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martedì 17 agosto 2010

Ciechi ai cambiamenti

Traduzione dell'interessantissimo articolo di Steve Novella. Si parla di attenzione, percezione e "cecità ai cambiamenti".
Quante volte ci è capitato di non percepire differenze in una scena che è necessariamente diversa da quella che conosciamo?
Un testimone di un fatto delittuoso è attendibile?
Registriamo davvero tutto quello che vediamo?
Quando non focalizziamo l'attenzione in quello che ci interessa, cosa resta nella nostra memoria?
Sono domande interessantissime alle quali molti scienziati tentano di dare una risposta.

Noi esseri umani notiamo più facilmente un oggetto aggiunto o rimosso da una scena o facciamo più caso ai cambiamenti del contesto (colori, luminosità...)? Sono le "teorie del contrario e del sottosopra".

Leggiamo l'articolo di Steve Novella per capirne un po', poi qualche esempio per vedere chi di noi è davvero attento e chi invece è distratto per natura. Molte nostre distrazioni sono "biologicamente" prestabilite perchè il cervello memorizza solo ciò che ci interessa e più facciamo esperienza maggioramente le informazioni memorizzate sono catalogate ed archiviate nei meandri della mente. Quando ricordiamo una scena vissuta tanti anni fa, quasi sempre ne ricordiamo solo gli aspetti importanti e che ci interessano cancellando definitivamente il superfluo o ciò che non è importante ai fini del ricordo in senso stretto.

Cecità ai cambiamenti.

(di Steve Novella MD


Il fatto che non avvertiamo tutto ciò che vediamo non ci dovrebbe sorprendere. Questa esperienza la facciamo tutti regolarmente, c'è una grandissima quantità di informazioni nel nostro campo visivo ma prestiamo attenzione solo ad una sua piccola parte. Se però contemporaneamente qualcosa lampeggia o si muove o cambia abbastanza drasticamente, può catturare la nostra attenzione. È interessante notare che, nonostante la nostra esperienza conosca i limiti della nostra attenzione visiva, le persone tendono a sovrastimare la capacità di avvertire i dettagli ed a volte si sorprendono quando un particolare importante passa inosservato.
Ecco qualche simpatico esempio di quello che i neuroscienziati chiamano cecità ai cambiamenti.

La cecità ai cambiamenti è la mancanza di notare un modifica di ciò che accade nel nostro campo visivo.

Essa è strettamente connessa ma distinta dalla cecità da distrazione, che è la completa incapacità di avvertire un elemento (non specificamente una modifica).

Gli scienziati hanno esplorato la natura della cecità ai cambiamenti.
Per inciso, sono sempre stupìto dall'approfondimento dei dettagli che è possibile trovare in qualsiasi questione strettamente scientifica. Sembra che vi sia quasi sempre un piccolo gruppo di ricercatori che hanno scavato ad incredibile profondità anche il più piccolo problema. E questo è quello che ho trovato in letteratura sulla cecità ai cambiamenti.
Credo di essermi fissato sui temi principali di questa ricerca stimolato da un recente studio che ha usato il computer per aiutare a produrre test più precisi sulla cecità ai cambiamenti.

Al contrario contro sottosopra

Come per tante questioni scientifiche esistono opinioni diverse che contengono tutte una parte di verità.
Nella cecità ai cambiamenti le due opinioni  sono descritte come l'ipotesi del contrario e l'ipotesi del sottosopra, riferendosi a quello che è il cambiamento di una scena che afferra la nostra attenzione.

