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lunedì 29 giugno 2009

Cattivi consigli

Un turno di guardia in un ospedale francese, un malato come tanti altri, una storia che colpisce chi la vive, simile ad altre storie quotidiane durante il proprio lavoro.
Nel sito di Tullio Simoncini, tra le altre pagine, ne esiste una per le "cure fai da te". Come curare cioè (secondo lui) i tumori a casa, con il bicarbonato di sodio. Troppo ridicolo per rappresentare un pericolo?
No. Chi crede alle aberranti teorie dell'ex medico romano può cadere in qualsiasi tranello e lasciarci le penne.
Se poi chi legge è debole psicologicamente o culturalmente, cadere in tentazione è un passo brevissimo.

Pubblico la traduzione di un articolo apparso su un blog francese che racconta la notte di guardia di un medico (l'autore dell'articolo) che incontra casualmente un'altra delle innumerevoli vittime di Tullio Simoncini, colui che dichiara di guarire il cancro con il bicarbonato di sodio, in verde alcune note per spiegare il significato di termini e procedure mediche che ho pensato potessero essere di difficile comprensione per il lettore non medico. Spero la traduzione risulti chiara per tutti; a tratti pesante, mostra però anche il lato "umano" o "disumanizzante" di un turno di guardia la notte in ospedale, dove la solitudine, professionale ed umana porta anche a pensieri poco medici e molto comuni. Il racconto è serrato, efficace e mi sembra, abbastanza realistico. Valga come fatto di cronaca.

Un uomo, psicologicamente instabile, è stato colpito da un tumore vescicale, rifiuta tutte le cure tradizionali e si autosomministra il bicarbonato in vescica (come consiglia Tullio Simoncini), il tumore, naturalmente, non solo non guarisce ma avanza, aumenta di dimensioni ed invade le strutture vicine, causando il disastro, prima una stenosi (restringimento) dell'uretere (il canale che porta l'urina dalla rene alla vescica) e quindi un'occlusione. L'occlusione causa una idronefrosi (accumulo di urina nel rene) che è una complicanza che distrugge le strutture renali procurando insufficienza renale ed in breve, se non risolta, porta a morte.

Per questo, ai malati di cancro ed a chi cerca informazioni sulle cure per questa malattia: state attenti a questa persona, non vi fate attrarre dalle sue false promesse, Tullio Simoncini non ha mai mostrato un caso di guarigione da qualsivoglia malattia e tutte le sue sedicenti testimonianze di guarigione che ho analizzato in questo blog, risultano false, manipolate, imprecise e non provano nemmeno una minima efficacia delle sue "cure". Per la vostra salute rivolgetevi ad un medico e non ad un guaritore. A nessun guaritore.
Conservate il vostro spirito critico, per favore, fatelo per voi.
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Venerdì scorso ero di guardia, è solitamente il mio giorno di turno. Se chiamate per parlare con il nefrologo di guardia un venerdì, avete dal 50 al 75% delle volte la fortuna o la sfortuna, dipende, di parlare con me. Da metà mattina, un paziente è in affidamento al nostro servizio. Un uomo di 60 anni, arriva al pronto soccorso per malessere generale.

Gli esami rilevano una creatininemia a 1700 µmol/l (normalmente meno di 120) ed una potassiemia di 7 mmol/l (normalmente: 3,5-5,5 mmol/l) (tutti parametri che esaminano la funzionalità renale, questi rivelano una gravissima insufficienza renale). Ci chiamano e ci chiedono un parere: ecografia renale, chiaramente e trattamento dei sintomi. Un po' più tardi, telefonata:

- Pronto?
- Senti, ha un'uretero-idronefrosi bilaterale (mancata fuoriuscita dell'urina che così si raccoglie nel rene ristagnando e potendo causare gravissimi danni, dovuta ad occlusione o restringimento dell'uretere che è il canale che conduce l'urina dal rene alla vescica).
- Si lo so; mi hai detto che aveva un cancro vescicale e che era uscito da una clinica rifiutando da due giorni le cure, dobbiamo nefrostomizzarlo (procedura che permette all'urina di essere espulsa dal corpo tramite un "tubo" che la collega ad un dispositivo di raccolta esterno al corpo) urgentemente, hai controllato la sua potassiemia?
- Emh, si...siamo in procinto di farlo...

Un'ora più tardi

- Pronto?

- Gli urologi vogliono sapere se potete ricoverarlo per rimuovere la stenosi (il restringimento dell'uretra che causa l'idronefrosi)
- Certo.

Ancora più tardi:

- Pronto?

-Sono il radiologo, tu...sei il nefrologo...

-Si, si, un vecchio medico stanco e che non si sente per niente bene...

-Ecco, non sono riuscito a mettere la nefrostomia, ci riproverò domani.

-OK...riprendo il paziente allora.

Arriva in terapia intensiva alle 21,30, l'infermiere mi chiama scherzando: "Ancora uno dei tuoi ricoveri da neuropsichiatria, vieni a vedere, ti divertirai..."

In effetti, scopro un uomo simpatico, sdraiato sul tavolo, telefona. Il cellulare è spento, non so ancora dove vuole arrivare. Ha dei comportamenti un po' strani, è un misto di paranoia e di eccitazione maniacale.

Cerca di rintracciare il suo medico in Italia. Comincio a chiedergli qualcosa, mi faccio trattare un po' male, mi insulta, mi offende e mi ignora. Prendo il suo telefono. Si alza dal letto, afferra la flebo ed il catetere urinario si stacca, fuoriesce. C'è sangue ed urina dovunque nel letto e lui sbraita a pochi centimetri dal mio viso.

Una scena magnifica.

Mi minaccia, vuole picchiarmi...ci sono abituato e cerco di calmare le cose. Tranquillamente esco dalla camera, sono già stanco.

Vado a vedere gli esami di controllo sperando in un improbabile miracolo. Ma non ci sono miracoli in queste storie. Le creatininemia è sempre 1700, la potassiemia a 6 ed è anemico, con 6 (un valore bassissimo, spesso da trasfusione di sangue, ndt) di emoglobina.
Domani deve andare a fare la nefrostomia per essere tranquillo, ma finirà dializzato. Non ho voglia: voglia di battermi, di spiegare quello che sto per fare a qualcuno con il quale non ho molto da fare. Prescrivo un sedativo, vado a controllare una paziente al reparto, torno 30-45 minuti dopo e mi vesto. Rientro nella camera.

- "Ah, eccolo, ora ha mezzo sacco dell'immondizia in testa".

Che accoglienza carina.

Per chi non lo sapesse, l'abbigliamento per l'inserimento di una via venosa centrale (quando è difficile o impossibile reperire una vena periferica, braccio, mano, per esempio, si è costretti a reperire una vena più importante, centrale, come la carotide o la femorale, atto più difficile, doloroso e rischioso, ndt.) è composto da casco (molto sacco dell'immondizia, in effetti), casacca e guanti sterili.

La prendo sorridendo.

Gli spiego cosa sto per fare, lui la mette sullo scherzo passando da un discorso ad un altro. Continua a fare dei giochi di parole, è francamente ossessionato, parla spesso di morsi. Bisogna dire che la sua vita da qualche mese ruota attorno al suo organo genitale. Per un uomo è spesso una mania, ma in questo caso è follia pura. Faccio il suo gioco ed entro quasi in competizione, ci si mette pure l'infermiera ora, ma in fondo è simpatico.

Guanti, siringa, l'anestetico, l'ago, trovo la vena femorale abbastanza rapidamente, la incannulo, entra facilmente. Piccola pausa per spiegare tutto alla tirocinante che trova i miei gesti troppo veloci.

