazioni stesse.

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  6. Ciao! Buon articolo, aggiungo una piccolo appunto: è il Gray ad essere indipendente dal tipo di radiazione (dipende solo dall'energia e dalla massa), mentre il Sievert tiene conto degli effetti biologici. Per radiazioni X o gamma comunque la dose in Gray è uguale alla dose in Sievert.

    Può essere una curiosità interessante anche menzionare che volare in aereo ci fa esporre maggiormente a radiazioni (in questo caso dovute ai raggi cosmici) in un valore di circa 1mSv/200h di volo.

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  7. Grazie a tutti per le precisazioni. In realtà avrei dovuto parlare solo dei "consigli" che girano in rete a proposito di "protezione dalle imminenti radiazioni" solo che qualche cenno ai concetti in generale dovevo farlo e si tratta spesso di argomenti lontani dalle mie competenze, pian piano sistemerò tutto.

    @ Cosmic Mummy: devo dire che anche io sono rimasto stupito dal fatto che dati alla mano Chernobyl non ha causato una mole enorme di danni (alle persone) visto che ricordavo quasi una strage di persone e casi di tumore aumentati in maniera preoccupante. Anche se i dati sono molto discussi si vede che, ammesso un aumento di tumori, questi non sono sicuramente dipendenti dall'incidente e non sono aumentati in maniera così "evidente".

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  8. ... ma la situazione è monitorata continuamente (e se si registrassero variazioni allarmanti verremo avvertiti).
    Ecco, per l'appunto: a questa mattina (23 marzo ore 10:00) il Servizio di Fisica Santitaria di Trieste registra ... nulla, ovverosia il solito fondo. ;)
    Prima che qualche complottista lo domandi, lo so perchè la misura l'ho fatta io! :D

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  9. Ottimo aggiornamento in tempo reale Vittorio. Esiste per caso un sito o una fonte ufficiale in rete che riporta questa misura così aggiorno l'articolo?
    Grazie mille!

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  10. Segnalato anche dal blog di Paolo Attivissimo, giro questo grafico su cosa significhino i vari livelli di radiazione.
    Mi sembra molto esauriente e chiarificatore!

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  11. Sottolineo e invito a correggere anche io quello che e' gia' stato segnalato da Frankowski.

    E' NECESSARIO specificare dei dosaggi quando si fa il discorso dei Sievert. Essendo dosaggi per forza di cose devono essere espressi su una base temporale altrimenti si compie un errore piuttosto grave.

    Per esempio io ho gia' assorbito 5 Sv nella mia vita, quindi secondo l'articolo dovrei essere MORTO. Ovviamente non lo sono perche' li ho assorbiti nel corso di svariati anni.

    Tra l'altro io vorrei vedere specificata la LD50 dell'avvelenamento da radiazione (4 Sv/settimana se non ricordo male ma non sono aggiornato), giusto per dare una prospettiva piu' "medica".

    Sperando di aver contribuito.

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  12. SEEEEEE! Stai a vedere che adesso, per dei consigli medici, chiedo ad un dottore!
    Il mio sciamano mi ha giá preparato un rimedio anti-radiazioni. Si tratta di un missile anti-radiazioni, che si applica come supposta.

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  13. WeWee ha detto: ...raggi X omeopatici...

    Vorrei proprio sapere cosa si vede in una lastra ottenuta con questa tecnica!

    O_O

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  14. Vorrei proprio sapere cosa si vede in una lastra ottenuta con questa tecnica!

    Ovvio: Le donne nude!

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  15. A Trieste abbiamo un sito internet del Servizio di Fisica Sanitaria, ma purtroppo è "blindato" da password perchè contiene dati riservati ai soli dirigenti dei vari reparti. Inoltre non registriamo sul sito (ma solo per uso nostro interno su supporto cartaceo ed informatico) la quantità di radioattività dell'aria in quanto tale misura spetta istituzionalmente all'ARPA. Noi registriamo solitamente i "figli" del radon (piombo e bismuto) me buttiamo l'occhio se nello spettro ci appare anche iodio 131 e cesio 137. E' dai tempi Chernobil (allora li registrarono i miei colleghi anziani) che questi due elementi non appaiono nelle misure giornaliere che eseguiamo, e ripeto fino a stamattina ore 10:00 non abbiamo rilevato nulla. Se ci saranno novità domani ve le comunico volentieri.

