domenica 18 luglio 2010

Hand of Hope

Attenzione alcune immagini contenute nell'articolo possono impressionare

Non so quanti conoscano questa storia.
Per chi non la conosce sarà un incredibile contatto con la vita, un'emozionante sensazione di speranza.
Già, la storia che racconto oggi è stata già chiamata "The hand of hope", la mano della speranza.

Perchè alla fine questa è la storia di una mano.

Una mano che ne afferra un'altra, anzi a dire il vero ne afferra solo un dito ma la stringe forte. Quante mani si stringono ogni giorno, ma questa ha qualcosa di diverso.
Ha tutta una storia dietro senza la quale quella mano non avrebbe stretto quel dito.

Ha decenni di studi, scienza, prove, sconfitte, vittorie, nuovi tentativi e poi sofferenza, paura, dolore e disperazione...fino alla speranza e la vita. Ecco perchè si chiama "la mano della speranza".

Ed in questa storia si incontrano tre persone, Michael Clancy, fotografo di Nashville, Samuel Alexander Armas un bambino oggi di 11 anni ed un chirurgo, Joseph Bruner. E di una foto. perchè anche la foto di quello che successe quel giorno è entrata nella leggenda.
La mamma di Samuel, in gravidanza, si sottopone ai consueti controlli, quando un'ecografia diagnostica una grave malformazione: la spina bifida.
Questa malattia è una malformazione della colonna vertebrale che consiste nella mancata chiusura di alcune vertebre. Nella vita fetale infatti, la colonna vertebrale è come un doppio binario che durante la gestazione si riunisce formandone uno solo, quello che conterrà il midollo spinale.
Una mancata chiusura della colonna causa seri problemi al midollo (quanto più è precoce l'insorgere del problema tanto più gravi saranno le conseguenze, fino all'incompatibilità con la vita). Le forme molto lievi possono dare pochi problemi, quelle gravi necessitano di intervento chirurgico correttivo che risolvono parte delle problematiche. Se il difetto insorge molto precocemente il danno sarà talmente importante da poter essere incompatibile con la vita.
C'è poco da fare in questi casi: si tende quasi sempre ad effettuare (quando necessario e possibile) un intervento chirurgico subito dopo la nascita o nei casi più drammatici c'è chi ricorre all'interruzione volontaria di gravidanza e chi porta la gestazione fino alla fine con le conseguenze del caso.

La mamma di Samuel è un'ostetrica. Chissà quanti casi simili ha visto nella sua vita,e come si dice, doveva capitare proprio a lei...
Ma non si da per vinta. C'è una remota possibilità.
A partire dalla fine degli anni 90, un chirurgo americano ha sperimentato un intervento rivoluzionario: operare il feto quando si trova ancora nell'utero materno.
L'intervento è davvero molto difficile, pesante anche per chi opera perchè richiede mano fermissima, sangue freddo, perfezione e precisione massima, tanta fortuna ed un po' di incoscienza, arma vincente di tutti i grandi chirurghi. Basta pochissimo per un fallimento totale e tragico.

Joseph Bruner, il chirurgo di Nashville, quelle qualità le aveva ed i suoi interventi avevano avuto un ottimo tasso di successo.
Operando il feto molto precocemente si risolveva il problema ed il bambino sarebbe nato con pochi problemi rispetto a quelli che avrebbe potuto avere. Uno di quei miracoli che solo i mezzi moderni possono compiere.

La mamma di Samuel si rivolge a Bruner che parla chiaro: l'intervento è molto rischioso per il feto, ce la metteremo tutta ma non c'è da aspettarsi un successo garantito: è una sfida.
Così il 19 agosto 1999 a Nashville l'equipe del Vanderbilt University Medical Center è pronta, come sempre.

Questa volta una novità: in sala operatoria era presente Michael Clancy, fotografo di USA Today, inviato proprio in quell'ospedale per fissare qualche momento di quel rivoluzionario intervento chirurgico che faceva discutere mezza America. L'occasione era preziosa. Per la prima volta l'intervento veniva tentato alla ventunesima settimana di gravidanza. Era il limite minimo.
In caso di fallimento vi erano pochissime speranze per Samuel, sarebbe avvenuto un parto prematuro e le possibilità di vita in quell'epoca di gravidanza erano praticamente nulle.

Michael era emozionato, mai stato in una sala operatoria si trovava vestito come un chirurgo in mezzo a luci sconosciute, ai "bip" dei macchinari ed alla "cerimonia" che ogni giorno si ripete, perfettamente uguale, in tutte le sale operatorie del mondo.