Il momento più sgradevole con un catetere da 14 french è la dilatazione. Fa male e sanguina soprattutto quando si è pieni come un palloncino (acqua e sale) (l'idronefrosi causa edema anche molto grave, per ritenzione di liquidi ed elettroliti) ed è il caso del mio nuovo amico.

Ora scherza di meno, monto il catetere, posso dare i punti ed è andata, anche velocemente per fortuna. Io sono in abiti sterili, il congegno è montato, prendo l'arteria, la vena, la rilascio.
E' partita...(la dialisi, ndt)

Tra il dolore, la scarica di adrenalina, l'insufficienza renale ed i farmaci (sedativi ed antidolorifici), si addormenta. La notte passerà calma.

L'indomani, esami veloci, mi è preso un colpo. Nonostante la dialisi, la sua creatininemia è ancora 1200, non è questo il problema, ma la sua potassiemia è ancora più di 6, andiamo, si ricomincia per altre due ore di dialisi.

E' sempre abbastanza delirante e maniacale.

Lui lascia fare, parla, è senza capo nè coda, nessun problema. Si realizza la nefrostomia con successo il sabato, nel pomeriggio, non c'è più bisogno di dialisi.

Lunedì sta meglio, meno agitato, più normale. Comincia a raccontare e grazie all'aiuto di suoi amici, riusciamo a ricostruire la sua storia.

Da due anni, urina sangue. Sa di avere un tumore, ha rifiutato tutte le cure tradizionali da 6 mesi o un anno...è difficile saperlo. Segue un trattamento alternativo scovato su internet. Si inietta volontariamente nella vescica tramite un catetere del bicarbonato di sodio, da circa 6 mesi.

E' un fallimento però, non può che essere un fallimento. Non può accettarlo, vuole continuare per questa strada. Mi arrabbio...

Ha un tumore vescicale enorme e sanguina, come un maiale sgozzato. Il solo fattore positivo: la funzionalità renale sta migliorando ed accetta di incontrare lo psichiatra. Ama meno l'urologo, vedremo cosa succederà.

Ci racconta dei suoi cateterismi, il dolore, la vita scandita dall'ematuria (urina mista a sangue), dalle iniezioni di bicarbonato ed ancora il dolore, la gioia di vedere le urine chiare, la delusione di rivedere il sangue riapparire.

E' patetico e non posso fare a meno di avere una certa simpatia per lui, non so perchè. E' rovinato, si è fatto imbrogliare, lo sa e non può farci nulla. Abbiamo 1-2 casi al mese come questo, piuttosto che adenomi prostatici, ma un tumore vescicale è qualcosa di diverso: è deprimente.

Lui ha un grosso tumore che ha invaso l'uretere inferiore, la chirurgia, se l'accetta e se possibile, rischia di essere molto invalidante ed ha prognosi francamente negativa. Si potrebbe dire che se solo si fosse fatto trattare due anni fa in maniera efficace...

Non vuole dire il nome del medico che gli ha passato queste informazioni dannose. Descrive senza fine il protocollo "terapeutico" come per esorcizzarlo. Sono curioso. Cerco facilmente con Google e le parole chiave giuste e finisco su curenaturalicancro.com (il sito di Tullio Simoncini, ndt). Se volete ridere, leggete quella patetica letteratura pseudoscientifica.

E' merda (in neretto e sottolineato). Non ha alcun razionale, è aria, è niente.
Non c'è niente di vero, è una costruzione delirante dalla A alla Z. Questo sito è pericoloso.

Mi spingerebbe a ridere, tanto è assurdo, sembra di essere nel "Malato immaginario" (opera di Molière, ndt). Rido pesantemente quando leggo quei trattamenti. La candida al centro di tutti i tumori, un'amalgama ridicola ed il bicarbonato di sodio che guarisce tutto. E' sinceramente buffo, sembrerebbe una parodia.

E riderei di cuore se non avessi questo paziente nel letto di terapia intensiva. Lui ci ha creduto e ci crede ancora probabilmente, ma sempre meno: ammettere di aver commesso una idiozia è sempre difficile...è triste. Bisognerebbe proibire questo sito, arrestare e proibire a questo ciarlatano di parlare. Non so come fare, non so come denunciare questo imbroglio. Fino a quando non mi è capitato questo paziente non avrei immaginato che si potesse credere ad un tale mucchio di sciocchezze, è uno scandalo.

Amo internet, navigo da molto tempo ed amo questo spazio di libertà. Ma quando vedo questo genere di siti ed i loro risultati ho dei dubbi. E' la tecnologia, ma a volte...

Certamente questo paziente avrebbe incontrato un altro ciarlatano per la sua strada se la rete non fosse esistita, ma internet è una tale cassa di risonanza...
Bisogna conservare il proprio spirito critico, dubitare dei rimedi miracolosi e delle teorie del complotto.
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Articolo originale, qui, di Kystes.

Articolo segnalato da beatis.

giovedì 25 giugno 2009

HIV: un mistero che non esiste

Il 5 giugno 1981 nasce nel mondo una nuova malattia, la Sindrome da immunodeficienza acquisita. L'AIDS.

Dalla sua comparsa, questa patologia ha suscitato sentimenti di angoscia, paura, panico, spesso anche di confusione. E' passata da malattia omofobica e bigotta, degli omosessuali (la stessa medicina la presentò classificandola come malattia dei gay) e dei drogati a malattia di tutti, segno del peccato e della depravazione anche perchè trasmessa per via sessuale (eppure esistono tantissime malattie trasmissibili per via sessuale). Negli anni '80 si rischiò la psicosi, la paura che solo toccando una persona infetta, si potesse "morire di AIDS".
Una "nuova" malattia mortale, diffusa in tutto il mondo e che si propagava da una persona ad un' altra tramite contatto con sangue o liquidi biologici, il termine sindrome, il virus che la causa, la morte di personaggi famosi, tutto ha contribuito a creare attorno a questa malattia, leggende e misteri che alla fine, se non in alcuni aspetti, complicati e strettamente scientifici, non esistono.
Eppure come detto questa non è la prima malattia contagiosa per contatto sessuale o tramite sangue, eppure l'HIV non è il primo virus che causa una malattia mortale, eppure esistono malattie ancora più gravi e fulminanti dell'AIDS, anche più diffuse e mortali...nonostante questo, l'alone di mistero che ha circondato questa malattia, ha creato miti e leggende diffuse in tutto il mondo.
Il mito più diffuso è quello legato alla presunta "inesistenza" di questo virus. Si dice (su internet poi la cosa si è sparsa a macchia d'olio) che l'AIDS non sia causato da un virus o che il virus HIV non sia mai esistito e sia stato inventato dal solito complotto per vendere farmaci e vaccini, si dice che sia tutta una montatura, un falso, un allarme ingiustificato.
Ma è così misteriosa questa malattia?
In realtà, c'è pochissimo di misterioso, questa è una malattia virale come tante altre, che causa disturbi anche serissimi, ma che come tutte le altre malattie virali ha delle caratteristiche precise e conosciute. Alcune delle caratteristiche del virus e delle sue proprietà sono sconosciute o solo immaginate, come succede per altri virus.
Non credo serva allo scopo dell'articolo, spiegare con precisione cosa sia l'AIDS, per chi volesse, è ben fatta la pagina di wikipedia.