La teoria "al contrario" riguarda la nostra comprensione del contesto di una scena. Nell'ultimo studio si propone l'esempio della ricerca di un computer in una foto di un ufficio. La nostra attenzione va alla scrivania, perché ci rendiamo conto che è lì che un computer è più probabile che si trovi.
La teoria del "sottosopra" si concentra sulla rilevanza visiva di ciò che compone l'immagine come il contrasto, il movimento e la luminosità, i componenti più elementari del processo visivo.
Sembra che siano coinvolti tutti questi processi. Secondo il nostro obiettivo utilizziamo l'esperienza "al contrario" di ciò che dovrebbe esserci nella scena per cercare qualcosa di interessante. Ma anche in mezzo a una tale ricerca la nostra attenzione può essere attratta da un oggetto ad alto contrasto o qualcosa che inizi a lampeggiare nel nostro campo visivo.
Ciò ha senso da un punto di vista funzionale, abbiamo bisogno di bilanciare la nostra abilità di concentrare la nostra attenzione visuale ma anche di accorgerci di cambiamenti importanti nel campo visivo.
Questo però è anche un compromesso come molte funzioni biologiche.
Più ci concentriamo nei dettagli, meno ci accorgiamo dei cambiamenti, più controlliamo la scena generale meno focalizziamo i dettagli ed il contesto.
Abbiamo risorse visuali e processi cognitivi davvero limitati e li sfruttiamo al bisogno ma non possiamo fare tutto. Di questo probabilmente ce ne accorgiamo nella vita di ogni giorno.
A volte si può essere concentrati in qualcosa ed essere del tutto disattenti rispetto agli eventi attorno a noi, è quella che possiamo chiamare distrazione. Altre volte si può essere in allerta ed attenti a tutto ciò che ci succede attorno.

In ogni caso i ricercatori dibattono sul contributo del "contrario" e del "sottosopra" nella cecità ai cambiamenti. Gli studi recenti forniscono al dibattito due contributi.
Per prima cosa notano che le ricerche che si sono concentrate sul contributo del fattore "al contrario" sono state contaminate involontariamente da quelle "sottosopra". Per esempio, quando un oggetto è rimosso manualmente da un'immagine o scambiato con un altro (e questo è un cambiamento "al contrario"), le caratteristiche dell'immagine (contrasto, eccetera) possono essere state inavvertitamente alterate.
Per questo hanno proposto un algoritmo computerizzato per fare dei cambiamenti ad una scena senza cambiare le caratteristiche ambientali dell'immagine e quindi separare meglio queste due variabili.

Studi al computer

Ciò che è stato fatto era mostrare una scena poi una piccola pausa e di nuovo quella scena con un piccolo cambiamento.
E' un test con un'oscillazione (la pausa, ndt) e la ricerca ha dimostrato che è più difficile notare i cambiamenti in una scena con una pausa in mezzo rispetto ad una senza pausa. L'oscillazione disturba la nostra capacità di notare il cambiamento. Qui c'è un esempio. (nota del traduttore: il cambiamento è piccolissimo ed io non sono riuscito a trovarlo. Arreso, mi sono fatto aiutare ed ora so cosa cambia). Con il perfezionamento del metodo gli autori hanno notato che la gente fa più attenzione all'aggiunta o alla rimozione di un oggetto da una scena piuttosto che al cambiamento di un colore.

Conclusione

I dettagli di questa ricerca sono interessanti e possono portare ad applicazioni pratiche, come alla progettazione di segnali stradali che possano attirare maggiormente l'attenzione dei guidatori. Potrebbero essere usati anche dalle compagnie pubblicitarie per preparare spot ed annunci che richiedono la nostra attenzione e l'attenzione dei consumatori è una merce che le aziende pagano per ottenere.

Per molte persone comunque è importante un'immagine appariscente, abbiamo una capacità limitata di focalizzare i dettagli o i cambiamenti in questi dettagli.
Oltretutto ci fidiamo troppo delle nostre possibilità.
Questo si può estendere alla memoria così come all'attenzione dei nostri sensi. Questo eccesso di fiducia causa molti equivoci, come riporre eccessiva attendibilità in un testimone oculare. Contribuisce anche all'evidenza aneddotica che costituisce le argomentazioni di molte credenze paranormali. Quanto la gente vede uno strano oggetto nel cielo ad esempio e pensa sia un'astronave aliena oppure un qualsiasi altro mistero, sono generalmente troppo fiduciosi nella loro capacità di aver notato dettagli tanto importanti che potevano condurli ad una spiegazione più banale.
Comprendere la cecità ai cambiamenti inoltre, è importante per l'umiltà che contraddistingue il punto di vista scientifico e scettico. E' utile anche per tirare fuori dai guai i propri mariti quando non notano il nuovo colore dell'acconciatura della moglie.
Beh, forse no...

