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martedì 26 aprile 2011

Escozul, scorpioni, bufale e iene.

Se ne parla da qualche mese non in ambiente scientifico ma sempre nel "sottobosco" delle pagine internet, dei siti "alternativi" ed infine su Facebook, macchina infernale capace di dare voce a chiunque, dal genio al folle, da chi scrive cose interessanti a chi delira. Poi il "sigillo" della televisione. Il programma "Le Iene" di Italia uno, ha dedicato due servizi (il primo ed il secondo) ad una sostanza che, si dice, avrebbe proprietà antitumorali. Centinaia di persone, quasi sempre parenti di ammalati di cancro, affrontano un viaggio nella lontana Cuba per procurarsi questa sostanza dal nome strano Escozul alla quale è stato dato il nome commerciale di Vidatox. Ancora più strana la provenienza di questo fantomatico "anticancro": sarebbe estratto dal veleno di scorpione azzurro che preparato industrialmente sarebbe in grado di uccidere le cellule tumorali migliorando (qualcuno dice guarendo) diversi tumori maligni.
La voce si sparge, sempre più persone (e dopo il servizio alla TV sempre più italiani) si recano a Cuba per procurarsi il veleno. Gradualmente i "viaggi della speranza" sembrano sempre più organizzati, c'è chi si propone di andare a Cuba per conto di altri, chi addirittura ha delle agenzie che si occupano di tutto, dalla sistemazione alberghiera al volo aereo e chi crea siti che pubblicizzano questo "nuovo ritrovato" garantendone gli effetti e offrendosi per procurarlo a chi ne avesse bisogno. La storia ricalca quella che abbiamo imparato a conoscere nel caso di altre cure alternative ed anche il Vidatox al momento fa parte di questa categoria, c'è un punto fermo comunque: non esistono studi scientifici che dimostrino un effetto antitumorale nell'uomo di questa sostanza. Gli studi li ho aspettati per mesi, sempre annunciati ma mai apparsi, poi rimandati ed ancora rinviati. E' tempo quindi di trarre alcune conclusioni anche perchè la stessa azienda cubana definisce conclusa la fase sperimentale (anche se non esiste alcuna documentazione di questa presunta sperimentazione). Per i risvolti della vicenda questo articolo è un po' lungo ma avrete tutto il tempo per leggerlo con calma.

Da qualche tempo a proposito del Vidatox, qualcosa comincia ad andare per il verso sbagliato. Se inizialmente l'azienda farmaceutica che produceva questa sostanza stava agendo in maniera apparentemente corretta e con poco clamore, con il tempo si è arrivati a qualcosa di particolare che ha fatto nascere più di un sospetto nei confronti della commercializzazione del veleno di scorpione. E' necessario quindi illustrare alcuni punti e raccontare la cronistoria di questa vicenda, scopriremo assieme come da una notizia interessante si possa arrivare a scenari inimmaginabili.
Primo punto: cos'è l'Escozul/Vidatox.

Escozul, il veleno di scorpione

L'escozul (contrazione di Escorpion azul, scorpione azzurro, nome scientifico Rophalurus iunceus) è un estratto di veleno di scorpione, un animale molto comune in varie zone del pianeta. Sono conosciute diverse tossine animali (di rettili, pesci, crostacei), vegetali ed addirittura batteriche che nel tempo hanno mostrato un effetto antitumorale in vitro (cioè in provetta) ma spesso la sperimentazione sull'uomo non ha dato i risultati sperati. Gli incoraggianti risultati in vitro non sono una scoperta particolarmente recente o studiata da poco, da anni infatti sono diversi i trial clinici che sperimentano le tossine animali per la loro azione antineoplastica (che si esplica mediante diversi meccanismi). Se in vitro i risultati sono spesso incoraggianti non si può dire lo stesso sui risultati in vivo (in esperimenti su cavie animali o umane). Non deve stupire, le cellule tumorali, pur essendo cellule "anormali" sono sempre cellule appartenenti all'organismo e tante sostanze tossiche sono capaci di indurre anche la loro morte (un "veleno" per le cellule umane è sempre un "veleno" per l'uomo, per questo non è da considerare strano che questo "veleno" uccida le cellule tumorali), questo non significa che sull'uomo le stesse proprietà possano essere utilizzate a scopo curativo (per esempio possono essere eccessivamente tossiche oppure sul vivente perdono parte delle loro proprietà o hanno un effetto troppo "lento" per risultare curativo). Affermare quindi che una sostanza efficace in vitro sia sicuramente efficace sull'uomo è scorretto, in parole banali sarebbe come dire che il fuoco, capace di distruggere le cellule tumorali, potrebbe essere utilizzato sull'uomo perchè...efficace.
L'azione dell'Escozul (come quella di altri "veleni" animali, anche di altri tipi di scorpione) è stata studiata da laboratori cubani controllati dall'azienda che lo produce, la Labiofam.
Questa azienda è autorizzata dal ministero della salute pubblica cubano ed è un'azienda farmaceutica a tutti gli effetti che produce varie sostanze come integratori, immunostimolanti e, come detto, il Vidatox.
Esiste però un documento (non posso garantirne la veridicità) che certifica come il CECMED (corrispondente dell'FDA americano, un ente che deve approvare e certificare i farmaci a Cuba) definisca fraudolento l'Escozul.


In Italia non ci sono voci ufficiali se non quella della Fondazione Veronesi che sottolinea la mancanza di studi relativi alla sostanza.
Non esistono studi o sperimentazioni umane, nonostante la stessa azienda parli di migliaia di persone trattate. L'unico documento con un minimo di statistica è relativo proprio agli effetti in vitro. La Labiofam, c'è da dire, non ha mai dichiarato che il prodotto possa avere effetti curativi da solo ma che dev'essere necessariamente associato alle terapie standard (chemioterapia, radio o chirurgia) che verrebbero rafforzate da questa associazione ma parla chiaramente di effetto antitumorale. Il veleno di scorpione (non esattamente quello cubano ma suoi parenti originari di altre regioni del mondo) è conosciuto per il suo effetto antinfiammatorio, immunostimolante ed analgesico, uno dei suoi usi per esempio è nel trattamento di alcune forme di artrite i cui sintomi migliorerebbero. Anche in questo caso comunque non esistono studi di grande portata.

Se quindi immaginassimo un sostegno alla qualità di vita delle persone affette da tumore che effettuano cure standard, possiamo dire che le basi teoriche esistono. Al contrario l'effetto "antitumorale" non è mai stato dimostrato, nè dichiarato dall'azienda produttrice anche se il messaggio che si è diffuso è assolutamente differente.
Da questo punto di vista quindi possiamo notare come le "voci" incontrollate non sembrano provenire da chi produce la sostanza ma da chi la "diffonde" tramite canali poco adeguati.

Gli studi scientifici e le evidenze

Non esistono come detto studi scientifici che dimostrino un'azione antitumorale sull'uomo del Vidatox. Non esistono evidenze cliniche che lo stesso possa curare alcuna forma di tumore. La Labiofam dichiara di essere giunta alla fase 3 (che è quella che, se positiva, precede la commercializzazione di una sostanza ad uso terapeutico) di sperimentazione del farmaco ma non esistono documentazioni relative a questa presunta sperimentazione, non vi sono pubblicazioni, non vi è traccia delle fasi 1 e 2. Sorprende la dichiarazione della Labiofam di aver trattato più di 25000 pazienti stranieri (la distribuzione gratuita avverrebbe ufficialmente proprio a scopo di ricerca) che non ha avuto un seguito scientifico (25.000 pazienti sono un campione vastissimo e valido per una buona statistica) e sembra che anche i pazienti cubani siano migliaia.