In poche parole, l'AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita), è un'insieme di sintomi causati dall'infezione del virus HIV (ne esistono due tipi, 1 e 2); la prima conseguenza dell'infezione è una diminuzione drastica delle difese immunitarie (i globuli bianchi per semplificare) che causa i disturbi tipici della malattia. Il malato di AIDS, con scarsissime difese, sviluppa una serie di malattie che nell'individuo normale non compaiono o non costituiscono un pericolo, persino alcuni tumori. Si tratta perlopiù di malattie "opportunistiche", tipiche degli immunodepressi. La morte sopravviene proprio per queste malattie. Tipica per esempio, la morte per polmonite, malattia che ormai è guaribile con i normali antibiotici.

Negli ultimi anni, si è riusciti con nuovi farmaci, ad abbassare la viremia (la quantità di virus nel sangue) rendendo la malattia, sì presente, ma compatibile con la vita, diminuendo sintomi e conseguenze. Si usa molto il termine "cronicizzazione", in opposizione al fatto che nei primi anni dalla sua comparsa, la malattia aveva decorso acuto e portava a morte in poco tempo.
Esistono chiare evidenze dell'esistenza della malattia e del suo agente causale, ma molti scienziati, compresi alcuni medici e ricercatori, alcuni anche molto prestigiosi, ne negano l'esistenza e la classificazione. Questo gruppo di "negazionisti" ha preso il nome di "dissidenti".

La prima voce che si è alzata da alcuni dissidenti e che poi si è diffusa esattamente come una leggenda metropolitana, è quella che vuole il virus dell'AIDS, MAI ISOLATO in laboratorio.
Qui c'è poco da dire, visto che il virus viene isolato quotidianamente in tutti i laboratori del mondo che se ne occupano.
La materia che si occupa di virus e di AIDS, è molto specialistica e complicata, io non sono un virologo e le mie conoscenze nel campo si limitano a ciò che mi serve quotidianamente nel mio lavoro.
Come in altri casi quindi, lascio il blog a chi conosce gli argomenti meglio di me. Stavolta è Giuliano, uno dei lettori più affezionati, a darmi una mano e lo ringrazio per questo.
A lui un grazie sentito, a tutti, buona lettura...
:)
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Anni fa ho scritto, in tandem con una mia amica, un post nel mio vecchio blog
(http://firewalker.iobloggo.com/345/hiv-questo-virus-non-esiste) in cui sbugiardavo le fantomatiche teorie che vogliono l'HIV inesistente e l'AIDS causato dagli stessi farmaci. A distanza di anni mi sono accorto che quel mio post è stato smontato (o almeno così crede) dal dottor Fabio Franchi, medico dissidente. Ora, sinceramente, come si possa essere medici e dissidenti contemporaneamente io non lo capisco, ma di fronte a casi come quello di Tullio Simonicini o del professor Peter Duesberg (che non è medico, ma è professore universitario di biologia molecolare alla Berkeley) mi sono arreso e ho anche accettato che dei medici, con laurea e specializzazione, possano effettivamente dare adito a queste teorie.


In questo post non presenterò l'HIV prima delle teorie dissidenti (come invece fece per me la mia amica qualche tempo fa), piuttosto cercherò di rispondere con quello che ho studiato, con quello che ho imparato anche dopo la laurea e anche, un po', ribattendo alle risposte (e controrisposte, ai miei chiarimenti) del dottor Franchi (se andate sul suo sito le trovate facilmente, basterà cercare il mio cognome). Lungi da me impelagarmi in una diatriba probabilmente infinita col suddetto dottore, se vorrà commentare il post nel blog di WeWee liberissimo, e io risponderò, se mi risponderà a distanza, scrivendo sul suo sito come ha fatto col mio vecchio post mi dispiace ma non interverrò ulteriormente.
Ho detto che non presenterò il virus semplicemente per un fatto: ho controllato la voce di Wikipedia Italia sull'HIV e, per quel che ci interessa come cultura generale, è fatta molto bene, quindi basterà cercare lì se si vogliono nozioni di tipo generico. Per cose più approfondite sono disponibile sia a chiarimenti diretti, sia a linkare interi libri di microbiologia (in inglese) disponibili su internet. Va da sé, comunque, che quello che scriverò qui sarà farina del mio sacco, non copierò da altri siti, non copierò nemmeno dal mio vecchio post, che userò solo per ricordarmi le varie “teorie” e rispondere in maniera completa. Vorrei cominciare però con un punto che non ho scritto allora: i postulati di Koch.
Secondo i dissidenti, HIV non rispetta i postulati di Koch. Questi postulati sono la base di
qualunque tipo di studio microbiologico e si riassumono nei quattro punti seguenti:

1. Il patogeno deve essere presente in tutti i casi di malattia
2. Il patogeno deve poter essere isolabile in ogni caso di malattia
3. Reinfettando con il patogeno estratto da un caso di infezione, la malattia deve ripresentarsi
4. Deve essere possibile isolare il patogeno dalla malattia causata dalla seconda infezione
In effetti, alla fine degli anni ottanta (perché questa leggenda sui postulati di Koch risale a
dichiarazioni di Duesberg del 1987) si poteva pensare che il virus non rispettasse queste leggi, ma per fortuna la ricerca è andata avanti. Il virus è completamente assente dal circolo sanguigno dopo un breve periodo di viremia (virus nel sangue), per molti motivi, primo fra tutti, la sua stessa biologia molecolare che gli impone di entrare nelle cellule e disintegrarsi completamente, di lui rimane solo il genoma (in questo caso chiamato provirus) integrato nel genoma delle cellule che ha infettato.
Non è silente, continua a moltiplicarsi ma lo fa lentamente e inoltre lo fa in cellule, quali i globuli bianchi, che per la maggior parte non si trovano nel circolo sanguigno, ma nei linfonodi. Ecco che il lieve calo iniziale dei poliziotti del corpo è dato dalla morte nei linfonodi, che sono strutture che non si trovano nel circolo sanguigno ed è quindi ovvio che se analizziamo il circolo con gli esami del sangue, non ci sia il virus intero.
Però sono rintracciabili alcune sue parti, come il genoma (tramite la tecnica della PCR, dall'inglese “polymerase chain reaction”: si prende un campione di DNA o di RNA, si decide quale parte di esso ci interessa e si “fotocopia”, facendone tantissime altre copie, in modo da poterlo vedere (se c'è) e quantificare facilmente), o gli anticorpi che si porta dietro: i test sulla sieropositività riconoscono gli anticorpi che l'organismo sintetizza contro il virus non appena ci
viene a contatto, esattamente quindi durante quel breve periodo di viremia iniziale. Ergo: se ci sono gli anticorpi, ci sono anche i virus.
Il secondo punto è confermabile semplicemente ricordando che l'isolamento del virus è fatto in tutti i laboratori del mondo tutti i giorni e che in rete esistono dettagliati protocolli da seguire per isolarlo (e così sbugiardiamo l'idea, sempre viva, che non sia mai stato isolato).
Il terzo è confermato dall'esperienza di laboratorio: se col virus isolato infetto dei globuli bianchi essi producono virus e muoiono. Non c'è bisogno, credo, di parlare del quarto.
Ora vediamo un po' quali sono gli altri punti.

Molti sieropositivi non sono malati di AIDS, e molti immunocompromessi non sono sieropositivi.
La sieropositività è data dalla presenza degli anticorpi, se ci sono gli anticorpi contro l'HIV è perché nell'organismo c'è l'HIV. La malattia, per fortuna, non è rapida e lascia molto tempo prima che la persona presenti i sintomi dell'AIDS. Inoltre con i farmaci attuali la speranza di vita di un sieropositivo è cresciuta fino a 30 anni dalla diagnosi (per rispondere al dottor Franchi, che faceva il conto all'indietro dicendo che si arrivava al 1979 e che l'AIDS non esisteva: dottor Franchi, sa che cosa è una proiezione, in statistica?

