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venerdì 22 agosto 2014

Zombishield! La prova? Dammela tu...ma che sia una prova.

L'incubo di un'invasione di zombi (ovvero di corpi di defunti che tornano ad una sorta di nuova vita sulla Terra) è un incubo ricorrente. Alimentato dai film e dalla letteratura horror, un po' tutti abbiamo immaginato cosa potrebbe accadere se davvero i "non morti" si riversassero sulle nostre strade. Tanto è diffusa questa paura che enti come il CDC (center for disease control, ente sanitario governativo statunitense), ha diffuso un vademecum per fronteggiare un'invasione di zombi. Naturalmente questa iniziativa era solo un pretesto per spiegare alla popolazione (con un po' di fantasia) cosa fare in caso di calamità naturale, come in caso di terremoto o uragano.
Io non ho paura di un'invasione di zombi. Dopo anni di studi ed aiutato da alcuni colleghi, sono riuscito a mettere a punto un prodotto che combatte in maniera efficace e definitiva gli zombi. La formula del prodotto (che si presenta in forma liquida ed incolore) la devo tenere segreta, immaginate quante aziende potrebbero rubarmi l'idea realizzando guadagni stratosferici, ma i risultati sono sempre garantiti.
La sostanza antizombi si può usare senza particolari difficoltà, vista la sua forma e struttura, è possibile addirittura tenerla a casa, pronta per l'uso e l'emergenza. Può essere sufficiente riempire della sostanza (l'ho chiamata "Zombishield", ovvero "scudo antizombi"), un flacone spray, il comune "spruzzino" che si usa per spruzzare acqua nelle piante, o nei capelli, economicissimo ed acquistabile dovunque. La sostanza, in dosi non eccessive, è assolutamente innocua ed inoffensiva per l'uomo e gli animali, non danneggia superfici casalinghe (può danneggiare le superfici in metallo) ed il suo uso è semplice ed alla portata di tutti.
Il meccanismo d'azione è tanto banale quanto geniale (non per vantarmi ma dopo aver studiato per anni era il minimo che potessi creare), incontrando uno zombi, è sufficiente spruzzare una piccolissima quantità del prodotto, ad altezza d'uomo, facendo in modo che almeno una piccola quantità dello stesso raggiunga (colpisca) qualsiasi parte del corpo della creatura. Istantaneamente si assisterà alla vaporizzazione della bestia. Per vaporizzazione si intende proprio quello che si immagina: scomparsa totale, lo zombi scomparirà completamente, senza lasciare tracce, residui o scarti indesiderati.
Provato sperimentalmente lo Zombishield funziona, sempre, non ha mai fallito.
Qualcuno potrebbe pensare: "ma io non vedo zombi in giro!". Appunto, non c'è zombi che il prodotto di mia invenzione abbia lasciato correre liberamente, non vedrete mai zombi in giro, li ho polverizzati io...
Altri potrebbero pensare: "non c'è un'immagine, un documento, qualcosa che provi la sua efficacia?", certo, vi mostro l'immagine che ho scattato un anno fa quando ho iniziato a sperimentare il prodotto. Ero su una collina e fronteggiavo una decina di zombi, sono bastate tre spruzzate (a volte ne servono quattro) ed ecco lo spettacolo che si è presentato davanti ai miei occhi dopo l'uso del mio Zombishield:

Campo collinare che ho bonificato completamente da una colonia di zombi

Naturalmente, davanti ad una scoperta così clamorosa, che può mettere in crisi i fabbricanti di armi e la lobby degli argentieri (sapete che la scienza ufficiale consiglia di uccidere gli zombi con una pallottola d'argento sparata sulla loro testa?), non sono mancate critiche ed incredulità, ma non mi toccano, d'altronde, se qualcuno di questi professoroni o qualsiasi altra persona, desidera smentirmi o provare che io stia mentendo, basterebbe farlo, provare che la mia invenzione non funziona, dimostrare che lo Zombishield sia inefficace. Non lo fanno? No, non lo faranno mai, perché non ci riescono, quindi io ho ragione.

Per chi volesse acquistare flaconi di Zombishield, per i primi sei mesi offerta speciale: 50 euro al litro, successivamente il prezzo subirà probabili aumenti per sostenere la ricerca sul tema (che faccio io nei miei laboratori).

Tutta questa pappardella per introdurre un argomento che rappresenta una delle colonne del metodo scientifico. L'onere della prova.
Della mia fantasmagorica invenzione salvavita non ho fornito prove di efficacia e nessuno potrà mai verificare se quello che affermo sia vero o no: gli zombi non esistono e quindi nessuno potrà provare l'utilità della mia invenzione. Sto giocando sporco, propongo un'ipotesi non scientifica, faccio affermazioni che sono in realtà mie ipotesi indimostrate. Quello che dico, quindi, non solo non ha alcuna prova di attendibilità ma non può pretendere nemmeno di essere un argomento scientifico e questo non perché gli scienziati non mi degnano di ascolto o non vanno a cercare gli zombi, ma per motivi molto più semplici: le mie presunte prove di efficacia non sono verificabili e questo corrisponde ad assenza di prove.
In parole povere, è a chi propone un'ipotesi fornire le prove delle sue affermazioni e le prove devono essere tali. Parliamo di medicina? Ok.
Chi dice "ho scoperto la cura per il diabete" deve dimostrarlo. Non deve chiedere agli altri scienziati o ad altre persone di smentire la sua affermazione, mai, chi lo fa evidentemente non ha dimostrato nulla e già questo è segno di malafede ed inattendibilità.

Naturalmente non si deve giocare sporco.
Non solo non si chiede agli altri di smentire la propria affermazione ma ciò che si propone deve essere verificabile. Lo Zombishield non solo non ha nessuna prova di efficacia, ma non è nemmeno falsificabile, non esistono gli zombi e nessuno potrà mai smentirmi, non si può smentire un'ipotesi negativa ("dimostrami che questo non funziona"), si può fare solo con un'ipotesi positiva ("dimostrami che questo funziona") e deve farlo chi propone l'ipotesi, non chi è scettico.

