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sabato 30 maggio 2009

L'ossigeno americano

Questo articolo, dopo la stesura, l'avevo archiviato senza pubblicarlo perchè la notizia è stata riportata da tantissimi blog ed ha avuto una buona diffusione. Invece di cancellarlo comunque, ho deciso di metterlo on line sia come notizia che come "archivio", visto che è attinente agli argomenti di MedBunker.

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E' recente la notizia che una donna ed il suo nipotino, sono stati vittime di un incidente avvenuto in Florida, nel quale, un'esplosione all'interno di una camera iperbarica ha provocato un incendio che ha ucciso la donna e ferito gravemente il bimbo, affetto da una grave malattia e che ora si trova grave, in ospedale.
La nonna accompagnava il bimbo che si sottoponeva ad una terapia con ossigeno per risolvere i suoi problemi di tipo neurologico.


La camera iperbarica è uno strumento che sfrutta l'esposizione ad alte concentrazioni di ossigeno. Il paziente entra fisicamente con tutto il corpo in questa camera (che può essere monoposto, una sorta di lettino o con capacità maggiore per terapia a più persone).




Questa esposizione è utile in alcune emergenze, le embolie o ancune intossicazioni (quella da ossido di carbonio ad esempio) e per migliorare alcune complicanze del diabete (come le ulcere agli arti inferiori) ed altre patologie ben definite, ma non esiste nessuna evidenza che possa migliorare significativamente problematiche neurologiche o altre patologie gravi e soprattutto congenite. E' anche in corso (finirà proprio a fine maggio 2009) una sperimentazione in proposito, effettuata all'ospedale Niguarda di Milano.

In ogni caso già in Italia esistono alcune camere iperbariche che in teoria, se utili, avrebbero potuto effettuare la stessa identica "terapia" che è stata applicata in Florida. I costi sono minori, sicuramente molto meno pesanti di una trasferta dall'altra parte dell'oceano. In più i macchinari italiani sono anche a norma. Le camere iperbariche monoposto, con concentrazione di ossigeno al 100% (come quelle utilizzate nel centro in Florida), sono proibite. Proprio per problemi legati alla loro sicurezza.

Il fatto è che la terapia con camera iperbarica non ha mostrato particolari effetti sulla patologia che aveva il bambino vittima dell'incidente. Ed è stata subito polemica. La notizia è rimbalzata su quotidiani e diversi blog e se ne è parlato anche a livello parlamentare con delle interrogazioni. A quanto pare sono stati presentati anche degli esposti alla magistratura per chiarire quanto, il fatto, sia legato ad un ventilato business dei "viaggi della speranza".
Spesso, infatti sentiamo parlare di persone che devono recarsi all'estero per effettuare una "cura" decisiva, una cura che può essere effettuata SOLO all'estero e che potrebbe risolvere un problema di salute. Il viaggio della speranza è legato spesso a collette o raccolte spontanee di denaro

Sembra che un nutrito numero di questi viaggi, aveva come meta proprio il centro americano dove si è compiuto il dramma.

La camera iperbarica per le sue caratteristiche è pericolosa (un incidente simile avvenne in Italia qualche anno addietro, con diverse vittime). L'ossigeno è molto infiammabile (correzione: non è infiammabile ma favorisce gli incendi essendo un ottimo comburente) e basta una scintilla per causare esplosioni pericolosissime. Esistono degli standard di costruzione, controllo ed uso della macchina ma si tratta sempre di un procedimento rischioso per natura.
Perchè quindi effettuarla e soprattutto recarsi in America?

Dal punto di vista economico, è uno spreco di soldi ed energie affrontare quel viaggio, quando, se proprio vogliamo, la stessa terapia è fattibile in Italia.
Nel caso del bimbo, i costi del viaggio e del sostentamento negli Stati Uniti, sono stati garantiti da una raccolta pubblica (da una colletta, per intenderci), questo perchè, essendo una terapia non riconosciuta, lo stato non rimborsa nessun costo.

Ma allora: una terapia inefficace, costosissima, pericolosa...cosa succede? Perchè qualcuno affronta tutti questi sacrifici per qualcosa che non funziona?

Anche qui siamo davanti ad un tragico sfruttamento della malattia?

Ho conosciuto bene i particolari di questa vicenda da un articolo (e ringrazio l'autore del pezzo) che descrive proprio questo aspetto drammatico: l'organizzazione di "viaggi della speranza" inutili, costosissimi e pericolosi. Non è un fenomeno isolato, anzi, ho ricevuto la segnalazione per un altro caso analogo che tratterò nei prossimi giorni.

In questo caso, la famiglia di un bambino affetto da tetraparesi spastica (malattia neurologica), ha raccolto dei fondi tramite sottoscrizione pubblica e si è recato in un centro, l' Ocean Hyperbaric Neurologic Center di Lauderdale-by-sea, in Florida. La "clinica" dalle informazioni trovate in rete, è poco più di un ambulatorio dove infermieri ed ausiliari, sottopongono diverse persone (soprattutto provenienti dall'estero) a sedute di ossigenoterapia iperbarica.


I macchinari presenti in quel centro, sono obsoleti e l'insita pericolosità della procedura è quindi ancora più evidente. Non esistono sistemi anti incendio, nè procedure di spegnimento di emergenza. Quel tipo di macchinario è vietato in Italia.

Non vi sono attrezzature di soggiorno (i pazienti devono trovarsi un hotel ed esiste nel sito del centro una nutrita lista di hotel nelle vicinanze), non vi è un pronto soccorso (in caso di bisogno esiste l'ospedale vicino), non è previsto nemmeno un servizio di trasporto per pazienti non autosufficienti e le famiglie devono noleggiare un taxi apposito che è spesso impegnato.

La tragedia è stata inevitabile ma qualcosa è saltata all'occhio di chi ha controllato bene quello che era successo.

La maggioranza dei clienti di quel centro provenivano dall'Italia (come coincidenza è già sospetta, visto che in Italia la pratica è sconsigliata ed in ogni caso di centri simili ne esistono anche da noi) e tra gli italiani, la maggiorparte erano provenienti da regioni del sud, in particolare Campania, Puglia e Basilicata.