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  16. Complimenti per questo articolo. Come sono contenta che l'hai scritto. Non ne posso più dell'allarmismo che si sta creando. Oggi sentivo alcune persone parlare in modo preoccupato della "nube" che è in arrivo domani. Ho detto che non c'è nessuno motivo per gli Italiani di preoccuparsi, almeno nella situazione attuale. Gli ho anche spiegato che siamo comunque esposti alle radiazioni naturalmente ogni giorno, per esempio con il sole etc. Ci dovrebbe essere più informazione per evitare che si creano allarmismi inutili.

    Anch'io volevo linkare il grafico che dimostra molto bene i vari livelli di esposizione alle radiazioni, ma l'ha già fatto "John Wayne jun.". Attualmente sto rileggendo un libro molto interessante che ho comprato e letto ca. 3 anni fa: "Nucleare: il frutto proibito" di Giancarlo Nebbia

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  17. occhio, al contrario di quanto afferma(vedi virgolettato)
    Gray =dose assorbita= energia/massa
    sievert= dose equivalente e/o dose efficace
    dose ponderata in funzione del tipo di radiazione e radiazione/tessuto rispettivamente

    ......"Per misurare la quantità di radiazioni assorbibili dai tessuti umani esiste il Gray, per misurare il danno sui tessuti, misurando la dose ricevuta in un unità di tempo, c'è il sievert (Sv)
    che equivale a 1000 millisie..."

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  18. la dose, di se' e per se, non tiene conto mai del tempo di esposizione, infatti eventualmente si specifica: e.g. Sv/ora

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  19. rispetto a:‎"1000 mSv in un'unica contaminazione sono considerati rischio grave, 5000 mSv sono considerati letali."
    si tenga presente che
    ‎150 mSv assorbiti in tempi bevi (secondi o minuti) sono gia' considerati una dose sufficiente all'insorgere di sintomi di effetti somatici deterministici acuti da radiazione

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  20. "E' come se in quelle zone avessero assorbito in un giorno ciò che normalmente si assorbe in un anno, può sembrare troppo ma in realtà si tratta di valore che, se non costante nel tempo, non rappresenta un rischio particolare."
    in realta' bisogna considerare i danni stocastici (tumori, mutazioni, etc.) per i quali non e' tanto importante la sola dose assorbita, che potrebbe sembrare anche piccola, ma trattandosi di eventi probabilistici, il tasso di insorgenza di neoplasie nella popolazione dipende soprattutto dal numero di individui interessati e dal tempo di esposizione

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  21. http://xkcd.com/radiation/
    un riferimento che a mio parere, sembra fatto bene

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  22. Un interessante grafico di xkcd.
    Mauro.

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  23. La cache mi ha fregato, scusate; ho visto ora che era già stato segnalato...
    Mauro.

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  24. "Vorrei proprio sapere cosa si vede in una lastra ottenuta con questa tecnica!"

    "Ovvio: Le donne nude!"

    No, Il re nudo!

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  25. Ho sempre pensato fossero vere le voci secondo cui ci sarebbero stati migliaia di bambini nati con malformazioni gravi in seguito all'incidente. Ma allora da dove è nata questa leggenda?

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  26. dati alla mano Chernobyl non ha causato una mole enorme di danni (alle persone)

    Sarà... se qualcuno è in grado di debunkarmi un paio delle centinaia di link (primo e secondo-pdf) che sostengono il contrario, ne sarò felice. Bugie, dannate bugie e statistiche. Se è ovvio che le associazioni ambientaliste hanno un bias catastrofista, analogamente si può argomentare che uno studio finanziato da Russia Ucraina Bielorussia e AIEA abbia un bias "minimizzalista".

