lunedì 23 agosto 2021
Green Pass: in un paese normale.


mercoledì 18 agosto 2021
La morte improvvisa del rispetto.
Avrete notato, con maggiore probabilità in questi giorni, che negli ambienti novax più estremi (e stupidi, devo aggiungere) c'è la corsa "al morto".
Queste persone lo fanno perché davvero pensano che queste morti, queste tragiche scomparse, siano dovute ai vaccini o c’è dell'altro?
Beh, non si può essere sicuri ma un forte sospetto di (idiota) strumentalizzazione c'è. Non credo serva ripetere che una correlazione temporale (“post hoc propter hoc”) non è una prova di reale collegamento tra due fenomeni (altrimenti tutti quelli che morissero dopo colazione sarebbero presentati come "muore dopo il caffè") e i dati che dicono un decesso sia realmente legato alla vaccinazione (antiCovid, qui parliamo di questa) ce ne sono pochi.
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“Via n’antro”, “avanti un altro”, usare i morti per ideologia |
No.
Posto il fatto che ufficialmente (come abbiamo visto) non ci sono particolari allarmi su "decessi" post vaccino (e ci mancherebbe), dobbiamo vedere se questi morti che vengono riportati in continuazione dai giornali e poi riversati sul web e usati dagli antivax sono "particolari", "strani" o se invece è la normale situazione del nostro paese.
Ma a noi interessano i morti "improvvisi". I novax sostengono ci sia una strage dovuta alle vaccinazioni. Strage che non risulta da nessun database, nessuna statistica né osservatorio ma solo dai giornali incauti e dalla mente malata degli estremisti antivaccino.
Perché "non ha importanza". Perché è una notizia tragica e privata. Perché non interessa se non a chi voleva bene queste persone. Se in un giornale si legge di un giovane di 25 anni purtroppo morto all’improvviso, si tratta di uno dei 16 coetanei che moriranno quell’anno all’improvviso come lui.
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Mortalità negli ultimi anni in Italia. I picchi corrispondono alle epidemie influenzali e, negli ultimi due anni alla pandemia Covid. |
Gli antivaccino professionisti devono diffondere (per sostenere le proprie idee) un'atmosfera di dramma in corso, di veleno che starebbe sterminando la popolazione. È tipico dei movimenti "millenaristi": "vi stanno uccidendo! Sveglia!".
E se un decesso fosse dovuto proprio al vaccino? Non è facile scoprirlo ma in certi casi sì, quando per esempio la causa di morte si ripete in diversi casi o quando c'è un plausibile collegamento.


venerdì 6 agosto 2021
Scienza, giustizia e libertà.
In tre modi:
1) dimostrando di essere stati vaccinati: i vaccinati hanno una bassissima possibilità di essere contagiati dal virus e anche se lo sono contagiano gli altri molto raramente.
2) dimostrando di essere guariti dalla malattia: i guariti hanno una bassissima possibilità, almeno nell'immediato, di essere contagiati dal virus e se lo sono contagiano gli altri molto raramente.
3) dimostrando con un test di non essere positivi: i negativi al test hanno una bassissima possibilità, almeno nell'immediato (il test ha valore 48 ore) di essere contagiosi.
Questo non è solo un modo per rendere la vita più normale possibile a chi è con tutta probabilità protetto dalla malattia ma anche per proteggere chi non lo è. Chi non si è potuto ancora vaccinare, chi non si è voluto vaccinare, chi non può farlo per vari motivi. Si tratta quindi di un ovvia e democratica (non è impedita nessuna attività, anche chi non vuole vaccinarsi per scelta può entrare in qualsiasi posto previo tampone, che ci sarebbe di strano?). Oltretutto le eventuali rinunce per chi proprio fosse "allergico" a controlli e certificazioni sarebbero minime (locali al chiuso, ristoranti, bar, tutte attività non necessarie né salvavita).
Si potrebbe dire che se la politica ha i suoi interessi a creare dissenso quale sarebbe l'interesse di tanta gente a seguirlo e promuoverlo?