Un altro elemento di sospetto è che molte delle famiglie che si sono rivolte a quel centro, affermavano che la clinica americana fosse l'unica ad effettuare quel tipo di terapia (ripeto, non è vero).

Esisteva un filo conduttore?

Si.

Le terapie miracolose all'ossigeno, erano consigliate da un medico generico casertano, che gestisce una scuola di medicina orientale, sostiene pratiche alternative (soprattutto legate appunto alla medicina cinese) e che a volte ha anche seguito i pazienti fino in America. Nella sua scuola di medicina orientale, sono tanti i bambini con problemi neurologici ad usufruire delle pratiche di questo medico.

Lui stesso ha talvolta preparato al viaggio le persone somministrando vari miscugli di erbe non meglio specificati, agopuntura, chiropratica e fisioterapia. I costi si aggiravano (escluse le spese di vitto, viaggio ed alloggio), sui 300.000 euro, compresi i trattamenti con agopuntura, logopedia e chiropratica.

Il responsabile del centro statunitense è ufficialmente un medico che però a quanto ho saputo è anche deceduto da qualche anno ed attualmente è la moglie che gestisce gli affari interni.

Da qualche anno, famiglie di bambini (una associazione in particolare, davvero combattiva, già dal nome) con patologie neurologiche, avevano sollevato il problema delle decine di casi di "collette" e raccolta fondi per terapie "efficaci" che potevano essere effettuate "solo negli Stati Uniti" ed era stato intrapreso pure un contatto con le istituzioni (ministero della salute, l'onorevole Sacconi aveva preso l'impegno di occuparsene).

Riassumendo, vi sono decine di famiglie che per mezzo di raccolte pubbliche (in alcuni casi con interventi statali) hanno deciso di effettuare in America dei trattamenti che non hanno nessun fondamento scientifico e soprattutto nessun risultato dimostrato e dimostrabile. L'incidente di qualche settimana addietro è solo l'epilogo di una processione che ormai prosegue, inutile, da anni.

La cronaca per ora finisce qui.

Inizia la ricerca di evidenze di efficacia dell'ossigenoterapia su alcuni tipi di malattie neurologiche.
Rivolgiamoci alla letteratura scientifica.

Ho cercato alcuni studi su PubMed ed i risultati non sono esaltanti, anzi, il contrario:

Studio 1 Collet: Nessun miglioramento delle condizioni di bambini con paralisi cerebrale.
Studio 2 Hardy: Alcuni miglioramenti per alcuni sintomi protrattisi per 3 mesi.
Studio 3 McDonagh, review: Alcuni miglioramenti, nell'ordine del 5-6% di alcuni sintomi.
Studio 4 McDonagh: Risultati insufficienti sugli effetti sulle patologie da trauma cerebrale.
Studio 5 Papazian: Nessuna evidenza di efficacia.
Studio 6 Hardy: Effetti temporanei con trattamenti ripetuti (un solo caso studiato).

Tutti gli altri studi esaminati traggono fondamentalmente le stesse conclusioni. Si afferma che è bene approfondire le ricerche ma attualmente non esiste evidenza di efficacia di questo tipo di terapia.

Evidenziata anche l'alta incidenza di effetti collaterali del trattamento.
Al contrario alcuni studi sembrano evidenziare un miglioramento nelle patologie di tipo autistico.

A livello scientifico quindi, non vi sono evidenze di effetto che giustificherebbero gli sforzi economici (ed organizzativi e fisici) delle famiglie che si recano in Florida. Per dirla in soldoni: ha senso spendere centinaia di migliaia di euro per un trattamento senza evidenti risultati, pericoloso (in quella sede) e pesante da organizzare?

Inoltre non sono nè accertati nè provati eventuali effetti benefici di trattamenti con erbe o con l'agopuntura.
A quanto pare tutti i pazienti che poi si rivolgono alla struttura in Florida, sono sottoposti a questi trattamenti di medicina "orientale".

La morale è sempre la stessa: prima di intraprendere una "terapia" INFORMATEVI, parlatene con il vostro medico, cercate su internet, chiedete notizie precise.

Non è possibile aggiungere una tragedia alla tragedia, il dolore della sofferenza non può cancellare la nostra capacità di discernimento.
Oltretutto l'Italia non è indietro a nessun altro paese riguardo terapie e trattamenti per qualsiasi tipo di patologia ed oggi i "viaggi della speranza" sono quasi sempre inutili...

A Francesco Pio Martinisi, il bimbo ustionato che ha perso pure la nonna, in Florida, a tutti quelli (e sono tanti) che vanno in America nella speranza di stare meglio, l'augurio di trasformare la speranza in vittoria.
Anche perchè la speranza vive già in Italia, quasi sempre.

Questa storia, comunque, a quanto pare, non finirà qui, c'è altro da raccontare.
Alla prossima.

Aggiornamenti 31/05/09:

- Correzione: l'ossigeno non è infiammabile è un comburente che favorisce l'incendio.

- Corretto link non funzionante

- Aggiunto link ad un altro studio

- La foto del centro in Florida ritrae l'intero stabile ove ha sede il centro di terapia iperbarica, che ha sede solo in uno degli appartamenti che si vedono nella foto.

- Dalle segnalazioni che mi arrivano e dagli approfondimenti sul caso, si sta delineando uno scenario peggiore di quello che sembrava. Ricordate i primi articoli di questo blog sulle organizzazioni che sostengono false speranze di guarigione? Lo spam pubblicitario, i gruppi di sostegno, le minacce, le finte testimonianze? Ecco, sembra ci sia qualcosa di "anomalo" anche in questo "affare" dell'ossigeno.

Sull'argomento tornerò presto.

lunedì 25 maggio 2009

Hulda Clark: la cura per tutte le malattie

Come vedremo in questo articolo, la fantasia dei guaritori non ha limiti ma tutti hanno una cosa in comune: ognuno di loro è convinto di essere l'unico depositario della scoperta del secolo e tutti guariscono praticamente sempre (a detta loro) le persone affette da malattia. Si fanno pagare, hanno dei testimoni (naturalmente non controllati), hanno una vera e propria squadra di sostegno alle spalle.

Sembrano tutti uguali. Esemplare Hulda Clark, una Simoncini all'americana, che dichiara di aver scoperto causa e cura di tutte le malattie che dichiara di poterle curare nel 99% dei casi e che dichiara di avere centinaia di testimoni a suo favore.
Alla messa alla prove delle sue dichiarazioni, sempre la solita verità, tutto falso.