La speranza di vita è quella attuale con gli attuali farmaci, non quelli di dieci o venti anni fa.
Per la seconda parte, cioè che non tutti gli immunocompromessi sono sieropositivi beh, che dire, è vero.
L'abbattimento delle difese immunitarie infatti, può essere un fattore genetico, può essere causato da farmaci antirigetto ed anche altre infezioni virali, come quella del morbillo, causano immunodeficienza, seppur temporanea.
Sono a rischio solo tossicodipendenti, emofiliaci e omosessuali
Signore e signori, il primo virus razzista della storia. Ah già, dimenticavo: il virus non esiste, quindi sono gli uomini che infettano queste categorie di persone, perché gli va. Ho letto in giro che gli emofiliaci rischirerebbero per via delle continue trasfusioni ma non perché c'è il rischio di infettarsi con il virus, ma perché le proteine di un altro sangue sopprimerebbero il sistema immunitario. Vorrei tanto che il prof. Duesberg mi spiegasse i meccanismi molecolari di questa faccenda.
Non ci sono prove che HIV causi l'AIDS

Qui dobbiamo metterci d'accordo: l'HIV esiste o no? Il problema è se causa l'AIDS o se esiste? In ogni caso, provate a scrivere HIV su PubMed e guardate le tonnellate di articoli che escono fuori, poi mi direte se secondo voi quelle tonnellate di documenti sono fatti solo per coprire un assurdo complotto delle case farmaceutiche contro l'intera umanità. E soprattutto, visto che come abbiamo visto il virus rispetta i postulati di Koch, per me quella è una prova sufficiente.
La definizione della malattia è vaga
Su questo punto anche il dr. Franchi insiste parecchio: mi dice che se una persona ha la TBC in Europa allora ha la TBC, se ce l'ha un africano allora subito a vedere se è sieropositivo, se risulta sieropositivo basta che abbia la TBC e quell'africano ha l'AIDS, con immunosoppressione o senza.
E io continuo a non capire cosa ci sia di sbagliato in questo fatto: se sono sieropositivo, indipendentemente dalla TBC o dal fatto che io sia immunodepresso o meno, io porto l'HIV con me! Il fatto che siano collegate, molto, queste due malattie e il fatto che questo collegamento in Africa sia più evidente, non mi impedisce di pensare che sieropositivo = infetto. L'AIDS conclamato si ha quando si scende sotto una certa soglia di globuli bianchi, la sieropositività si ha quando si presentano gli anticorpi contro il virus, e tra le due fasi possono passare anni. Cosa c'è di vago?
L'incubazione è troppo lunga
E chi lo decide? L'HIV è nascosto nei linfonodi, un organismo forte ci mette parecchio tempo a far crollare le proprie difese immunitarie, inoltre con i farmaci attuali questo stadio di “incubazione”,
come viene chiamato anche se impropriamente (visto che i primi sintomi ci sono nelle prime settimane, e che la malattia c'è ed è attiva), può essere lungo anche una vita.
Le prostitute si ammalano perché sono tossicodipendenti
Allora nessun rischio di ammalarsi di AIDS se si va con una prostituta senza protezioni. E chi l'ha preso solo perché appunto frequentava prostitute? Anche loro drogati? Tutti?
La terapia con l'AZT è inutile e dannosa
Io la chiamerei dannosa e superata, non sono aggiornato ma non credo che si usi poi tanto, oramai, l'AZT. Vero, causa molti effetti collaterali, ma ha anche prolungato la vita di molte persone, e i farmaci di oggi sono una combinazione di principi attivi mille volte migliori della cara e vecchia AZT, con meno rischi per la salute e più vita (in tutti i sensi) per il malato
I test sono l'unica prova che si è sieropositivi, il medico non decide più nulla senza di essi

E cosa c'è di sbagliato? Il test cerca gli anticorpi, e il medico non ha i raggi microinfrarossi per guardare i microbi del paziente e decidere se è infetto o no.
E già che ci sono rispondo anche all'altra obiezione, quella dei falsi positivi.
Succede, è vero, a volte viene scambiata (soprattutto in Africa) la malaria per HIV e succede anche con altre malattie, ma è per questo che si fanno i test di conferma. Non c'è un solo test, se ne fanno almeno due, se non tre, e sulla base di due o tre test il medico decide se c'è l'infezione o no.
Tralascio le questioni ridicole che vedono i dissidenti affermare che HIV non è un virus ma un retrovirus (che è come dire che la 500 non è un'automobile ma una FIAT) e ringrazio WeWee per lo spazio che mi ha dato. Segnalo due siti importanti per chi volesse approfondire:
http://www.poloinformativohiv.info/index.php
Giuliano Parpaglioni*
==

*Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo, attualmente interessato al campo della nutrizione, appassionato di microbiologia, ha lavorato per tre anni nello studio del virus HIV (studio che poi ha fatto scaturire la tesi di laurea).

Io Aggiungo solo una considerazione che riguarda chi sostiene che l'HIV non esiste o non causa l'AIDS. Queste persone hanno l'opportunità di offrire alla scienza ed alla popolazione mondiale una scoperta che solleverebbe gli animi di tutti, la prova finale sarebbe semplicissima da trovare e non avrebbe bisogno di ulteriori commenti: basterebbe inocularsi una sacca di sangue di un malato di AIDS, se la malattia non inizia, la scoperta è fatta. Altro che Nobel...
Finora nessuno dei dissidenti ha effettuato questa semplice e lampante prova.
:)
Aggiornamento 26/06/09:
Interessanti anche alcuni articoli che dimostrano come l'ignoranza umana e la testardaggine di dover a tutti i costi (anche a costo della propria vita) andare contro la scienza, siano solo delle sconfitte. Lo abbiamo visto nel caso del cancro: a tutti costi contro la scienza, ci si affida ai ciarlatani e si muore (ricordate il caso di Aysha?), è successo anche nel caso dell'AIDS.

Qui un esempio di assurdo "suicidio", riassunto benissimo in un articolo di Gianni Comoretto, rintracciabile qui. In pratica, un'assertrice della lotta contro l'uso dei farmaci antiretrovirali, quelli che si usano nella cura dell'AIDS (Christina Maggiore), è morta...di AIDS. La donna aveva scritto anche dei libri ed aveva allattato la figlia contro le evidenze che mostravano la pericolosità di un tale comportamento. Anche la figlia, in tenerà età, è morta per la stessa malattia.
Se pensiamo che quella donna e sua figlia si sarebbero potute salvare semplicemente seguendo ciò che la medicina mette a disposizione di tutti...
Sono decine, i "negazionisti" morti di AIDS avendo rifiutato una terapia perchè per loro il virus HIV non esiste e non causa l'AIDS.
Questo, come altri comportamenti simili, fa sorgere diverse riflessioni: perchè esistono persone che devono a tutti i costi scontrarsi con le conoscenze scientifiche? Perchè c'è chi nega l'evidenza e l'esperienza di milioni di uomini di scienza, di studi, di anni di lavoro, per una teoria (spesso personalissima e di singoli individui) che non ha nessun riscontro e la cui applicazione è pericolosissima?
Voglia di andare "contro" per mentalità?
Sentimento di rivolta contro "l'autorità" che rappresenza la scienza?
Sindrome del complotto? Paranoia?
Ignoranza?
SOLO ignoranza?