Si tratta quasi sempre di un dissenso "pilotato". Molte persone hanno come fonti di informazioni proprio quelle più estremiste o che diffondono fake news. Non dimentichiamo che ci sono stati presunti ricercatori che avrebbero trovato "vermi e Viagra" nei vaccini e tanti ci hanno creduto, ci sono stati altri che hanno chiesto soldi per comprare un "potente microscopio" per analizzare i vaccini e le persone glieli hanno mandati raccogliendo centinaia di migliaia (!) di euro. Così, perché credono nell'uomo che salverà l'umanità contro i cattivi e potenti che invece vogliono distruggere l'umanità. E ovviamente quest'uomo che salva l'umanità, che è sempre bello e buono, fa tutto per la popolazione, per il cittadino, lotta accanto a lui contro i potenti.
I potenti, il nemico, può cambiare. A volte è uno (un medico, un politico, un virologo, un personaggio pubblico) altre volte è vago (un partito politico, il governo, un ministro e così via), l'importante è che ci sia.
Così orde di cittadini infuriati e ben cotti dal salvatore dell'umanità urlano, insultano, si arrabbiano. Mandano mail a destra e sinistra, diffondono appelli alla rivoluzione, alla ribellione e attaccano in tutti i modi il nemico del momento, quello indicato da chi li pilota.
Tutte azioni fondamentalmente inutili, solo movimenti caotici, però che fomentano la gente, che la aizzano. Ovviamente tutto questo non è "per il popolo" o "per la gente" ma per lui, il "salvatore dell'umanità", il guru, che è bene sia un po' aggressivo, se possibile volgare, arrabbiato, pesante perché così ha il suo "esercito" i suoi "voti", la sua base di sostegno, le manifestazioni, le mail, le urla sono per lui, per fare vedere che è potente, che ha un seguito, che conviene tenerselo stretto: politica. Un copione visto e rivisto.
Così partono i ricorsi contro il Green pass, le denunce contro il ministro o lo scienziato, le querele contro il sindaco o l'assessore, con la giustizia che deve correre dietro a ricorsi ridicoli, denunce chiaramente pretenziose, querele che hanno solo lo scopo di fare "notizia". Un caos tremendo che non andrà mai a vantaggio del cittadino ma di quei pochi furbastri che da questo caos vorrebbero trarre vantaggio.
E la magistratura davanti a queste cose che fa? Mette voce eliminando discussioni e polemiche?
Macché. A volte sono le regole della giustizia a non fare chiarezza (scienza e giustizia camminano su binari paralleli che non si toccano mai e hanno regole e ragionamenti spesso completamente diversi). Certi "percorsi" della giustizia possono essere incomprensibili se visti con gli occhi della scienza (e lo abbiamo visto in passato con altri argomenti). Così dobbiamo assistere alla sentenza che conferma il licenziamento dei dipendenti della sanità che non si vaccinano e alla decisione opposta che dice che non si può fare perché non c'è personale a sufficienza. Insomma il caso continua.
Qualcuno potrebbe pensare che queste contraddizioni e queste proteste assurde per un provvedimento oserei dire ovvio, siano frutto dell'epoca moderna. Di internet e dei social, dei novax e dell'ignoranza diffusa. Che "una volta non era così" e che "quando hanno messo l'obbligo delle cinture nessun protestava".
Beh, sarete sorpresi di apprendere che queste cose succedevano eccome, sia nei tempi passati, sia quando non c'era internet e i social e sia per provvedimenti "ovvi" e oggi considerati normali, come l'obbligo delle cinture di sicurezza.
Nel 2006 in Italia fu emanata la legge che obbligava all'uso delle cinture di sicurezza in automobile. Oggi lo consideriamo un atto dovuto, ovvio, normale. Oltretutto lo vediamo come un mezzo di protezione, un vantaggio, un modo per limitare i danni e gli incidenti e persino la morte. Certo, l'uso delle cinture può, in alcuni casi, creare dei danni (nessuna azione umana è priva di rischi potenziali) ben documentati eppure il beneficio è certamente superiore al rischio.
Eppure negli anni seguenti l'obbligo ci fu chi protestò, chi parlò di attentato alla libertà personale ("perché obbligarmi a qualcosa che non voglio usare?"), chi si rivolse addirittura alla giustizia e, incredibile, fu chiesto persino il parere della corte costituzionale per sapere se l'obbligo della cintura andasse contro la costituzione. La magistratura quindi non trovò incredibile dover discutere di una cosa simile, non chiamò "folli" coloro che la discussero, anzi, queste rimostranze furono portate all'eccesso, al limite ("attentato alla libertà personale" o "violazione dei diritti dell'uomo").