Hulda Regehr Clark, è una biologa/zoologa americana che ha fondato una clinica in Messico per curare (a suo dire) tutte le malattie dell'uomo.

Le basi della teoria della Clark sono riassunte dalla sua convinzione che tutte le malattie sono causate essenzialmente da due fattori: i parassiti (batteri e virus) e gli inquinanti.

Scoperta quindi la causa di tutte le malattie (cancro, AIDS, sclerosi multipla, m. di Alzheimer, diabete e tutte le altre malattie conosciute), ne ha trovato anche la cura che si basa su due sue invenzioni: il "Syncrometro" e lo "Zapper" coadiuvate da trattamenti anche a base di erbe. Il primo è lo strumento che dovrebbe fare diagnosi e scoprire i "parassiti" che hanno causato la malattia, il secondo invece i parassiti li elimina e quindi cura da tutte le malattie.

In particolare, per lo Zapper, ecco la descrizione che ne fa il sito italiano della Clark:

Apparecchio alimentato a pile che genera frequenze a onda quadra con offset positivo. Uccide tutti i batteri, virus e parassiti simultaneamente, purché venga applicato un voltaggio sufficiente (da 5 a 10 volt), come pure per un tempo sufficiente (7 minuti) e una frequenza sufficiente (qualsiasi valore tra 10 Hz e 500.000Hz).

Secondo quello che dice la Clark in uno dei suoi libri:

Ci vogliono tre trattamenti per uccidere tutto. Perché? Il primo zapping uccide i virus, i batteri e i parassiti. Ma dopo pochi minuti i batteri e i virus (diversi da quelli uccisi) spesso ritornano. Ne concludo che questi avevano infettato i parassiti e uccidendo i parassiti vengono liberati. Il secondo zapping uccide i virus e i batteri così rilasciati ma non molto dopo alcuni virus appaiono nuovamente. Probabilmente avevano infettato alcuni degli ultimi batteri. Dopo un terzo zapping non trovo più alcun virus, batterio o parassita, nemmeno dopo molte ore.

In pratica i flussi di elettricità emessi dall'apparecchietto, distruggerebbero i parassiti che causano il cancro, che poi verrebbero espulsi dal corpo stesso. Secondo la Clark servirebbero più sedute di Zapper e le erbe aiuterebbero questo processo di disintossicazione. Ecco la foto di una disintossicazione del fegato, quelle cose verdastre sarebbero il risultato del processo di espulsione dei parassiti (non oso immaginare cosa possano essere, sinceramente):

La Clark ha scritto quindi alcuni libri, dai titoli esplicativi: "La cura di tutti i cancri avanzati", "La cura di tutte le malattie"...e così via (la modestia non è certo la qualità migliore dei guaritori).
Diagnosticata una malattia (qualsiasi) con il Syncrometro, basta una cura a base di erbe e di "cicli di Zapper" per guarire.
La causa di tutti i cancri, per la Clark, sarebbe in particolare un parassita, il Fasciolopsis buski (che per un misterioso ragionamento diventa causa di tutti i cancri nel mondo, pur essendo un parassita che vive solo in Asia) ed i suoi apparecchi elettronici sarebbero capaci di ucciderlo e di farlo eliminare dal corpo del malato.

Naturalmente queste sue idee non hanno mai avuto riscontri nè scientifici nè pratici, non si conoscono persone "guarite" da qualsiasi malattia grazie alle cure della Clark. La biologa americana quindi è entrata nel grande calderone dei guaritori inefficaci, attirando l'attenzione della legge.

Nel 1993 cominciano i primi guai per la "dottoressa Clark": in seguito a diverse denunce per attività sanitarie nella sua clinica messicana, un investigatore si reca in incognito fingendosi un paziente. La biologa tramite i suoi apparecchi, gli diagnostica l'AIDS ed afferma di poterlo guarire in pochi minuti. Seguirono altre segnalazioni, fino al suo arresto nel 1999. La sua clinica (a Tijuana, in Messico, si chiama Century Nutrition) viene chiusa perchè non ha i permessi e soprattutto gli atti sanitari che vi si compiono non sono compiuti da persone autorizzate.

L'insegna della clinica di Hulda Clark in Messico (notare il "tecnologico" nastro adesivo che incolla la targhetta)
Sembra comunque che nonostante tutti i divieti, la Clark continui ad operare in Messico.
Un trattamento completo in clinica, costa attorno ai 4500 $ (2 settimane, un trattamento base).
Un affare eh?

Nel 2002, il San Diego Union-Tribune, racconta di una coppia che viene curata dalla Clark e da suo figlio, spendendo (senza nessun miglioramento della malattia che avevano) circa 30.000 $.

Che la teoria e la "cura" della Clark siano come tutte le altre cure truffa, non è complicato comprenderlo.
La biologa americana non tiene conto di nessuna regola e legge della biologia, fisiologia, anatomia e basa (come succede quasi sempre) le sue idee su opinioni personali e su convinzioni mai dimostrate da nessuno, nemmeno da lei e come al solito non esiste un solo caso incontrovertibile a favore della sua terapia.
La diagnosi di una malattia la Clark la compie tramite i suoi strambi strumenti elettronici. In pratica si tratta di uno strumentino con lucine e disegni e che emette continui "bip" ad ogni malattia identificata.
Così, un cancro, non viene diagnosticato con esami tradizionali, ma viene scoperto dal Syncrometro. L'accertamento della "guarigione" viene effettuato con un test (alla orto-fosfo-tirosina) che se negativo dovrebbe dimostrare l'efficacia della cura.

Quando la persona non ha un cancro (ma la macchina fa la diagnosi), viene inviata a fare dei controlli ufficiali dai quali si scopre che (naturalmente) non c'è nessun cancro...ed è giudicata così guarita dalle cure della Clark.