In un comunicato stampa dell'ambasciata di Cuba in Italia si dice tra le altre cose, che il prodotto è in fase di sperimentazione e che esistono difficoltà di produzione. Inoltre si invita alla visione di un documento che illustrerebbe i risultati degli esperimenti.
Questo documento in realtà non illustra proprio nulla in quanto sostiene che il prodotto non presenta effetti avversi, che a 5 ed 8 anni i pazienti sottoposti al trattamento hanno una sopravvivenza del 15,63% (cifra assolutamente insignificante visto che loro stessi consigliano di non abbandonare le terapie standard e poi, sopravvivenza relativa a quale tumore?) e che l'89,55% dei pazienti ha una buona qualità di vita (che come si può capire è condizione assai differente da una guarigione o dal miglioramento della malattia). Il documento sottolinea inoltre che Labiofam non autorizza nessuno a distribuire i prodotti all'estero (cosa che come ho scritto invece avviene regolarmente). L'unico documento ufficiale che mostrerebbe qualche risultato è una relazione (non controllata e mai pubblicata in rivista scientifica ma solo in un depliant dell'azienda) di una sperimentazione in vitro che mostrerebbe (per un'azione dovuta a proteine contenute nel veleno) effetto di distruzione e di rallentamento della crescita di cellule tumorali da parte dell'Escozul.

Personalmente ho seguito due pazienti che hanno utilizzato il prodotto. La prima ha interrotto ogni terapia (tumore mammario, ha evitato l'intervento e la chemioterapia) per utilizzare solo il Vidatox come consigliatole da un "naturopata" che ha sottoposto la donna a non precisate sedute di "disintossicazione", la seconda ha seguito tutte le procedure standard (tumore mammario, è stata operata ed ha effettuato chemioterapia) ed ha aggiunto il Vidatox che si è procurata tramite il fratello recatosi a Cuba. La prima paziente è deceduta. La seconda dopo 3 anni dalla diagnosi è sana e senza evidenza di malattia. Non ha avuto effetti collaterali particolari ed è attualmente seguita dal reparto che l'ha curata.
Non ho mai avuto la possibilità di analizzare ulteriori casi legati all'uso di Escozul in quanto quelli che ho contattato (tre dei quali si erano offerti di inviarmi documentazione) non hanno accettato la pubblicazione dei loro dati (anche oscurando i nomi). Nei casi che ho analizzato non c'è mai stata evidenza di effetto antitumorale dell'Escozul, riferito invece un soggettivo senso di benessere.

E' bene sottolineare che la Labiofam non vende il prodotto ma lo distribuisce gratuitamente (in realtà pare chieda un'offerta simbolica inferiore a 20 euro) presso i propri ambulatori a chiunque ne faccia richiesta presentando cartelle cliniche e documentazioni che dimostrino la presenza di una malattia di tipo neoplastico. Non è necessaria la presenza del "paziente" ma basta quella di un famigliare o di un conoscente che abbia la necessaria documentazione. Secondo un sedicente rappresentante italiano della Labiofam, la distribuzione gratuita era assicurata durante la fase di sperimentazione ormai conclusa, da ora in avanti anche a Cuba il prodotto sarà a pagamento.


Questa la cronaca fino a qualche mese fa.
Gradualmente però si è assistito ad un fenomeno strano. Sempre più persone si offrivano di recarsi a Cuba per procurare i flaconi di Escozul a chi ne avesse bisogno (il viaggio e l'alloggio non sono proprio economici), vere e proprie "spedizioni", gente che vendeva flaconi via internet chiedendo un "rimborso spese", prodotti ceduti gratuitamente che improvvisamente diventavano a pagamento, un vero e proprio commercio via internet. Il fenomeno ha avuto un'impennata dopo il servizio delle Iene del quale parlavo all'inizio.
Tutto questo di fronte ad un mancato riscontro clinico: continuano a non esistere persone guarite o notevolmente migliorate con l'uso esclusivo di questo prodotto.
Il lato "commerciale" della vicenda ha assunto contorni sospetti ed inquientanti quando si è assistito ad una sorta di "concorrenza" tra "importatori" non autorizzati di Escozul. Uno accusava l'altro di disonestà, minacce, insulti, una sorta di "corsa al cliente" (del tipo "il mio Escozul è migliore del tuo") che faceva emergere un enorme traffico della speranza. Nascono persino agenzie specializzate, società che "importano" Escozul ed altre che lo vendono senza alcuna autorizzazione, pagine pubblicitarie su Facebook, aste, servizio Escozul Express (!) e persino vendite su E-Bay, per un traffico illusorio e profittatore davvero triste ed incredibile. Cercando di capire la portata dell'affare sembra che non si trovino flaconi di Vidatox a meno di 300 euro a confezione ma si  arriva ad 800-1000 euro a flacone, pagamento cash o Paypal. Imbarazzante.


Poi altre vicende ancora più strane.

L'accordo IFAC

Uno scoop molto interessante è stato realizzato da una blogger italiana (co autrice di un blog di scettici per il quale ha realizzato un'eccezionale indagine degna di un giornalista professionista) che ha scoperto come la Labiofam abbia un accordo con un italiano impiegato in un'agenzia viaggi di Cuba per cercare contatti scientifici nel nostro paese, l'incarico sarebbe stato quello di trovare un'istituzione scientifica capace di sperimentare nel nostro paese le proprietà del presunto anticancro, in cambio questa persona avrebbe avuto il diritto di poter commercializzare i prodotti Labiofam in Italia. Nel blog tutti i particolari della vicenda che cerco di riassumere (qui e qui le conclusioni dell'indagine). Questo progetto è realizzato assieme ad altre persone tra le quali una che si occupa di edilizia con la quale l'agente di viaggi ha creato un'associazione, l'AMON (Associazione Medicina Omeopatica e Naturale). In effetti suona molto strano che in un tema così delicato si affidi il proprio nome a persone assolutamente fuori dall'ambiente scientifico e medico e che le stesse abbiano creato un'associazione di "medicina omeopatica e naturale" ma questo è solo l'inizio. Proprio cercando notizie in questo senso si è arrivati ad un istituto scientifico italiano, l'IFAC una diramazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che si occupa di onde elettromagnetiche, di sicurezza delle stesse in alcune applicazioni in medicina, di laser ed argomenti simili. Diciamo che seppur organismo scientifico, l'IFAC non sarebbe certo la figura più adatta per sperimentare (anche perchè non si occupa di sperimentazioni mediche) o giudicare l'uso clinico di un farmaco antitumorale. Curiosamente l'IFAC stipula un accordo proprio con l'AMON.
Il problema di questo accordo è che in realtà pur avendo utilizzato il nome dell'IFAC l'accordo non è stato assolutamente discusso all'interno dell'istituto ma si è trattata di un'iniziativa personale del direttore che ha firmato di suo pugno il contratto. Perchè il direttore di un istituto statale che non si occupa di sperimentazione  clinica ha deciso di "ufficializzare" un accordo con dei privati senza consultare il consiglio dello stesso istituto? Il contratto non è addirittura protocollato e non è stato autorizzato dal dipartimento ed a quanto pare l'intero istituto non era al corrente di questa "collaborazione" come confermatomi da persone che ne fanno parte, l'iniziativa quindi sarebbe sorprendentemente una decisione personale del direttore dell'IFAC che però ha utilizzato il nome dell'istituto (ripeto, un istituto di ricerca nazionale ed ufficiale) per un'inziativa a quanto pare privata (stipulata oltretutto con altri privati che non hanno alcuna credenziale scientifica). Qui un riassunto della vicenda da parte di Gianni Comoretto.