L'intervento avvenne come sempre.
L'utero viene inciso per un tratto brevissimo assieme alle membrane amniotiche. Con manipolazioni esterne e muovendo delicatamente il feto si cerca di posizionarlo in maniera da poter effettuare la correzione chirurgica della spina bifida.
In un'ora e mezza l'intervento era concluso ed il chirurgo (come tutti i chirurghi alla fine di un intervento) sembrò più sollevato. Si poteva richiudere l'utero e concludere la procedura.

A quel punto il Dott. Bruner si voltò verso Clancy: "che pellicola stai usando?" domandò, preoccupato che nella penombra della sala operatoria non si riuscissero a vedere bene i particolari dell'intervento.
Mentre il fotografo stava per rirpondere le pareti dell'utero ebbero come un sussulto, una vibrazione interna disse Clancy.
Dalla breccia ancora aperta dell'utero emerse qualcosa di rossastro.
Subito il fotografo pensò fosse sangue e strinse la sua macchina fotografica.
Poi vide come quattro appendici sottilissime.
Era una mano.

Il chirurgo la sollevò dalla breccia uterina con un dito e la mano strinse forte.
Era Samuel.
La mano di Samuel, come per ringraziare quel medico che gli stava ridando la vita, strinse il suo dito. O forse era solo un saluto per poi rivedersi qualche mese dopo, al momento del parto. In ogni caso quella era la mano della speranza.
Clancy non credeva ai suoi occhi ed istintivamente scattò qualche foto:




L'infermiera vide Clancy particolarmente agitato: "cosa succede?" chiese, "la mano, è uscita la mano dall'utero" "succede sempre così" rispose l'infermiera continuando il suo lavoro.

La gravidanza proseguì normalmente, Samuel è nato a termine di gravidanza in buone condizioni. Ha qualche problema di movimento ma fondamentalmente sta bene e soprattutto è vivo e vegeto. Ed a quanto pare felice di stare con i suoi genitori:


Qui un slideshow degli scatti di Clancy, creato dallo stesso autore.
Ho passato parte del mio periodo di specializzazione in Francia. Nel reparto dove lavoravo si erano sperimentati alcuni casi simili. Nel 2000 ho operato tre casi tutti e tre con ottimi risultati. Io mi occupai della parte ginecologica, l'equipe era formata da 5 medici, oltre a due ginecologi anche un neurochirurgo e due chirurghi generali, vi erano inoltre due anestesisti, due neonatologi, l'equipe infermieristica e di sala operatoria. Ogni intervento impegnava poco meno di due ore ma la spesa in energia e stress era enorme (ricordo che alla fine dell'ultimo intervento in tre abbiamo terminato un boccione da 5 litri di acqua). Le attrezzature inoltre erano di avanguardia e costosissime. Successivamente la procedura fu progressivamente abbandonata per l'altissimo rischio intraoperatorio che non ne permetteva l'uso routinario.

Che io sappia in Italia (ma potrei sbagliarmi) ancora nessuno ha tentato un intervento del genere (anche perchè non è possibile farlo dovunque...). [Aggiornamento: invece è successo, a Trieste.]

In seguito alla serie di foto scattate in sala operatoria ci furono molte polemiche. Le immagini erano talmente incredibili che ci fu chi mise in dubbio la veridicità della vicenda. Nacquero polemiche anche tra il chirurgo ed il fotografo. Il primo infatti sostiene che il feto non estrasse volontariamente la mano, ma fu lui a tirarla fuori a scopo dimostrativo mentre Clancy dice di ricordare chiaramente i movimenti del piccolo arto.
La storia fu anche strumentalizzata dai movimenti antiabortisti americani e c'è chi accusò il Dott. Bruner di scorrettezza perchè sostiene che quelle foto siano "posate", preparate, giusto per fare scalpore, si racconta anche di un team di medici che definì le foto "false". Non posso sapere se la foto fosse "preparata" o cercata, ma al 100% è vera dal punto di vista medico.
Visto che c'è "di mezzo" una vita salvata, delle polemiche non mi interesso, ho solo raccontato una storia e se un po' di speranza è nata in ognuno di voi, beh, lo scopo era proprio questo.

Alla prossima.

22 commenti:

  1. Storia meravigliosa che avevo letto qualche anno fa sul blog di Paolo. Ne approfitto (è un po' che non commento ma ti leggo sempre) per farti i complimenti per la tua grande capacità di coinvolgere il lettore, indipendentemente dall'argomento trattato.

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  2. Sarebbero bastati 30 grammi al giorno di vitamina C, un impacco di ricotta, uno di gorgonzola, un pò di panna, uno spruzzo di tartufo (rigorosamente composto, scaglie di grana, prezzsemolo tritato, due scosse di Zapper e un paio di granuli di ergot alla CMM che la spina bifida si sarebbe richiusa da sola.
    Solita mania di protagonismo dei medici, specialmente dei chirurghi.
    E' tutto falso.
    Viva Hamer.
    OMMMMMMMMMMM...