Quando invece una persona è certa di avere un cancro, avendolo diagnosticato con mezzi tradizionali, la malattia (naturalmente) non guarisce e la Clark spiega che il paziente non ha risposto alla cura...
E' anche successo che la Clark facesse vedere (in trasmissioni televisive o a giornalisti) questi fantomatici "parassiti" che lei riusciva a fare espellere guarendo così gli ammalati, ma si trattava sempre di poco piacevoli resti organici delle persone ammalate che, per il loro aspetto "vermiforme" potevano assomigliare a dei "parassiti".
Non è un'immagine piacevolissima, e me ne scuso, quindi non vi soffermate troppo con lo sguardo, ma è giusto per capire i soli metodi di manipolazione dei fatti che i guaritori mettono in atto per dimostrare le loro assurde teorie.

Si tratta di muco bronchiale, la Clark descrive invece dei "parassiti" espulsi dal malato.

E' stato segnalato anche il caso di un portatore di pacemaker deceduto in seguito al malfunzionamento dell'apparecchio causato dalle interferenze dello Zapper comprato in internet.

Si pongono così quei quesiti elementari che qualsiasi persona dovrebbe porsi. La Clark afferma di avere trattato più di 2000 casi.

Dove sono le persone guarite?
Appaiono le solite testimonianze di pazienti con casi risolti brillantemente, ma come sempre, queste testimonianze sono poverissime di particolari e non permettono nemmeno di poterne seguire l'evoluzione, senza considerare che non sono nemmeno controllate.
Esistono elenchi pieni di "guarigioni", "pulizia dai parassiti" ed altro (sono documenti word).

Prendo in esame i primi tre casi come esempio, sono comunque tutti casi descritti con lo stesso tipo di "accuratezza":

1) Cancro alla prostata: si tratta di una lettera nella quale un anonimo racconta che lui e suo fratello erano affetti da cancro prostatico e mentre lui è ricorso alla chirurgia, il fratello ha rifiutato la rimozione della prostata contro il parere del suo medico. Ha fatto uso del programma di cura della Clark e mentre prima della cura il PSA (antigene prostatico, esame usato nello screening delle malattie alla prostata, ndr.) era 6, dopo la cura era sceso ad 1.

2) Cancro cerebrale: è un'altra lettera nella quale una mamma comunica alla Clark che il figlio, affetto da glioblastoma, si è sottoposto alla cura nella clinica in Messico ed è guarito e dopo 7 anni non presenta segni della malattia.

3) Cancro al polmone: Un'altra lettera nella quale una persona racconta della moglie di un amico che affetta da cancro al polmone, si è sottoposta alla cura antiparassitaria della Clark, con aggiunte iniezioni di vitamina C ed erbe varie, dopo un anno, i medici che visitarono la donna, la giudicarono guarita ed alle radiografie era rimasto solo un piccolo residuo della malattia (...there was only a slight trace of an image on the lung X-ray...). Al contrario, un cugino di chi scrive che non ha voluto seguire la terapia Clark perchè non ci credeva, è morto dopo poco tempo.

Tutto qua? Le "prove" di efficacia? Le testimonianze di guarigione sono tutte qua?
Si.

Aggiungo un altro caso, tanto per chiudere con gli esempi:

4) Cancro mammario: un'altra lettera nella quale una donna parla della madre affetta da cancro mammario che ha seguito la cura della Clark. Nonostante tutto la donna ha continuato a sottoporsi ugualmente a chemioterapia e chirurgia. La donna ringrazia la Clark perchè con la sua cura è sparita l'allergia di cui soffriva la madre. La madre, era già morta per il tumore che aveva quando la lettera era stata scritta.

L'allergia? E perchè è inserita nelle testimonianze di cura del cancro allora?
Incredibile ma vero, peggio delle pillolette per dimagrire "pesavo 200 kg. ho preso la pillola miracolosa ed ora sono miss magrezza!", peggio delle catene di S. Antonio, "mio cugino non ha copiato questo messaggio a 200 persone ed ora fa il custode delle fogne di Calcutta".

E...c'è poco da stupirsi, come abbiamo visto per Simoncini e per Hamer e come vedremo per tutti gli altri guaritori, le prove di efficacia semplicemente NON ESISTONO.

Non è un giudizio di parte il mio, sfido chiunque a trovarle. Quando i sostenitori di un guaritore parlano di "centinaia di persone guarite", chiedetegli di mostrarvi un solo caso reale...

Non esiste.


Tirando le somme:
- Non esistono casi comprovati di guarigione dal cancro o da altre malattie per mezzo dei metodi della Clark.

- Le teorie della Clark non hanno nessun fondamento scientifico e non sono state dimostrate nemmeno dalla sua "inventrice".

- Gli apparecchi elettrici inventati dalla Clark non hanno mai dimostrato efficacia nel diagnosticare o curare alcuna malattia.

- Le "cure" di questa persona sono molto costose e pericolose se si abbandonano cure più efficaci.

Esistono anche in Italia dei centri che applicano (quasi clandestinamente e non in maniera ufficiale) le teorie della Clark, spesso nascosti sotto l'aura "protettiva" di erboristerie e negozi di rimedi naturali ed è inutile sottolineare che si tratta di centri non autorizzati e che compiono atti inutili e spesso dannosi.

In genere questi "centri" portano progressivamente la persona che si rivolge a loro verso le terapie della Clark, convincendo a sottoporsi ad un esame diagnostico (che poi si svolge con uno strumento elettrico, il Syncrometro appunto) e diagnosticando un numero abnorme di malattie. L'unica alternativa proposta per la guarigione è proprio l'assunzione di erbe e la terapia con lo zapper. Qualcuno ci casca e spende decine di migliaia di euro senza, naturalmente motivo (se affetto da malattia anzi, con un danno anche serio).
"Naturalmente" lo Zapper si può acquistare su internet o in uno dei negozi che pubblicizzano questa "cura" ed utilizzarlo a casa propria.
Ecco un video del programma "Striscia la notizia" che mostra come agisce un "centro di cura Clark":


video

Per chi volesse vedere come va a finire l'intervista di Striscia, la continuazione è Qui.
Il sito di riferimento della Clark per l'Italia è questo.