Sono state organizzate riunioni e convocazioni interne per discutere il problema ma non si è arrivati, a quanto pare, a nulla di concreto. In realtà non si capisce nemmeno bene in cosa consisterebbe questo "accordo" e cosa dovrebbe fare l'IFAC per "sperimentare" il veleno di scorpione. Nel frattempo il sito dell'AMON (l'associazione che avrebbe dovuto "sperimentare" il veleno di scorpione con l'IFAC) si è via via "impoverito" di contenuti e sembra abbandonato ed il suo creatore ha dichiarato il progetto "naufragato" inaugurando però contemporaneamente un servizio di "viaggi della salute" con destinazione Cuba e tra i servizi offerti anche le cure non ufficiali per il cancro.

Questo per quanto riguarda l'aspetto commerciale di questa vicenda, da definire almeno "singolare" come procedura di "diffusione" di un farmaco con presunte capacità antitumorali.
Credevo fosse l'ultimo atto di una vicenda molto particolare ma non lo era in quanto da qualche settimana è nata in Albania un ambulatorio privato che offre, con patrocinio della Labiofam, il trattamento con Vidatox.

L'ambulatorio albanese
Esaminando le pagine che offrono informazioni sull'ambulatorio (con tanto di modulo per prenotare i trattamenti) si scopre qualcosa che lascia ancora più interdetti. Il Vidatox sarebbe composto da veleno di scorpione...omeopatico...alla diluizione 30CH. Questa "forma farmaceutica" sarebbe quella commercializzata all'estero mentre quella distribuita a Cuba esisterebbe nelle due forme (omeopatica e non). ma anche a Cuba viene distribuita la forma diluita omeopaticamente, come si vede da questa foto (è il Vidatox "originale" distribuito dalla Labiofam a Cuba):

TRJ-C30, l'Escozul distribuito a Cuba (sottolineata da me la dicitura "omeopatico")
Strano il consiglio di conservare il prodotto lontano da "onde elettromagnetiche", da cellulari e magneti (cosa che ricorda molto da vicino gli strani "riti" di certa medicina alternativa). Mi chiedo comunque che serietà possa avere un'azienda che propone un prodotto "anticancro" omeopatico. Tra parentesi questa è una risposta a chi sostiene (a proposito di altre bufale alternative contro il cancro) che un prodotto "naturale" non si possa brevettare.

Il prodotto "anticancro" con evidenziata la definizione "omeopatico" a 30 CH

Non so se tutti coloro che leggono questo articolo sanno di cosa si stia parlando, diluizione omeopatica alla 30CH significa letteralmente che in quei flaconi non c'è altro che acqua, nemmeno una molecola di veleno di scorpione. Considerato che già la molecola "integrale" non ha evidenziato effetti antineoplastici sull'uomo e che non esistono documentazioni in proposito nemmeno da parte di chi la produce, il fatto che sia venduta in forma omeopatica rende tutta questa storia assolutamente inattendibile.
Per sicurezza ho chiesto ai sedicenti responsabili della clinica se le cose stanno come dichiarato sul sito del gruppo. Il Vidatox è un preparato omeopatico? La Labiofam dichiara di curare il cancro con questo prodotto omeopatico? La risposta ad ambedue le domande è stata SI! (con punto esclamatico incluso).

Mi sembra quindi che la situazione sia sufficientemente chiara ed evidente: è una illusione pericolosa ed un affare creato a puro scopo commerciale e non medico. Mi sento di mettere in guardia chiunque pensi di ottenere benefici da questa pseudocura: occhi aperti.

Direi che a questo punto ci sia solo da diffidare da chi propone di procurare il veleno e da chi promette effetti miracolosi. Se proprio vogliamo dirla tutta, il servizio delle Iene (probabilmente armato di buona volontà) ha in realtà svolto un'informazione scorretta e potenzialmente pericolosa, visto che migliaia di italiani si sono organizzati per un viaggio a Cuba nella speranza di procurarsi il "veleno anticancro" che fino ad oggi non ha dimostrato di guarire una sola persona dalla malattie.
Come spesso accade anche in questa occasione qualcuno ha fiutato l'affare e qui si parla di decine di persone che stanno creando un vero e proprio commercio parallelo di illusioni e speranze. Il mio invito a non farsi illudere quindi vale anche in questa occasione.
A proposito dell'ambulatorio albanese credo che il termine "clinica" con il quale la struttura è spesso definita vada tra virgolette, visto che sembra proprio non trattarsi di uno stabilimento sanitario ma di alcuni uffici al piano terra di una clinica che si occupa di fecondazione assistita e che non ha alcun collegamento con il "veleno di scorpione", sono insomma ospiti. In più se si prova a chiedere informazioni chi risponde al telefono è molto vago, parla male l'italiano (eppure la "clinica" sarebbe rivolta proprio agli italiani) e cita nomi di medici che collaborerebbero con la struttura. Questi medici, contattati, hanno negato del tutto un coinvolgimento con questa "organizzazione", il mistero (mica tanto misterioso) si fa quindi ancora più fitto.

Considerato anche che i flaconi in vendita e la clinica albanese sono ufficialmente collegati alla Labiofam  (i responsabili del sito si definiscono "rappresentanti ufficiali della Labiofam" ed esiste anche un accordo di rappresentanza linkato nel sito) credo che ci sia poco da aggiungere e se i dubbi iniziali erano già tanti  a questo punto credo si possa affermare che il Vidatox attualmente e nella forma in commercio non è assolutamente da considerare una possibile cura per il cancro a disposizione dell'umanità ma un affare privato senza alcuna velleità medica o scientifica.
Consiglio quindi di non buttare i propri soldi in queste cure inutili regalandoli a personaggi senza alcuno scrupolo.
Avvertiti.
Aggiornamenti ce ne saranno di sicuro, ne riparleremo.

Alla prossima.

Grazie a C., Rosa, G.P. per la collaborazione, le segnalazioni e gli aiuti tecnici.
Dossier Vidatox

lunedì 18 aprile 2011

La polvere sotto al tappeto

Ahh, come sarebbe bello svegliarsi una mattina e trovare il mondo ripulito dai ciarlatani.
Sapere che chi cerca aiuto trova solo gente onesta e ben disposta, sapere che nessuno vuole fregarti e pensa ai tuoi soldi, come sarebbe bello.
Utopia eh?

Eppure mi renderebbe orgoglioso contribuire alla fine di uno sciacallaggio, esattamente come dev'essere stato orgoglioso un mio "collega" (Rachael Dunlop medico e blogger, una sorta di WeWee australiano) ai nostri antipodi.
A volte sembra che in Italia si voglia nascondere la polvere sotto al tappeto. La presenza di ciarlatani in continuo aumento sembra non preoccupare le autorità. E' forse un ammortizzatore sociale? Un modo per mantenere vivi i "sogni" e le illusioni dei più deboli?
Il "ricco" si cura con le medicine e chi non può farlo si affida ai guaritori?
Possibile.
Così non è in altri paesi esteri.
La New South Wales Health Care Complaints Commission (HCCC) ha accusato una associazione di antivaccinisti, la più importante dell'Australia (la Australian Vaccination Network, AVN ) di importunare i genitori fornendo informazioni fuorvianti e selezionate in malafede fuori contesto per appoggiare le loro teorie antivacciniste. Esattamente quello che fanno i nostri "naturopati alternativi" che si incontrano su internet.
Che bello!