Assurdo?
Sì se la vediamo con occhio neutro e valutando rischi e benefici. No se pensiamo che ci sono persone che ne fanno una questione di principio, c'è chi deve a tutti i costi creare polemiche, chi deve per forza discutere e, badate bene, la cintura ha il solo scopo di proteggere chi la usa, non gli altri, il vaccino invece protegge chi lo fa e chi gli sta vicino, quindi discutere un eventuale obbligo sarebbe ancora più strano ma succede. Succede (anche per il divieto di fumo nei locali chiusi).
Succede perché qualsiasi novità, qualsiasi cosa ci faccia cambiare le nostre abitudini o sembri limitare la nostra libertà è difficile da accettare. O almeno è difficile per alcuni (ci sono persone che accettano di buon cuore norme e leggi solo per il fatto che esistano, è anche questione di carattere).
Il punto centrale di questo argomento quindi non è se è giusto o meno chiedere un certificato per entrare al ristorante (se c'è un motivo serio e in questo caso c'è è ovviamente giusto, oserei dire che chi non lo capisce è in malafede) ma fino a che punto valga la pena discutere, perdere tempo, fare manifestazioni o disturbare la giustizia per questioni del genere.
Io dico che ne vale la pena.
Ciò che è ovvio o sembra ovvio potrebbe non esserlo. Lo stato non prende sempre decisioni giuste (anche questo termine, "giusto" richiederebbe discussioni infinite), si possono discutere, criticare, il cittadino ha il dovere e il diritto di farlo. Inoltre quello che può essere normale oggi potrebbe non esserlo domani o non sempre o non per tutti. Un cittadino ha il diritto di essere libero. La discussione è complicata: è libero un cittadino di non vaccinarsi ma è libero un altro di volere attorno a lui persone sane, protette, sicure. Altrimenti un pazzo o un incosciente potrebbe sparare a chi incontra solo per antipatia, nonostante sembri una contraddizione la libertà ha dei limiti precisi, appartiene alla comunità ma anche ai singoli.
Ma in questo caso abbiamo visto violenza, aggressioni, ciarlatani che spargono disinformazione, false notizie, allarmi. Questo è giusto? È libertà?
È giusto "formare" una fascia della popolazione al sospetto, al dubbio? È corretto che ci siano medici che inventano false cure, che spaccino sciocchezze per "cure del Covid"? Siamo più liberi se un medico incosciente dice che nei vaccini c'è il Viagra o è uno strumento di Satana?
Questo no.
Ed è su questo che dovrebbero agire le istituzioni e la legge.
Non nei diritti dei cittadini, intoccabili, inviolabili ma nei doveri di chi ne ha. Nelle responsabilità personali.
Se un cittadino vuole discutere con me l'utilità del vaccino ne ha diritto.
Io però ho il dovere di informarlo correttamente.
Se non lo faccio sto danneggiando lui, la comunità e la mia professione.
Per questo credo che non sia utile una discussione sui diritti quanto una sui doveri mentre sembra che faccia notizia un cittadino che manifesta più che un medico che dice che i vaccini siano antenne 5G.
Alla prossima.


venerdì 4 giugno 2021
Mi piace piacere: come gli scienziati hanno (s)Piegato la scienza.
Io non ero sulla Luna quel giorno quando l’uomo vi sbarcò e non posso essere certo che tutto ciò avvenne davvero, mi sembra plausibile e non ho prove per affermare il contrario, ho anzi tanti dati che mi fanno pensare sia tutto vero, mi fido pure degli scienziati che lo confermano. Per me quindi siamo sbarcati sulla Luna e se mi chiedono racconto pure cosa è successo.
Io non ero a Wuhan quando ci fu il primo caso di COVID, non posso essere certo che Sars-Cov-2 sia un virus naturale, mi sembra plausibile per ora e non ho prove per affermare il contrario, anzi, ho dati che me lo confermano. Questo so e questo dico. Perché dovrei appoggiare o diffondere ipotesi campate in aria? Le fake news, la geopolitica, si basano proprio su questo: leggende diffuse fino a diventare realtà.