    In ogni caso mi risulta questo
    .

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  3. In ogni caso mi risulta questo

    Ah benissimo, aggiorno l'articolo, grazie mille!

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  4. De nada !

    Wewee scusa l'OT, non volevo riesumare topic troppo vecchi, e però mi sembra doveroso segnalare questo pericolo imminente.
    Meglio, con questo caldo tremare un pò non ci farà male...

    Wewee tu permetti???

    PAURAAAAAAAAAAAAAAAAA
    :-p

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  5. Wewee scusa l'OT, non volevo riesumare topic troppo vecchi

    Ho già pronto un nuovo articolo su quel gruppo di matti.
    Aspettate e vedrete (cit.).
    :D

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  6. Che cose meravigliose possono fare i chirurghi con le loro mani. Se avessi anche io una capacità simile non riuscirei a dormire la notte dall'entusiasmo.

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  7. Storia davvero commovente (a prescindere dalle reali "intenzioni" del nascituro...). Mi sono venuti i brividi.
    Una curiosità: in operazioni del genere, il bambino è anestetizzato? Se no, nel caso si muovesse, non ci sarebbero pericoli?

    Complimenti per il post!

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  8. "Il primo infatti sostiene che non fu il bambino ad uscire la mano ma fu lui a tirarla fuori a scopo dimostrativo"
    Bello l'articolo e la storia, ma ti prego correggi "uscire la mano"!

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  9. Bello l'articolo e la storia, ma ti prego correggi "uscire la mano"!

    Umh, tutto il mio terronese in una frase...
    Ma tu come la scriveresti?
    "Non fu il bambino ad estrarre la mano?"

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  10. Forse si potrebbe scrivere "non fu il bambino a far fuoriuscire la mano" ma, insomma, non siamo nel blog dell'Accademia dela Crusca... l'importante è capirsi.
    E poi basta che c'è la salute
    :-)

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  11. rilancio la domanda di guidocoli.. se l'intervento è di due ore, l'anestetico dovrebbe essere già passato da un po' dalla madre al feto, e questo renderebbe impossibile la volontarietà del gesto.
    o si fa' in anestesia locale? attendiamo news :D

    io voto per rovesciare la frase "la mano non fu sporta (o altro verbo) dal bambino, ma estratta dal chirurgo" onde oscurare le tue origini :D

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  12. Una curiosità: in operazioni del genere, il bambino è anestetizzato?

    Non conosco la tecnica precisa utilizzata nel caso descritto. Nei due casi ai quali ho partecipato (che non credo si discostino tanto da questo "storico") non vi era nessuna anestesia diretta al feto ma era la madre in anestesia generale (con intubazione orotracheale), in questo modo il feto era "sedato" ma sveglio (l'anestetico passa al feto attraverso il circolo materno). Inoltre avevamo praticato alcuni punti di anestesia locale nella zona da trattare, questo perchè in quell'epoca di gravidanza sembra che il feto percepisca il dolore.

    Il feto in ogni caso non "dorme", potrebbe essere ben capace di muovere una mano ed uscirla...estrarla...insomma, di fare quello che ha fatto.
    Nei casi che ho vissuto direttamente non è mai avvenuta una cosa del genere ma il feto si muoveva tranquillamente dentro l'utero.

    io voto per rovesciare la frase

    Facciamo una cosa, tagliamo la mano così si evitano problemi...
    :P

    Corretto in qualche modo.

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  13. @WeWee
    Il feto in ogni caso non "dorme", potrebbe essere ben capace di muovere una mano ed uscirla...

    ecco, io mi chiedevo appunto se, poiché il feto può muoversi, e data la delicatezza dell'intervento, non c'era il rischio di danneggiargli la spina dorsale con i ferri durante l'intevento se per caso il piccolo si dà una stiratina nel momento sbagliato..

    PS: uscirla, estrarla, sporgerla....ma di un semplicissimo "tirarla fuori" che ne dite? :-)

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  14. ... mostrava il braccio in abduzione facendolo sporgere dalla breccia uterina..." :-)

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  15. Se gli uomini non fossero così stupidi, egoisti e violenti la vita con il supporto della scienza potrebbe davvero essere una esperienza emozionante. Ho sempre ritenuto che la scienza potrebbe darci molto ma molto di più rispetto a quello che già fa ma i soldi e gli interessi frenano tutto.