Gli unici casi che la Clark ha fornito da analizzare sono contenuti nel suo libro "La cura per tutti i cancri" dove dopo un centinaio di pagine, sono raccolti i casi di 138 pazienti dei quali (a detta dell'autrice) "103 sono stati curati e 35 non hanno seguito le istruzioni o non sono stati seguiti fino alla fine".
Non esistono indicazioni approfondite sullo stato di salute dei pazienti, non sono indicati particolari esami diagnostici o informazioni cliniche. I controlli "post trattamento" sono stati effettuati durante incontri successivi ai periodi nei quali i pazienti avevano frequentato la clinica della Clark, in genere poche settimane dopo la dimissione, la "guarigione" è stata certificata perchè il test orto-fosfo-tirosina era negativo, in pratica se questa sostanza era presente nei campioni di sangue del paziente, la persona aveva il cancro, in caso di assenza ne era guarito (naturalmente la validità diagnostica di questo test non è ufficiale, è stata cioè inventata dalla Clark).

In 59 dei 103 casi indicati dalla Clark, non vi è nessuna indicazione della diagnosi ufficiale di cancro (non esistono TAC, radiografie, ecografie, referti, è dichiarata la presenza di un tumore maligno e basta, senza certificazioni), in 10 altri casi è diagnosticato l'AIDS senza che vi sia evidenza di questa malattia.

Fondamentalmente quindi la maggioranza dei pazienti trattati dalla Clark non aveva nemmeno il cancro e chi lo aveva (la minoranza) si era già sottoposto a trattamenti convenzionali.

Negli anni, sono nate anche associazioni che curano gli interessi (anche legali) della Clark, che ormai gestisce una vera e propria multinazionale dell'alternativo.

Il copione, come si vede, è identico a tutti i guaritori. Si tratta semplicemente di un giro commerciale sulle spalle dei malati, senza nessuna garanzia nè risultato di guarigione e tutto aggravato da dati e testimonianze non controllate e non attendibili.

L'importante è saperlo...

Qui un racconto (in inglese) di una delle vittime della Clark.
Qui (in inglese) una paziente descrive la struttura della clinica messicana.


Nel 1998 la Clark (e la sua organizzazione, con lei) subì una denuncia da due suoi pazienti di New York. Una delle due persone ricevette dalla Clark la diagnosi di cancro mammario, i magistrati accertarono che la Clark affermò che:
  • La polvere dell'abitazione della paziente era responsabile del cancro.
  • Abitare nel suo appartamento esponeva la paziente alla leucemia perchè aveva un gruppo sanguigno che la rendeva particolarmente suscettibile a questa malattia.
  • La donna aveva rame, altri metalli ed asbesto nel suo sangue.
  • La donna aveva anche la Salmonella ed altri batteri nel sangue perchè non puliva bene gli alimenti.
  • Molti denti ed amalgame presenti nella cavità orale della donna dovevano essere rimossi.

In seguito, è stato accertato che la Clark rimosse tutti i denti molari ed incisivi della signora in trattamento con lei, prescrisse 30 trattamenti con erbe ed altri integratori alimentari e causò delle ustioni al seno con il suo "Zapper".
Il tumore aumentò di volume (da 1,5 a 14 cm) e la Clark fu arrestata per questa vicenda.

Nonostante questo, la Clark insisteva sulla positività della situazione, sul fatto che i test descrivevano un miglioramento e che i dolori ed i fastidi provati dalla paziente non erano segnali negativi.
Come ho scritto all'inizio, solito copione, solita storia, una persona un giorno decide di aver trovato la cura per il cancro, pubblicizza la sua teoria, attira dei bisognosi e li spenna fino all'ultima moneta senza procurare nessun miglioramento.
Nonostante i guai legali, la Clark (come la maggiorparte dei guaritori) continua ad esercitare, ancora oggi, decine di persone da tutto il mondo (soprattutto dagli Stati Uniti), si rivolgono alla clinica della Clark in Messico per risolvere i loro problemi.

Lo facciano pure se sono consapevoli di affidarsi ad un sistema che non garantisce nè dimostra di avere nessun effetto positivo. Un sistema truffa, appunto.


Alla prossima.

Aggiornamento del 16/09/09: Il 3 settembre 2009, Hulda Clark è morta. Fonti vicine alla guaritrice parlano di complicazioni di una lesione alla colonna vertebrale ma la causa ufficiale di morte non è stata divulgata.

Aggiornamento 13/11/09

Nonostante i tentativi da parte del suo staff di non rivelare i particolari (inizialmente hanno parlato di "danno alla colonna vertebrale"), è filtrata la notizia che Hulda Clark è deceduta per mieloma multiplo, una forma di neoplasia del sangue.
Da riportare il fatto che la donna si è rivolta all'ospedale della sua regione per le cure del caso: trasfusioni di sangue e terapie però non l'hanno salvata, lo stadio della malattia era avanzatissimo. Strano come colei che aveva scoperto "la cura per tutte le malattie" non solo non ha diagnosticato nè curato la sua ma si sia rivolta a quella medicina che tanto attaccava.
Un'ulteriore prova di come i ciarlatani non hanno mai avuto ritegno, nemmeno in punto di morte.

giovedì 21 maggio 2009

Non è mai troppo… per aiutare

L'attività di ciarlatano è proibita in Italia per legge.

Si definisce ciarlatano chi esercita pratiche da guaritore, o si approfitta in modo simile della buona fede delle persone, allo scopo di ottenere soldi o altri vantaggi grazie a false pretese.

Chiunque si senta vittima di guaritori, di finti medici, di persone che hanno promesso guarigioni o miglioramenti della salute non provati scientificamente e non ufficiali, può rivolgersi all'autorità giudiziaria e denunciare i fatti.

Aiutare chi soffre quindi è possibile anche sottraendo chi è più debole, dagli artigli dei truffatori.
E' uno dei modi per fare qualcosa e non stare solo a guardare.

Esistono altri modi di aiutare chi soffre per causa del cancro:

1) Aiutare chi studia e ricerca rimedi contro questa malattia
2) Aiutare direttamente chi soffre proponendosi come volontario (anche poche ore al mese) in una struttura che assiste malati di cancro.
3) Aiutare economicamente e praticamente chi assiste a domicilio i malati.

Altra possibilità è quella di mettersi a disposizione di una famiglia (amici, parenti, conoscenti) offrendo aiuto, in qualsiasi modo. E' una scelta dura, chi non è mai stato a contatto con la malattia (per sua fortuna) non conosce il peso di una tale responsabilità, ma in ogni caso e comunque vada a finire, sarà qualcosa che segna la vostra coscienza ed il modo di vivere. Spesso anzi, un'esperienza del genere risponde a tante di quelle domande che ci poniamo e che sembrano non avere risposta.