E questo credo sia giusto dire a chi mi chiede un parere. Se mi rendo conto che puoi pure metterti 50 mascherine e 20 strati di stoffa davanti alla bocca ma il virus può contagiarti anche attraverso le mucose degli occhi o se lo passo dalle mani alla bocca o se non uso bene (chi lo fa?) le protezioni, faccio presente che bisogna fare attenzione nel pensare che la mascherina risolva tutti i problemi. Può dare un senso di falsa sicurezza (e sono convintissimo che ciò accada a tutti noi, me compreso). Bisogna usarla.
Sicuramente limita la diffusione del virus nei posti chiusi, affollati, quando bisogna stare vicini (limita la diffusione di goccioline di saliva) ma se sei all’aperto, distante dagli altri, da solo, la mascherina non ha tanta utilità (magari tenerla a portata di mano, certo). Non serve. In molte occasioni la mascherina è un semplice gesto di rispetto ed educazione più che di reale prevenzione. Certo che la mascherina non fa male, non uccide, non soffoca. Queste sono paranoie e quindi tra metterla o no è meglio metterla. Una sicurezza in più, passare giornate a discutere se sia meglio la stoffa, la carta da parati o la plastica è parzialmente una perdita di tempo, non stiamo discutendo di chi lavora in rianimazione o in un ospedale Covid ma di vita quotidiana.
Credo che quando si parla al pubblico di scienza o medicina (argomenti delicati), soprattutto in un momento come questo e sapendo che il pubblico è assetato di notizie e nello stesso tempo travolto da troppe informazioni, bisogna essere cauti nelle parole, nelle ipotesi e nelle espressioni. Puoi scatenare paura o panico. Puoi dare un messaggio sbagliato, rischi anche di mettere in cattiva luce le opinioni (anche correttissime ma magari complicate o fraintendibili) di un collega o di uno scienziato. Si possono diffondere anche, inconsapevolmente, bufale e false notizie. Le parole hanno un peso e chi le dice se ne assume la responsabilità.
Pericoloso.
Tranne se si è alla ricerca di attenzione, di riflettori o notorietà. Se domani volessi finire su tutti i giornali basterebbe pochissimo.
Potrei dire, per esempio (sono un ginecologo) che si starebbe sperimentando con successo il trapianto di feto. Le coppie che non possono avere figli risolverebbero così ogni loro problema. Si fa crescere un embrione in provetta fino alla ventesima settimana e poi si impianta in un utero solo per portarlo fino alla nascita. Come? Con la manovra di Gent-Wolkenstein. Comodo, rapido e semplice.
Ma non è vero. È una bufala.
Non solo non c’è nessun esperimento di questo tipo e la "manovra di Gent-Wolkenstein" non esiste ma non è nemmeno una possibilità attualmente ipotizzabile. Però riceverei subito tante telefonate. Giornalisti curiosi, agenzie di stampa, qualche TG e infiniti siti internet. Il mio nome rimbalzerebbe dovunque. Poi qualcuno smentirebbe la notizia, un giornalista intervisterebbe un esperto di ostetricia che direbbe che si tratta di una sciocchezza e qualcuno mi darebbe del ciarlatano (giustamente). Intanto il mondo ha parlato di me e tante coppie speranzose appoggerebbero le mie ricerche, le mie teorie e ciò che dico, se questo fosse stato il mio obiettivo sarebbe stato centrato in pieno.
Ho cercato di parlare poco di questa pandemia, ho cercato di limitarmi a qualche spiegazione (cos’è un virus, come sono fatti i vaccini, a cosa serve il lockdown e così via) per non aumentare la confusione, il disorientamento delle persone, non sempre ci sono riuscito e talvolta ho pure sbagliato. Però ho anche detto che non ci sono certezze su una cosa che conosciamo troppo poco e da pochissimo tempo, che fare previsioni è sbagliatissimo.
Ho cercato di limitarmi ai dati certi, oggettivi, quelli che abbiano anche se pochi e confusi ma almeno controllabili e verificabili (come fanno i vecchi ginecologi di provincia). È giusto, ok, però la gente vuole scoop, opinioni, non “forse ne usciremo tra sei anni” ma “in estate torneremo in spiaggia”, tanto se sbagli chi vuoi che si ricordi ma almeno per quei pochi giorni sei diventato il beniamino degli speranzosi, degli ansiosi e dei frettolosi.
Non “guardate che stare chiusi in una classe è ovviamente rischioso, così non limitiamo più i contagi” ma “i dati ci dicono che i bambini non hanno gravi conseguenze dalla malattia, quindi possiamo farli andare a scuola”. La gente vuole certezze, meglio se ottimistiche, positive. Ed è per avere inseguito questa sete che la comunicazione della scienza e della medicina in questi lunghi mesi è stata disastrosa. Letteralmente imbarazzante.