    Secondo punto, e più grave, un'ambiguità sulla quale giocano molti filo-nuclearisti: l'ingestione di isotopi non si può trattare con le equivalenze in Sievert. Se un milligrammo di iodio 131, in atmosfera, a un metro di distanza mi irraggia con circa 27 mSv/h (e posso sempre andarmene dopo un'ora, anche prima), lo stesso milligrammo ingerito mi provoca la *committed equivalent effective dose* (che è l'unità di misura appropriata in questo caso) equivalente a 150 mSv/h. Per i prossimi 50 anni. Perché se mi sposto, mi segue*.

    Rifate i conti per sicurezza, i dati sono tratti da qui. Se ne trovate anche su cesio e stronzio, ancora meglio.

    Riassumendo, il paragone tra radioattività causata da isotopi e radioattività di fondo è valido solo se non sto parlando di isotopi radioattivi nella catena alimentare o nell'atmosfera, che siano perfettamente assimilabili dal metabolismo (iodio, stronzio, cesio per dirne alcuni). Come ho già detto su FB, Litvinenko è morto nel giro di pochi giorni, mentre chi lo ha curato e chi lo ha avvelenato non ha avuto problemi, proprio perché la sorgente radioattiva era molto piccola, ma molto "dentro" alla vittima.

    *no, il dimezzamento non aiuta: i 50 anni sono solo un periodo di riferimento convenzionale della definizione di CEDE, sul quale ho spalmato i 66 kSv che vengono fuori dalle definizioni e dai calcoli. Se qualcuno ne sa di più di radioprotezione e calcoli, ben lieto di imparare.

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  27. Articolo pregevole per precisione e chiarezza, come sempre. Lo stiamo già linkando sul forum di HWUpgrade, dove purtroppo cominciano ad arrivare i primi attacchi di panico all'idea della nube radioattiva. Come se non bastasse, la lettura indiscriminata di informazioni su danni stocastici e dose collettiva ha generato ulteriori allarmismi a proposito anche di semplici radiografie.

    Il grafico postato da Paolo Attivissimo, che ho visto riproporre anche qui nei commenti, è effettivamente molto chiaro. L'unica ulteriore precisazione che farei è relativa ai confronti con varie metodiche di radiodiagnostica, che spesso si fanno per offrire al lettore un termine di paragone noto dalla vita quotidiana e, pertanto, rassicurante. In tale prospettiva, quando si riferisce che una mammografia espone a 3 mSv (esempio preso proprio dall'ottimo grafico suggerito poco più sopra) indubbiamente si dice il vero, ma occorrerebbe fare presente che quando l'esposizione non è "total body" ma diretta su un solo organo, o comunque una parte del corpo, allora i limiti consentiti aumentano proprio come conseguenza del fatto che l'irradiamento è parziale. Esistono quindi dei fattori di "peso", simili a quelli che legano il Gray al Sievert, relativi al singolo organo e che dipendono anche da quanto tale bersaglio sia radiolabile. Per le mammelle, tornando alla mammografia, il peso vale 0.05, quindi il limite di dose di 1 mSv diventa 20 mSv. Più il bersaglio è radiolabile, più il peso relativo aumenta e il limite si abbassa. La suscettibilità alle radiazioni poi sarebbe un argomento molto interessante da trattare dal punto di vista medico: in generale, a noi tecnici insegnano che una cellula è tanto più radiolabile quanto più è indifferenziata e caratterizzata da un alto indice mitotico, ma niente di più. :)

    A proposito dell'argomento sollevato da CosmicMummy sulla "paura da radiazione", è tutto assolutamente vero! E' stato anche provato che tra i liquidatori di Chernobyl (non i primi mandati allo sbaraglio, ma quelli successivi, che hanno ricevuto una dose controllata) proprio questo stress psicologico ha causato un notevole aumento di patologie del tipo di infarti e ictus...