Praticamente tutti gli ospedali con reparti oncologici, hanno convenzioni con associazioni di volontariato, potete recarvi quindi proprio in ospedale per richiedere informazioni più precise. Segnalo alcune associazioni sparse per l'Italia:

CEAV: Associazione di volontariato assistenza malati di cancro. Padova.

AIRC: L'associazione italiana per la ricerca sul cancro.

ANDAF: Associazione di volontariato, Catania.

AMO: Associazione di malati oncologici, Carpi (Mo)

FIOROT: Associazione di volontariato, San Fior (TV).

ANTEA: Associazione di sostegno, Roma.

FAVO: è un'interessante sito (dell'associazione che riunisce tutte le altre) che elenca le associazioni che si occupano di persone affette da tumore da tutti i punti di vista. Potete trovare quella più vicina alla vostra città.

Scegliete voi, ma scegliete.

Questo video non è italiano, quindi non si rischia di preferire un'associazione ad un'altra, ma mi è piaciuto e l'ho scelto per inserirlo in questa pagina. Non è mai troppo quello che si fa contro il cancro.



Vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che mi sostengono con i loro messaggi e vorrei rinnovare il mio pensiero rivolto a chiunque soffra, spero solo che chi può esca fuori per sempre dal tunnel della malattia.

lunedì 18 maggio 2009

Medicine Naturali? Cerchiamo su Google…

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

mercoledì 13 maggio 2009

Simoncini: epatocarcinoma curato dal bicarbonato? FALSO

Ed eccoci all'ennesimo caso riguardante Tullio Simoncini, il guaritore che sostiene di aver scoperto la causa (il fungo candida albicans) e la cura (il bicarbonato) per tutti i tipi di cancro (e non solo...il bicarbonato sarebbe la cura per tante altre malattie e la candida la loro causa, la sclerosi multipla ad esempio o il diabete...).

Capisco che per chi segue questo blog, l'argomento Simoncini comincia ad essere tedioso, come non credo servano altre prove per dimostrare l'assurdità delle tesi dell'ex medico romano e per elencare le continue manipolazioni e falsificazioni dei casi presentati nel suo sito come risolti (leggi guariti), ma questo blog ha anche uno scopo informativo ed ogni piccolo tassello, contribuisce a mettere in guardia la gente nei confronti dei truffatori che soprattutto in rete spopolano sempre più.





La lunga trafila dei casi falsi presentati da Simoncini come prova dei suoi successi potrebbe pure interrompersi temporaneamente, ma desidero presentare questo caso e poi un altro che consiste in un'analisi di una video testimonianza, utile proprio per avere un esempio di manipolazione anche nei video (sono praticamente tutti inutili, come testimonianze, in quasi tutti c'è poco da dire), visto che ormai il guaritore si serve di questo mezzo per raccogliere millantate prove di successo. Questo caso è un epatocarcinoma, un tumore al fegato, dichiarato guarito dal bicarbonato.



La pagina del sito di Simoncini è:

http://www.curenaturalicancro.org/epatocarcinoma2.htm


Un paziente con neoformazione del fegato, viene sottoposto ad intervento di termo ablazione per trattare questa formazione.

Non è specificato di che tipo di formazione si stia discutendo (non viene mostrato esame istologico), ma prendiamo per buone le descrizioni di Simoncini.

Sono mostrati quindi dei referti.

Nei tre referti, vi sono descritte diverse fasi della cura di questo tumore e sono datati rispettivamente:

22/11/01

13/12/01

19/02/02

Leggiamo prima quanto dichiara Simoncini nella sua pagina, schematicamente:

Il paziente:

1) Effettua intervento di termo ablazione tramite RF (radio frequenza) nella lesione neoplastica presente nel IV segmento epatico

2) Si evidenzia in seguito ulteriore neoformazione di 3 cm nell’ VIII segmento, con altra neoformazione tra il V e VI (un totale quindi di 3 neoformazioni).

3) (...il paziente) decide di effettuare un ciclo di cura con soluzioni di bicarbonato di sodio 5%, con somministrazione diretta nel fegato.

4) (...una tac) evidenzia solo l’esito cicatriziale del precedente intervento di termo ablazione: “…non si osservano altre lesioni focali”. La scomparsa dei precedenti noduli neoplastici viene confermata da un’ulteriore tac...

Quindi Simoncini descrive 3 lesioni al fegato, di cui la prima curata con termoablazione e le altre scomparse in seguito all'effetto del bicarbonato. Sarebbe quindi una prova di efficacia.
Sarebbe. Questo è quello che dice lui infatti...perchè in verità...

Analizziamo cosa dicono i referti mostrati nel sito, anche qui, schematicamente:


Nel primo: Una formazione di circa 3 cm, all'altezza dell'VIII segmento epatico (22/11/01).

Nel secondo: Gli esiti di un intervento (termo ablazione) su una formazione (circa 2-3 cm) che è nel IV segmento epatico (non nell'VIII come indicato nel primo referto).

Nel terzo: Gli esiti dell’intervento (definiti ottimali) sulla formazione (ritorna all'VIII segmento epatico) e l’evidenza che non esistono nuove lesioni degne di nota (solo una cisti considerata meritevole di approfondimento successivo).

Qui c'è al solito qualcosa che non va.

Nel sito di Simoncini all'inizio della descrizione del caso, è scritto:



Si evidenzia in seguito ulteriore neoformazione di 3 cm nell’ VIII segmento, con altra neoformazione tra il V e VI...

Assolutamente falso, il referto dice che esiste UNA SOLA FORMAZIONE (di circa 3 cm) che è quella che è stata curata con la termoablazione: Affermazione di Simoncini:


La scomparsa dei precedenti noduli neoplastici viene confermata da un’ulteriore tac...


Non esistono "precedenti noduli neoplastici", non sono descritti da nessuna parte... Simoncini poi parla di "altra neoformazione tra il V e VI." Assolutamente falso, leggiamo il referto:


Tra il V ed il VI segmento si evidenzia solo lieve disomogeneità strutturale del
parenchima epatico, sia prima…


In poche parole non era una lesione tumorale, non si parla di "neoformazioni".