Chi dice che è tutto finito è un ottimista, bravo, meno male che qualcuno c’è. Chi mette in guardia, chi invita alla prudenza è un menagramo, uno jettatore. Abbattiamolo. Se vuoi fare il brillante devi dire qualcosa che vada contro l’opinione diffusa, comportati da ribelle, da anticonformista, sarà un successo. YouGonnaBeAStar.
Qualcuno dice che forse queste figure di scienziati che si arrabbiano, urlano, dicono parolacce in diretta e bisticciano servono a farli diventare "umani", distanti dalla figura dello scienziato triste e curvo sul microscopio, beh, no. Non credo sia questa la figura adatta per diffondere la scienza e la cultura. Se urlo voglio sopraffare, non difendere la mia opinione (che uno scienziato difende a "colpi di studi"). Se dico che il collega che ho di fronte è un cretino non sto dibattendo, sono un incivile e questo non è il modo più adatto per fare conoscere la scienza. Per creare il personaggio però sì, è perfetto.
Allora chi me lo fa fare? Meglio annunciare lo scoop. Il trapianto di bambino è ormai una realtà. Lo stanno facendo in Israele e forse anche in Sudafrica. Così il mio nome rimbalzerà dovunque, forse anche in qualche notiziario straniero e poi ci sono centinaia di siti e micro siti che le notizie delle agenzie neanche le leggono, copia e incolla. Che m’importa.
Il virus creato in laboratorio? Non sembra. Ma siamo sicuri? E come si fa a essere sicuri. Forse? Forse sì, forse no (che informazione importante nel momento in cui non lo sappiamo, vero?), forse è sfuggito, forse è stato Bill Gates, in teoria potrebbero essere stati anche gli alieni. Forse, chi lo sa. In realtà non abbiamo nessuna prova o evidenza che questo virus sia stato creato o modificato in un laboratorio o che, presente in natura e in fase di studio, sia sfuggito al controllo e si sia diffuso nel mondo. Gli studi dicono che non c’è traccia di manipolazione umana, sembra un virus naturale, comparso perché così fanno i virus: mutano, cambiano, saltano da una specie all’altra, così sembra e non abbiamo prove opposte. Cosa ci serve quindi discutere (non nei congressi, parlo di internet), senza avere una sola prova, di una “fuga” o “manipolazione”? Ipotesi, disquisizioni: talk show. Però le persone (non competenti) leggono, trovano appoggio per le loro supposizioni, l'idea dell'imbroglio, del complotto, l'ipotesi si fa certezza e, certo, lo sapevamo tutti, in fondo. No?
Ottimo risultato, non c'è che dire.
La pandemia scomparirà tra un anno? No, due. Tre! Mai!! Meglio la mascherina di carta, no meglio di stoffa. FFP2, FFP3, P2, A4!! Fisiopata!!
A caso, tanto per parlarne. E mi riferisco soprattutto agli scienziati "da salotto TV", sul web, cercando con difficoltà, qualcuno prova a informare correttamente. Quante volte avete visto uno scienziato smentire nei media le sciocchezze sulle mascherine assassine? E sui pericoli del vaccino anti-Covid? Avete capito bene, grazie all'informazione dei media, cosa fa un tampone? E come si cura la malattia? Quante volte lo hanno spiegato? Io ho visto ben altro. Polemiche, sciocchezze, banalità, parole a caso. E il mio nome gira, divento un opinionista, uno che conta perché tutti chiedono la mia opinione. E tutti si accapigliano per smentirla, significa che la mia opinione conta, altrimenti chi vuoi che l’avrebbe letta?
Però per smentire un’opinione su un virus devi essere virologo, meglio, epidemiologo, anzi, meglio immunologo, forse meglio infettivologo. L’altro giorno ascoltavo la radio tornando dal lavoro. Intervistavano per l’ennesima volta uno dei tanti esperti di virus più gettonati. Solite domande, richieste di previsione: “cosa ne pensa di...”, “ci parli di...”.