Non lo so, in effetti sarebbe interessante parlarne...

Per approfondire l'argomento alcuni interessanti documenti (evidenziati nei commenti da Briony) che spiegano i principali punti dell'infezione HIV e della malattia AIDS e che smentiscono le affermazioni dei negazionisti.
Qui il sito NIAID che spiega (in inglese) le evidenze del collegamento HIV-AIDS.
Qui un sito che smonta le principali teorie ed i miti dei negazionisti.
Qui un altro documento in inglese che risponde ai dubbi dei negazionisti.

AGGIORNAMENTO 05/08/09: Mappato il genoma del virus HIV-I.
La notizia è importantissima. La mappa genetica del tipo 1 del virus HIV è stata interamente mappata da un team americano che ha utilizzato una nuova tecnica. L'articolo scientifico è apparso su Nature. Gli sviluppi che potrebbero arrivare da questo nuovo passo della scienza sono eccezionali per la cura della malattia.

Qui un articolo sulla stampa.
Qui l'articolo di Nature.

Una cellula dendritica "assalita" da HIV1. I virus sono le particelle bianche. Alcuni virus sono sull'apice dei "filopodi", i filamenti che fuoriescono dalla cellula infettata.

A maggiore ingrandimento un virus (indicato dalla freccia) proprio sull'apice del filopodo.

sabato 20 giugno 2009

Il coraggio di essere normali

Piccolo "fuoriprogramma" per MedBunker.

Non ci sono parole per descrivere la forza, il coraggio e la sensibilità di una donna.
beatis, una delle responsabili del sito Anax blog, racconta la sua storia di donna che lotta contro la malattia e la vince.
L'articolo è in inglese e non ho voluto nemmeno tradurlo perchè perderebbe la spontaneità necessaria. In poche parole, beatis, racconta la sua storia, la diagnosi della malattia, le scelte, le domande e le risposte, la sua famiglia, il suo fisico, la voglia di vincere, la notizia che aveva vinto, il ritorno alla normalità.
beatis è bellissima, come tutte le donne coraggiose.

Il coraggio di raccontarsi poi, in tutti i momenti, ricordando anche quelli peggiori, è qualcosa di riservato a pochi.

beatis, il mio lavoro è per le persone come te che riscoprono i valori del nostro vagabondare su questa terra, per mezzo del dolore e della sofferenza, trasformandolo in possibilità. Quando da piccolo sognavo di fare il medico pensavo di salvare tutti dalle sofferenze, come un supereroe. Il camice era un mantello ed al mio passaggio tutti guarivano. Oggi, da grande, il mio scopo è salvare più persone possibili e di leggere storie come la tua. Va bene così.

Con beatis sono diventato amico dopo i nostri contatti sulle terapie alternative, su Simoncini, sul bicarbonato, davanti alla sua storia, tutto questo diventa insignificante e per questo una donna come lei merita più di un'amicizia, merita quasi devozione.

A lei la mia amicizia a chi è come lei, tutto il mio lavoro.
Ieri ho trascorso tutta una mattina per i controlli delle donne operate per tumore mammario e quando leggevo le date delle diagnosi, 2000, 1998, 2002, 2004, 1996...beh, rendersi conto che queste donne erano vive, davanti a me con i loro figli, il loro futuro e che i loro problemi erano i problemi di tutte le donne "normali" e mai colpite da tumore...
Qui l'articolo con la storia di beatis. Fatene tesoro.

...e spero che tutti capiscano il suo messaggio.
Grazie beatis.
Aggiornamento 30/06/09: ...e spero tutti capiscano il suo messaggio, scrivevo. Invece no. Non tutti l'hanno capito. Già qui su questo blog, qualcuno si è lanciato nella classica, banale guerra contro la chemioterapia, ma ancora più grave il fatto che beatis, sta ricevendo sul suo blog ed anche via mail decine di insulti, minacce e messaggi senza senso di gente che le augura le peggiori cose.
Questo per aver detto che sta meglio grazie alla medicina e che sconsiglia le cure alternative.

Questo è il mondo ragazzi, benvenuti.

Io sto provando a sostenerla, è molto dispiaciuta per quanto sta accadendo e non si spiega questo tipo di cose. Le ho spiegato che deve farsi forza, combattendo prima di tutto il suo problema ma poi anche l'odio che certa gente sa riversare a chi tocca i loro interessi.

Forza beatis...

martedì 16 giugno 2009

La ricerca ed il bicarbonato

Uno dei cavalli di battaglia dei guaritori è il complotto internazionale. Quella sindrome cioè, che li porta ad affermare di non essere compresi perchè perseguitati ed occultati da lobby potentissime che nascondono le loro scoperte.

Una scusa che convince molto poco, visto che gli stessi componenti "della lobby" si ammalano di cancro e che trarrebbero giovamento enorme a scoprire una cura definitiva per questa terribile malattia.

Non fa eccezione Tullio Simoncini (qui un riassunto del pensiero di questo guaritore, per non ripetermi continuamente). In questo caso però, esiste una indecisione totale: da un lato afferma che esistono decine di studi scientifici che gli danno ragione, dall'altro dice che la scienza non studia gli effetti del bicarbonato perchè vuole nascondere la sua idea...

In un altro articolo ho già trattato della letteratura scientifica che ha studiato in passato ed ai nostri giorni, l'uso del bicarbonato nei tumori.
L'affermazione che la letteratura scientifica dimostri la presenza costante di candida nei tumori è sbagliata, ne ho parlato. Ma non mi sono limitato all'evidenza (gli anatomopatologi che ogni giorno analizzano milioni di pezzi istologici di neoplasie farebbero parte di questo "grande complotto" perchè la candida nei tumori la trovano molto di rado...anche io alla fine farei parte del complottone, visto che in tutti i tumori che ho operato nella mia vita, di candida non ne ho trovata) ma riportando gli studi presentati nel suo sito dallo stesso Simoncini che non concludevano nulla di quello che voleva far credere l'ex medico (spesso anzi, la conclusione era proprio sfavorevole alle teorie di Simoncini). Un esempio è quello dello studio di Hopfer che per Simoncini dimostrerebbe che il 79% dei campioni di sangue di malati neoplastici conterrebbe candida albicans: lo studio invece dimostra che su 19.457 campioni, 193 presentavano funghi, il 79% dei quali era candida albicans. In pratica, lo 0,99% (e non il 79%) dei campioni era positivo per la candida...ovvero come dimostrare da soli, di avere torto.
Nessun trucco, basta leggere lo studio e tradurlo.

Ho analizzato poi le ricerche (ne esistono diverse) che provavano gli effetti del bicarbonato di sodio sui tumori.
Gli studi che avevo trovato inizialmente, erano contrastanti, uno studio parlava addirittura di crescita dei tumori gastrici con l'uso di bicarbonato in cavie, un altro, molto recente, dimostrava come sul tumore primario (il tumore principale, quello da cui originano le metastasi) non vi era alcun effetto, mentre sulle metastasi di alcuni tumori vi era un effetto sulla "vita" e sulle dimensioni delle metastasi.

Continuando la ricerca di altra bibliografia sull'utilizzo del bicarbonato di sodio (NaHCO3) nei tumori, ho ricevuto un grosso aiuto dagli amici olandesi di ANAX BLOG. Nell'articolo che hanno pubblicato pochi giorni addietro, una interessante raccolta di numerosi studi sull'azione del bicarbonato di sodio sui tumori. La ricerca è stata compiuta e commentata da Jli (un anatomopatologo danese) ed Ed un chimico che collabora con l'interessante blog olandese (ciao Anax!).