La lesione all'altezza dell'VIII segmento epatico, è stata trattata con termoablazione (un procedimento chirurgico che mira alla riduzione o alla distruzione di una neoplasia). Al controllo (l'ultimo di cui abbiamo disponibilità) viene evidenziata sempre la stessa lesione, sempre nell'VIII segmento, probabilmente ridotta di dimensioni (nel primo esame si parlava di 3 cm, nell'ultimo di 2x3 cm...).

Fine. Nessun'altra lesione, nessun effetto del bicarbonato.

Era descritta una neoplasia (Simoncini ne dichiara invece almeno 3) che è stata trattata con metodi chirurgici convenzionali, questo è quanto mostrato del caso.

Oltretutto esistono delle incongruenze nella sequenza dei tre referti (nel primo si parla di lesione all'VIII segmento, nel secondo al IV, nel terzo torna all'VIII).

Per riassumere.

Il caso presentato descrive una neoformazione del fegato (non sappiamo se di natura maligna) di circa 3 cm. Non esistono altre lesioni.
Il paziente effettua una termoablazione di questa lesione. Ai successivi controlli, la neoformazione è sempre esistente anche se probabilmente ridotta di volume.
Il caso presentato è quindi FALSO.
Tanto per cambiare.

Pensate solo che questa persona, con delle idee totalmente contro la scienza, che mette le mani addosso alle persone con dei risultati nulli, condannato, radiato, gira il mondo promettendo guarigioni e curando le persone malate (e facendosi pagare).


* Un breve riassunto del caso della donna americana descritto qui: una donna affetta da cancro mammario, rifiuta le cure tradizionali e si affida a diversi "naturopati" ed anche a Simoncini. L'ex medico romano effettua le solite iniezioni di bicarbonato e dopo qualche mese, davanti all'evidenza dell'inutilità delle sue "cure" con le solite scuse (la donna è stata sfortunata, è un raro caso di mancata risposta...) propone alla donna di operarsi in Italia per effettuare la quadrantectomia (rimozione parziale della ghiandola mammaria). La donna in effetti si reca in Italia, incontra Simoncini che le inietta altro bicarbonato e va a Milano per effettuare l'intervento che in questo momento ha già effettuato.
In tutto questo, cosa c'è che non va?

Svegli ragazzi, dobbiamo stare svegli, fuori ci sono i lupi...

Alla prossima.


Piccolo aggiornamento delle 16,50:
Una donna scrive nel forum Aerrepici, già conosciuto nella tragica storia di Aysha. Ha il padre affetto da glioblastoma (un tumore cerebrale la cui estensione in strutture extracerebrali è praticamente inesistente). Contatta Simoncini e gli fa presente del padre, affetto da glioblastoma, lui, il luminare, all'altro capo del telefono chiede. "Dove?".
Come se ad una persona che mi dicesse che le fa male la testa io le chiedessi: "Quale?".
Il post è questo:

mercoledì 6 maggio 2009

Il cancro oggi: le statistiche, di cancro si guarisce (II parte)

Abbiamo visto nella prima parte come la mossa di denigrare la medicina, sia usata e sempre in malafede e fraudolentemente, dai guaritori.
Ma come stanno realmente le cose?
Il cancro, malattia "inguaribile" per definizione, trae benefici dalla medicina attuale? Si vive di più, si guarisce? Si sta meglio?

EUROCARE 4 è il più vasto studio epidemiologico sui tumori maligni mai effettuato. Un enorme database con i dati di 93 Registri Tumori presenti in 23 Paesi, per un totale di 13.500.000 pazienti con una diagnosi di cancro avuta nel periodo 1978-2002, seguiti poi fino a dicembre 2003, alcuni anche oltre.

I risultati sono stati pubblicati sull'European Journal of Cancer.

I dati per ora pubblicati non sono tutti quelli disponibili, è stata pubblicata inizialmente solo una parte, quella relativa alla sopravvivenza a 5 e 10 anni (oltre che ad 1 anno dalla diagnosi) e le "stime" sulla sopravvivenza oltre i 1o anni (cioè la sopravvivenza calcolata in base a dati passati e calcolata statisticamente su persone con malattia diagnositicata negli anni presi in esame dallo studio).
Sto cercando di procurarmi l'intero studio o bisogna aspettare la pubblicazione degli altri dati.

Lo studio è interessantissimo comunque, perchè analizza non solo il numero di pazienti sopravvissuti (cioè ancora vivi a 5 anni dalla diagnosi di cancro) ma anche quelli guariti, cioè le persone che dopo una diagnosi di cancro, hanno raggiunto l'aspettativa di vita media del resto della popolazione.
I risultati sono positivamente sorprendenti.
Copio alcuni dati dal lavoro originale e dal sito dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità).


Facendo un riassunto dei dati finali, sono guariti dal 25 al 49% di coloro che avevano un cancro colorettale, dal 55 al 73% delle donne con tumore della mammella. Emergono sempre le differenze tra un tumore e l'altro, il temibile tumore al polmone ad esempio, è guarito dal 4 al 13% dei casi ed è aumentata anche la sopravvivenza ai 5 anni (non per tutti i tipi di tumore, quello al polmone ad esempio è stabile).


Nota a margine: il non marcato successo delle statistiche riguardanti l'Inghilterra, ha scatenato qualche polemica in quel paese, nel quale era stato approntato un piano (nel 2000, il Cancer Plan) che doveva migliorare proprio le statistiche di sopravvivenza e guarigione.


Le differenze a volte sono marcate da nazione a nazione e per esempio se in Danimarca, Repubblica Ceca e Polonia sono guariti meno del 5% dei pazienti con tumore al polmone, in Francia e Spagna si ha una percentuale più alta: del 10%.


Se si considerano tutti i tumori senza differenziarne il tipo, la guarigione varia dal 21% della Polonia al 47% dell’Islanda per gli uomini e dal 38% sempre della Polonia al 59% di Francia e Finlandia per le donne.