==


Ed ora qualche piccolo esempio.
Alcuni di voi li conosceranno in quanto sono abbastanza noti chi non li conosce invece potrà scoprire quanto siamo distratti.
I video sono in inglese ma non è importante ciò che si dice quanto ciò che si vede (e che non si vede).
Tra i più noti la partita di basket ed il trucco della carta che cambia colore ed un terzo video segnalato nei commenti da Riccardo che merita di essere visto. Gli stessi video contengono la "soluzione".  Buona visione.

La partita di basket:
quanti passaggi fanno i componenti della squadra bianca?





Il trucco della carta che cambia colore (da Quirkology): un gioco di prestigio con sorpresa finale.








Chi è l'assassino?
Un video eccezionale che fa barcollare il significato del termine "testimone oculare":








Alla prossima.

Traduzione dell'articolo Change Blindness di Steve Novella pubblicato nel blog Neurologica Blog e tradotto con l'autorizzazione dell'autore.

9 commenti:

  1. Mi permetto di aggiugnere questo altro video davvero impressionante che prova la cecità ai cambiamenti

    http://www.youtube.com/watch?v=ubNF9QNEQLA

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  2. Impressionata da entrambi i video... soprattutto da quello dell'orso ballerino....

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  3. Wow, l'orso ballerino proprio non l'avevo vistio, eppure dovrebbe essere un pugno nell'occhio. Incredibile davvero. Per i colori che cambiano, invece, avvertivo che c'era qualcosa di strano nella scena, ma non riuscivo a focalizzare cosa, mentre nel primo esempio ho individuato il cambiamento dopo 15", forse per pratica nella Settimana Enigmistica? ;-)

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  4. Ho individuato subito che il drappo dello sfondo era cambiato :D

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  5. Mi permetto di aggiugnere questo altro video

    Bello, grazie, lo aggiungo.

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  6. Spettacolo l'ultimo video! Memore dell'altro tenevo gli occhi sui vestiti degli attori per notare tutti i cambiamenti e invece mi stavano cambiando tutto il resto sotto il naso XD

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  7. SPETTACOLARE! Il primo video mi ha fatto scompisciare dal ridere, ma al terzo... ormai avevo capito il giochino, e tuttavia non mi sono accorto assolutamente di nulla!

    Comunque, la questione della pausa che rende l'individuazione delle differenze più difficile è nota a qualsiasi fotografo semiserio: quando scatto "a raffica" una serie di foto quasi uguali e poi devo scegliere la migliore, è facile fare la scelta tra due foto contigue (ovvero che posso visualizzare individualmente in immediata sequenza). Ma se, ho 3 foto in sequenza, è veramente difficile capire le differenze tra la prima e la terza, senza rimuovere quella centrale!

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  8. Qui il filosofo Dan Dennett (un mito!) usa lo stesso tipo di test nel suo discorso sulla coscienza.

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  9. Il primo già lo conoscevo grazie a Facebook, e quando lo vidi, notai subito il "topumano".
    Nel secondo ho notato il cambiamento di colore della tovaglia, ricordando fosse nera; solo ora vedo che il thumbnail del video aiuta, perché in esso la tovaglia è beige e appena comincia il video è nera.
    Quando ho visto il terzo ho notato solo che compare un'armatura che si muove, ma non riuscivo a ricordare cosa ci fosse stato prima (ossia l'orso), poi che il cameriere non ha più un mattarello ma un candelabro, il vaso nelle mani della signora è piccolo e non più grande, ed infine il finto morto che cambia posizione con l'oggetto che da scuro diviene chiaro. Tutto il resto m'è sfuggito :P
    A volte mi capita anche di vedere i bloopers nei film, ma penso succeda quando la mia attenzione cala dalla scena a qualche particolare attraente...

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