    Infine, in risposta a Grezzo, non saprei dove si siano generate le leggende su mutazioni genetiche e malformazioni, ma posso dirti che nemmeno tra i figli degli irraggiati di Hiroshima e Nagasaki è emersa una deviazione statisticamente significativa rispetto al gruppo di controllo (ovviamente costituito da figli di persone che non avevano ricevuto alcuna dose rilevante di radiazioni). Infatti il rischio genetico nell'uomo è calcolato per estrapolazione dagli esperimenti su animali. ;)

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  28. Sarebbero tantissimi i dati da specificare o precisare ma vi ricordo che si tratta di un articolo divulgativo che serve più che altro come risposta a chi mi chiedeva in privato consigli sulla "protezione nei confronti della prossima nube radioattiva", se scendiamo troppo nei particolari si rischia di diventare illegibili.
    In ogni caso almeno per me, le vostre puntualizzazioni sono utilissime e molto interessanti, considerato che in medicina l'unico corso di fisica che si fa (male) è al primo anno ed i miei ricordi sbiadiscono. I commenti d'altronde sono parte integrante dell'articolo.

    @markogts:

    ti dico che io ero convinto di "gravi ed innumerevoli" danni dell'incidente di Chernobyl ma non ho trovato nulla di chiaro o evidente in questo senso.
    Se ci sono state le malformazioni e le migliaia di vittime, dove sono state registrate? Io leggo solo "stime". Al contrario ho letto studi che parlano proprio di scarsi effetti letali o neoplastici (o genetici).
    Ho comunque sottolineato che i dati in questo senso sono molto discussi e non definitivi.

    l'ingestione di isotopi non si può trattare con le equivalenze in Sievert

    Infatti ho scritto che l'ingestione ha un meccanismo di azione differente, rappresentando una fonte "stabile" e durevole di radioattività.

    Se è ovvio che le associazioni ambientaliste hanno un bias catastrofista, analogamente si può argomentare che uno studio finanziato da Russia Ucraina Bielorussia e AIEA abbia un bias "minimizzalista".

    D'accordo.
    Ma, probabilmente perchè la mia visione dell'incidente di Chernobyl era errata, mi sarei aspettato peggio. Questo non significa che sia stata una giornata salutare per la Bielorussia ma mentre immaginavo mostruose deformità e strage di intere popolazioni, attualmente (tumori tiroidei infantili a parte, come ho specificato nell'articolo) non vi è un aumento drammatico dei tumori nelle zone del "fallout" e non vi è stato nemmeno nelle zone immediatamente vicine, è questo che non sapevo...
    Il secondo pdf è molto interessante (ma lungo) ho iniziato a leggerlo.

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  29. Vi segnalo questo articolo sulla reale mancanza di studi epidemiologici nel caso di Chernobyl Giappone e radiazioni: quali danni a lungo termine?

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  30. Aggiornamento della mattina: oggi abbiamo fatto due misurazioni della radioattività dell'aria vista la concomitante "emergenza" :-) quella della mattina ha dato esito negativo (normale radioattività di fondo, no cesio, no iodio), per quella del pomeriggio rimando a più tardi perchè sta per finire a minuti l'aspirazione dell'aria a cui ovviamente deve seguire la lettura del campione. Tale lettura viene fatta in un'ora fisica di orologio, quindi il risultato sarà disponibile per le 16:30 circa.

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  31. Anteprima seconda lettura, quando mancano ancora 10 minuti alla fine: nessun picco anomalo, e se non ci sono stati per 50 minuti vuol dire che non ci saranno. Adesso non posso fornivi un valere preciso della radioattività mancando appunto 15 minuti, ma ciò che vedo è sufficiente per dire che su Trieste non è passato nulla di anomalo. Ci si risente per la misura di domani mattina.

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  32. @Vittorio:

    Grazie per le informazioni.
    Per curiosità, qual è rispetto al fondo ambientale la sensibilità/risoluzione dei vostri strumenti?
    Cioè se il fondo è 100, riuscite a vedere (100+)1,(100+)5,(100+)10,(100+)100?