Per il cancro alla prostata, la Francia è in cima alla classifica con oltre il 60% degli uomini guariti, mentre la Danimarca presenta una percentuale di guariti del 14%. Questo dato è interessante perchè si lega al fatto che in Danimarca il test del PSA (Antigene prostatico, è un test non altamente specifico ma usato nello screening del tumore prostatico) è diffuso molto poco. La bassa sopravvivenza dei malati, quindi non è legata al tumore ma al fatto che i casi osservati arrivavano a sviluppo ormai totale della malattia e quindi la casistica in questi casi è condizionata e poco attendibile. La mortalità per cancro alla prostata in Danimarca infatti è simile a quella degli altri paesi europei (è la guarigione che appunto è molto bassa).

I dati sono quindi molto ottimistici.
Naturalmente i registri tumori sono tenuti da ospedali pubblici (che sono indicati nello studio) e quindi sono state effettuati protocolli di cura ufficiali e sperimentati.

Motivo di orgoglio per la nostra nazione, il fatto che lo studio è stato coordinato dal nostro istituto superiore di sanità con la collaborazione di istituti di cura italiani. Non solo: la sanità italiana è all'avanguardia e funziona, i dati sono in perfetta media europea e spesso sorpassano paesi considerati di alto livello medico (Francia, Inghilterra).
Nell'immagine sopra, la sopravvivenza a 5 anni per il tumore mammario e per quello colorettale, divise per nazioni. L'Italia è nella media europea e superiore a paesi come il Belgio, la Scozia, l'Irlanda e la Gran Bretagna.
Agli alti tassi di sopravvivenza del cancro mammario (78%) si contrappongono quelli bassi del cancro allo stomaco:

E di nuovo un'altissima sopravvivenza per i melanomi cutanei.

Netti miglioramenti si sono visti nei tumori dei bambini e dei giovani, nei casi di leucemia acuta linfoide e di tumore al sistema nervoso centrale nei bambini, e nei casi di linfoma non-Hodgkin per gli adolescenti e i giovani adulti.
La sopravvivenza ad esempio a 5 anni dei bambini da 0 a 14 anni (per tutti i tipi di tumore, senza differenziarne la natura) è molto alta: in Italia si arriva all'81% dei casi, ma la media è alta dovunque, Francia con l'81,6%, l'Irlanda con la stessa percentuale, Spagna con il 79,8%.

Per i giovani adulti dai 15 ai 24 anni, stesse percentuali elevate di sopravvivenza, in Italia l'88,2%, Francia 86,9%, Inghilterra 85,1%, Spagna 85,7%.
Dopo i 70 anni i livelli di sopravvivenza si abbassano rispetto ai pazienti di mezza età (55-69 anni), a causa probabilmente di una diagnosi tardiva, della presenza di altre patologie e di maggiori difficoltà, o addirittura dell’impossibilità, di accedere alle cure. Questo è vero specialmente per le donne, ma se scendiamo con l’età, sono proprio le donne a mostrare tassi di sopravvivenza più elevati rispetto agli uomini in 21 dei 26 tipi di cancro analizzati, e per 15 di questi le differenze si sono rivelate statisticamente significative.
Infine ecco le tabelle che mostrano, per ogni tipo di tumore, l'aspettativa di vita ad un anno, a 5 ed a 10 anni. Si tratta di tumori diagnosticati nel biennio 2000-2002.



Anche qui, sorprese positive con la sopravvivenza a lungo termine di certi tumori (mammella, utero, testicolo, tiroide, quelli a sopravvivenza maggiore, ma molti altri toccano superano il 50%) e conferme negative per altri (fegato, esofago, pancreas, pleura).

La novità di questo studio è stata proprio questa, per la prima volta, in base alle statistiche rilevate in tutti i registri tumori europei ed i risultati di sopravvivenza relativi, è stata estratta l'aspettativa di vita per ogni tipo di tumore. E' un calcolo statistico ma interessante.

Una tabella riassuntiva infine, per alcuni tumori tra quelli più diffusi sulla sopravvivenza:



Si notano alcune differenze, se il cancro del pancreas è quello con meno sopravvivenza, quello del testicolo ha il 94,3% di sopravvivenza a 1o anni, è la media più alta. Sono comunque dati conformi a quanto conosciuto finora, il tumore al testicolo ha sempre avuto un'altra possibilità di guarigione, quello del pancreas no. Qui entra in gioco anche la prevenzione. Il tumore del pancreas (come altri, quello dell'ovaio ad esempio), comincia a dare segnali e sintomi quando ormai è ad uno sviluppo avanzato e quindi meno curabile. Per il tumore mammario ad esempio, il successo degli ultimi anni è dovuto probabilmente soprattutto alla diagnosi precoce.

I risultati sono quindi positivi, aumenta (lentamente, ma aumenta) la sopravvivenza a 5 anni, aumentano la sopravvivenza a lungo termine (la sopravvivenza a 10 anni), aumentano le guarigioni per i singoli tipi di tumore.

Il dato che personalmente mi ha colpito di più è quello relativo al tumore mammario. Era una condanna a morte fino a pochi anni fa, oggi si può tranquillamente affermare che le possibilità di guarigione sono elevate e l'aspettativa di vita ottima.
Un grafico che evidenzia i progressi delle cure oncologiche mette a confronto la sopravvivenza da molti tipi di tumore (i più frequenti) negli anni '70 e nel 2000 (oggi per quasi tutti i tumori si nota un ulteriore aumento di sopravvivenza), per alcuni si è assistito al raddoppiare o addirittura triplicare la sopravvivenza:

Sopravvivenza per i principali tipi di tumore maligno, anni '70, anni 2000, oggi quasi tutti hanno un ulteriore aumento.

In attesa della pubblicazione dei dati rimanenti, sui pazienti "guariti", non possiamo che esserne contenti.
Un sollievo...una bella notizia.

Riferimenti a queste statistiche:

Istituto Superiore di Sanità: http://www.iss.it/pres/prim/cont.php?id=958&tipo=6&lang=1
Studio Eurocare4: http://www.eurocare.it/
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In risposta quindi agli alternativi che lanciano accuse prive di fondamento ed allarmanti sulle cure ufficiali per il cancro, oggi di cancro si può sopravvivere ed a volte guarire. Sopravvivere per 10 anni dopo una diagnosi di cancro, è un successo enorme, nei confronti di una malattia che raramente è semplice da curare.
Con la medicina si può guarire quindi...l'alternativa è morire.
:)


Alla prossima!