In pratica, per la letteratura scientifica, non solo il bicarbonato di sodio non ha effetti sui tumori (un solo studio riporta parziali effetti sulle metastasi di alcuni tumori), ma dimostra anche effetti diretti sulla crescita e sullo sviluppo del tumore, aumentandone l'aggressività ed aumentando anche le capacità cancerogene di altre sostanze.
Qui riporto solo un riassunto, degli studi, molto interessante:
Studio 1: Il trattamento con bicarbonato di sodio (in cavie con cancro vescicale) ha provocato crescita del tumore (treatment with NaHCO3 caused a high incidence of papillary/nodular hyperplasia, papillomas and carcinomas of the bladder epithelium)
Studio 2: Il trattamento con bicarbonato di sodio (da solo o in combinazione con altre sostanze) causa aumento della crescita di cancro o stadi precancerosi vescicali. (In the groups fed NaHCO3 and KHCO3 either alone or in combination, the incidences of papillary/nodular hyperplasia, papillomas and carcinomas in the urinary bladder had increased as compared to controls.
Studio 3: Il bicarbonato di sodio aumenta l'effetto carcinogenico di una sostanza.
Studio 4: Aumento dell'effetto carcinogenetico vescicale in cavie con tumori indotti e dieta con bicarbonato di sodio. (neither of the test chemicals exerted any promotional activity on urinary bladder carcinogenesis, in clear contrast to NaHCO(3)).
Naturalmente questi studi non dimostrano che il bicarbonato sia una sostanza cancerogena ma che le sue modificazioni dell'equilibrio acido/base (il pH), possono essere dannose, soprattutto in presenza di cellule neoplastiche arrivando anche ad aumentare la velocità di progressione dei tumori.
La candida nei tumori non esiste, il bicarbonato non dimostra efficacia nel cancro, Simoncini non riesce a presentare una prova di efficacia delle sue cure seria e non manipolata...eppure continua ad affermare di guarire il 90% dei tumori. E qui qualcuno potrebbe dire: ma questa persona, chi si crede di essere?
:)
Questo spero rappresenti la definitiva smentita della scusa del complotto scientifico ai danni di Simoncini (considerando anche che nel mondo scientifico Tullio Simonicini non rappresenta nulla, altro che complotto), se lui o qualsiasi altro guaritore ha voglia di portare avanti una sua idea, si basi sui fatti, non sulle bugie e sulle invenzioni da fantascienza, la salute delle persone non è una soap opera.

Alla prossima...

mercoledì 10 giugno 2009

Video: Il cancro al microscopio

La comunicazione tra medico e paziente è spesso un ostacolo insormontabile.
Quasi sempre difficile da comprendere da parte del medico, è vissuto con difficoltà anche dal paziente che evita di chiedere chiarimenti o per timidezza o per una sorta di "timore reverenziale" nei confronti del camice bianco che ha di fronte. A volte, è anche vero, i mezzi di comunicazione (soprattutto internet) offrono una buona fonte di informazioni e quindi il livello culturale medio, anche in medicina, si è evoluto, quindi se esistono ancora difficoltà di comprensione tra medico e paziente, queste sono sicuramente molto meno importanti che nel passato.
Eppure, non tutti i meccanismi alla base delle malattie, sono chiari a tutti.
Mi sono reso conto anche grazie a questo blog, che termini o espressioni che per i medici sono elementari e semplici, per chi legge sono di difficile comprensione.

Mi servirò quindi di video o immagini interessanti, che aiutino meglio a capire i meccanismi alla base della medicina e quindi a smascherare chi dice bugie.
Avete mai visto ad esempio come avviene l'eliminazione di una cellula normale tramite i meccanismi del nostro organismo?

La morte di una cellula si chiama apoptosi, una cellula, finito il suo ciclo, geneticamente determinato, non ha più ragione di esistere. Viene così distrutta ed eliminata da altre cellule del nostro organismo, i macrofagi, che letteralmente la "mangiano".




Figura A: La cellula inizia il suo processo di apoptosi

Figura B: La membrana cellulare si disgrega

Figura C: La cellula è ormai distrutta

Figura D: Un macrofago (freccia) si avvicina per inglobarla


Aggiornamento: In realtà quel corpuscolo dell'immagine D indicato dalla freccia, è un "corpo apoptotico", risultato della disgregazione cellulare (errore mio, mi sono basato su traduzioni sbagliate di altri siti, grazie G.), praticamente un detrito della cellula morente, ne approfitto quindi per inserire una bellissima immagine di un macrofago che ingloba un batterio (in azzurro il batterio, filiforme, in giallo il macrofago, immagine da microscopia elettronica):


Esistono altre immagini al microscopio davvero spettacolari.
Avete mai visto un vaso sanguigno con il suo contenuto di globuli rossi?

Questa è la sezione di un vaso sanguigno che irrora un melanoma. La zona marrone punteggiata è il melanoma, la "depressione" centrale piena di "sfere" rosse è il vaso sanguigno. Le sfere rosse sono i globuli rossi, le due piccole sfere giallastre sono due globuli bianchi. Questo vaso sanguigno "nutre" il tumore e le cellule cancerose, penetrando al suo interno, si spostano nel corpo umano, potendo causare metastasi.


Quando per esempio Tullio Simoncini (l'ex medico che sostiene che il cancro è causato dalla candida) dice che la "massa tumorale" è una reazione del corpo all'aggressione del fungo, per un medico è automatico filtrare questa notizia come inconsistente e questo deriva dai suoi studi, dall'osservazione e dall'evidenza. Una massa che cresce come reazione ad un "corpo estraneo" (nel caso di Simoncini, la candida), dovrebbe circondare questo corpo estraneo che sarebbe quindi rinvenibile al suo interno o in ogni caso dovrebbe essere presente nella maggioranza dei tumori. Questo non accade, la candida non viene rinvenuta, non si vede, non è presente. Non solo, ma "reazione" alla candida, mostrerebbe cellule "normali" non dalla fisiologia totalmente sovvertita.

Nelle cellule del cancro invece, non solo è sovvertito l'aspetto, le caratteristiche, ma sono completamente diversi anche i comportamenti, le regole, i normali meccanismi di riproduzione e morte.

Una divisione cellulare di una normale cellula, in una delle sue fasi, chiamata ANAFASE:

Come si vede, la cellula si divide "nella sua parte centrale", dividendo non solo le strutture che la formano ma anche (soprattutto!) i cromosomi che contengono il DNA. Se fate caso, la divisione del DNA (che è contenuto in quei "bastoncini" centrali più scuri) è perfettamente simmetrica, divisa esattamente a metà, come succede in tutti gli esseri viventi. E' proprio il DNA che regola tutte le nostre funzioni, si può immaginare quindi che un solo, banale errore nella divisione del DNA potrebbe essere fatale o, ben che vada, portare a gravi malattie.
La cellula del cancro, è diversa, mutata, presenta cioè delle caratteristiche diverse rispetto alla cellula normale ed ecco come si presenta una divisione di una cellula neoplastica, proprio nella stessa identica fase della cellula normale di prima, l'anafase:


Non notate nulla di diverso? Il DNA (la zona verde, è un immagine a fluorescenza) questa volta non è simmetrico, non si divide bene, questa è una divisione aberrante, sbagliata, tipica della cellula del cancro. Il risultato di questa divisione, saranno due cellule "aberranti", che a loro volta daranno origine ad altre cellule anormali.