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  33. Intanto IAEA riporta che alcuni lavoratori sono stati contaminati dalle radiazioni per aver ignorato l'allarme del dosimetro che portavano addosso.

    Voglio sperare che la notizia sia inaccurata, altrimenti significherebbe proprio che dopo Tokaimura non s'è imparato niente sull'addestramento del personale (o al limite che fanno apposta a mantenere i lavoratori inconsapevoli, il che è enormemente peggio).

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  34. Stellarator, io invece ho sentito alla radio che quei lavoratori hanno ricevuto dosi di radiazioni da acqua contaminata perché c'era una fessura nelle loro tute. Senza protezione hai voglia di guardare il dosimetro, quando te ne accorgi è bella che fatta.

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  35. @ Grezzo

    Certamente molto dipende dalla dinamica dell'esposizione...al pover'uomo che a Tokaimura si è preso un flash da 17 Sv in faccia perché una massa di Uranio arricchito al 20% gli è diventata pronto-critica mentre ci lavorava su, di sicuro il dosimetro non è servito, purtroppo. Però, se hai dell'acqua contaminata addosso, o delle polveri o quel che è, per qualsiasi motivo, e il dosimetro suona, la cosa ragionevole da fare è correre in sala decontaminazione a lavarsi, esattamente come faresti se ti cadesse addosso dell'acido. In questo caso il danno cambia apprezzabilmente...

    IAEA riporta poi che questi lavoratori avrebbero ignorato il segnale pensando a un falso allarme, quindi sarebbero proprio rimasti lì pensando di essere al sicuro.

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  36. Una domanda: ho sentito consigliare da molte parti il gingko biloba (in estratti, tisane, ecc) come anti-radiazioni.

    In questo articolo, ad esempio, si dice perfino che nel caso di Chernobyl "tra coloro che utilizzarono del Ginko Biloba non furono registrate morti.":
    http://saluteolistica.blogspot.com/2011/03/le-erbe-che-proteggono-dalle-radiazioni.html

    E' una cosa in qualche modo fondata, oppure si tratta di una pura invenzione? C'è stato qualche studio scientifico in merito? Grazie.

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  37. Gavagai, io non sono un medico e nemmeno un erborista, quindi non so dire se il ginko biloba abbia qualche virtù scientificamente provata o meno, ma di certo non è in grado di prevenire la sindrome acuta da radiazioni, come è descritto in quell'articolo. ;)

    Il tutto tralasciando che la sindrome midollare (pittorescamente descritta come "soppressione del midollo spinale") è un danno tipico delle alte dosi e come tale non c'entra nulla con la dispersione di cesio o iodio radioattivi a grandi distanze...e chiaramente si cura in ospedale (non con il ginko biloba!)

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  38. E' una cosa in qualche modo fondata, oppure si tratta di una pura invenzione?

    Non è un'invenzione, il Ginko ha proprietà antiossidanti (e le radiazioni hanno la caratteristica di aumentare la quota di radicali liberi nel corpo) e sembra diminuire i danni da radiazione. Il problema è, come ti hanno detto, che per dosi di radiazioni davvero pericolose il Ginko Biloba non serve a nulla (se non a far sentire chi lo usa pericolosamente ed ingiustificatamente "protetto") e quindi in quel caso è bene affidarsi ad altri metodi, lo ioduro di potassio ha un razionale molto più plausibile.

    C'è stato qualche studio scientifico in merito?

    Sì, pochi ma ci sono, per esempio questo, che mostra un effetto protettivo dell'estratto di Ginko Biloba sui danni cellulari da radiazioni.

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  39. OK ... al primo paziente che mi arriva contaminato dal Giappone (domani sono reperibile) gli faccio un decotto di Ginkgo biloba (si scrive così, mi pare ...) invece che riempirlo di KI, che ho fatto arrivare a pacchi dalla Farmacia ...
    Ginko era (è?) il commissario che inseguiva Diabolik ...
    Finora abbiamo controllato due persone che tornavano dal Giappone, una era un'hostess, che ha ovviamente richiesto misure ripetute ... :-) ... ma tutto negativo ...