L'associazione australiana diffonde le sue notizie sul web, i video e le conferenze, esattamente come fanno le nostre "associazioni" per la libertà di cura che poi finiscono sempre per chiedere l'obolo di chi li segue senza offrire altro se non informazioni distorte e pericolose.
Per prendere provvedimenti contro queste cose, si sa (e non accade solo in Italia, come si dice spesso) è quasi sempre necessaria la tragedia che smuova le coscienze, che provochi lo shock nazionale.
Così in Australia i movimenti antivaccinisti hanno sempre avuto un buon seguito ed una sorta di pacata sopportazione anche da parte di chi non la pensava come loro (il solito: che male fanno?), fino a quando Dana McCaffery bambina di poco più di un mese non si ammala di pertosse e muore.
Nulla di strano, sembrerebbe, se non che la bimba viveva in una zona con forte influenza antivaccinista (la sede dell'AVN si trova proprio in quella regione) e conseguente bassissimo tasso di vaccinazioni ed alto tasso di pertosse.

La morte della bambina emoziona tutta la gente che conosce quella famiglia ma succede qualcosa: la AVN comincia a tartassare la famiglia della piccola insistendo per convincerli che la loro figlia non è morta di pertosse (cosa che potrebbe mettere in crisi le loro continue battaglie contro il vaccino). La famiglia è distrutta dal dolore e in quel momento non pensava certo a prendere posizioni o cercare colpe, la bimba aveva sofferto consumata e soffocata dalla malattia, dice la mamma di Dana:
"It's the most offensive statement because I watched over five days my beautiful daughter suffer the most agonising death" ("E' l'affermazione più offensiva perchè ho visto la mia bella bambina soffrire per cinque giorni in agonia fino alla morte")
Ma gli antivaccinisti non mollavano, telefonate continue, richieste di dichiarare cause di morte sconosciute ed infine allo stremo e vista la resistenza di quei genitori una sorta di ultimatum: "Dite che la morte a causa della pertosse non è certa e che vi sono molti dubbi che dovranno essere chiariti dalle indagini".

I genitori di Dana impazziscono e decidono di raccontare tutto alla HCCC.
Il fatto è diventato così di dominio pubblico e gli antivaccinisti dovranno difendersi da un'accusa tremenda: speculare sulla morte di una bambina. Tutto ciò è stato portato alla luce proprio dal blogger australiano che dopo mesi di ricerche e lavoro è riuscito a ricostruire i fatti e far arrivare gli inviti dei tribunali australiani agli antivaccinisti invadenti ed approfittatori.

Ma se in Australia i terroristi della salute non ridono, in Austria non se la passano meglio i guaritori. Due genitori seguaci delle folli idee di Hamer, sono stati condannati per aver permesso che la loro figlia neonata venisse allattata al seno della madre, affetta da AIDS.

Barbara Seebald con la figlia

L'allattamento al seno è sconsigliato alle persone con AIDS perchè il virus può essere trasmesso al neonato.
Barbara Seebald, affetta da AIDS non conclamato, fa parte di quelle persone convinte che il virus non esista e che la malattia sia inventata.
Per questo motivo allatta sua figlia che poco dopo diventa anch'essa HIV positiva.
Al processo, celebrato anche contro il marito della donna, quest'ultima viene condannata a 10 mesi di reclusione, pena sospesa.

Di negazionisti dell'AIDS, individui cioè che credono alla non esistenza del virus HIV ed al fatto che l'AIDS sia una malattia inventata ne esistono tanti, soprattutto negli USA.
La più nota fu Christine Maggiore, attivista "antiHIV", opinionista di grido, scrisse anche un libro (qui la storia in breve nel blog di Gianni Comoretto e qui la biografia su Wikipedia inglese) dal titolo emblematico: "E se tutto quello che pensavi di sapere sull'AIDS fosse falso?", venduto e letto da migliaia di persone (e chissà quante l'hanno creduta).
Falso: per Christine Maggiore era tutto falso, l'HIV non esiste, lei non aveva l'AIDS ed era tutto un imbroglio.
La donna morì a dicembre 2008 per herpes diffuso, polmonite bilaterale da pneumonia e candidiosi orale, tutti sintomi tipici dell'AIDS.
Sua figlia, allattata al seno perchè "tanto l'HIV non causa l'AIDS", morì di AIDS a tre anni.

Si dice che in Austria la notizia della morte della bambina abbia scioccato la cittadinanza...e da noi, quando resteremo scioccati?
Di ciarlatani arrestati e guaritori condannati le cronache sono piene. Negli Stati Uniti le condanne per cure alternative sono molto numerose.


Esattamente un anno fa Christine Daniel, predicatore pentecostale, giurava di guarire il 60% dei tumori maligni con le sue preghiere ed un miscuglio di erbe di sua invenzione.
Si è calcolato un guadagno di 1,1 milioni di dollari, spillati a 55 famiglie che si erano affidate alle sue cure.
Un investigatore ha detto parlando delle vittime di Daniel: "Queste persone credevano di guarire dal cancro ma sono state divorate vive dalla malattia...".
Tutto ha avuto inizio quando la figlia di un'ammalata di tumore assiste ad una testimonianza (quante ne abbiamo viste?) di una "guarita dal cancro" con le cure della guaritrice. Affida la madre a questa donna facendole abbandonare le terapie che aveva già iniziato. Dopo qualche settimana la morte.

Arrestata ed indagata per truffa e frode postale, rischia fino ad 80 anni di carcere.
Due settimane prima, a Los Angeles, un altro guaritore che invitava i malati di cancro ad interrompere le cure per affidarsi alle sue pozioni "con il 90%" di percentuale di successo, era stato arrestato per omicidio colposo.

Il pericolo dei rimedi alternativi spacciati per "scientifici ed innocui" è reale, molto sentito in alcune nazioni, sottovalutato in altre. L'Unità di sorveglianza pediatrica australiana ha pubblicato un report nel quale si collegano (in maniera accertata o probabile) 39 morti in due anni (dal 2001 al 2003) di bambini e adolescenti (dalla nascita ai 16 anni) all'uso di medicine alternative.
In 17 di questi giovani il danno è stato provocato dal mancato utilizzo di medicine efficaci. Casi ripugnanti come un decesso per malnutrizione e shock settico di un bambino di otto mesi nutrito con latte di riso come rimedio alternativo per la "congestione" o quello di un altro bambino di 10 mesi morto per shock settico perchè i suoi genitori avevano "curato" un eczema con l'omeopatia.
Pozioni alternative per curare tutto: dermatiti, diabete, epilessia, anemia.

C'è però chi continua a dire: "che male vuoi che facciano".

Studiando il fenomeno dei "guaritori alternativi" ho notato un particolare: modificano il loro modo di agire, le loro "tattiche", adattandosi al posto dove operano.
In Italia ad esempio siamo molto più "creduloni": basta "garantire" la guarigione, non importa come lo fai o se accada realmente, prima o poi davanti alla porta di casa del guaritore busserà qualcuno. Siamo molto meno diffidenti di altre popolazioni.
Negli Stati Uniti invece si assiste ad un fenomeno particolare. Esistono tantissime cliniche alternative nel territorio statunitense molte delle quali gestite da medici o ex medici, alcune gestite da "naturopati", figure molto ambigue che spesso hanno un titolo che non vale nulla letteralmente acquistato in una delle università private "giocattolo" di cui gli USA sono pieni.
In queste cliniche si eseguono degli esami che la medicina non riconosce e non pratica. Negli USA mi sembra più in voga l'alternativo "tecnologico": un titolo inventato, apparecchiature e cure "esotiche" e si fa colpo sugli ingenui. Noi italiani siamo colpiti più dal "guru" che dalla tecnologia, è una mia impressione.
Per dire se stai bene, gli alternativi statunitensi non fanno "gli esami del sangue" ma controllano con strane macchine e piccoli apparecchi elettronici (spesso di invenzione del guaritore stesso). Un esempio famoso è quello di Hulda Clark che diagnosticava tutte le malattie con il suo piccolo macchinario chiamato "Zapper".
Quando un paziente si sottopone all'analisi con queste scatolette, spesso viene fatta diagnosi di malattia. Di tutte le malattie, anche le più gravi come il cancro.