L’esperto ormai parlava automaticamente in una decina di minuti di intervista ha riversato decine di parole, frasi e discorsi ma non ha aggiunto nulla a ciò che già si sa. Parlando, non ha detto niente. Nulla. Concetti banali, simili a quelli che avrebbe potuto dire un pescatore romagnolo parlando, con il collega pescatore a fianco, di virus per perdere tempo in attesa del pesce all’amo.
Come quando mi hanno chiesto di commentare la bufala del vaccino che rende magnetici. Avrei dovuto smentire una cosa del genere, che i vaccini non fanno attaccare calamite sulle braccia, spiegare che la frase “inversione parametrica dei cromosomi” (la presunta spiegazione data da una pseudoscienziata al fenomeno paranormale) non significasse nulla. Ecco, non vorrei che qualche scienziato, qualche esperto, abbia confuso la divulgazione o la spiegazione della scienza con lo spettacolo. Non si deve spiegare per forza. Non è obbligatorio elencare tutti i virus presenti sul pianeta. Non si fanno previsioni come se parlassimo della nebbia in Val Padana, occhio, attenzione, sono malattie, sofferenza, paura. Ci sono stati morti e dolore. C'è chi insulta e chi deride, chi attacca e chi denigra, è una lotta a chi ce l'ha più lungo (il virus).
Quello che facciamo dovrebbe servire alle persone per capire meglio, non per fare vedere come siamo bravi noi (e quanto sono scarsi gli altri...). Se la pandemia durerà sei anni o cinque anni e tre mesi non cambia nulla. Se un vaccino fosse efficace nel 92% dei casi ed è meglio di quello efficace nel 91,2% è un particolare insignificante.
A cosa serve tutto questo, che informazione può dare? A cosa è utile? A fare spettacolo. A creare un personaggio che poi userà la popolarità per altri motivi o solo perché così è contento. Non serve alle persone, al pubblico, a chi ascolta. I programmi televisivi riempiono la serata, qualche ascolto, qualche polemica che ne porterà altre e lo show è servito. Creare un personaggio, non diffondere i pareri della scienza. A questo è servita l'informazione in Italia.
Sono appassionato di rock, la barba la porto incolta. Ricordo quando quel giorno andai in solitaria nel deserto del Sinai. Eravamo io, Mickey Rourke e Charlize Theron. Saluto l’amico Barak Obama per avermi onorato delle sue parole. Vorrei aggiungere che è meglio vaccinarsi nella stagione fredda perché il vaccino si conserva meglio e la protezione dura di più. Secondo me.
Buio in sala. Bibite, gelati, popcorn! Bomboloni.


lunedì 3 maggio 2021
MedBunkerz, il conflitto di interessi.
Questo è un po' più grave. Cioè non è che non dici una cosa perché forse volgare o chiaramente offensivo per una persona o un gruppo di persone ma non lo fai perché offenderesti chi non vuoi offendere per interesse personale. Perché ti paga lo stipendio, perché ti ha messo dove sei, perché tuo amico o tua parte politica. Questo sì che è più grave.
C'è, da sempre e anche oggi.
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MedBunkerz |
Il mio consiglio è quindi sincero o è dettato solo dalla volontà di fare un favore al mio "padrino" e in ogni caso renderlo felice? E se domani mi assumessero in una ditta che ha come concorrente diretto quella di mio padre io cosa farei, l'interesse della mia azienda o di quella di mio padre (questo sarebbe un "conflitto di interesse potenziale", una delle sue tante forme).
Ed ecco il primo passo che un po' alleggerisce il problema.
I conflitti di interesse si dichiarano. Averli non è proibito (può capitare, può essere pure inevitabile) nasconderli evidenzia malafede o voglia di non scoprire le proprie carte.
Qualche anno fa una ginecologa inventò uno strumento ostetrico (non la faccio lunga, la storia è tutta qui), lo pubblicizzò, fu sentita diverse volte al Senato, diventò tanto fervente nell'incoraggiare all'uso di questo strumento che i nostri politici fecero un disegno di legge per renderlo obbligatorio (!) in tutti gli ospedali. Una spesa enorme, un cambio di abitudini, tecnologia e pratica medica incredibile, per uno strumento inventato da una ginecologa ma che, dal punto di vista scientifico, non aveva praticamente nulla di utile o innovativo. Con un piccolo problema. La ginecologa, senza averlo dichiarato (nemmeno a domanda, mia, diretta) era la moglie di chi quello strumento lo aveva brevettato.
Alla prossima.