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  40. Per richard77
    Scusa nel ritardo della risposta, né ieri pomeriggio né oggi (e neanche domani se è per questo) ho lavorato, quindi non ho più guardato questo topic.
    In relazione alla tua domanda i limiti minimi di percezione del nostro apparecchio non te li so dire con certezza, variano molto da energia a energia, in quanto il fondo radioattivo naturale si attesta su basse energie (al di sotto dei 200 keV) e qui la misura è sicuramente più imprecisa. Di certo c'è che per le energie tipiche di iodio, cesio e stronzio siamo più tranquilli in quanto eventuali "picchi" di presenza del radioattivo diventano immediatamente visibili proprio perchè sono ad energie più elevate. Comunque per quantificare giornalmente la misura media che riusciamo a leggere è (per quanto riguarda i figli del radon che sono quelli che effettivamente misuriamo) tra i 2 e i 15 bq/m3 (becquerel per metro cubo di aria), quindi valori estremamente bassi.

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  41. 1 Bq significa una fissione al secondo. Considerando che in un metro cubo d'aria ci sono 25 000 000 000 000 000 000 000 000 molecole, direi che è uno strumento abbastanza sensibile :-)

    Il problema, come spesso accade, non è lo strumento, ma chi lo utilizza (non mi riferisco a te, Vittorio ;-). Fukushima mi pare un caso da manuale di come NON fare comunicazioni al pubblico. I giapponesi stanno sbagliando tutto sul fronte della trasparenza e dell'informazione, demolendo ogni residua credibilità dell'industria nucleare. Con questo scollamento tra opinione pubblica e autorità più o meno interessate, non è strano che si scivoli subito nell'allarmismo becero.

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  42. @Gavagai: fai presto a fare un'affermazione del genere (nessuna morte tra chi ha assunto Gingko). Basta darlo a 100 persone, anche in zone seriamente colpite il tasso di mortalità non è certamente dell'1%.

    Come al solito queste affermazioni non significano rigorosamente NULLA senza un confronto con una popolazione do controllo statisticamente equivalente (stesso range di età, stessa zona, stessi numeri) e un'adeguata analisi statistica che ti dica quanto il risultato sia significativo.

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  43. Grazie a tutti quanti, adesso la questione del Gingko mi e' chiara...

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  44. Quoto Comoretto quando scrive Come al solito queste affermazioni non significano rigorosamente NULLA, queste infatti le parole sulla pagina linkata:

    Alcuni tra coloro che a Chernobyl fecero parte dei soccorsi ebbero orribili esposizioni a vari tipi di materiali radioattivi: 57 persone – dicono le cifre – morirono come diretta conseguenza del loro essere subito presenti sul luogo del disastro. Ma tra coloro che utilizzarono del Ginko Biloba non furono registrate morti

    Dunque 57 persone esposte (subito dopo l'incidente) sono morte e nessuna di queste aveva preso il Ginko al contrario dei sopravvissuti..e viene lasciato intendere in prima approssimazione che questi ultimi fossero a) in numero consistente (2, 3 ...altri 57 ?) b) fossero confrontabili ai 57 deceduti in relazione all'esposizione.
    Detto questo ancora Comoretto ha ragione, al confronto tra Ginki si/Ginko no dovrebbe essere affiancato il confronto con la mortalita' di una popolazione di riferimento.

    A proposito, nessuno ha mai sentito dell'argilla verde ?

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  45. Sul sito di Beppe Grillo raccolgono i rilievi di radioattività sul suolo italiano fatti dagli utenti.Ognuno riporta le proprie misurazioni ma credo che neanche loro sappiano cosa stanno misurando.