Lo scudo vaporizzatore di zombi è una versione un po' dissacrante (e moderna) della "teiera di Russell".
Bertrand Russell, filosofo inglese nato nel 1872 e premio Nobel per la letteratura molto influente e discusso, propose una spiegazione metaforica per illustrare come sia impossibile negare qualcosa che nello stesso tempo nessuno ha mai dimostrato.
Russell si riferiva alla religione ed all'esistenza di Dio, ma il suo ragionamento può essere esteso all'ambito scientifico perché proprio la ricerca e la scoperta scientifica sono campi che richiedono prove, che mostrano le strade che hanno portato ad una conclusione e questa è discussa da chi fosse interessato. Un'ipotesi è scientifica quando è falsificabile.
Questa frase, apparentemente complicata, è invece semplicissima da comprendere: se sostengo di aver scoperto una sostanza che colora la pelle di rosso, la mia affermazione può essere controllata. Si potrà così capire se davvero la mia sostanza ha quel potere o se invece avessi preso un granchio (un buonafede o con l'intento di truffare).
Se invece sostengo di aver scoperto una sostanza che genera elefanti rosa invisibili, sarà praticamente impossibile smentirmi, la mia "prova" (10 elefanti rosa invisibili) è a casa mia ed è naturale che nessuno la veda, sono invisibili e nessun occhio come nessuno strumento, potrà mai vedere il risultato del mio esperimento.
Chiaro che qualcuno, nonostante l'invisibilità dei miei elefanti, potrebbe insistere chiedendomi di mostrargli le orme dei miei animali, ma io potrei benissimo rispondere che, essendo invisibili ed impalpabili, gli elefanti non lasceranno nessuna traccia sul terreno. Non c'è alcun modo di "provare" che la mia ipotesi sia falsa. Se questa ipotesi non è falsificabile (non smentibile) non può essere sottoposta a nessuna verifica, quindi non ha nessun valore scientifico. Ognuno può inventare quindi ciò che vuole, ma non può pretendere di essere preso in considerazione se egli stesso non fornisce una prova certa o almeno plausibile  e quindi verificabile delle sue ragioni.
Ecco, una delle colonne del metodo scientifico: la falsificabilità, ciò che si può smentire è verificabile, ciò che non è possibile smentire non è nemmeno verificabile, quindi non ha alcun valore.
Russel con la metafora della teiera spaziale voleva spiegare proprio questo.
Se una persona, un genio incompreso, sostenesse che tra la Terra e Marte (quindi nello spazio) esistesse una teiera in porcellana in orbita attorno al Sole, basterebbe che questa persona aggiungesse che questa teiera è talmente piccola (come tutte le teiere) che nessun telescopio, nemmeno il più moderno, riuscirebbe a vederla dalla Terra, che nessuno potrebbe smentire la teoria del nuovo genio incompreso. Il genio a questo punto potrebbe dire: "visto che nessuno riesce a smentirmi, io ho ragione e chi dice che la teiera non esiste è chiuso di mente e non è attendibile". Ecco, il genio pensa di aver ragione e chi non conosce il metodo scientifico pensa lo stesso, quando in realtà il genio incompreso non ha dimostrato nulla e chiede una cosa impossibile: dimostrare un dato negativo. Puoi dimostrare che la teiera esista (forse un giorno inventeranno telescopi ancora più potenti, oppure si potrebbe cercarla con un'astronave...) ma non puoi mai dimostrare che non esista. La prima possibilità (che la teiera esista) è un dovere del genio incompreso, l'onere della prova è suo, se non dimostra non ha ragione. Punto.
Russell aggiunge che se poi si iniziasse a parlare della teiera in tutti i libri di scuola, nelle conferenze e nelle università, la teoria indimostrata diventerebbe talmente "ordinaria" da diventare "probabile", quasi certa, in un certo senso credibile quando invece non ha nulla di reale.
Per lo stesso motivo, discutere e dibattere di ipotesi o concetti mai dimostrati, è un'inutile (in senso scientifico) perdita di tempo che nulla aggiunge sull'esistenza di quell'ipotesi. Io le ho chiamate "fintoversie": inutile discutere sull'altezza degli elefanti rosa se non ne troviamo nemmeno uno.
Inutile discutere sull'efficacia dell'omeopatia se sappiamo di assumere semplice zucchero ed inutile discutere di terapie saltate dal cappello del ciarlatano di turno se lo stesso non è riuscito a produrre una sola prova delle sue affermazioni. Non serve negare una teoria che nemmeno colui che la propone ha dimostrato (cfr. Euclide: "ciò che è affermato senza prova può essere negato senza prova").
Prendiamo due esempi per capire perché alcune presunte cure vendute come "efficaci", non sono state prese in considerazione dalla scienza.

Il bicarbonato per curare il cancro: Si tratta di una pseudocura contro il cancro inventata da un ex medico italiano molto seguito negli ambienti alternativi più estremi. Questo medico non ha mai effettuato esperimenti, non ha mai pubblicato alcun documento sul suo presunto trattamento, non ha mai fornito dati che facessero sospettare che la sua ipotesi fosse corretta. Le uniche "documentazioni" che ha fornito si limitano ad alcuni casi "raccontati" nel suo sito (molti falsi, altri con documentazione inadeguata) e a video pubblicati su internet (molti che evidenziano come il bicarbonato non abbia avuto alcun ruolo nella storia dei pazienti intervistati). Nonostante queste evidenti assurdità, Simoncini (questo il nome del guaritore), pretende di avere ragione e dichiara che la sua idea non è presa in considerazione dalla comunità scientifica perché "troppo economica" da utilizzare.

