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venerdì 27 novembre 2015

Siamo liberi.

Libertà di cura.
Libertà di credere ad un cialtrone qualsiasi, libertà di pensare che un ciarlatano, lì fuori, è pronto a curarti con la forza del pensiero, libertà di credere che medici, scienziati e ricercatori sono tutto il giorno al bar mentre in città è arrivato un signore con il cilindro e la pozione magica che ha scoperto la cura definitiva. Libertà.
Libero arbitrio.

Libertà per l'omeopata, autorizzato dallo stato.
Libertà per chi dirà che quello lì sarà un "omeopata poco serio", come se l'omeopatia fosse una cosa seria. Libero anche chi dice che se ti viene un cancro, la colpa è perché da piccolo hai avuto paura del buio e sei pure mancino.
Libertà per il guaritore, in giro a fare promesse ed è libero chi dice che, visto che la medicina non sempre cura il cancro, tanto vale provare anche il bicarbonato, l'aloe o la pranoterapia, liberi di dirlo, liberi di crederci.
Libertà per chi è di passaggio su Facebook e fa prognosi e decide la terapia per un tumore al seno metastatizzato.
Libero anche il medico che deve decidere la dose di morfina per la paziente che si è curata per un anno il suo cancro all'utero con gli impacchi di cavolo che dicevano essere infallibili. Liberi, siamo sempre liberi.
Libero il naturopata che nelle conferenze dice fieramente di essere riuscito a far tornare il ciclo alla moglie di 65 anni, grazie alle sue cure ed all'urinoterapia, senza sapere che per i medici, quello, è il primo segno di un cancro ginecologico, liberi di pensarlo anche loro, naturalmente.

Libertà per chi vende aloe arborescens per curare il cancro o per chi dice che con un mix di vitamine il cancro lo curi nel 99,9% dei casi, che solo lui lo ha scoperto.
Libertà per gli ordini dei medici che riscuotono la tassa d'iscrizione anche da quell'omeopata e da quello delle vitamine, libertà per tutti. Siamo tutti liberi.
Libertà di vivere e di morire, come si vuole, non c'è un modo migliore per morire.
O forse sì.
O forse si è liberi quando facciamo di tutto per non morire perché questo è istinto umano, si è liberi quando non si regala la propria persona, dignità e salute ad uno sconosciuto su internet, siamo liberi di morire ma non di farci prendere in giro.
Non è vero che non siamo liberi di curarci come vogliamo, siamo liberi di fare tutto quello che vogliamo.
 
Siamo liberi, perché chiunque farebbe di tutto per non morire, anche credere ai truffatori, si è liberi di farlo ma quando qualcuno ci convince a cambiare strada distogliendoci dall'unica possibilità che abbiamo, non ci ha liberato, ci ha indicato la strada per l'inferno.
Che è libera ma non ha ritorno, né sollievo.

Mi dispiace per la signora ma è stata libera di scegliere, qualcuno lo ha impedito?
 
 

Grazie alla pagina Facebook "No alle pseudoscienze"