Intendiamoci, questi "errori" avvengono continuamente nel nostro corpo, per motivi endogeni (veri e propri errori della "macchina" biologica) o esterni, dovuti ad esempio ad un trauma fisico, un agente "mutageno"...cancerogeno...ma il nostro organismo li corregge, eliminando ad esempio la cellula anormale ed impedendone la replicazione. Quando questa correzione non avviene...inizia il cancro.


Queste sono evidenze banali, in medicina le evidenze sono quotidiane. Per questo ad un medico servono poche informazioni per filtrare certe teorie come non reali. Un pilota d'aereo che studiasse la teoria che immagina le nuvole come composte da cotone, dovrebbe perdere anni a "smentire" o provare questa ipotesi? E se dicessero ad un astronauta che ha posato il proprio piede sulla luna, che questa è fatta di formaggio emmenthal?
Per chi non è medico invece, è la fiducia in quello che dice la scienza, a filtrare nello stesso modo questa informazione. Anche perchè la scienza è frutto di secoli di osservazione e studio (e genio umano...) da parte di migliaia di persone, la ciarlataneria è frutto del pensiero non dimostrato e mai verificato di una persona.

Per questo chi con questi argomenti convive per lavoro, DEVE conoscerli.

Ed il pubblico? Sa cos'è una cellula cancerosa? Sa come si riproduce? Sa come si diffonde?
Ma la cellula maligna, perchè è diversa da quella normale?
Come si comporta?
Come facciamo a dire che "impazzisce"? In base a quali evidenze l'anatomopatologo afferma che una cellula è cancerosa ed un'altra no?

Cosa succede in pratica? Gli scienziati, cosa vedono al microscopio per trarre certe conclusioni?

Secondo me questo video lo spiega meglio di tante parole.
E' il primo di una serie che intendo pubblicare.

Il video è in inglese, ma ho messo alcuni sottotitoli che spiegano meglio cosa osserviamo.
Non ho tradotto letteralmente e non ho nemmeno "realizzato" un video, non sono bravo a farlo e non ho nemmeno i programmi adatti (mi piacerebbe però, se qualcuno avesse consigli...), ho voluto solo condividerlo visto che l'ho trovato molto interessante proprio perchè "fa vedere" invece di limitarsi a "spiegare", cosa che, ho provato in prima persona, non è sempre facile nè comodo.

Il cancro al microscopio:


I sottotitoli non sono una traduzione letterale ripeto, ma una spiegazione.
Il video è tratto da: http://www.exploratorium.edu/imaging_station/research/cancer/story_cancer1.php

Il commento originale è della dottoressa Thea Tlsty.

Spero di essere stato chiaro e soprattutto interessante, se argomenti del genere interessano, sarà mia cura prepararne altri.


Si ringrazia per le immagini Wellcome images e per il video Exploratorium.edu


Alla prossima.


==

PS: Ho creato un gruppo MedBunker su Facebook, ho visto che Tullio Simoncini ne ha creato uno anche lui e mi sembra il minimo esserci, senza tante pretese ma con tantissima determinazione.
Rinnovo inoltre i ringraziamenti a chi mi sostiene (siete tantissimi, incredibile!) e posso assicurare e tranquillizzare tutti, i risultati si vedono, i messaggi li ricevo, le informazioni arrivano e la gente comincia a capire, sono estremamente contento dell'iniziativa di questo blog, il suo scopo è pienamente soddisfatto...

...e siamo solo all'inizio ragazzi...

;)

giovedì 4 giugno 2009

Simoncini: astrocitoma guarito dal bicarbonato? FALSO

Eccoci ad un altro dei casi presentati da Tullio Simoncini come risolti dalla sua "cura" al bicarbonato.
In breve, per chi non lo sapesse, Simoncini è un ex medico (ormai radiato dall'albo professionale) che sostiene che tutti i cancri siano causati da un fungo (la candida) e che la cura si effettua con del bicarbonato di sodio, in flebo o localmente, in alternativa si può usare la tintura di iodio.

Si è già visto che le sue teorie non hanno nessun fondamento scientifico ma se non bastasse, l'analisi dei casi presentati da lui stesso come dimostrazioni di efficacia hanno evidenziato manipolazioni dei dati, omissioni, mancanza di documentazione, approssimazioni molto pesanti. Un fallimento su tutti i fronti, dunque. Se la mancanza di scientificità lascia sempre aperta la piccola finestra dell'"imponderabile", la mancanza di efficacia, questa finestra la chiude per sempre e considerando che questa persona dichiara di guarire il 90% dei tumori e si fa pagare per le sue pseudocure, spero che questa finestra gli si chiuda in faccia.

E' la regola, nelle "prove" di efficacia dei guaritori. Quando millantano guarigioni incredibili e dichiarano di averne le prove queste prove sono insufficienti ed incomplete o sono manipolate. In pratica non provano nulla.

Esistono ad esempio i casi nei quali il tumore non c'era (e lo stesso paziente invece ne era convinto), esistono i casi che erano guariti grazie alla medicina, agli interventi chirurgici ma su questi viene distolta l'attenzione per concentrarla sul trattamento alternativo ed attribuirne a lui l'effetto, altri casi, attirano l'attenzione di chi legge (o ascolta, nel caso dei video) la testimonianza, su un particolare per indurlo a pensare che sia stato il guaritore a far sparire la malattia e non altre pratiche tradizionali che avevano già guarito la persona.
Una delle mie analisi che ha colpito maggiormente i lettori, è stata quella relativa ad una presunta guarigione da un tumore vescicale (il "famoso" caso di Lorna). Il video descriveva una donna che in un'intervista dichiarava di essere guarita da un tumore vescicale eseguendo dei lavaggi con acqua e bicarbonato. Nelle immagini in effetti si evidenziava la diagnosi iniziale (quella appunto di carcinoma vescicale) e quella finale (l'assenza di carcinoma). Ad un'analisi attenta però (bastava leggere bene TUTTO il referto e non solo la parte evidenziata nel video), fu mostrato che il documento che dichiarava la guarigione, in realtà descriveva un intervento chirurgico come responsabile dell'assenza della malattia, l'intervento miracoloso del bicarbonato era stato successivo e non aveva nessun legame con l'avvenuta guarigione.

Non è un caso isolato. Lo stesso fenomeno lo notiamo anche in altre testimonianze di Simoncini e di altri guaritori. Il tumore non c'era, se c'era era stato guarito da altre terapie (ufficiali) o non era stato guarito per niente ma veniva mostrato come tale.

Sembra semplice da notare, come "giochino", ma non lo è sempre. I video sono fatti apposta per portare chi li guarda a capire una cosa per l'altra, il montaggio stesso (vedi evidenziazioni, carrellate veloci sui documenti, primi piani su particolari poco importanti ma "impressionanti") è fatto in modo da portare ad un ragionamento che non corrisponde alla realtà.

La persona ha un tumore (viene mostrato il referto, evidenziando il tipo di tumore), effettua la cura con il bicarbonato e guarisce (viene mostrato UN referto che parla di guarigione).

Semplice e lineare come decorso clinico. Solo che non è quello reale.

Non dimentichiamo che Simoncini è laureato in medicina, non può quindi non sapere che un referto si legge in tutta la sua interezza, non può non capire che se hai fatto un intervento chirurgico devi dirlo, perchè quindi queste omissioni?
Se di un referto mostriamo solo quello che ci interessa, è chiaro che stiamo manipolando i fatti, ci sono altre spiegazioni? L'alternativa è che l'ex medico romano non sappia nulla di medicina e non sappia leggere un referto tac o una ecografia.