Queste macchinette diagnosticano ad esempio "l'energia negativa" che emette un tumore, possono dire quanti tumori hai ma non dicono dove si trovano, dicono che esiste un' "aura" negativa che *sicuramente* farà venire un tumore...insomma fanno di tutto per spaventare e preoccupare il paziente...e lì compare la cura miracolosa.

Da questo derivano i "centinaia di pazienti guariti" che negli Stati Uniti sono appannaggio di tutti i guaritori.
Era gente che non aveva mai avuto un tumore e che aveva solo speso migliaia di dollari per "curare" qualcosa che non esisteva.
Un procedimento simile lo adottano i seguaci di Hamer. Diagnosticano spesso malattie inesistenti terrorizzando chi capita alla loro attenzione, propongono le cure (inventate) e "guariscono" il paziente che così diventerà pure un prezioso "testimone", non in malafede, probabilmente lo stesso testimone resta convinto di essere stato guarito dall'imbonitore e così le due parti si "coprono" a vicenda, il truffatore ha un complice nel "curato". Fino a che punto possa arrivare una persona è facile da dirsi, di testimonianze "sincere" ne ho sentite centinaia e quasi tutte provenienti da persone in buona fede che avevano subito un vero e proprio plagio da parte del guaritore. Interessante una testimonianza letta in un altro blog che riporto in breve.
Si tratta di una donna affetta da tumore tiroideo e mammario che dopo l'intervento chirurgico inizia la chemioterapia. Dopo un ciclo (di sei) la interrompe:
Tre settimane fa ho incontrato un importante guaritore, un professore che usa l'energia della luce per trattare persone come me [...]. Il professore diagnosticò che fossi affetta da "ombre nere che oscuravano il mio corpo" qualcosa che va oltre la scienza e mi sarebbe servita una pulizia con un certo quantitativo di acqua ad energia luminosa. Sono passate tre settimane, mi sento più felice, nessuno stress da chemio, non scarico la rabbia sulla mia famiglia, faccio attività fisica e sento di avere molta energia. Nonostante non sia sicura di avere il cancro dentro di me, sicuramente sono contenta di aver interrotto le cure.
Cosa fare in questi casi? La colpa è solo del guaritore truffaldino o anche della povera donna disperata e disposta a credere a tutto? Di certo qualcuno dovrebbe vigilare, non ha senso voltarsi e fare finta di niente o pensare "l'ha voluto lei", ognuno è libero di scegliere cosa fare della propria vita ma solo se correttamente informato e consapevole, in caso contrario non si può parlare di libertà ma di disinformazione dolosa.

Un altro "alternativo" tuttologo è il dottor Rolando Arafiles Jr., medico che cura tutte le malattie con preparati "naturali" ad esempio le ferite con impacchi di olio d'oliva ed utilizza tecniche tutte personali (e non riconosciute dalla medicina) per curare cose come le fratture e gli ascessi.
Questo medico pubblicizzava e vendeva l'argento colloidale per qualsiasi problema e diceva che serviva pure per curare l'influenza H1N1.
Tra le altre sue attività Arafiles era un fervente sostenitore del Morgellons.
Cos'è il Morgellons? Ne ho parlato molti mesi fa e ne riparlerò tra qualche giorno. E' una patologia di presumibile natura psichiatrica per cui chi ne è affetto (viene definita anche parassitosi illusoria) è convinto di essere infestato da insetti e parassiti. Sente camminare sulla sua pelle animaletti e piccoli ragni e si gratta (e non dorme) continuamente. I casi segnalati sono oggetto di indagine ma finora non vi è nessuna evidenza che questa malattia sia "misteriosa" o provocata da strani agenti infettivi.
C'è stato chi (come Arafiles) ha collegato questa psicosi con le cosiddette "scie chimiche", una delle bufale più bizzarre degli ultimi anni: le scie di condensa emesse dagli aerei in volo, sarebbero emissioni volontarie di veleni e composti contenenti tutto ed il contrario di tutto: virus e vaccini, batteri ed antibiotici e così via. Tra le altre cose, queste scie, causerebbero proprio il Morgellons.
Arafiles è stato denunciato e radiato dall'associazione dei medici texani (corrispondente al nostro ordine professionale) per questo, per minacce ai testimoni e per problemi amministrativi e legati ad alcuni abusi sul lavoro. La notizia più fresca è che l'ex medico è stato arrestato con diversi capi d'accusa che lo hanno portato dritto in cella.
In Germania intanto  il "Dipartimento federale per il controllo dei media nocivi per i minori" ha temporaneamente sospeso il sito del padre di Olivia Pilhar (chi volesse saperne di più sulla sua triste vicenda, ha a disposizione il sito più completo su Hamer, curato dal giornalista Ilario D'Amato), piccola vittima della "Nuova Medicina Germanica" di Hamer.
Se da un lato può fare piacere, dall'altro è triste sapere che in Italia ci sono ordini dei medici che invece di schierarsi dalla parte della scienza addirittura patrocinano conferenze sull'ex medico Hamer così come deputati che organizzano convegni di seguaci dell'inventore di questa inaudita follia pseudoscientifica.
Nella nostra nazione siamo quindi al disastro?
Ha vinto l'ignoranza? La superstizione dei tempi bui ha ripreso il sopravvento?
Siamo un popolo di santi e creduloni ma un segnale vogliamo mandarlo?
C'è tanta gente vittima di ciarlatani senza scrupoli e guaritori senza ritegno, dobbiamo per forza aspettare la tragedia?
Intanto qualcosa si muove.
L'antitrust, l'organizzazione governativa che vigila sulle pratiche commerciali scorrette ed ingannevoli ha da poco mosso le acque, anche su invito del ministero della salute che ha chiesto un aumento della guardia nei confronti delle truffe alternative che spopolano su internet.
Così in pochi giorni prima il Power Balance, il "noto" braccialetto di gomma che millantava effetti spettacolari sull'equilibrio e sulla forza di ognuno di noi è stato giudicato senza basi scientifiche e le industrie che lo producevano sono state multate e condannate a pagare migliaia di euro, sempre poco rispetto ai loro guadagni, fare il ciarlatano paga, evidentemente.

Ma probabilmente ne vedremo ancora delle belle.
Spero solo che non serva il morto eccellente o il bambino trucidato per fermare quest'orda di pazzi, guaritori, naturopati che pensano alle loro tasche e non alla salute della gente.

In ogni caso nessuno dica di non aver mai saputo nulla... 
Alla prossima.

martedì 12 aprile 2011

Spazio politico: serve uno sforzo

Qui non si fa politica e non se ne farà mai più, ma per una volta voglio fare un'eccezione.
La faccio perchè il nostro presente ed il futuro, quello dei nostri figli, è nelle mani di chi ci governa ed è quindi indispensabile che chi siede nei posti di comando sia una persona capace, ragionevole, costruttiva ed impegnata. I futuri governanti, gli insegnanti, i professionisti, sono figli della nostra epoca e di chi la gestisce.
E' per questo che vi chiedo uno sforzo. Quando c'è chi merita non bisogna tirarsi indietro, se un politico dimostra di lavorare per il futuro del nostro paese e per la crescita culturale, mentale e fisica di tutti noi, lo sforzo diretto verso questa persona non può che essere enorme.

Per questo devo farlo anche io questo sforzo, anzi, mi è venuto spontaneo leggendo una notizia e credo lo stesso accadrà a voi quando scoprirete di cosa è capace un solo uomo.