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  16. Hai una visione troppo pessimistica e pregiudiziale della scienza.
    Forse è vero che servirebbe più dialogo e più contatti tra scienziati e "cittadini".

    Chissà come immagini l'uomo di scienza, il ricercatore, il medico, il farmacologo.
    Ti stupiresti sapendo che si alza la mattina con i capelli in aria e fa colazione come tutti? Che poi va a lavoro imprecando per il traffico come tutti e passa una giornata intera dietro le sue cose e torna a casa la sera distrutto con i figli che gli saltano sulla schiena perchè vogliono giocare?
    Che può esaltarsi per un risultato eccezionale o deprimersi per una sconfitta?

    Sei proprio convinto che i soldi e gli interessi possano "frenare" le sue iniziative e le sue idee?

    Se possono farlo lo fanno solo in senso negativo perchè di soldi ne servirebbero in continuazione ed invece non ce ne sono.
    Sai che ci sono ricercatori che ad oltre 40 anni prendono 800 euro al mese e non sono nemmeno stabilizzati?
    Ecco, credo serva del sostegno, non delle critiche distruttive, perchè se io e te siamo qui che comunichiamo tramite una tastiera, lo facciamo solo perchè degli scienziati, dei soldi e degli interessi lo hanno permesso.
    Poi l'energia nucleare può essere utilizzata per produrre energia o bombe atomiche, ma questo è tutto un altro discorso...

    ma i soldi e gli interessi frenano tutto

    ...o senza soldi ed interessi saremmo ancora alla carrozza a cavalli?

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  17. Chissà come immagini l'uomo di scienza, il ricercatore, il medico, il farmacologo

    Non faccio nessuna fatica ad immaginarlo perché sono un ricercatore.

    Sei proprio convinto che i soldi e gli interessi possano "frenare" le sue iniziative e le sue idee?

    So bene che chi brucia di passione per la ricerca va avanti anche con 800€ al mese nonostante una vita da precario.

    senza soldi ed interessi saremmo ancora alla carrozza a cavalli?

    Assolutamente no. Ci sono aziende che grazie ad investimenti enormi riescono a fare ricerca ed innovazione in tutti i settori. Google è nato grazie ad un investimento di 100.000$ di un tizio che ha firmato un assegno a due ragazzotti quasi al buio.

    Ma se invece di investire i soldi in guerre li investissimo nella scienza? Cosa faresti se l'1% della ricerca militare ti fosse dato in affidamento per condurre della ricerca? Oppure se invece del profitto personale fossimo solo animati dalla voglia di conoscere, di esplorare e di migliorare noi stessi, cosa e dove saremmo adesso? Probabilmente avremmo già colonizzato il sistema solare.

    Quindi non sono pessimistica e pregiudiziale nei confronti della scienza ma è esattamente il contrario. Forse sono più pessimista e pregiudiziale nei confronti degli uomini :-)

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  18. @Epsilon

    Ecco, l'evoluzione umana in cui credo e spero, è quello che hai appena detto.

    Come è la società in Star Trek...

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  19. @morfeo
    nerd! :D

    @epsilon
    senza soldi ed interessi saremmo ancora alla carrozza a cavalli?

    Assolutamente no. Ci sono aziende che grazie ad investimenti enormi riescono a fare ricerca ed innovazione in tutti i settori.

    quindi assolutamente sì, perchè lì ci sono soldi investiti onde fare altri soldi, quindi interessi. :)
    tranquillo che il tizio che ha investito 100.000$ non li ha investiti al buio, ci ha visto una grande opportunità. e poi ha avuto ragione, ma ce ne saranno altri in giro per il mondo che quei soldi invece li hanno definitivamente persi.

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  20. @Thhh
    Hai ragione...volevo dire assolutamente si...non mi sono reso conto della doppia negazione :-)

    Per quanto riguarda Google...il tizio avrà fiutato l'affare ma quando Larry Page e Sergey Brin gli parlavano di ricerche sul web non credo che avesse compreso fino in fondo la portata delle loro idee. Comunque buon per lui :-)

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  21. Ma se invece di investire i soldi in guerre li investissimo nella scienza?

    Beh, è una delle tante domande sulla presunta ragionevolezza dell'essere umano, ma per investire tanti soldi in guerre, evidentemente qualche guadagno c'è o sarebbe un'idiozia doppia.
    In realtà abbiamo fatto passi talmente grandi con la scienza in pochi anni che per farne un altro piccolissimo ci vogliono tanti di quei soldi ed investimenti ma che qualcuno non ritiene tanto vantaggiosi da poter rischiare.

    Google alla fine è scienza, nel senso lato del termine.

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  22. Tecnicamente Google è matematica coi fiocchi! :)

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