E' chiaro che i guaritori si cullano sull'ignoranza, sull'incapacità di chi guarda (in genere) di capire bene il decorso di una malattia, di interpretare un referto, i termini medici, di conoscere l'argomento a fondo, ma un medico, un addetto ai lavori, che referti ne legge decine al giorno, interpretandoli per curare la gente, non è facile da abbindolare. Così, non serve chissà quale indagine, chissà che capacità, serve solo LEGGERE quello che è scritto nei documenti.

Per questo la prima richiesta che si avanza ad un guaritore è quella relativa "alle carte" ai documenti. In genere il "trucco" è proprio lì.

Quando poi viene "smascherata" la manipolazione del caso, le scuse per giustificare queste manovre sono le più banali, come quella tipica del "guaritore pasticcione". Lui non si era accorto di quel particolare, non si era reso conto, non aveva sentito bene, è un piccolo errore.
;)

Uno dei casi descritti come "testimonianze di cura" in video presenti nel sito di Simoncini, ha il titolo di "Recidiva di astrocitoma di 3° grado curato con flebo di bicarbonato di sodio".
Il video è qui.


L'Astrocitoma è un tumore cerebrale (in alcuni casi del midollo spinale) che colpisce gli astrociti, delle cellule che formano un reticolo attorno ai neuroni, inizialmente benigno. Ha però la possibilità di diventare maligno. Ne esistono 4 gradi, i primi due sono tendenzialmente benigni, il 3° ed il 4° sono considerati maligni.

La terapia è principalmente chirurgica e mira alla rimozione totale (se possibile) della lesione. Cicli di radio o chemioterapia possono servire a migliorare la prognosi o, nei casi più maligni e diffusi, la sopravvivenza. Vista la zona che colpisce, l'intervento è molto delicato e può comportare effetti collaterali da lievi a molto gravi, dipende anche dall'estensione e dalla sede del tumore.

Nel caso in questione, la donna intervistata, in base a quanto detto, è stata colpita da astrocitoma, ha affrontato un intervento chirurgico, poi cicli di chemioterapia ed un secondo intervento chirurgico che le ha causato anche alcune sequele.

Come si vede dal video dunque, la signora ha seguito tutto l'iter previsto dalla medicina. Potremmo fermarci qui, visto che la signora è viva e vegeta, buon per lei, in ogni caso, operata, non è certo guarita per il bicarbonato.

Eppure, questo caso viene presentato come "risolto" dal bicarbonato di sodio.
Questo video è presentato da Simoncini anche nei "congressi" che frequenta, come prova di efficacia della sua teoria.
Nel video, dopo un'intervista iniziale, si parla di cicli di bicarbonato via flebo che avrebbero causato una RIDUZIONE del tumore. Successivi cicli di bicarbonato, avrebbero portato ad una ULTERIORE RIDUZIONE DEL TUMORE, vengono mostrati anche i referti ed ecco le immagini del video che mostrano (ed evidenziano) le frasi nei referti con i sottotitoli, la prima che parla di LIEVE RIDUZIONE:




...e la seconda che parla di ulteriore riduzione della massa tumorale ed è detto chiaramente che furono le flebo di bicarbonato a ridurre ulteriormente la massa, come è scritto qui:




La donna ha già effettuato l'asportazione chirurgica del tumore e poi la chemioterapia...quindi già così la "testimonianza" non avrebbe molto significato, ma chi ha fatto quel documentario spinge l'attenzione di chi guarda sui cicli di bicarbonato...e poi sulla LIEVE riduzione del tumore e sull'ULTERIORE RIDUZIONE DELLA MASSA TUMORALE...non ci sono mezzi termini, diagnosi, bicarbonato, ulteriore riduzione. Scioccante.

Ma si è ridotta davvero questa massa tumorale?

NO.
Come no? E' scritto chiaramente nel video!
Ecco, è questo quello che si vuole far credere, che il bicarbonato abbia ridotto (per due controlli consecutivi!) la massa tumorale.

Al solito, il guaritore pasticcione, non si è accorto che nel referto (è una risonanza magnetica) visibile nel video, NON SI PARLA DI RIDUZIONE DELLA MASSA TUMORALE ma di riduzione di volume del focolaio di alterazione della barriera ematoencefalica.


Nel referto si parla di riduzione di un segno "radiologico" non di riduzione del tumore

Leggiamo bene. Sottolineato in rosso, l'intera frase del referto, sottolineato in blu la frase che descrive come INVARIATA la nodularità presente a sinistra dell'ipotalamo.
Per ingrandire il fermo immagine del video con il testo del referto, cliccare qui.
In quel referto non esiste nessuna massa tumorale ridotta è scritto invece:

Una ulteriore riduzione di volume del focolaio di alterazione della barriera ematoencefalica [...] Sostanzialmente invariata la piccola nodulazione già nota nel versante...

In altre parole, non c'è nessun tumore descritto. La riduzione è riferita all'immagine (causata dal mezzo di contrasto, nel caso della risonanza magnetica si usa una sostanza, il Gadolinio) che non ha nulla a che vedere con una massa tumorale.
La barriera ematoencefalica è uno strato di cellule che separa le strutture cerebrali dal sangue, non è un organo, è un'"entità" formata dalla parete dei capillari sanguigni e dai "piedi" degli astrociti. E' chiamata "barriera" proprio perchè separa le cellule nervose dal sangue e "seleziona" le molecole che possono passare dal sangue al sistema nervoso, accettandole o respingendole secondo le loro dimensioni. Alcune sostanze (anche alcuni farmaci) infatti riescono ad oltrepassarla, altre no.
Un FOCOLAIO DI LESIONE DELLA BARRIERA EMATOENCEFALICA alla risonanza, non è una massa tumorale ma è segno, ad esempio, di infiammazione o di sofferenza delle cellule della barriera. Succede nella sclerosi multipla ad esempio. Anche l'intervento chirurgico può aver causato quell'immagine, avendo asportato un tumore proprio a livello cerebrale. NON ESISTONO MASSE della barriera ematoencefalica.
La barriera ematoencefalica è uno strato di cellule quindi, non forma masse come detto e nel referto oltretutto è scritto chiaro, non c'è una massa, il "focolaio" è il risultato del passaggio del mezzo di contrasto che in questo caso è minore rispetto al controllo precedente, è quindi un'immagine causata dall'impregnazione della sostanza di contrasto, una radiografia ad esempio, non mostrerebbe nulla, in questo caso.
In quella risonanza leggendo tutto il referto, in realtà era stata mostrata la presenza di un'altra lesione (che invece non viene sottolineata)...è definita come nodulazione, potrebbe essere il residuo del tumore o l'esito cicatriziale dell'intervento chirurgico, non possiamo saperlo, ma qualsiasi cosa sia, quella c'è ancora, INVARIATA.
Un'altra finta "prova" di Simoncini.
Da considerare che in tutto il mondo, Simoncini continua a curare persone malate e promettere guarigioni. Una sorta di mina vagante.
Anche in questo caso quindi devo concludere questa analisi in maniera negativa.
ASTROCITOMA GUARITO DAL BICARBONATO DI SODIO: FALSO.


Considerato che lui dichiara di guarire il 90% di chi si rivolge a lui, evidentemente io sono stato particolarmente sfigato, di tutti i casi che ho analizzato, non ne ha guarito nemmeno uno. Oppure non sono io ad essere sfigato, ma lui a non dire le cose come stanno in realtà...
Alla prossima.

Ultimo aggiornamento 24/11/11