Qui non si tratta di destra o sinistra, si tratta di vita, salute, futuro ed intelligenza.

Venerdì 15 aprile alle ore 9.30, a Roma, l'on. Domenico Scilipoti invita tutti ad un incontro pubblico interessantissimo al quale non possiamo mancare. Se vorrete, lo sforzo potrete farlo direttamente sul posto.
Quale incontro?
Si intitola “La medicina della natura. L’approccio olistico alla malattia e alla salute”. I primi segni incoraggianti ci sono ma è bene vedere chi parteciperà al convegno.
Interverranno personaggi di tutti i tipi, come il dott. Castrica, un pediatra.
Si prosegue con il dott. Toneguzzi, medico hameriano (Hamer è quell'ex medico, antisemita e latitante, che dice che il diabete è provocato dalla paura delle rane e l'AIDS dall'allergia allo smegma) con un intervento dal titolo che inizia significativamente con le parole "Le 5 leggi biologiche scoperte dal Dott. Hamer". La cosiddetta "Nuova medicina germanica di Hamer", pratica antiscientifica che tanto clamore ha suscitato in Europa, avrà finalmente un po' di spazio anche da noi per merito dell'on. Scilipoti.
Prosegue un'altra dottoressa hameriana, poi un omotossicologo, un terapeuta olistico, un agopuntore, un avvocato olistico (!!! ma possono essere olistici anche gli avvocati?), uno che insegnerà a leggere l'aura ed altri personaggi. Si concluderà con una discussione sulle scie chimiche (che sarebbero le scie degli aerei che disperdono vaccini, batteri, virus, nanorobot e controllano il clima e la mente di tutti noi).
Ad aprire il tutto il simpatico e dinoccolato attore comico Pippo Franco.

Voi penserete: "già ora io vado a Roma per vedere uno spettacolo". Ma no, no! Non è uno spettacolo ma una conferenza, un convegno organizzato dall'onorevole dottor Domenico Scilipoti. Un deputato nazionale che organizza un incontro "olistico" tra hameriani, lettori dell'aura, Pippo Franco e scie chimiche non può che meritare ogni nostra benevolenza.
Il convegno inoltre, si terrà nella sala conferenze della camera dei deputati, un luogo istituzionale quindi. Ottimo.
Per questo vi chiedo lo sforzo. Perchè queste cose restino per sempre e non si dimentichino quando andiamo a votare.


Quando si sceglierà chi dovrà decidere le nostre leggi, le regole di convivenza e sociali ricordiamoci di queste cose, scolpiamolo perennemente nella nostra memoria. Al governo deve andare gente capace ed intelligente perchè il nostro futuro e quello dei nostri figli dipende da loro.
Per questo vi chiedo, per la prima volta nella storia del mio blog, di fare questo sforzo tutto per l'onorevole Scilipoti. Ricordiamoci per sempre del suo volto e di come si chiama, ne va di tutti noi.
Ricordate per sempre questo nome e sforziamoci quindi: DOMENICO SCILIPOTI.

Olisticamente grazie.

Si ringrazia L. per la segnalazione.

venerdì 8 aprile 2011

Immagini scientifiche dell'anno (2)

E' sempre una piacevole (e spesso inedita) scoperta guardare le meraviglie della natura e della scienza nei loro aspetti più sconosciuti. Il microscopio ci fa scoprire che quello che abbiamo ogni giorno attorno a noi è più di un insieme di cellule o una fredda attività umana.
Per questo ripropongo (l'ho già fatto nel 2010) le immagini della Wellcome, un'organizzazione scientifica che ogni anno premia le migliori immagini scientifiche che si distinguono per bellezza, significatività o originalità. Anche quest'anno la Wellcome ha premiato 21 immagini che si possono trovare nel sito dell'organizzazione.
Ne propongo alcune che per la loro bellezza, il loro significato o la curiosità che suscitano, meritano di essere ammirate. Anche questo è il bello della scienza.

Un'ape al microscopio.
Un insetto bellissimo che al microscopio mostra ogni suo particolare, gli occhi, le ali, la peluria in tutto il corpo. Un insetto qualsiasi? In realtà senza api probabilmente non esisterebbero gli altri animali, un anello fondamentale quindi della catena vitale del pianeta Terra.


Quei corpuscoli rotondeggianti sono i batteri che formano la placca dentale. Piccolissimi e fotografati al microscopio, questi microrganismi vivono costantemente in bocca (in tutte le bocche...) e se non rimossi con una corretta igiene orale contribuiscono a formare una struttura che favorisce la carie e che è colpevole di problemi orali come le gengiviti, l'alitosi, la placca dentale. Ora tutti a pulirsi i denti, mi raccomando...


Un intervento chirurgico in laparoscopia. Oggi sono tantissimi gli interventi chirurgici effettuabili con questa tecnica, fino a pochi anni fa solo fantamedicina. Invece di incidere la cute e lavorare "manualmente" all'interno del corpo, si utilizzano due o tre piccoli buchi (che poi suturati diventano praticamente invisibili) per introdurre una telecamera, una piccola luce e gli strumenti chirurgici (che sono specifici e molto costosi). Il chirurgo avrà la possibilità di operare dall'esterno seguendo i suoi movimenti su un monitor. La luce bluastra della sala operatoria serve a migliorare la visione del monitor. I vantaggi di questa tecnica, ormai diffusissima, sono molteplici, primo tra tutti la minore presenza di dolore post operatorio ma anche la degenza e la convalescenza che sono assolutamente ridotti rispetto all'intervento tradizionale. L'intervento della foto è stato realizzato dall'UCL Medical School.


Se potessimo analizzare al microscopio elettronico ciò che rimane nel cerotto che ci ha protetto una ferita, cosa potremmo vedere?
Fibre e globuli rossi, probabilmente.
E' quello che si vede nell'immagine, foto al microscopio elettronico di un cerotto utilizzato per coprire una ferita da taglio. Il cerotto nella foto è quella zona grigia e piatta ai lati, in mezzo un insieme di fibre e di globuli rossi. Ciò che era una ferita ora è diventata una cicatrice.

Le seguenti immagini infine non fanno parte del gruppo dei vincitori ma risalgono a qualche anno fa, meritano di essere viste:
Uuna mosca sopra alcuni cristalli di zucchero:




Questo è un embrione umano allo stadio di "morula", al quale è arrivato dopo quattro divisioni. Ora contiene 16 cellule. A questo punto della divisione l'embrione passa dalle tube alla cavità uterina per impiantarsi e dare inizio alla gravidanza. Le piccole cellule (si chiamano blastomeri) contenute nella morula si addossano una all'altra compattandosi e cominciando così a formare il primo nucleo di quello che sarà un corpo umano.

Questa colonnina azzurra è un vaso sanguigno che, rotto per un deficit enzimatico lascia fuoriuscire del sangue. Quei piccoli corpuscoli rossi sono proprio i globuli rossi, parte "solida" del nostro sangue. La foto è realizzata al microscopio elettronico.

Le immagini (tutta la collezione completa divisa per anno e che oltre alle immagini presenta anche documenti storici, libri ed archivi scientifici) sono disponibili anche in mostra nel museo scientifico della Wellcome:
Wellcome Collection
183 Euston Road London NW1 2BE

Da Science Photo Library invece due immagini emozionanti:
Un misto di globuli rossi (proprio i dischetti rossi visibili nell'immagine) e di fibrina (le fibre marroni), è un trombo fotografato in microscopia elettronica: una sorta di coagulo sanguigno che ha scopi fisiologici ma può diventare causa di pericolose manifestazioni patologiche:

credits: Science Photo Library
Altra immagine ottenuta con miscroscopia elettronica. Le fibre nervose, quelle fibre cioè che trasmettono gli impulsi che partono dall'encefalo ed arrivano a farci compiere gli atti volontari ed involontari. La "guaina" grigia si chiama mielina, la parte rossa al centro assone.

credits: Science Photo Library

Quando andiamo a cercare spettacoli improbabili pensiamo per un attimo che lo "spettacolo" lo abbiamo attorno a noi.