Il "metodo Vannoni": Laureato in lettere, afferma di aver "importato" un metodo di preparazione di cellule staminali mediante il quale sarebbe possibile curare (fino a guarire) malattie ad oggi inguaribili, molte delle quali genetiche. Non ha mai pubblicato uno studio scientifico, mai provato in maniera organizzata gli effetti della sua presunta cura, non ha mai rivelato quale sarebbe la procedura da lui utilizzata e non si conoscono casi di pazienti che abbiano tratto un giovamento almeno evidente grazie alla sua "terapia".

Come si vede, in questi due casi (scelti tra i tanti solo perché più noti "mediaticamente", ma tutte le medicine non scientifiche hanno queste caratteristiche) chi ha avanzato un'ipotesi di tipo medico, non si è curato per nulla né di dimostrare di avere ragione, né di illustrare alla comunità scientifica le proprie idee permettendone una conferma scientificamente corretta. La cosa interessante è che al controllo (anche superficiale) dei presunti effetti delle due terapie, emergono grandi dubbi, addirittura falsi plateali, manipolazioni dei dati ed un costante uso dell'emotività e degli "appelli" mediatici per ottenere ragione.

Casi come questi non avranno mai l'avallo della scienza e resteranno sempre nell'immenso gruppo delle pseudoterapie ciarlatanesche. Non si vedrà mai un ciarlatano impegnarsi per trovare un modo per dimostrare di avere ragione, non è il suo scopo e sa che verrebbe smentito alla prima verifica, al contrario, il ciarlatano punterà tutto sull'emotività, sugli "spot", sulle "testimonianze", esattamente come il venditore di cianfrusaglie usa il megafono, argomenti scientificamente inutili ma che arrivano al cliente, ciò che il ciarlatano cerca, una semplice fonte di guadagno.

Alla prossima.

45 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Se mi dai uno zombie ti dimostro che l'argento non serve, basta tagliargli la testa (in generale, interrompere le comunicazioni cerebrali col resto del corpo, quindi spaccargliela in due è sufficiente. Anche un colpo d'arma da fuoco qualunque dovrebbe bastare a fare danni sufficienti allo scopo). Queste lobbies si intrufolano anche dove non dovrebbero

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  3. Giuliano, tu lo dici perché sicuramente hai qualche interesse, il mio è uno spray ed i professoroni lo sanno. Il governo è ladro e c'è il video su You Tube.

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  4. Occhio! La pallottola di argento è per i licantropi, come l'aglio o il paletto di frassino è per i vampiri. Per quanto riguarda la foto del campo di grano, o gli zombi camminavano in fila indiana, o lo spruzzino è una bufala :D

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  5. Per quanto riguarda la foto del campo di grano, o gli zombi camminavano in fila indiana, o lo spruzzino è una bufala

    Basta andare a controllare nel campo e cercare i residui degli zombi, sta a chi critica smentirmi, quindi lascio ad ognuno la scelta su come farlo. Il campo è lì, gli zombi non ci sono più ed io sono perseguitato dalle lobby dei cimiteri.
    ;)

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  6. La questione zombie e vampiri, è molto scomoda, nessuno ne ha mai voluto parlare in maniera organica, lasciando all'improvvisazione e allo spontaneismo dei singoli la gestione del problema ogni qualvolta esso sia ciclicamente riemerso. Pure la soluzione proposta è comunque un palliativo, non affronta alla radice il problema. Sono anni che propongo la cremazione obbligatoria delle salme, univa vera soluzione per non aver più il ritorno dei morti viventi. Purtroppo c'è la lobbie del "caro estinto" che si oppone. Sapete quanto costa una bara? E un loculo? Sapete quanto ci guadagna un Comune? Troppi interessi economici in ballo.
    Tenetevi i vostri Zombie e Vampiri, io emigro in India, che è un paese civile e i morti li cremano tutti!

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  7. Ciao Salvo ottimo articolo ancora...
    Tuttavia c'è un errore per quanto riguarda la frase :"non si può smentire un'ipotesi negativa", non è necessariamente vero, a volte puoi e a volte non puoi.
    E' un sottoinsieme di argomenti o sequenti (per gli addetti ai lavori :D) che di solito sono errati chiamati Argumentum ad ignorantiam; ma non sempre e basta un momento per arrivarci. es.
    se io dico: " c'è un gatto sul divano" e per gatto intendo un animale fatto di materia che riflette la luce, ho detto una frase con valore di verità, è può essere una frase vera o falsa. In questo caso posso provare un negativo (se il gatto non c'è) o smentire un negativo (se la frase iniziale è "non c'è un gatto sul divano"). Questo succede continuamente nei processi: se il PM dice che
    l'accusato (m)
    ha ucciso (R)
    la persona (n)
    nel momento (a)
    Rmna
    posso provare il suo negativo
    ¬ Rmna
    ad esempio mostrando un filmato nel quale si dimostra che in quel momento ero altrove.
    Dire che non si può smentire un'ipotesi negativa ha valore nel caso che la proposizione sia ( ad es.) c'è un gatto su un divano in questo momento da qualche parte nell'universo; ed ha valore perché evidentemente non è smentibile.
    Le fallacie logiche (informali) come l'argumentum ad ignorantiam, ad hominem ecc. fanno parte del reame della logica informale, e più che regole che determinano la completezza o la validità di un argomento sono regole di etichetta del dibattito che possono mostrare dei problemi nel ragionamento altrui; a differenza degli errori formali che provano la non validità di un argomento sulla base della sua struttura, come "affermare il conseguente" o "negare l'antecedente" in ordine: q, p⊃q ⊨ p
    oppure ¬p, p⊃q ⊨ ¬q
    Un altro esempio dove un errore informale "fallisce" è quello della fallacia della composizione; spesso i deterministi presentano l'argomento: " è provato scientificamente che tutta la materia agisce in maniera deterministica, gli uomini sono composti di tale materia e quindi soggetti alle leggi della natura ergo anche gli uomini agiscono in maniera deterministica e il libero arbitrio non esiste" i libertari di solito rispondono citando la fallacia della composizione e con controesempi del tipo: "secondo la struttura dell'argomento deterministico si può affermare che gli uomini non sono esseri viventi perché composti di materia che è priva di vita o che gli aratri non arano i campi perché gli atomi di metallo non sono capaci di arare un campo". Tuttavia altre volte l'argomento per composizione è valido, ad esempio posso dire :" ogni mattone di quel muro è rosso, ergo il muro stesso è rosso".
    spero di essere stato chiaro e scusate per la lunghezza.

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  8. spero di essere stato chiaro

    Sicuramente, ma per limiti miei non ho capito più di tanto. Come faresti a dimostrare un'ipotesi negativa come "dimostrami che non esiste Babbo Natale"?.
    :)

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  9. in realtà credo anche io che quel punto sia un po' debole. Basta chiedersi "come fai a dimostrarmi che l'omeopatia non ha efficacia?" e stilare un protocollo in cui si va a fare uno studio caso-controllo (guardo le patologie e vedo, tra i trattati, i casi di efficacia dell'omeopatia), oppure di coorte (prendo tutti i trattati con l'omeopatia e vedo quanti si ammalano per le patologie trattate), confrontando con statistiche note, oppure posso fare un intervento sperimentale e provare su un campione l'omeopatia confrontando con un placebo, con gruppi paralleli (un gruppo placebo e un gruppo di farmaco omeopatico).

    Degli studi di questo tipo possono dimostrarmi che l'omeopatia non funziona, o almeno non più del placebo.

    Su Babbo Natale il discorso è un altro. Non si può dimostrare la non esistenza, ma generalizzare con "ipotesi negativa" forse è forzato

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  10. Ma per ipotesi negativa io intendo dire ipotesi su qualcosa che non esiste (quindi non un'ipotesi su qualcosa di controllabile, ma su qualcosa di incontrollabile). L'omeopatia "esiste" (sappiamo cosa si intende per omeopatia, possiamo sperimentarla), puoi dimostrarne l'inefficacia, ma per esempio il metodo Stamina "non esiste" (non sappiamo cos'è) quindi non potremo mai dimostrare che non funziona (cosa non funziona? Come lo dimostriamo se non sappiamo cosa controllare?).
    Così "suona" meglio?

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  11. avevo scritto un commento chilometrico che spiegava nel dettaglio i dubbi di Salvo... devo aver premuto qualcosa di sbagliato ed è sparito, e non lo scriverò mai più maledetto blogspot :D; non so se vi succede anche a voi, ma a me quando succede ribalterei la scrivania ahah.

    comunque si può certamente dimostrare che qualcosa non esiste, ad esempio il gatto sul divano di prima (anche se in questo caso il concetto di esistenza è un po' forzato, ma non entriamo in discorsi sulla semantica) o meglio ancora si può dimostrare che non esiste principio nel medicinale omeopatico o che l'energia (nel senso esoterico) e le meridiane nel corpo umano non esistono. La frase :"non si può smentire un'ipotesi negativa" è diventata famosa dopo che pensatori come appunto Russell, Ayn Rand, Hawkins la usavano in un contesto in cui la frase è certamente valida; è ovvio che nel contesto di babbo natale è valido lamentarsi che non si può richiedere di dimostrare un ipotesi negativa di una cosa che non è ben definita e la cui prova sarebbe irragionevolmente difficile (come la teiera di Russell). E' per questo che non mi è mai piaciuta, perché è abbastanza fuorviante per chi non è pratico di logica. Perché un conto è dimostrare la non esistenza della fata turchina, un conto è dimostrare la non esistenza del chakra. Nel caso dello zombieshield o del metodo stamina la frase non è tanto valida.

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  12. non si può richiedere di dimostrare un ipotesi negativa di una cosa che non è ben definita e la cui prova sarebbe irragionevolmente difficile

    ...io voglio dire proprio questo.

    Nel caso dello zombieshield o del metodo stamina la frase non è tanto valida.

    Lo scudo per zombi non si può falsificare perché gli zombi non esistono, esattamente come Babbo Natale. Nel caso di Stamina, il "metodo" non esiste, nessuno lo ha mai pubblicato o visto, il suo "inventore" non lo ha mai messo a disposizione e non puoi "studiare" o "smentire" una cosa che non sai nemmeno cosa sia.

    PS: Ormai proprio per evitare drammi come il tuo, ho preso l'abitudine di copiare i commenti chilometrici prima di premere invio, quando mi è successo di perderli ho avuto crisi isteriche paurose...
    ;)

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  13. "...io voglio dire proprio questo."

    capisco; forse allora sarebbe meglio citare il criterio di demarcazione di Popper, perché quella frase è veramente fuorviante

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  14. Posso testimoniare con certezza che lo spray Zombieshield funziona: stamani mio figlio non ha trovato in edicola l' ultimo numero di Dylan Dog, e il giornalaio era chiaramente reticente sul motivo , e ancor più non ha saputo dirgli se e quando arriverà. E' chiaro il motivo: gli zombie sono stati terminati da Zombieshield , e Dylan Dog è rimasto disoccupato. Pertanto gli zombie esistono (esistevano) e lo spray funziona. Ovvio.

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  15. Errata...
    [...] granchio (un buonafede o con l'intento di truffare).
    .... Corrige
    [...] granchio (in buonafede o con l'intento di truffare).

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  16. Così "a naso" lo zombieshield mi sembra basato sul pericolosissimo monossido di diidrogeno

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  17. Da leggere assolutamente, divertentissimo ed appropriato:

    http://keespopinga.blogspot.it/2014/08/nuovi-ossimorica-e-adynata.html

    Saluti.

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  18. Giuliano, la tua è evidente malafede antiscientifica!!! è noto che gli zombie sono non-morti, cioè non condividono le normali regole biologiche. Il loro corpo è un involucro animato da un potente rito woodoo. se decapiti uno zombie otieni uno zombie decapitato, non per questo meno pericoloso. Basta che lo zombie raccolga la testa e se la tenga sotto braccio perchè possa continuare a vederti, inseguirti ed emettere suoni gutturali!! PROVAMI IL CONTRARIO SE PUOI!

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  19. PROVAMI IL CONTRARIO SE PUOI!

    Ci sono decine di video su youtube che ti sbugiardano. Prova a cercare kill the zombies! Se un video non è una prova non so cosa lo sia.

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  20. ecco la prova nel video che vogliono censurare!!! SVEGLIA !!1!!!111!!!

    https://www.youtube.com/watch?v=exsMMEJEhrg

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  21. Visto che siamo in argomento mettiamo in chiaro anche un'altra cosa: è VERO che ZOMBIESHIELD è temuto dagli argentieri, dei quali un mio zio fa parte, ma non perchè sia più efficacie della pallottola d'argento (che ha, confermo per approfonditi studi sul campo, doppio uso), bensì perchè danneggia il MADE IN ITALY e L'ARTIGIANATO TRADIZIONALE. Tutti sanno che ZOMBIESHIELD è prodotto all'ESTERO! (e contiene CHIMICA).

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  22. inesorabilmente la scienza è andata oltre Russel, Popper e Kuhn, il dibattito epistemologico non si arresterà mai...mi permetto di segnalare questo pregevole articolo della Dott.ssa Silvia Bencivelli
    http://www.wired.it/scienza/lab/2014/02/28/guida-metodo-scientifico/

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  23. Scusate, ma le scie chimiche aiutano o debellano gli zombi?
    Perche' se li debellano, dobbiamo considerarle un male utile?





    (rofl)

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  24. @ Graziano, che afferma che "Basta che lo zombie raccolga la testa e se la tenga sotto braccio perchè possa continuare a vederti, inseguirti ed emettere suoni gutturali!!"
    Ma come fa ad emettere suoni gutturali se la continuità delle vie aeree è interrotta?

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  25. @ Pietro
    nelllo stesso modo in cui, essendo interrotte le comunicazioni fra corteccia motoria e midollospinale lui riesce ad inseguirti lo stesso.... la scienza "ufficiale" non si può applicare alla scienza woodoo, chiaro no? si tratta di un collegamento spiritual-motorio e spiritual sensitivo. In sostanza si sfutta l'entanglment fra lo stato pre e post mortem. Hai presente il gatto di Schrödinger? esso è contemporaneamente vivo e morto e Noi recuperiamo questo stato con opportune conoscenze... Ma dovresti essere perlomento un Vampiro di 3° livello con 12 dadi vita per capire....

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  26. Premetto che sono concorde con quanto afferma Salvo Di Grazia, in relazione alla impossibilità di dimostrare l'inesistenza di qualcosa.
    Però, siccome sono un po' Bastian Contrario, propongo una aperta provocazione ;-)

    Personalmente concordo assolutamente sull'affermazione che non si può dimostrare l'inesistenza di Babbo Natale o l'inesistenza della nocività degli OGM (o anche del gorgonzola o della frutta candita).
    Si può solo - da un punto di vista scientifico - dimostrare l'eventuale esistenza di Babbo Natale oppure l'eventuale esistenza di una nocività degli OGM (o anche del gorgonzola o della frutta candita).
    Analogamente non si può dimostrare l'inesistenza di un beneficio terapeutico che possa essere connesso con agopuntura, omeopatia, fiori di Bach, Metodo Stamina, Metodo Di Bella, ecc.
    La richiesta di dimostrare l'inesistenza di Babbo Natale o l'inesistenza del beneficio terapeutico dell'omeopatia corrisponde alla richiesta di una cosiddetta "probatio diabolica", cioè una richiesta di una prova che non è intrinsecamente possibile fornire.
    Insomma, siamo dalle parti del brocardo latino - che presenta mille versioni e secondo il quale "affirmanti incumbit probatio" cioè "la prova spetta a chi afferma" l'esistenza di qualcosa e non a chi ne nega l'esistenza.
    Fin qui tutto bene.
    E ora la provocazione.
    Poi però si deve riconoscere il fatto che esistono esperimenti - in ambito rigorosamente scientifico - che ... dimostrerebbero l'inesistenza di qualcosa!
    Ad esempio, si può citare il celeberrimo esperimento di Michelson-Morley sulla inesistenza dell'etere luminifero o quello di Louis Pasteur sulla inesistenza della generazione spontanea (o abiogenesi).
    E allora?
    E allora gli esperimenti per dimostrare l'inesistenza di un qualcosa esistono!
    Quindi potrebbe essere legittimo richiedere a Salvo Di Grazia la prova dell'inesistenza del beneficio dello Zombieshield?
    Qualcuno sa rispondere a questa apparente aporia?
    Ciao a tutti

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  27. Quindi potrebbe essere legittimo richiedere a Salvo Di Grazia la prova dell'inesistenza del beneficio dello Zombieshield?

    Legittimo e la scienza avanza per domande e dubbi (di qualsiasi tipo), ma come detto (anche da te) la prova spetta a chi fa l'affermazione. I ciarlatani dicono spesso "è già provato" o "fra un po' pubblicherò la prova" proprio per rispondere a chi chiede queste prove, nel frattempo il "pubblico" non riflette sul fatto che la sua affermazione è assolutamente non provata ma "assorbe" le sue parole, ripetute, finché diventa una "verità" accertata che quelle prove esistono.
    Da ciarlatano, io ti dico che il mio "scudo zombi" funziona, sta a te dimostrarmi il contrario. Da razionale ti dico, hai ragione, sono un ciarlatano. :)

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  28. Attenzione alla scelta dei termini scientifici.

    La abiogenesi non è affatto la stessa cosa della generazione spontanea. L'esperimento di Pasteur ha dimostrato la falsità del secondo concetto, ma non certo del primo (e del resto, credo si possa escludere che Pasteur intendesse farlo). Se davvero Pasteur avesse cancellato l'abiogenesi, dovremmo per forza accettare il creazionismo quanto meno come fonte unica della vita, se non anche di tutto il suo sviluppo.

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  29. Ho consultato su internet 1.) il dizionario del sito di repubblica, 2.) il sito del grande dizionario Hoepli, 3.) sito di garzanti linguistica, 4.) il sito di dizionario italiano.it, 5.) il sito del dizionario.eu. e nessuna fonte riporta il distinguo sostenuto da ebonsi.
    Tutte le definizioni riportano, in modo molto generico, il termine "abiogenesi" come "teoria secondo la quale gli esseri viventi hanno origine dalla materia inorganica" e ciò fa riferimento quindi sia alla teoria anti-creazionista dello sviluppo primordiale della Vita sulla Terra che alla teoria "falsificata" da Pasteur, secondo cui le forme di vita "inferiori" (come vermi e piccoli insetti e, in un secondo tempo, microbi) potessero nascere continuamente e ripetutamente dal fango o da materiale organico in putrefazione, tramite l'effetto di non meglio precisate "forze vitali" costantemente presenti.
    In conclusione, mi pare di poter sostenere che nella lingua italiana i termini "generazione spontanea" e "abiogenesi" siano sostanzialmente sinonimi e - in particolare - sia il contesto che differenzia ciò a cui specificatamente si fa riferimento.
    Infine ricordo che, pur con minor valore, anche 6.) Wikipedia parla di "generazione spontanea (o abiogenesi)" e che anche 7.) il sito del dizionario dei sinonimi e contrari del Corriere della Sera riporta esplicitamente "abiogenesi" e "generazione spontanea" come sinonimi.
    Cordialità

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  30. E' possibile dimostrare l'inesistenza di un fatto, se esiste un fatto che dimostrato esistente è incompatibile con l'esistenza del fatto di cui si vuole dimostrare l'inesistenza.

    Una sorta di dimostrazione per assurdo.
    Posso dimostrare che non sono figlio unico? Si. E' sufficiente dimostrare la esistenza di un fratello.

    E' possibile dimostrare che non esistono figli unici?
    Uhm! Uhm! Credo di no.

    Esistono affermazioni precise e falsificabili di cui è possibile dimostrare il fatto negativo, ma esistono anche affermazioni (volutamente?) troppo generiche per le quali non è possiile.

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  31. Io sostengo che esiste un cubo di ghiaccio di un metro di lato, collocato al centro del sole.
    Sfido chiunque a dimostrarmi l'inesistenza di tale cubo di ghiaccio nel sole.

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  32. Se dimostrassi che il nucleo solare è composto di idrogeno a sedici milioni di gradi e alla pressione di centinaia di miliardi di atmosfere, potrei dire che questo fatto è incompatibile, data la fisica conosciuta, con la presenza di acqua allo stato solido.

    Se sostenessi che al centro del sole abita il re delle fate, non sarebbe una affermazione contestabile, perchè qualsiasi obiezione sarebbe resa vana con "è un essere magico e quindi....".

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  33. @Luca Cavalieri (e chiunque altro sia interessato):

    Non vorrei fare il super-pignolo e men che meno dare vita a polemiche personali, ma debbo insistere perchè le conseguenze di un'equivalenza "generazione spontanea = abiogenesi" sarebbero pesantissime.

    All'epoca di Pasteur, "generazione spontanea" implicava la credenza che la vita potesse originarsi, e anzi si originasse in modo continuativo e costante, dalla materia inanimata: le larve di mosca si generavano spontaneamente dalla carne in putrefazione, i topi nascevano dalla paglia fradicia, e cose del genere. L'esperimento di Pasteur dimostrò la falsità di queste credenze.

    Abiogenesi significa invece, almeno nell' accezione moderna, che "once upon a time" certe particolarissime condizioni ambientali permisero/provocarono la trasformazione di materia inanimata in materia vivente. Condizioni che peraltro non siamo in grado di descrivere, né di riprodurre in laboratorio, e che beninteso non si verificano più nel mondo attuale: semplicemente, l'abiogenesi sostiene che queste condizioni devono pur essere esistite.

    Detto questo, sostenere che abiogenesi e generazione spontanea siano la stessa cosa comporta necessariamente il dover riconoscere che all'origine della vita c'è un atto di creazione. In un altro modo, si potrebbe anche dire che l'abiogenesi rappresenta il tentativo materialista di aggirare l'esperimento di Pasteur per poter continuare a negare il suddetto atto di creazione.

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  34. qualsiasi obiezione sarebbe resa vana con "è un essere magico e quindi....".

    Questo è il principio di falsificabilità che ho illustrato nel post. Se un'ipotesi è falsificabile ha una base scientifica ed è dimostrabile o smentibile, se non è falsificabile non è possibile dimostrarla scientificamente, quindi è già l'ipotesi che non ha base scientifica.