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  46. Se volete dati ufficiali riguardo l'eventuale contaminazione in Italia causata dall'incidente in Giappone potete consultare questa pagina dell'ISPRA( ex ARPA) http://www.isprambiente.gov.it/site/_files/vittoriano/Dati%20ARPA%20APPA_31_03_2011_16_00.pdf
    I dati sono del 31/03/11 e riguardano la concentrazione di attività del Cs137 e del I131 in aria e nel terreno.
    In pratica del Cs137 non c'è traccia o è comunque sotto la soglia misurabile. Ci sono delle tracce di I131, ma a valori molto bassi.
    Sarebbe da confrontare con i dati dei mesi scorsi, che non ho ancora trovato, tuttavia è probabile che lo I131 provenga dal Giappone in quanto ha un tempo di dimezzamento abbastanza basso ed è un prodotto della fissione, quindi mi aspetto che nei mesi scorsi non sia presente nelle rilevazioni.

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  47. Non o se è già stato citato, ma c'è un altro problema riguardante gli alimenti: l' introduzione di elementi radioattivi nella catena trofica marina.
    La cosa è molto simile alla faccenda dei metalli pesanti, faccenda che affligge in modo particolare i cetacei.
    In pratica,la presenza di di sostanze radioattive nei così detti produttori primari, anche se minima per singolo individuo, può comportare l'accumulo in maniera sempre più massiccia di queste sostanze man mano che si va avanti lungo la "catena alimentare".
    Faccio un esempio molto semplice che spero possa aiutare a chiarire il concetto: se ogni 10 alghe abbiamo la presenza di un elemento radioattivo, allora il gamberetto, che nel corso della sua vita ne mangia 1.000, si ritroverò con 100 elementi radioattivi nel suo organismo, ora, considerando che anche il pescetto mangia nel corso della sua vita 1.000 gamberetti, abbiamo che all'interno del pescetto si ha un accumulo di 1.000.000 di elementi radioattivi, stessa cosa vale per il pescione, che si nutre generalmente di mille pescetti (in questo caso all'interno del pescione avremo 1.000.000.000 di elementi radioattivi accumulati) e così via, sino ad arrivare al punto in cui, nella nostra tavola, eh si nella nostra tavola visto che le specie marine migrano, avremmo un bel sushi di tonno rosso radioattivo.
    Ovviamente questo modello è estremamente semplificato, ma diciamo, come è stato dimostrato dalla già citata storia dei metalli pesanti, come schema generale, molto generale, funziona.

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  48. vista la direzione prevalente, il vento trasporterebbe le polveri dal Giappone verso le Americhe, e da lì sopra l'Atlantico verso l'Europa. Un po' difficile che arrivi qualcosa di rilevante (anche se quel 'qualcosa' è stato comunque misurato, grazie alla sensibilità degli strumenti).
    Tra l'altro, già normalmente abbiamo Cs137 e altri radioisotopi nella nostra atmosfera:

    http://www.istat.it/dati/catalogo/20081202_00/ann_08_10_statistiche_ambientali_2008.pdf

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  49. Ho delle domande: Vorrei sapere se ci sono stati rimborsi per malattie da radiazioni, intendo rimborsi diretti ai malati e cioè indennizzazioni.
    Per seconda domanda vorrei sapere perché molti non includono i dati della chemio che viene praticata con bombardamenti di 4 Sievert a seduta in multiple sedute arrivando a trattare i malati come fossero lavoratori nelle fabbriche nucleari in una situazione di emergenza nucleare. Pare infatti che si arrivi a dosi di 30 Sievert per anno.

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    Risposte
    1. Vorrei sapere se ci sono stati rimborsi per malattie da radiazioni, intendo rimborsi diretti ai malati e cioè indennizzazioni.

      Sì. Ovviamente dopo aver provato un nesso tra radiazioni e malattia.

      perché molti non includono i dati della chemio che viene praticata con bombardamenti di 4 Sievert a seduta in multiple sedute

      Forse ti riferisci alla radioterapia, non alla chemio.
      Comunque i danni da radio esistono e sono abbastanza noti. Le radiazioni usate sono quelle utili allo scopo ma sempre nei limiti di sicurezza. Somministrare radiazioni a dosi bassissime sarebbe inutile.

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