Per chiudere una bella soddisfazione personale che voglio condividere perchè, anche se fuori argomento, ha a che fare con gli argomenti di questo blog, modificherò alcuni particolari per ovvi motivi. Circa due anni fa sottoposi a controllo una signora venuta al pronto soccorso per dolori addominali. Purtroppo la visita non ebbe esito rassicurante, anzi, vi era il sospetto di un brutto tumore ginecologico. Seguirono altri accertamenti e la conferma fu agghiacciante, una neoplasia maligna ed aggressiva. La signora fu sottoposta d'urgenza ad intervento chirurgico che mostrò un'estensione del tumore maggiore di quanto sospettato inizialmente. Alla dimissione mi curai di spiegare tutta la situazione alla signora, spiegai la nostra strategia, le conseguenze, le possibilità. Le diedi speranza, le spiegai che lottare con ottimismo è fondamentale e che avrebbe avuto tutta l'assistenza necessaria da parte del reparto e mia personale. Il caso lo presi a cuore in quanto si trattava di una donna giovanissima con una figlia piccola, un vero dramma che cercavo di risollevare. La lasciai raccomandandole di essere forte e pensare positivo.
Seguirono cicli di chemioterapia.
Successivamente venni a sapere che la signora non era per nulla in buone condizioni, non tanto fisiche quanto psicologiche, naturalmente non l'aveva presa bene e viveva momenti di grave depressione e scoraggiamento, incontrai per caso la sorella le mandai i miei saluti dicendole di ricordare le mie parole, bisogna lottare con volontà ed ottimismo.
Oggi, casualmente, incontro proprio lei, in reparto per controllo, in ottima forma, allegra e serena. Mi chiede se mi ricordo di lei, certo che mi ricordo e ci tiene a dirmi che sta bene (il controllo è perfetto, nessuna evidenza di malattia residua), che mi ringrazia per tutto e che quando è giù pensa ai miei occhi positivi che le davano carica e coraggio. Dice di pensare ogni notte ai miei occhi incoraggianti.
In realtà, davanti a questa confessione quei miei occhi si sono abbassati in preda ad imbarazzo, le ho detto solo che sono contento che lei stia bene e che sia contenta, volevo dirle molto di più ma mi sono fermato, non so nemmeno perchè. Mi ha ripetuto "grazie per tutto".
Questa esperienza la dedico a tutte quelle persone che lottano e lotteranno. Non perdete mai la speranza e fatevi forza che è fondamentale.

Alla prossima.

lunedì 4 aprile 2011

Reiki: mani miracolose

Partiamo subito con una domanda: conoscete il Reiki?
Se non lo conoscete, a cosa vi fa pensare questo termine? Se invece la parola non vi è nuova, sapete davvero bene di cosa si tratta?

Dico sempre che la maggioranza delle persone che si affidano (o credono) alle medicine alternative lo fa per ignoranza: semplicemente non sa a cosa si sta affidando.
L'omeopatia? Una medicina "dolce" derivata da erbe ed estratti naturali. L'agopuntura? Un antica pratica orientale che sfrutta la stimolazione di punti anatomici precisi.
La pranoterapia? Le capacità curative di alcune persone con poteri straordinari.
Ma l'omeopatia non contiene estratti, l'agopuntura non stimola alcun punto anatomico e la pranoterapia non cura nessuno.
L'alternativo non avrà certamente alcun interesse a correggere queste lacune, se la gente usa l'omeopatia non importa il motivo, l'importante è comprare e diffondere.

Così quando si spiegano i concetti di una di queste pratiche molti cadono dalle nuvole. Mi è successo ad esempio che discutendo proprio di omeopatia con una lettrice che fa uso di granuli omeopatici da molto tempo, questa mi chiedesse: "vuoi dire che in un granulo omeopatico non c'è nulla oltre ciò che compone il granulo?", certamente, risposi io..."non ci credo, mi informerò".

Magari si informasse, scoprirebbe di essere stata presa in giro per anni.

Torniamo dunque al Reiki.
Chi si affida ad "operatori" Reiki quasi sempre parla di cure manuali che donano benessere fisico e spirituale (o qualcosa del genere), altri parlano di generici "massaggi rilassanti", altri ancora di "approccio olistico emozionale alle malattie".
Comunque si definisca questa pratica, si tratta in sostanza di un trattamento che si applica sul corpo di "chi soffre" (in genere malanni banali, dolori, ansia, depressione...ma al solito ci si spinge spesso a malattie gravi): con l'imposizione delle mani si trasmetterebbe una sorta di energia spirituale capace di guarire tantissime malattie e di influire su tutto ciò che ci circonda caricandolo di energia. Una sorta di pranoterapia meno grezza perchè si riferisce a santoni giapponesi, meditazione, spiritualità ed energie sconosciute e come nel caso della pranoterapia si fa riferimento alla malattia quale "sbilanciamento dell'equilibrio psicofisico" a non ben identificate energie vitali (concetto pseudoscientifico comune a moltissime pratiche alternative come l'agopuntura) ed a punti immaginari del nostro organismo (nel caso del Reiki i Chakra, punti che governerebbero la funzione, l'equilibrio ed il benessere dei nostri organi). All'idea di poter guarire con le mani quindi si mescola quella delle "energie" (mai misurate nè dimostrate o visualizzate), si inventano i Chakra (quello situato all'altezza del pancreas è chiamato del "plesso solare" e governerebbe il benessere personale e collettivo, altri Chakra si trovano sul capo o sul cuore e così via). Non a caso il termine Reiki significa (più o meno) energia vitale.


Per praticare il Reiki non è necessario essere medici, chiunque voglia frequentare (e pagare tanto) una delle decine di scuole di disciplina Reiki potrà guarire con le mani dopo un corso di qualche giorno che promuove chiunque dal primo al terzo livello di "operatore Reiki".
L'idea del Reiki quale pratica "antica" può già essere abbandonata velocemente. L'idea infatti apparve ad inizio del 1900 ed ebbe il suo maggior sviluppo nel periodo attorno al 1920. Per molti questo è un dato sconcertante esattamente come quello che rivela che non esiste alcuna prova che l'agopuntura sia una pratica secolare, a volte percepiamo le cose come le preferiremmo.
L'altra bufala venduta assieme al Reiki, cioè l'esistenza dei Chakra, concetto di origine antica (e ritrovabile in diverse culture del mondo) fu associata al Reiki negli anni '80. Non esistono punti anatomici identificabili con i "Chakra". Nessuno ha mai visualizzato, mostrato, isolato un Chakra. Si tratta di un'invenzione totalmente campata in aria, esattamente come quella dei meridiani per l'agopuntura. I Chakra sono stati inventati ed io aggiungo venduti come entità reale quando invece non esistono: qualcuno dimostri il contrario.

Eppure credere che i sentimenti si concentrino nel cuore o l'abilità nel cervello è un'idea arcaica e radicata, probabilmente è la spiegazione più semplice del successo di queste teorie. Non per niente quando si hanno problemi sentimentali si parla di "problemi di cuore" anche se la persona interessata ha un cuore perfettamente sano ed è cardiologicamente integra.
Partiamo da questo quindi: i fondamenti sui quali si basa la pratica del Reiki sono immaginari.