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  35. @Crazy,
    Cara/o Crazy
    Proprio al centro del nucleo solare, "composto di idrogeno a sedici milioni di gradi e alla pressione di centinaia di miliardi di atmosfere" io sostengo che si realizzano delle particolarissime condizioni che danno luogo, in modo paradossale, alla formazione di un cubo di ghiaccio di un metro di lato.
    Lo sostengo sulla base di informazioni riservatissime, ma certissime, la cui fonte non posso divulgare. Però assicuro che tali informazioni sono assolutamente vere e quindi ribadisco che, al centro del sole esiste un cubo di ghiaccio di un metro di lato.
    Comunque, sono aperto al confronto.
    E quindi sfido, Crazy, a dimostrare il contrario di ciò che sostengo.
    Cara/o Crazy, Ti sfido a dimostrarmi l'INESISTENZA di tale cubo di ghiaccio.
    Se non ci riuscirai, dovrai accettare la mia teoria ;-)
    ----------
    É chiaro che il sottoscritto richiede a Crazy una "probatio diabolica"!
    È chiaro che Crazy NON dovrebbe ASSOLUTAMENTE accettare di far scivolare il piano della discussione su aspetti reali e fisici, quali temperatura o pressione all'interno del Sole.
    Da un punto di vista di igiene mentale, Crazy mi dovrebbe solo rispondere PRETENDENDO DA ME L'ONERE DELLA PROVA DELL'ESISTENZA DEL CUBO DI GHIACCIO, senza accettare nulla di meno.
    Ciao a tutti

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  36. @ebonsi
    Caro ebonsi,
    Sul 8) sito sinonimi-contrari.it, abiogenesi è riportato come sinonimo di generazione spontanea.
    Anche il 9) sito dizionario_italiano.enacademic.com considera abiogenesi e generazione spontanea come sinonimi.
    Anche il 10) sito www.sapere.it, nella parte dedicata ai dizionari, e nella sottoparte dedicata ai sinonimi riporta, come sinonimo di abiogenesi, generazione spontanea.
    Dopo aver riportato 10 fonti a sostegno del fatto che nella lingua italiana i termini "abiogenesi" e "generazione spontanea" sono sinonimi, ritengo che potrebbe forse essere non inopportuno una riflessione sulla differenza fra il concetto di "significante" e il concetto di "significato".
    Ciao a tutti

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  37. Al centro del sole non può esserci un cubo di ghiaccio perchè da documenti segretissimi custoditi in Vaticano, che ho potuto visionare personalmente in via del tutto eccezionale c' è una scatola di Risiko costruita in materiale alieno (in grado di soppoortare le avverse condizioni) che contiene il quarto segreto di Fatima.
    E analizzando i discorsi di Papa Francesco emerge chiaramente!
    Sveglia!!!

    Dimostrato secondo il mio principio e secondo le TUE regole. :-)

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  38. @Luca Cavalieri:

    Ho ben capito, e oltre al fatto di non avere alcun interesse a mantenere una discussione personale, non so quanto a lungo il nostro ospite sarebbe disposto a tollerare il nostro OT.

    Il fatto è che, dizionari o meno, deve ben esistere il modo di rimarcare la differenza tra sostenere che

    a) Le larve di mosca si generano spontaneamente nelle carne marcia, i topi nella paglia fradicia, ecc,

    e

    b) In un remoto passato, condizioni eccezionali (non definibili perfettamente, e non replicabili in laboratorio) permisero alla vita di trarre origine dalla materia inanimata.

    Io pensavo che a) fosse definibile come "generazione spontanea" e b) come "abiogenesi". Non ho alcuna difficoltà ad ammettere di essermi sbagliato, e che i due termini siano sostanzialmente intercambiabili.

    Rimane però il fatto che b) è tutt'altra cosa da a), e bisognerebbe quindi affrettarsi a coniare un nuovo termine per descrivere il fenomeno. Perchè altrimenti, se a) e b) sono sinonimi e a) è falso, allora anche b) è altrettanto falso, e l'origine della vita può solo essere dovuta ad un atto di creazione.

    Siamo d'accordo almeno su questo?

    RispondiElimina
  39. @ebonsi
    Caro ebonsi, sottoscrivo al 100% tutto quel che hai scritto nel tuo intervento di oggi delle 18:57.
    Mi permetto solo di aggiungere una considerazione.
    Si deve stare all'erta con la lingua italiana (e non solo).
    Mi è infatti capitato di imbattermi in svariate oggettive ambiguità linguistiche come quella su cui ci siamo confrontati, per cui si deve stare sempre all'erta.
    Ad esempio, sono personalmente convinto che la parola "placebo" sia insidiosamente polisemica e che sarebbe meglio cancellarla dal dizionario della lingua italiana e "inventarsi" parole nuove per definire i vari sottosignificati che soggiaciono al vocabolo "placebo".
    Personalmente sono convinto che se ci fossero parole migliori, si starebbe molto meglio.
    Ma - a ben pensarci - questa è un altra storia.
    Ciao

    @Crazy.
    Cara/o Crazy non ho alcun problema ad accettare il fatto che, nel centro del sole, il mio cubo di ghiaccio inglobi una scatola di Risiko che contenga il quarto segreto di Fatima.
    Anzi.
    A pensarci bene, anche la mia fonte innominabile parlava di questo, anche se mi pareva propendesse per una scatola di Monopoli e non di Risiko.
    Comunque era una scatola da giochi da tavolo, su questo non ci sono dubbi.
    Non lo avevo detto subito, perché era un segreto di terzo livello di Scientology. Ma dato che lo hai ormai divulgato, non posso che confermarlo.
    Ciao

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  40. Caro Luca
    apprezzo la tua risposta e chiudo qui la questione puramente scolastica.
    Quello che volevo far notare è che alla teoria TMDM si può rispondere con una MDM di pari grandezza e mettere il tuo avversario nella condizione di difendersi.

    Credo sia inutile rispondere con la logica ad una teoria palesemente illogica (la tua, quanto la mia....). Molto più efficace spostare il problema nel campo avverso.

    Alla tua richiesta a me di dimostrare la tua teoria. ho risposto con una teoria di pari livello costringendoti a dimostrare (impossibile) la falsità della mia teoria.

    E' chiaro che, ad un certo punto, se ciascuno resta della sua idea e rifiuta qualsiasi mediazione, si giungerà al risultato che entrambe le teorie sono vere, oppure entrambe false, che, in ultima analisi significa che nessuna delle due è valida, perchè ciascuna teoria è una teoria come le altre.

    Come dice un vecchio proverbio.....
    ....a brigante, brigante e mezzo.

    Saluti

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  41. Cara Crazy,

    (Ho solo ora compreso che sei di sesso femminile, analizzando l'iconcina che ti rappresenta... che difficilmente può essere scelta da un maschietto ;-)

    Apprezzo il confronto, ma lasciami esprimere il mio disaccordo su quanto hai scritto :-(

    In primis, non ritengo di aver discusso di una "questione puramente scolastica".
    Anzi.
    Se la definisci una "questione puramente scolastica", ho - ahimè! - timore che tu non l'abbia neppure vagamente capita.
    A mio opinabilissimo parere, nella tua ultima risposta ti sei infatti semplicemente accontentata di sviare il nocciolo della faccenda con puro sciroppo di lingua.
    Invece si tratta - IMHO - di una questione assai importante che approfondisce alcuni snodi di logica formale che fanno da substrato a tante discussioni e che è importante avere sempre presente.
    Non condivido il concetto secondo cui sia "più efficace spostare il problema nel campo avverso" e seguire il principio "a brigante, brigante e mezzo".

    Salvo Di Grazia riporta alcuni snodi rigorosi che devono essere tenuti sempre a mente.
    Salvo Di Grazia correttamente afferma:"non si può smentire un'ipotesi negativa ("dimostrami che questo non funziona")," che si può traslare in "dimostrami che questo non esiste", cioè, esemplificando, "dimostrami che non esiste un cubo di ghiaccio al centro del sole".
    Correttamente Salvo Di Grazia richiama, subito dopo, la celeberrima questione della "teiera di Russell" che è una esemplificazione della paradossale richiesta di prova dell'inesistenza di qualcosa.
    Tu non demolisci questione della "teiera di Russell" sostenendo semplicemente il fatto che proprio su quell'orbita intorno al sole in realtà c'è una scatola di Risiko.
    Scendiamo sul piano concreto.
    Nel mondo reale, non vi sono persone in carne ed ossa che sostengono l'esistenza di una teiera celeste o di un cubo di ghiaccio in mezzo al sole.
    Però c'è un sacco di gente che - ad esempio - sostiene l'esistenza di un beneficio clinico reale (citando ancora Di Grazia) associato a una "terapia basata sul bicarbonato per curare il cancro" o a una "terapia basata sul più che oscuro Metodo Stamina", ma anche a una "terapia basata sugli spilli", a una "terapia basata sull'acqua fresca", a "terapia basata sui fiorellini (di Bach)", ecc.
    Di fronte a queste persone, si deve avere in testa grande chiarezza sugli snodi logici che sottendono un possibile confronto dialettico.
    A mio opinabile parere, mancheresti di rispetto nei confronti del tuo interlocutore che sostiene la validità di una "terapia basata sul bicarbonato per curare il cancro", rispondendogli che tu sei invece a conoscenza di una "terapia basata sull'acido carbonico per curare il cancro" (a brigante, brigante e mezzo).
    Poi ci sarebbero altre considerazioni (questione dell'onere della prova, questione della falsificabilità, ecc.), ma allora torno a riscrivere il post di Salvo ;-)
    Ciao

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  42. lo Zombieshild (TM) è ovviamente omeopatico, spero...

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  43. L'ipotesi della teiera di Russell o del cubo di Cavalieri è scolastica nel senso che è strumentale alla spiegazione di uno specifico concetto, pur essendo ben chiaro all'estensore che è falsa.

    Ho ben compreso che, in molti casi, non è possibile dimostrare l'ipotesi negativa.
    E che spetta a chi fa una affermazione dimostrare che è vera e non viceversa.
    Soprattutto perchè, dove fallisce la linea di ragionamento di molti è nel fatto che non poter dimostrare che A è falso, non implica che A è vero.
    Se prendiamo il teorema di Fermat, per lunghi anni nessuno è riuscito a dimostrare che fosse vero (o falso). Ciò non significava che fosse falso (o vero).
    E peraltro, dal punto di vista logico, sarebbe stato facile dimostrare che era falso.
    Sarebbe bastato un controesempio.
    Come dicevo sopra, se B esclude A, dimostrare B implica non A.

    Sulla correttezza di adottare trucchi dialettici, nei confronti di che si avvale di fallacie logiche per dimostrare la propria tesi per un interesse economico personale hai ragione. Sono scorrettissimo.

    E proprio perchè vale il principio dell'onere della prova e della impossibilità di dimostrare l'inesistenza della teiera o del cubo, che contesto al mio interlocutore immaginario l'esistenza della scatola.
    Per far emergere la contraddizione insita nella linea di pensiero del mio interlocutore.

    Da un punto di vista strettamente logico hai ragione, ma rispettare le regole nel confronto con chi bara, significa mettersi in condizione di inferiorità, se, in un modo o nell'altro, non fai emergere le fallacie logiche del tuo "avversario".
    Puoi farlo procedendo nel dialogo secondo le regole, come fa di solito, Salvo o scendendo al livello del tuo avversario, come farei io.

    L'importante è , come dici tu, avere le idee chiare sul funzionamento degli snodi logici.

    p.s. Prova a dimostrare che non esiste un uomo che sceglierebbe quella iconcina....... :-)

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  44. In realtà il concetto di falsificabilità fu introdotto da Popper per indicare il limite di applicabilità della scienza e non tanto se qualcosa esistesse o meno. Cerco di spiegarmi meglio: l'esistenza di Dio non è falsificabile, quindi la sua "ricerca" rientra nel piano della metafisica e non della scienza, che di questa ricerca nulla può dire (nè che esista nè che non esista).

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