Risulterà comunque molto più curioso conoscere le origini di questa "medicina energetica", versione orientaleggiante ed esotica della cugina "povera", la pranoterapia. Vedrete come "l'antica arte del Reiki" sia in realtà una bufala ben confezionata che non ha nè capo nè coda.

Si narra che il suo fondatore, un certo Mikao Usui, vissuto all'inizio del ventesimo secolo, doveva rispondere alla domanda di alcuni suoi discepoli che gli chiesero come fossero  possibili i miracoli di Cristo e se lui potesse imitarli.
Usui non aveva una risposta e dopo aver cercato tramite gli studi universitari in America ed alcuni viaggi la risposta, non soddisfatto decise di vagare per 21 giorni tra i monti del Giappone.
Per tutto quel periodo Usui evitò il cibo e meditò, ciò gli avrebbe consentito di raggiungere la conoscenza, fino a quando una luce colorata lo colpì abbagliandolo.

Ripresosi dallo stupore, Usui cominciò a scendere a valle avvertendo una strana e vigorosa energia pervadergli il corpo. In cammino si ferì l'alluce, posò la sua mano sopra il piede e l'alluce guarì perfettamente: fu il primo miracolo. Era nato il Reiki.

Arrivato in paese entrò in una locanda dove ordinò un pasto abbondantissimo. Il proprietario della locanda lo avvertì che dopo tutti quei giorni di digiuno mangiare così tanto poteva essere molto pericoloso ma Usui sapeva ciò che stava facendo e mangiò tutto. Non successe nulla di strano. Fu il secondo miracolo.
Subito dopo l'uomo si accorse che la figlia del locandiere aveva una guancia gonfia, era un brutto mal di denti. Avvicinò la mano alla guancia e la bambina guarì perfettamente, ancora un miracolo, il terzo.
Usui, dopo un certo periodo si impegnò a compiere miracoli in un quartiere povero di Kyoto dove, tra una guarigione e l'altra continuava a meditare.
Poi aprì una clinica privata fino alla sua morte.
Da quel momento si sono succeduti numerosi "maestri" di Reiki che hanno formato ulteriori operatori che ne formano altri, in tutto il mondo. Ognuno di loro compie le sue guarigioni con le mani in ogni piccolo angolo del pianeta.

Esistono tre livelli di Reiki. Partecipando ai corsi si passa dal primo al terzo che è il livello massimo che fa acquistare capacità incredibili.

Conosciuta la storia del Reiki, sarebbe interessante conoscerne le applicazioni. Il problema è che questa disciplina dice non solo di poter guarire un'infinità di malattie ma anche di poter influire sulla mente delle persone, sugli oggetti, su ogni nostra attività. Un altro lato "oscuro" di questa pratica è la soggezione che molti praticanti provano nei confronti del "maestro", stato che arriva a volte sino al vero e proprio plagio mentale. Sono noti casi di violenza sessuale da parte di operatori di Reiki improvvisati, non a caso è sottolineato dalle scuole "ufficiali" che un trattamento Reiki non richiede nè nudità nè contatto diretto con il corpo, le mani devono restare a distanza perchè così è previsto dagli insegnamenti.

Il Reiki è praticato in genere in centri di medicina alternativa, in centri estetici come massaggio rilassante e viene venduto come pratica orientale di guarigione, le "scuole di Reiki" sono in genere centri improvvisati dove si effettuano corsi a pagamento per la formazione di operatori (corsi che non rilasciano alcun certificato legalmente riconosciuto). Molti dei "metodi" Reiki sono marchi registrati, a dimostrazione della diffusione commerciale del fenomeno.

Se a qualcuno servono riferimenti scientifici per sapere se davvero il Reiki è capace di compiere miracoli, esistono. Sembrerà strano ma la disciplina è talmente diffusa che qualche equipe medica ha voluto misurare gli effetti di questa "imposizione delle mani" sulla salute fisica e psichica delle persone.
Gli studi parlano chiaro, il Reiki non ha alcuna efficacia e non è utile in nessuna situazione patologica importante. Su parametri come il rilassamento, l'ansietà, il senso di benessere o l'umore, effettuare delle sedute di Reiki ha più effetto del non far nulla, nessuna modificazione però dei parametri vitali fondamentali (frequenza cardiaca e pressione arteriosa). Sul dolore il reiki ha comunque un effetto modesto (e la conclusione non è nemmeno definitiva) e sembra che gli unici effetti relativi a questa pratica siano proprio quelli legati all'ansia ed al dolore. Gli studi che sembrano evidenziare qualche effetto superiore al placebo sono molto deboli e non conclusivi.
In poche parole il Reiki ha un effetto simile a quello che si ha quando una persona si prende cura di noi accarezzandoci e massaggiandoci al suono di musica tintinnante accompagnata da profumi esotici. Non per niente molti praticanti utilizzano questa procedura come una sorta di rito di rilassamento senza pretese.
Niente male.
Ma non vendiamola come medicina...

Naturalmente non mancano gli esempi di "operatori Reiki" che dichiarano di curare le più svariate malattie, dalle ansie all'immancabile cancro ed altrettanto naturalmente non esiste alcuna dimostrazione di efficacia di questa tecnica che nemmeno i più "noti" praticanti hanno mai dimostrato come "curativa".

Per quanto riguarda le influenze su ciò che ci circonda si va davvero oltre ogni limite. Con il Reiki si può "energizzare" l'acqua che beviamo o il cibo che mangiamo, si può trasformare una brutta giornata in un bel giorno di allegria o si può rendere più felice un nostro amico. Tutto mediante l'uso dell'energia che abbiamo nelle mani (ma che scopriamo solo dopo aver pagato i corsi).
Come si vede non si tratta di concetti rivoluzionari, la "guarigione mentale" e la pranoterapia sono simili in molti punti a questa disciplina ma come sempre accade nelle pseudoscienze e nelle pratiche che uniscono concetti medici a veri e propri prodigi circensi, si tira troppo la corda e così si finisce con l'affermare che il Reiki è utile per non aver problemi in automobile (basta recitare le apposite formule) o ad affrontare bene un colloquio di lavoro.
Questo non capita a tutti, è chiaro, ma quanti di noi diventano dei bufali quando sono alla ricerca di un posteggio per l'auto?
Niente paura, il Reiki aiuta anche in questo.

Da domani se non trovate parcheggio procedete come segue:
Esegui mentalmente la bilanciatura al cuore, usano nell’ordine Hon Sha Ze Sho Nen (HSZSN), Sei Heki (SH) e Choku Rei (CR) e pronuncia per tre volte qualcosa di simile a: «Adesso trovo parcheggio»; visualizza te e la tua auto nell'atto di parcheggiare comodamente e dì qualcosa di simile alla seguente frase: «Ora trovo semplicemente un posto libero per parcheggiare». Choku Rei, Choku Rei, Choku Rei! Sostieni qualche istante l'energia, calma il corpo, le emozioni e la mente e affidati con fiducia all'universo che ti fa trovare il posto più opportuno.
Secondo me con tutto il tempo che trascorre per recitare le formule un posto prima o poi si libererà.
Nota a margine: il pastore evangelico Kevin Garman avverte che praticare il Reiki è un peccato in quanto questa pratica non è in accordo con gli insegnamenti biblici; nel suo paese (in Pennsylvania) una vera e propria invasione di guaritori che praticano Reiki persino nelle corsie d'ospedale lo ha messo in crisi inducendolo a fare la puntualizzazione, attenzione quindi, chi pratica il Reiki potrebbe ritrovarsi all'inferno.
;)

Alla prossima.

[Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale]